vladimir putin ucraina transnistria

COSA HA IN MENTE "MAD VLAD"? - NEL DISCORSO DEL 9 MAGGIO, PUTIN HA SCELTO DI NON ALZARE IL LIVELLO DELLO SCONTRO: SECONDO GLI 007 AMERICANI NON SI FERMERÀ AL DONBASS, MA POTREBBE PORTARE LA GUERRA IN TRANSNISTRIA, CREANDO FIN LI' UN CORRIDOIO DI TERRA, DOVE SONO GIÀ STANZIATE TRUPPE DI MOSCA - UN DISEGNO CHE GLI CONSENTIREBBE DI UNIRLA AL SUD-EST DELL'UCRAINA...

Cristiana Mangani per "Il Messaggero"

 

TRANSNISTRIA

Non ha rivendicato vittorie né inasprimento del conflitto, Vladimir Putin nel tanto atteso discorso del 9 maggio. Una scelta che gli analisti stanno ampiamente valutando: quale sarà ora il futuro della guerra?

 

La direttrice dell'intelligence nazionale americana, Avril Haines, ritiene che «le forze russe non si fermeranno al Donbass, ma porteranno la guerra in Transnistria», e che il Cremlino sta puntando a una guerra lunga e di logoramento contro il sostengo militare ed economico che arriva da Occidente e America all'Ucraina.

 

PUTIN TRANSNISTRIA 2

La numero uno degli 007 Usa ha parlato durante un'audizione alla Commissione della Difesa del Senato. «La nostra valutazione - ha chiarito - è che Putin si stia preparando per un lungo conflitto e che intende andare oltre il Donbass».

 

Ha, poi, ribadito che il leader del Cremlino sia determinato a creare un corridoio di terra fino alla Transnistria, la regione separatista della Moldova, dove sono già stanziate truppe di Mosca. Un disegno - ha aggiunto - che gli consentirebbe di unirla al sud-est dell'Ucraina, se riuscirà a conquistarlo.

 

NIENTE GUERRA LAMPO

esplosioni a tiraspol, in transnistria 1

Abbandonata l'idea della guerra lampo, ora Putin pensa al logoramento di Kiev. Le battaglie sul campo non stanno andando come previsto e ora, il rischio è che il conflitto si allunghi di molto. E questo - secondo gli esperti - potrebbe voler dire che si arriverà all'autunno in una situazione di stallo.

 

A quel punto il Cremlino avrebbe poco da offrire al proprio popolo in cambio dell'immenso dispendio di energie militari gettate nell'invasione e del danno provocato dalle sanzioni occidentali alla Russia.

 

TRANSNISTRIA

Non solo: anche se lo zar riuscisse a conquistare tutto il Donbass e Odessa, e a quel punto dichiarasse vittoria affermando che per Mosca l'operazione ha raggiunto i suoi scopi ed è conclusa, non sarebbe certamente conclusa per decine di milioni di ucraini che, sostenuti dalla Nato, continuerebbero a contrattaccare per cercare di riprendere il proprio territorio.

 

Per questo alcuni esperti, come Michael Clarke, docente di studi militari al King's College di Londra, ritengono che le opzioni di Putin si riducano a una scelta tra differenti tipi di sconfitta.

 

transnistria 1

A quel punto - ha avvertito ancora Avril Haines -, potrebbe tentare di intercettare le armi inviate in Ucraina «nelle prossime settimane». In modo da bloccare i rifornimenti. Come possibile «vendetta» contro le sanzioni.

 

«È probabile», poi, ha specificato il capo dell'intelligence americana, che decida di imporre la legge marziale per portare avanti la guerra. «Il presidente russo - è l'analisi del capo dei servizi segreti - deve affrontare una discrepanza tra le sue ambizioni e le attuali capacità militari delle sue forze. E l'andamento attuale del conflitto aumenta la probabilità che possa prendere decisioni più drastiche, tra cui l'imposizione della legge marziale, il riorientamento della produzione industriale o azioni che potrebbero portare a un'escalation militare». Per gli Stati Uniti, comunque, il rischio di una minaccia nucleare ci sarà solo «se Putin si troverà di fronte a una minaccia esistenziale».

 

Bandiera della Transnistria

LA RESISTENZA

Mentre lo zar affina la sua strategia, la resistenza ucraina non molla. Le forze di Mosca non stanno ottenendo sul campo i progressi sperati, anche se il conflitto continua ad andare avanti con nuovi bombardamenti russi e intensi scontri sul terreno.

