guido crosetto alessandro sallusti

“IL GIORNALE” SBATTE IN PRIMA PAGINA IL TITOLO “INCHIESTA SU CROSETTO”, IL MINISTRO DELLA DIFESA DIVENTA UNA FURIA E QUERELA SALLUSTI: “GRAVEMENTE DIFFAMATORIO, TOTALMENTE FALSO COSTRUITO EVIDENTEMENTE CON IL SOLO INTENTO DI INFANGARE. NON PUÒ TRATTARSI DI UN ERRORE PERCHÉ A TUTTI È STATO CHIARO CHE QUELLO CON IL PROCURATORE CAPO DI ROMA ERA UN COLLOQUIO PER CHIARIRE I CONCETTI DA ME ESPRESSI. NON POSSO ESIMERMI DAL CAPIRNE LA RATIO E SOPRATTUTTO I MANDANTI” – LA REPLICA DI SALLUSTI: “IL NERVOSISMO GLI FA PERDERE LA LUCIDITÀ. IL TITOLO È UNA SINTESI. L’INCHIESTA È SULLE PAROLE DI CROSETTO, NON SU DI LUI…”

INCHIESTA SU CROSETTO - PRIMA PAGINA DEL GIORNALE - 7 DICEMBRE 2023

1. INCHIESTA SU CROSETTO

Dal "Giornale" (richiamo in prima pagina dell'articolo di Luca Fazzo)

A dieci giorni dalle sue parole sulla «opposizione giudiziaria» che rappresenta «l’unico grande pericolo» per Giorgia Meloni e il governo di centrodestra, arriva un confronto in Procura a Roma tra il ministro della Difesa Guido Crosetto e il procuratore capo Francesco Lo Voi. Ma, al momento, il titolare della Difesa non sarebbe indagato.

 

2. GIUSTIZIA: CROSETTO QUERELA 'GIORNALE', 'TITOLO FALSO CON INTENTO INFANGARE'

(Adnkronos) - "Ieri ho avuto un incontro con il Procuratore Capo di Roma. Un incontro cordiale ed istituzionale nel quale abbiamo parlato del tema da me sollevato nell’intervista al Corriere della Sera. Oggi quasi tutti i quotidiani danno dell’incontro una rappresentazione corretta. Il Giornale invece inventa di sana pianta un titolo gravemente diffamatorio, totalmente falso costruito evidentemente con il solo intento di infangare". Lo afferma in una nota il Ministro della Difesa Guido Crosetto.

 

guido crosetto alla camera 4

"Un atto gravissimo per il quale ho dato immediatamente mandato di denunciare in ogni sede possibile - continua - La cosa più grave è che non si può trattare di un errore perché a tutti è stato chiaro che si trattava di un colloquio per chiarire i concetti da me espressi anche nelle sedi istituzionali. Il titolo e l’articolo del Giornale rivelano invece la chiara volontà di mistificare la realtà e trasmettere un messaggio, lo ripeto, tanto diffamatorio quanto falso, inaccettabile. Non posso ora esimermi dal capirne la ratio e soprattutto i mandanti".

 

3. GIUSTIZIA: SALLUSTI, 'CROSETTO? NERVOSISMO GLI FA PERDERE LUCIDITÀ, TITOLO È SINTESI'

ALESSANDRO SALLUSTI

(Adnkronos) - "Mi sembra che il ministro sia molto nervoso e quando uno è nervoso perde la lucidità. L'articolo che abbiamo pubblicato è perfetto; il titolo è una sintesi come tutti i titoli lo sono, l'inchiesta è sulle parole di Crosetto, non su Crosetto. L'inchiesta è sul tema sollevato da Crosetto e credo che questo lo capisca anche uno stupido". Così il direttore del 'Giornale' Alessandro Sallusti commentando all'Adnkronos le parole del ministro della Difesa Guido Crosetto che ha annunciato una querela al quotidiano che oggi ha titolato in apertura 'Inchiesta su Crosetto' in riferimento al colloquio avuto ieri dallo stesso titolare del dicastero di via XX Settembre con il procuratore di Roma dopo le sue dichiarazioni sulla giustizia.

 

L ATTACCO AI MAGISTRATI DI GUIDO CROSETTO SUL CORRIERE DELLA SERA

"Aspetto la sua querela, mi chiedo come mai non abbia querelato anche il 'Corriere della Sera' che lui sostiene aver fatto un titolo, una sintesi eccessiva del suo pensiero - continua Sallusti riferendosi all'intervista al ministro in cui si è sollevato il caso - Evidentemente ha qualche timore a querelare il 'Corriere della Sera' e pensa di avere gioco facile a querelare giornali che gli sono sempre stati vicini nella sua azione". Riguardo alle affermazioni di Crosetto che intende capire la ratio e "soprattutto i mandanti" del titolo ritenuto diffamatorio, Sallusti conclude: "Questo fa parte del nervosismo che lo rende poco lucido. Io non so quali sono i mandanti di Crosetto, so che io non ho mandanti".

