luigi di maio ilva

SALVATAGGIO IN EXTREMIS PER L'ILVA - NONOSTANTE LA CRISI DI GOVERNO, È PRONTO PER ESSERE PUBBLICATO SULLA GAZZETTA UFFICIALE IL PACCHETTO CHE INTRODUCE TUTELE LEGALI PER IL COLOSSO ARCELOR MITTAL - UNO SCUDO LEGATO ALLA REALIZZAZIONE DEL PIANO AMBIENTALE PER TARANTO - LE MISURE PRO WHIRPOOL

Umberto Mancini per “il Messaggero”

 

ilva

Salvataggio in extremis per l'Ilva. Nonostante la crisi di governo e i mal di pancia dei 5Stelle è pronto per essere pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il pacchetto che introduce specifiche tutele legali per gli acquirenti dell'ex Ilva, ovvero per il colosso Arcelor Mittal. Uno scudo legato alle singole scadenze per la realizzazione del piano ambientale per Taranto. Dopo una lunga attesa, la norma contenuta nel decreto imprese approvato dal Consiglio dei ministri del 6 agosto salvo intese, sarà quindi pubblicato in Gazzetta questa mattina o al massimo martedì.

 

ilva

L'obiettivo è quello di facilitarne l'approvazione alle Camere entro 60 giorni. E, soprattutto, evitare che a settembre il colosso dell'acciaio abbandoni, come più volte minacciato, Taranto al suo destino. In gioco, ci sono circa 2,4 miliardi di investimenti messi sul piatto dall'azienda, di cui circa 1,2 sul fronte ambientale e, fatto ancor più rilevante, il futuro di migliaia di posti di lavoro. Oltre che quello di tutta la filiera dell'acciaio in Italia. Confermato, ma anche qui bisognerà vedere chi siederà al Mise a fine agosto, un vertice tecnico per il 26 allo scopo di fare il punto e, con il decreto bollinato, immaginare i prossimi passi avanti per provare a coniugare sviluppo industriale e ambiente.

 

I CONTENUTI

La disposizione, frutto di una lunga mediazione politica, corregge il decreto Ilva del 2015 che dava una «immunità penale e amministrativa a commissario straordinario, affittuario o acquirente dell'acciaieria» e fissava la scadenza di questo scudo al 6 settembre 2019.

ARCELOR MITTAL

 

Ora la nuova norma introdotta precisa invece che per «affittuario o acquirente e i soggetti da questi funzionalmente delegati» l'immunità resta anche dopo quella data, ma si applica «con riferimento alle condotte poste in essere in esecuzione» del piano ambientale «sino alla scadenza dei termini di attuazione previsti dal piano stesso per ciascuna prescrizione» o «dei più brevi termini che l'affittuario o acquirente si sia impegnato a rispettare nei confronti della gestione commissariale di Ilva Spa in amministrazione straordinaria».

Di fatto il decreto è stato limato per evitare che il colosso Mittal si ritirasse dopo il cambiamento delle regole in corsa..

whirlpool

 

Oltre alla misura per scongiurare il peggio, il decreto contiene norme per risolvere altre crisi d'impresa. A partire da quella legata al caso Whirlpool. Proprio per scongiurare che la multinazionale degli elettrodomestici chiuda lo stabilimento di Napoli vengono stanziati i 10 milioni nel 2019 e 6,9 nel 2020. C'è poi anche il rafforzamento della struttura per le crisi del ministero dello Sviluppo economico e interventi per Isernia, per la Blutec in Sicilia e per la Sardegna. Il decreto si occupa anche dei lavoratori, prorogando fino a fine anno gli Lsu (circa 8.500 lavoratori di cui 4 mila in Calabria) e introducendo nuove tutele per i rider.

whirlpool

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni matteo salvini luca zaia vincenzo de luca tribunale

DAGOREPORT - SE DOMANI SALVINI SARÀ CONDANNATO, CHE FARÀ LA DUCETTA DEI DUE MONDI? CHIEDERÀ AL LEADER DELLA LEGA DI DIMETTERSI, RISCHIANDO DI FAR CADERE IL GOVERNO, O ATTACCHERÀ LA MAGISTRATURA ACCUSANDOLA DI AVER SFORNATO UNA “SENTENZA POLITICA”? LA SECONDA CHE HAI DETTO! - A QUEL PUNTO, IL "NESSUNO SI DIMETTE" VARRÀ ANCHE PER SANTANCHÈ, CHE RISCHIA IL RINVIO A GIUDIZIO? – ANNO NUOVO, ROGNE NUOVE: LE REGIONALI AD APRILE 2025 CON LE GRANE CAMPANIA E PUGLIA E IL CASO VENETO DEL DOPO-ZAIA – MELONI PONTE TRA TRUMP E L’UE? UNA FREGNACCIA CHE FA INCAZZARE FRANCIA, GERMANIA E POLONIA: PER PARLARE CON IL NUOVO BOSS DELLA CASA BIANCA, NON ABBIAMO BISOGNO DELLE SMORFIE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA…

