immuni app

"IMMUNI" ALLA TECNOLOGIA - L'ITALIA PER UNA VOLTA FA UNA COSA BUONA, L'APP DI TRACCIAMENTO, E NON LA INSTALLANO MANCO I PARLAMENTARI. TRA OBIETTORI E SCHIAPPE TECH, IL TASSO DI ADOZIONE È BASSO ANCHE TRA CHI CI GOVERNA - ORA L'IDEA DELLA MARATONA TV PER RILANCIARLA IN MODO DA MITIGARE LA SECONDA ONDATA

 

Francesco Malfetano per “il Messaggero

 

immuni app la donna bada al figlio

Il governo ci crede, il Parlamento meno. Dopo i contagi registrati nei giorni scorsi e il rischio di paralisi dei lavori al Senato (poi sventato, i lavori sono già ripartiti), si è riaperto il dibattito sull' utilità di Immuni. Così se da una parte l' esecutivo prosegue l' opera di convincimento degli italiani e immagina una maratona tv in stile Telethon per aumentare i download (fermi a 6,6 milioni), dall' altro spadroneggiano scettici della tecnologia e apostati del tracciamento.

 

Tra i corridoi di Palazzo Madama e Montecitorio si muovono frenetici i vorrei ma non posso di alcuni, i no ideologici di molti e gli «assolutamente sì, ma devono farlo tutti», di altri ancora.

 

La categoria più fantasiosa però sono gli indecisi. Tra loro spicca proprio Francesco Mollame, senatore M5s contagiato dell' ultim' ora, che «non ha potuto scaricarla perché ha avuto delle difficoltà a causa del telefono». Impedimenti simili per la collega Margherita Corrado che vorrebbe farlo ma ha «Problemi con la memoria dei dispositivi». Favorevoli ma non abbastanza. Un po' come il senatore dem Luciano D' Alfonso che pur essendo d' accordo con il suo impiego non l' ha installata perché «non era una priorità, mentre ora che con i casi degli ultimi giorni lo è, lo farò». Più drastica l' ex M5s Paola Nugnes che, dopo essere approdata al gruppo misto, è confluita tra gli oppositori più ferrei di Immuni. «Penso che possa causare una psicosi e immobilizzare il Paese».

 

OPPOSITORI

immuni app la donna bada al figlio, l'uomo lavora

Una posizione netta, che fa il paio con le rimostranze di molti parlamentari. Guidati da Giorgia Meloni e Matteo Salvini, una folta schiera di eletti, spesso dai propri account sempre attivi sui social, già nelle scorse settimane si è detta contraria a causa di hacker, interferenze cinesi e prospettive di un Grande fratello di Stato. Tra loro gli ex grillini Michele Giarrusso ed Elena Fattori, i leghisti Massimiliano Capitanio e Diego Binelli, i meloniani Ignazio La Russa e Edmondo Cirielli, la dem Anna Rossomando, il socialista Riccardo Nencini e i più dubbiosi forzisti Deborah Bergamini e Renato Brunetta che attacca la scelta di non imporre il download come obbligo: «La natura dell' operazione è sacrosanta - dice, sottolineando da ex ministro dell' Innovazione di approvare il lavoro di Paola Pisano - ma mancando l' obbligatorietà è stata vanificata sul nascere».

 

L' ultimo fronte, quello che impugna l' app come baluardo, è popolato da molte anime. Il corpus principale però è composto dai cinquestelle, schierati compatti nel sostegno al lavoro di Salute e Innovazione (e di Bending Spoons) come non lo sono mai stati nello scegliere un leader. Da Emilio Carelli a Stefano Vignaroli, da Giulia Grillo ad Emanuele Dessì, da Mattia Crucioli a Stefano Vaccaro, è per tutti una rincorsa a «l' ho scaricata per primo» e «dovrebbe farlo chiunque».

immuni app per il coronavirus 7

 

Questo appena prima di interrogarsi. Proprio come Marco Croatti, l' altro M5s contagiato, su come sia possibile che a loro «non sia arrivata neppure una notifica». Se poi gli si chiede se dopo averla scaricata tengano attivo il bluetooth, però va a finire che la risposta è: «Ah! Si dovrebbe?»