 

guido crosetto in vacanza a ponza 7

4. CROSETTO VA IN PROCURA PER LE ACCUSE ALLE TOGHE

Estratto dell’articolo di Luca Fazzo per “il Giornale”

 

Come era inevitabile, la clamorosa denuncia di Guido Crosetto sui pericoli che il governo di centrodestra correrebbe ad opera di iniziative di una «corrente» della magistratura non rimane senza conseguenze, neanche dopo le precisazioni del ministro della Difesa nel corso del suo intervento del giorno dopo alla Camera.

 

Perché è chiaro che se davvero sta accadendo quanto evocato da Crosetto nella sua intervista al Corriere della sera di venerdì scorso, questo potrebbe configurare più di un reato. E la Procura della Repubblica di Roma non poteva fare finta di niente.

il procuratore capo di roma francesco lo voi

 

Così ieri Crosetto viene convocato e interrogato personalmente dal procuratore capo Francesco Lo Voi. Il ministro entra a Palazzo di giustizia alle 18,10 e ne esce un’ora e mezza dopo. È una durata modesta, depurata dai tempi tecnici di apertura e rilettura del verbale. Se ne può dedurre che durante l’interrogatorio non si sia entrati nel dettaglio di fatti specifici. Ma è solo una supposizione, visto che da entrambi i fronti - la Procura e l’entourage del ministro non vengono forniti ulteriori chiarimenti.

 

guido crosetto alla camera 1

Tra i pochi dati certi c’è che l’esponente di Fratelli d’Italia è stato sentito come persona informata sui fatti, ovvero testimone, e che le domande di Lo Voi vertevano tutte sulle recenti esternazioni di Crosetto: l’intervista al quotidiano milanese, la nota autografa del giorno successivo, l’intervento in aula a Montecitorio. Ma, nonostante la rapidità dell’incontro, Crosetto avrà dovuto - e stavolta con tutti i rigori del ruolo di testimone - fornire una interpretazione autentica del suo pensiero […]. Quando parlava di «incontri di una corrente» […], parlava di convegni pubblici di Magistratura democratica […]? O si riferiva a una sorta di complotto clandestino […]? Nel primo caso non ci sarebbe nulla di illecito, almeno sul piano penale. Nel secondo sì. Bisognerà ora capire se il doveroso intervento di Lo Voi è stato sufficiente a uscire dal dilemma. […]

guido crosettoguido crosetto in israele

Ultimi Dagoreport

nicola calipari giuliana sgrena nicolo pollari

DAGOREPORT – PIENONE DI AUTO BLU STASERA ALL’AUDITORIUM DI ROMA: DA MELONI E MANTOVANO A GIULI E BERNINI, TUTTI IN FILA PER ASSISTERE ALLA PRIMA DE “IL NIBBIO”, IL FILM ISPIRATO ALLA MORTE IN IRAQ DELL’AGENTE DEL SISMI, NICOLA CALIPARI, UCCISO NEL 2005 MENTRE STAVA RIPORTANDO IN ITALIA LA GIORNALISTA DEL “MANIFESTO”, GIULIANA SGRENA - A VENT’ANNI DALLA TRAGEDIA, RENDE OMAGGIO A CALIPARI ANCHE SERGIO MATTARELLA: “LE SPIEGAZIONI DELLA SUA MORTE PERMANGONO TUTTORA NON ESAURIENTI” - ESSÌ, LA VERITÀ NON È MAI VENUTA FUORI. SE IL SOLDATO AMERICANO HA SPARATO PER ERRORE, È ALTRETTANTO VERO CHE NESSUNO L’AVEVA AVVERTITO DEL PASSAGGIO DELLA TOYOTA - QUINDI, LA DOMANDA: COME MAI LA NOTTE DEL 4 MARZO 2005 LA TOYOTA SU CUI VIAGGIAVANO CALIPARI E SGRENA NON ERA STATA SEGNALATA DALL’INTELLIGENCE ITALIANA AGLI ALLEATI AMERICANI? LA RAGIONE PIÙ PROBABILE È QUESTA….

donald trump giorgia meloni vertice europeo

DAGOREPORT - ADDIO ALLA LOVE-STORY CON TRUMP, MELONI DOVRÀ ACCONTENTARSI DI UN POSTO DI SECONDA FILA DIETRO A MACRON E STARMER - COME NELLA FOTO UFFICIALE DEL SUMMIT DI LONDRA: SBATTUTA IN UNA POSIZIONE "PERIFERICA" (MA GIÀ ALL’INSEDIAMENTO DI TRUMP ROSICO' PER ESSERE STATA RELEGATA IN FONDO ALLA SALA, ACCANTO AL BOSS ARGENTINO JAVIER MILEI) -E QUANDO, PRIMA DEL SUMMIT DI LONDRA, LA DUCETTA HA TELEFONATO A KING DONALD PER UN INCONTRO ALLA CASA BIANCA (AL PARI DI MACRON E STARMER) E' STATA RIMBALZATA CON UN "SE VEDEMO": IL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA, CHE HA IN MENTE DI MOLLARE NATO E ONU, SE NE FOTTE DI ASCOLTARE PIPPE SUL "TENERE UNITA LA NATO" E "MANTENERE IL DIALOGO USA-UE” - SE PER L’UCRAINA SI FA DURISSIMA DOPO LO STOP AI RIFORNIMENTI DI ARMI, ANCHE PUTIN HA I SUOI GUAI: I GIOVANI RUSSI SONO SEMPRE PIÙ RESTII A FARSI AMMAZZARE PER IL DONBASS...

