giorgia meloni matteo salvini

“IL GOVERNO NON C’È: C’E’ UN GRAPPOLO DI MINISTRI IN UN FINTO GOVERNO” - L’EX MINISTRO SOCIALISTA RINO FORMICA: "OGGI ALLA GUIDA DEL PAESE C’È UN ESECUTIVO SORRETTO DA FORZE POLITICHE CHE HANNO CONTRASTI RADICALI FRA DI LORO, SIA IN POLITICA ESTERA CHE IN QUELLA ECONOMICA, E LO SI È VISTO SUL MES" - PS: "LA MELONI ABBIA LA DECENZA DI NON COMPIERE L’INUTILE RECITA DELLA CONFERENZA STAMPA: SERVIREBBE SOLO A MISURARE UNA POLEMICA SOTTERRANEA CON IL COLLE…"

Rino Formica per “Domani” - Estratti

 

GIORGIA MELONI E MATTEO SALVINI

Il messaggio di fine anno del presidente della Repubblica è un manifesto che si rivolge al paese, per i problemi del futuro e le novità che emergeranno nel nuovo. Si innalza molto nel tono, nella riflessione, e trascura qualsiasi giudizio sull’attuale conduzione della vita istituzionale del paese. Questo è un primo passaggio importante da capire. Perché trascura ogni immersione nelle attività e nelle prestazioni di governo?

 

 

Il presidente ha fatto una constatazione che per un analista potrebbe essere ovvia ma per la generalità del paese va squadernata nella sua drammaticità: oggi alla guida del paese c’è una manciata, un grappolo di ministri, ma non un governo. Non c’è: nella democrazia parlamentare, regolata dalla Carta costituzionale, il governo diventa tale quando riceve la fiducia su una mozione motivata, con paletti invalicabili che danno poco spazio alle mediazioni in corso d’opera, perché il programma deve avere una sua omogeneità e organicità, e deve essere condotto con un esercizio democratico partecipativo. Il presidente ha fatto questo preciso richiamo.

 

RINO FORMICA

 

Noi invece abbiamo un governo formale sorretto da forze politiche che hanno contrasti radicali fra di loro, sia nel presente che sulla prospettiva futura: in politica estera, in quella economica, nella stessa tendenza ispiratrice del nazionalpopulismo antieuropeista, che si è andata opportunisticamente appena stemperando; ma nel sottofondo le tendenze alla divaricazione per il futuro restano forti.

 

Noi abbiamo quindi – e lo si è visto sul Mes – un governo mantenuto in piedi da maggioranze diverse. Un inedito: più governi, più ispirazioni in un solo governo. 

 

(...)

 

 

 

giorgia meloni matteo salvini atreju

Il fatto che non c’è una maggioranza stabile politica nel paese ma una pluralità di maggioranze di governo è il sintomo di una crisi delle istituzioni che può essere aggravata anche da soluzioni tecnico-innovative: qui il riferimento è all’intelligenza artificiale: rischiamo che a una ignoranza dei più risponda un intervento regolatore di fonte ignota, molteplice, non individuabile, che introduce un elemento di impoverimento ulteriore della umanità che si va spegnendo.

 

Evitare l’inutile recita

Il messaggio del Colle rende inutile la conferenza stampa della presidente del Consiglio. Inutile, superflua: servirebbe solo a misurare una polemica sotterranea con il Colle. E non è una polemica che il presidente della Repubblica ha voluto sollevare: è la decadenza che ha dovuto segnalare.

 

sergio mattarella discorso di fine anno 2023 8

Meloni abbia la decenza di non compiere questa inutile recita. Se lo farà, la domanda principale che i giornalisti dovrebbero rivolgerle è: come si risolve, come si riconduce alla vita democratica del paese l’inedita situazione di senza governo e di una pluralità di indirizzi di governo nel non governo?

 

L’appello del presidente è a una presa di coscienza del paese della crisi culturale e politica, giunta ormai a un punto terminale dopo trent’anni della sottocultura in base alla quale la politica sarebbe un elemento dannoso alle decisione; e che in definitiva si può tirare a campare con un po’ di vincolo estero, un po’ di buona fortuna e un po’ di operosa trasformazione delle istituzioni in botteghe, quando non in luoghi tenebrosi. Oggi c’è la sveglia.

sergio mattarella discorso di fine anno 2023 2

 

Le guerre portano alla destabilizzazione globale, le conseguenze si sentiranno a partire dalle aree più fragili del paese. Non si può andare oltre. Non si risolve con la demagogia sui più deboli, ma affrontando alla radice il superamento del nazional-sovranisti con la creazione di strutture politiche sovranazionali decidenti che possano reggere l’urto di un uso di nuove tecnologie che può ulteriormente disumanizzare la società. Il messaggio del presidente è al paese. Non poteva rivolgersi al governo che non c’è, quel che c’è sono tanti governi in un finto governo.

meme giorgia meloni matteo salvinimeloni salvini sergio mattarella discorso di fine anno 2023 3sergio mattarella discorso di fine anno 2023 1MATTEO SALVINI GIORGIA MELONI - MEME BY OSHO

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…