Ultimi Dagoreport

maria rosaria boccia gennaro sangiuliano giorgia meloni

IL BOTTO DI FINE ANNO: IL 1 AGOSTO 2024 (DUE SETTIMANE DOPO IL TAGLIO SUL CAPOCCIONE) GENNARO SANGIULIANO FIRMO' IL DECRETO DI NOMINA DI MARIA ROSARIA BOCCIA A SUA CONSULENTE – IL DOCUMENTO SBUGIARDA “GENNY DELON” (CHE AL TG1 MINIMIZZO' IN MODO VAGO “MI ERA VENUTA L’IDEA DI NOMINARLA”) E SOPRATTUTTO GIORGIA MELONI, CHE MISE LA MANO SUL FUOCO SULLA BUONA FEDE DEL MINISTRO (“HA DECISO DI NON DARE L’INCARICO DI COLLABORAZIONE. MI GARANTISCE CHE QUESTA PERSONA NON HA AVUTO ACCESSO A NESSUN DOCUMENTO RISERVATO”) – L’ITER SI BLOCCO', DANDO IL VIA ALL’INCHIESTA DI DAGOSPIA CHE PORTÒ ALLE DIMISSIONI DEL MINISTRO. MA QUESTO DOCUMENTO APRE NUOVE DOMANDE: 1) PERCHÉ, DOPO UN PRIMO STEP, LA NOMINA NON È STATA FINALIZZATA? 2) COSA È AVVENUTO TRA IL GIORNO DELLA NOMINA, E IL 26 AGOSTO, GIORNO DEL DAGO-SCOOP? 3) QUALCUNO È INTERVENUTO A BLOCCARE LA NOMINA A CONSULENTE DELLA BOCCIA? 4) CHI SI È MOBILITATO PER SILURARE L'IMPRENDITRICE? 5) DAVVERO TUTTO È AVVENUTO A COSTO ZERO PER LO STATO? 

pierferdinando casini e matteo renzi nel 2009

DAGOREPORT – RENZI CI AVEVA VISTO GIUSTO: VOLEVA COME LEADER DEL CENTRO PIERFERDINANDO CASINI - PECCATO CHE L’EX PRESIDENTE DELLA CAMERA ABBIA DETTO DI NO NELLA SPERANZA DI ARRIVARE, UN DOMANI, AL QUIRINALE. MA IL SUCCESSORE DI MATTARELLA VERRÀ ELETTO SOLTANTO NEL 2029 E FINO AD ALLORA, CAMPA CAVALLO, PUÒ SUCCEDERE DI TUTTO E DI BRUTTO -  “PIERFURBY” POSSIEDE I CROMOSONI PERFETTI PER FEDERARE LE DIVERSE ANIME ORFANE DI UN PARTITO LIBERALE CONSERVATORE A FIANCO DEL PD: DEMOCRISTIANO, BUONI RAPPORTI CON IL VATICANO, POI NELLE FILE DEL BERLUSCONISMO FINO ALL'ARRIVO COME INDIPENDENTE, GRAZIE A RENZI, NELL'AREA PD, IL BELL'ASPETTO, L'ELOQUIO PIACIONE E I 40 ANNI IN PARLAMENTO... (SE L’AMORE PER IL DENARO NON L'AVESSE RINCOJONITO, CHISSÀ DOVE SAREBBE OGGI RENZI)

antonio tajani cecilia sala giorgia meloni ali khamenei

DAGOREPORT - CON UN MINISTRO DEGLI ESTERI (E UN GOVERNO) ALL'ALTEZZA, CECILIA SALA NON SAREBBE FINITA IN UNA GALERA DI TEHERAN - LA NOTIZIA DELL'ARRESTO A MILANO DELLA ''SPIA'' IRANIANA ABEDINI, SU "ORDINE" USA, E' DEL 17 DICEMBRE. DUE GIORNI DOPO LA SALA VIENE IMPRIGIONATA - BENE, CONOSCENDO LA "DIPLOMAZIA DEGLI OSTAGGI" PRATICATA DALL'IRAN (ARRESTI UNO DEI MIEI, IO SEQUESTRO UNO DEI TUOI), PERCHE' LA FARNESINA E PALAZZO CHIGI, SOTTOVALUTANDO I "SEGNALI" DELL'INTELLIGENCE-AISE, NON SI SONO SUBITO ATTIVATI PER METTERE IN SICUREZZA GLI ITALIANI IN IRAN? - SCAZZO CROSETTO-TAJANI - NON SAREBBE LA PRIMA VOLTA CHE IL GOVERNO MELONI SI TROVA A GESTIRE NEL PEGGIORE DEI MODI UN DETENUTO NEL MIRINO DI WASHINGTON (NEL 2023 IL RUSSO ARTEM USS). IL VICEMINISTRO AGLI ESTERI, EDMONDO CIRIELLI (FDI), GIÀ ANNUNCIA CHE LA “SPIA” IRANIANA ''POTREBBE NON ESSERE ESTRADATO, HA COMMESSO UN REATO SOGGETTIVO, NORDIO STA STUDIANDO LE CARTE” (A NORDIO E MELONI CONVIENE FARE IN FRETTA, PRIMA CHE TRUMP SBARCHI ALLA CASA BIANCA) - VIDEO