giovanni caravelli giorgia meloni francesco paolo figliuolo

DAGOREPORT – NEL NOME DEL FIGLIUOLO: MELONI IMPONE IL GENERALE ALLA VICEDIREZIONE DELL’AISE. PRENDERÀ IL POSTO DI NICOLA BOERI (CHE FU SCELTO DALLA CAPA DEL DIS, ELISABETTA BELLONI, IN CHIAVE ANTI-CARAVELLI) – PARE CHE LA DUCETTA SIA RIMASTA STREGATA DAL PIGLIO MARZIALE DI FIGLIUOLO, AL PUNTO DA PIAZZARLO SULL’IMPORTANTE POLTRONA GIUSTO PRIMA DELLA FINE DEL SUO MANDATO POST-ALLUVIONE IN EMILIA E ROMAGNA (26/12/24) – LA NOMINA, ''VOLATA'' SOPRA CARAVELLI E MANTOVANO, FA STORCERE IL NASO ANCHE A VARIE FORZE MILITARI: NON ERA MAI ACCADUTO CHE AI VERTICI DELL’AISE CI FOSSERO TRE GENERALI DELL’ESERCITO (CARAVELLI, FIGLIUOLO E ZONTILLI)...

mauro crippa nicola porro bianca berlinguer pier silvio berlusconi paolo del debbio

DAGOREPORT – UN "BISCIONE", TANTE SERPI! GLI AVVERSARI DI BIANCA BERLINGUER A MEDIASET LAVORANO PER DETRONIZZARLA: STAREBBERO RACCOGLIENDO UN “PAPELLO” CON LAGNANZE E MALCONTENTI VERSO LA GIORNALISTA DA SOTTOPORRE A PIER SILVIO BERLUSCONI – GLI ANTI-BIANCHINA SONO STATI "INCORAGGIATI" ANCHE DAI FISCHI RISERVATI ALLA CONDUTTRICE AD "ATREJU" DAL POPOLO DI DI FRATELLI D'ITALIA CHE INVECE HA OSANNATO PAOLO DEL DEBBIO COME LEADER DI FORZA ITALIA IN PECTORE (TE CREDO, DEL DEBBIO E' PIU' ''MORBIDO'' DI TAJANI CON LA MELONI) – TRA I PIU' INSOFFERENTI (EUFEMISMO) VERSO BIANCA IL DUPLEX CONFALONIERI-CRIPPA, CAPO DELL'INFORMAZIONE MEDIASET (PORRO, DEL DEBBIO, GIORDANO, SALLUSTI): TUTTI INSIEME NON HANNO MAI DIGERITO CHE L'EX "ZARINA" DI RAI3 INTERLOQUISCA DIRETTAMENTE CON PIER SILVIO

marina pier silvio berlusconi niccolo querci

DAGOREPORT – MARINA E PIER SILVIO BERLUSCONI NON HANNO FATTO I CONTI CON IL VUOTO DI POTERE IN FAMIGLIA LASCIATO DAL TRAMONTO DI GIANNI LETTA (COME “AMBASCIATORE” PER I GUAI POLITICI) E DI GINA NIERI, EX MOGLIE DI PAOLO DEL DEBBIO (CHE CURAVA I RAPPORTI PER MEDIASET) - GLI STAFF DEI FIGLI DI SILVIO STANNO FACENDO DI TUTTO PER PRIMEGGIARE E RITAGLIARSI IL RUOLO DI INTERMEDIARI. TRA I PIÙ ATTIVI E AMBIZIOSI, SI SEGNALA IL BRACCIO DESTRO DI “PIER DUDI”, NICCOLÒ QUERCI…

putin musk zelensky von der leyen donald trump netanyahu

DAGOREPORT - NON TUTTO IL TRUMP VIENE PER NUOCERE: L’APPROCCIO MUSCOLARE DEL TYCOON IN POLITICA ESTERA POTREBBE CHIUDERE LE GUERRE IN UCRAINA E MEDIORIENTE (COSTRINGENDO PUTIN E ZELENSKY ALLA TRATTATIVA E RISPOLVERANDO GLI ACCORDI DI ABRAMO TRA NETANYAHU E IL SAUDITA BIN SALMAN) – I VERI GUAI PER TRUMPONE SARANNO QUELLI "DOMESTICI”: IL DEBITO PUBBLICO VOLA A 33MILA MILIARDI$, E IL TAGLIO DELLE TASSE NON AIUTERÀ A CONTENERLO. ANCORA: ELON MUSK, PRIMA O POI, SI RIVELERÀ UN INGOMBRANTE ALLEATO ALLA KETAMINA CHE CREA SOLO ROGNE. LA MAXI-SFORBICIATA AI DIPENDENTI PUBBLICI IMMAGINATA DAL “DOGE” POTREBBE ERODERE IL CONSENSO DEL TYCOON, GIÀ MESSO A RISCHIO DAL PIANO DI DEPORTAZIONE DEI MIGRANTI (GLI IMPRENDITORI VOGLIONO LAVORATORI A BASSO COSTO) – I GUAI PER L’EUROPA SUI DAZI: TRUMP TRATTERÀ CON I SINGOLI PAESI. A QUEL PUNTO GIORGIA MELONI CHE FA: TRATTA CON "THE DONALD" IN SEPARATA SEDE O RESTERÀ "FEDELE" ALL'UE?