DIES ILVA - RIPRESA LA PRODUZIONE DOPO IL TORNADO DI IERI: UN DISPERSO E 38 FERITI - NESSUNA TRACCIA DELL’OPERAIO PRECIPITATO IN MARE - I COLLEGHI SCONVOLTI: “IL NOSTRO PENSIERO VA ALLA FAMIGLIA” - DANNI PER DECINE DI MILIONI, MA IL PROTOCOLLO DI EMERGENZA HA FUNZIONATO - NESSUN RISCHIO AMBIENTALE DOPO LA BUFERA - OGGI SCIOPERO IN TUTTE LE AZIENDE DEL GRUPPO RIVA: NEL POMERIGGIO VERTICE A PALAZZO CHIGI…

da Ansa.it

E' ripresa lentamente la produzione all'Ilva di Taranto, anche negli impianti sotto sequestro dal 26 luglio per disastro ambientale, dopo il tornado che ieri si è abbattuto su Taranto e sul comune di Statte, investendo anche l'area a caldo del siderurgico. L'azienda sta effettuando l'inventario dei danni strutturali subiti, mentre i lavoratori, che ieri erano stati invitati ad uscire dallo stabilimento per motivi di sicurezza, sono rientrati regolarmente al lavoro. Mancano all'appello solo i dipendenti dell'area a freddo, in ferie forzate da lunedì scorso.

Sono intanto riprese le ricerche in mare dell'operaio dell'Ilva precipitato con la cabina di una gru nell'area porto dell'azienda, investita dal tornado. I sommozzatori non hanno ancora ritrovato neppure la cabina dell'impianto. Sulla città continua ad imperversare un vento fortissimo; ieri, quando si è abbattuto il tornado per pochi minuti, il vento ha anche superato i 200 chilometri orari.

"Siamo sconvolti. Siamo disperati per il nostro collega di cui ancora non si hanno notizie": lo dice un'operaio dell'Ilva, Angelo Pichierri, insieme a un gruppo di colleghi che hanno deciso di organizzarsi in squadre e partecipare alle ricerche, in corso anche via terra, per ritrovare l'operaio. "E' vero - dice Pichierri, stiamo male, il nostro pensiero va alla famiglia del nostro collega e siamo anche molto preoccupati per tutto quello che sta avvenendo in questa fabbrica".

SCIOPERO DI 8 ORE IN TUTTI STABILIMENTI - E' cominciato alle 7 lo sciopero di 8 ore in tutti gli stabilimenti del gruppo Riva indetto dai sindacati metalmeccanici. A Taranto la produzione è al minimo anche in seguito alla chiusura degli impianti dell'area a freddo decisa due giorni fa dall'azienda in conseguenza dei provvedimenti di sequestro dei prodotti finiti disposti dalla magistratura.

Lo sciopero proclamato dall'Usb (Unione sindacale di base) proseguirà fino alle 7 di domani. I segretari territoriali di Fim, Fiom e Uilm e i delegati di fabbrica sono partiti per Roma, dove questo pomeriggio si terrà il vertice a Palazzo Chigi sul caso Ilva. Il governo dovrebbe illustrare loro la bozza di decreto legge che consenta la continuità produttiva dello stabilimento siderurgico.

CLINI IN AULA SENATO ALLE 14 - Il ministro dell'Ambiente, Corrado Clini, parlerà nell'aula del Senato sulla situazione dell'Ilva di Taranto alle ore 14. Lo ha annunciato il presidente di turno del Senato, Domenico Nania.

TORNADO SULL'ILVA E TARANTO, 38 FERITI - Un tornado di scala 1-2, con venti sino a 200 chilometri all'ora, accompagnato da un fulmine che ha spezzato uno dei camini dell'Ilva, alcune case e un campanile crollato e le finestre di una scuola infrante. E' durato poco più di mezz'ora ma ha lasciato dietro di sé una devastazione senza precedenti nella zona, con un uomo disperso, 38 feriti tra cui dieci studenti di una scuola media, la tromba d'aria che mercoledi' mattina ha investito dapprima l'area portuale dell'Ilva di Taranto poi lo stabilimento e infine alcuni comuni vicini e particolarmente Statte rimasto senza corrente per tutta la giornata e dove si trova la scuola danneggiata.

La furia del vento sembra aver puntato dritta sull'Ilva, danneggiando gravemente e in più punti lo stabilimento i cui operai sono già provati da mesi di tensioni per le inchieste giudiziarie e l'incerto futuro lavorativo. Tra gli operai che erano al lavoro in venti sono rimasti feriti, ma nessuno gravemente: quasi tutti sono stati medicati nell'infermeria interna, in quattro sono stati ricoverati in ospedale. Il danno peggiore il vento potrebbe averlo fatto nell'area portuale dove é crollata una gru del quarto sporgente dell'area imbarchi dell'Ilva trascinando in mare a 24 metri di profondità un operaio che era nella cabina di comando. In serata, quando le ricerche dei sommozzatori sono state sospese per il buio e per il mare agitato, l'uomo era ancora disperso.

La cabina di comando di un'altra gru si è abbattuta sul ponte di comando di una nave ormeggiata. Dalla costa poi il vortice ha proseguito rapidamente verso il corpo dello stabilimento dove un fulmine si é abbattuto su uno dei camini, spezzandolo e provocando l'abbattimento anche di vicini tralicci dell'elettricità. Ne è seguito un black out che ha fatto scattare all'Ilva il protocollo di emergenza che - ha detto il presidente Bruno Ferrante - "ha funzionato benissimo". Anche il ministro del'Ambiente, Corrado Clini, in una sua informativa alla Camera, ha confermato che "la situazione è sotto controllo".

"Nessun superamento dei limiti inquinanti" in seguito al fortunale che ha colpito stamani l'Ilva di Taranto è stato registrato dalle cinque centraline dell'Arpa Puglia (quattro nel capoluogo e una nel contiguo comune di Statte) che monitorano la qualità dell'aria. Lo ha detto all'ANSA il direttore del Dipartimento di Taranto dell'Agenzia regionale prevenzione e protezione ambiente, Maria Spartera. Un sopralluogo fatto dalla stessa dirigente nel Siderurgico ha accertato che nessun danno di particolare rilevanza è stato registrato dagli impianti e dalla 'rete gas'. I tecnici dell'Arpa hanno richiesto l'intervento di operai di ditte specializzate per la rimozione di numerose tettoie in eternit disperse all'esterno dello stabilimento, in particolare sulla statale 106.

DANNI TORNADO PER DECINE DI MILIONI, VERIFICHE IMPIANTI - Ammontano a decine di milioni di euro, secondo una prima stima non ufficiale, i danni agli impianti dell'Ilva di Taranto provocati dal tornado abbattutosi ieri sulla città e sul vicino comune di Statte. Sono ancora in corso le verifiche di agibilità degli impianti; sono in funzione le acciaierie 1 e 2, mentre ieri sera é stato riavviato l'altoforno 1 collegato all'acciaieria 1 per mettere in sicurezza totale le reti del gas e far tornare alla normale pressione di esercizio tutti gli impianti. Gradualmente gli impianti dovrebbero ripartire per consentire una minima attività; dall'azienda si conferma comunque che già da ieri l'intero stabilimento è in condizioni di sicurezza.

 

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