carlo freccero dago ferragni fagnani de martino meloni giambruno

TE LO DO IO IL 2024! - CARLO FRECCERO: “NELL’EPOCA DELLA NOTIZIA TAROCCATA, IL GOSSIP RAPPRESENTA IL PRESENTE DELL’INFORMAZIONE. E DAGOSPIA VINCE (IL 2024 È L’ANNO DEL SUO MAGGIORE SUCCESSO)’’ – ‘’ IDEOLOGIE NELLA POLVERE, IDEE NEL CASSETTO, IDEALI NEI CASSONETTI. ANCHE LA POLITICA È CONIUGATA A PARTIRE DAL GOSSIP. I DUE FAMOSI FUORIONDA DI GIAMBRUNO IN CALORE SONO DIVENTATI UN EVENTO POLITICO - DI FRONTE AL NUOVO DISORDINE MONDIALE, LA TELEVISIONE HA CHIUSO FUORI DALLA PORTA LA CRUDA REALTÀ E L’HA SOSTITUITA CON IL MONDO REALITY, IN CUI NULLA È SERIO, TUTTO È ARTIFICIO - OGGI IL VERO MISTERO DEL MONDO DIVENTA IL VISIBILE, NON L’INVISIBILE. E, COME BEN SAPPIAMO, TUTTO CIÒ CHE NON VIVE IN TELEVISIONE NON HA UNA DIMENSIONE REALE”

matteo salvini daniela santanche giorgia meloni renzi giovanbattista giovambattista fazzolari

DAGOREPORT – MATTEO FA IL MATTO E GIORGIA INCATENA LA SANTANCHÈ ALLA POLTRONA: SALVINI, ASSOLTO AL PROCESSO OPEN ARMS, TURBA QUOTIDIANAMENTE I SONNI DELLA MELONI CON IL “SOGNO DI TORNARE AL VIMINALE” – PER LA DUCETTA, PERÒ, IL RIMPASTO È INDIGERIBILE: TEME, A RAGIONE, UN EFFETTO A CASCATA DAGLI ESITI INCONTROLLABILI, SPECIE IN CASO DI RINVIO A GIUDIZIO PER DANIELA SANTANCHÈ – E COSÌ, ECCO IL PIANO STUDIATO INSIEME A “SPUGNA” FAZZOLARI: IL PROCESSO DI SALVINI ERA DI NATURA POLITICA, QUELLO DELLA “PITONESSA” È “ECONOMICO”, COME QUELLO SULLA FONDAZIONE OPEN CHE VEDEVA IMPUTATO RENZI. E VISTO CHE MATTEONZO È STATO POI ASSOLTO IN PRIMO GRADO, PERCHÉ LA “SANTADECHÈ” DOVREBBE LASCIARE? (C’È UNA GROSSA DIFFERENZA NEL CASO VISIBILIA: NON ERA MAI ACCADUTO DI UN MINISTRO ACCUSATO DI AVER TRUFFATO LO STATO IN MERITO A VERSAMENTI ALL’INPS…)

angelo bonelli nicola fratoianni giorgia meloni simona agnes

FLASH – LA DISPERATA CACCIA AI VOTI PER ELEGGERE SIMONA AGNES ALLA PRESIDENZA RAI FA UN’ALTRA VITTIMA: AVS! NICOLA FRATOIANNI SI È ADIRATO PER L’ARTICOLO DI “REPUBBLICA” SUL POSSIBILE INCIUCIONE DELL’ALLEATO, ANGELO BONELLI, CON LA DESTRA. E HA MESSO AL MURO IL LEADER VERDE SBIADITO: NON TI PERMETTERE DI FARE UN’INTESA CON IL NEMICO, O SALTA TUTTO – I RAS MELONIANI DELLA RAI CI AVEVANO GIÀ PROVATO CON GIUSEPPE CONTE E IL M5S, MA LA FRONDA INTERNA DI CHIARA APPENDINO SI È MESSA DI TRAVERSO…