alessandro giuli arianna meloni fabia bettini federico mollicone fazzolari giovanbattista giovan battista

DAGOREPORT - E’ SCOPPIATO UN NUOVO “CASO GIULI”, ACCUSATO DA “LA VERITÀ” DI ESSERE “STATO DAVVERO GENEROSO CON LE INIZIATIVE CINEMATOGRAFICHE DELLA SINISTRA ITALIANA”. A PARTIRE DA FABIA BETTINI, ATTIVA DA OLTRE 15 ANNI NEL CINEMA, REA DI ESSERE LA SORELLA DI GOFFREDO (CI SONO SORELLE E SORELLE), PER FINIRE AI FONDI PER “VIDEOCITTÀ” DI FRANCESCO RUTELLI - GIULI QUERELA “LA VERITÀ” MA IL GIORNO DOPO RINCULA, ‘’COMMISSARIATO’’ DA PALAZZO CHIGI - UNO SCAZZO CHE FA VENIRE A GALLA UNA LOTTA INTERNA AI ‘’CAMERATI D’ITALIA’’ CHE HANNO SEMPRE BOLLATO GIULI COME CORPO ESTRANEO ALLA FIAMMA, CACCIATO A SUO TEMPO DAI “GABBIANI” DI COLLE OPPIO (GODE MOLLICONE CHE SOGNAVA IL MINISTERO DELLA CULTURA) - LA “MERITOCRAZIA”, DI CUI SI RIEMPIVA LA BOCCUCCIA LA DUCETTA, È STATA SEMPLICEMENTE SPAZZATA VIA DALL’APPARTENENZA POLITICA: SEI CON NOI, OK; SE SEI CONTRO, NIENTE FONDI - MENTRE SI SCRIVONO MINCHIATE SUI “COMUNISTI DEL CIAK”, IL MINISTERO DELLA SANTANCHÉ È FINITO AL CENTRO DELLE INDAGINI DELL’ANAC, L’AUTORITÀ NAZIONALE ANTICORRUZIONE, PER FONDI DESTINATI A FESTIVAL DI CINEMA ORGANIZZATI DA TIZIANA ROCCA E GABRIELLA CARLUCCI…

donald trump giorgia meloni keir starmer emmanuel macron

SI ANNUNCIANO TEMPI SEMPRE PIU' DURI PER LA GIORGIA DEI DUE MONDI - AL SUMMIT DI LONDRA, STARMER E MACRON HANNO ANNUNCIATO UN PIANO DI PACE ASSIEME AD ALTRI PAESI (GERMANIA, POLONIA, SPAGNA, ETC) - PREMESSO CHE PUTIN È L'AGGRESSORE E IL SUPPORTO ALL'UCRAINA SARA' FINO ALLA FINE, IL LORO PIANO DI PACE HA BISOGNO DELLA NUOVA AMERICA DI TRUMP, MA NON È INDISPENSABILE LA SUA MEDIAZIONE - LA POSIZIONE ESPRESSA DA GIORGIA MELONI È STATA IL CONTRARIO AL PENSIERO DI FRANCIA E GRAN BRETAGNA: IL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA È INDISPENSABILE PER IL CESSATE IL FUOCO - AMORALE DELLA FAVA: LA DUCETTA A STELLE E STRISCE CI STA SOLO SE LA TRATTATIVA SI FA INSIEME CON IL PAZZO DI WASHINGTON (AUGURI!)

los angelucci del rione sanita - vignetta by macondo antonio giampaolo silvio berlusconi alessandro sallusti

IL CONVENTO DEGLI ANGELUCCI E’ RICCO MA PER I GIORNALISTI DEL “GIORNALE’’, "LIBERO” E “TEMPO” TIRA UNA BRUTTA ARIA - NIENTE PIU’ INVIATI SE NON ‘INVITATI’, NIENTE PIU’ AUTO CON NOLEGGIO A LUNGO TERMINE, OBBLIGO DI STRISCIARE IL BADGE IN ENTRATA, TOLTE PURE LE CIALDE DEL CAFFE’ - DIECIMILA EURO IN MENO PER VITTORIO FELTRI, NIENTE MANLEVA PER LE QUERELE (FILIPPO FACCI HA PAGATO 30MILA EURO PER UNA CAUSA) - SALLUSTI NON C’E’ E QUANDO C’E’ NON PARLA. E IN BARBA AL MELONISMO SENZA LIMITISMO (‘’VELINE’’ DI PALAZZO CHIGI A STRAFOTTERE), LE COPIE CALANO - NERVOSISMO PER L’INSERTO ECONOMICO DI OSVALDO DE PAOLINI - L’ASSEMBLEA E LA PAROLA INNOMINABILE: “SCIOPERO”…