 

Nel discorso del 9 maggio, dove Putin ha scelto di non alzare il livello dello scontro dichiarando la guerra globale, il presidente ha fatto chiaramente capire che non ha fretta di concluderla.

 

Fa crescere l'offensiva nel Sud, con attacchi di razzi sempre più frequenti su Odessa, che potrebbe essere il prossimo obiettivo, un obiettivo peraltro fatto trapelare da fonti russe già qualche settimana fa, con l'obiettivo di tagliare fuori l'Ucraina dal mare, e conquistare tutta la costa.

Ultimi Dagoreport

raffaele cantone - francesco lo voi - pasquale striano giovanni melillo

FLASH! – AVVISO AI NAVIGATI! IL CASO STRIANO SUGLI ACCESSI ABUSIVI ALLA BANCA DATI DELLA PROCURA NAZIONALE ANTIMAFIA, NON È APERTO: È APERTISSIMO! UNA VOLTA CHE IL FASCICOLO È PASSATO DALLE MANI DI CANTONE, PROCURATORE DI PERUGIA, A QUELLE DI LO VOI (CAPO DELLA PROCURA DI ROMA), CI SI ASPETTANO I BOTTI - IL CAPO DELLA DNA, GIOVANNI MELILLO, È DETERMINATO AD ARRIVARE FINO IN FONDO. E LO VOI, CONSIDERATI I PRECEDENTI (L’OSTILITA' DEL GOVERNO PER IL CASO ALMASRI), NON FARÀ SCONTI - COME NELL'AMERICA DI TRUMP, LA MAGISTRATURA E' L'UNICA OPPOSIZIONE A PALAZZO CHIGI...

donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – PUTIN NON PERDE MAI: TRUMP ESCE A PEZZI DALLA TELEFONATA CON “MAD VLAD”. AVEVA GIÀ PRONTO IL DISCORSO (“HO SALVATO IL MONDO”) E INVECE HA DOVUTO FARE PIPPA DI FRONTE AL NIET DEL PRESIDENTE RUSSO ALLA TREGUA DI 30 GIORNI IN UCRAINA – ZELENSKY COTTO E MANGIATO: “SE NON SEI AL TAVOLO DEL NEGOZIATO, SEI NEL MENÙ” – LE SUPERCAZZOLE DEL TYCOON SU IRAN E ARABIA SAUDITA E LA PRETESA DELL’EX AGENTE DEL KGB: ACCETTO IL CESSATE IL FUOCO SOLO SE FERMATE GLI AIUTI ALL’UCRAINA. MA TRUMP NON POTEVA GARANTIRE A NOME DELL’EUROPA – DOPO IL SUMMIT A GEDDA DI DOMENICA PROSSIMA CI SARÀ UNA NUOVA TELEFONATA TRA I DUE BOSS. POI L’INCONTRO FACCIA A FACCIA…

donald trump dazi giorgia meloni

DAGOREPORT! ASPETTANDO IL 2 APRILE, QUANDO CALERÀ SULL’EUROPA LA MANNAIA DEI DAZI USA, OGGI AL SENATO LA TRUMPIANA DE’ NOANTRI, GIORGIA MELONI, HA SPARATO UN’ALTRA DELLE SUE SUBLIMI PARACULATE - DOPO AVER PREMESSO IL SOLITO PIPPONE (‘’TROVARE UN POSSIBILE TERRENO DI INTESA E SCONGIURARE UNA GUERRA COMMERCIALE...BLA-BLA’’), LA SCALTRA UNDERDOG DELLA GARBATELLA HA AGGIUNTO: “CREDO NON SIA SAGGIO CADERE NELLA TENTAZIONE DELLE RAPPRESAGLIE, CHE DIVENTANO UN CIRCOLO VIZIOSO NEL QUALE TUTTI PERDONO" - SI', HA DETTO PROPRIO COSI': “RAPPRESAGLIE’’! - SE IL SUO “AMICO SPECIALE” IMPONE DAZI ALLA UE E BRUXELLES REAGISCE APPLICANDO DAZI ALL’IMPORTAZIONE DI MERCI ‘’MADE IN USA’’, PER LA PREMIER ITALIANA SAREBBERO “RAPPRESAGLIE”! MAGARI LA SORA GIORGIA FAREBBE MEGLIO A USARE UN ALTRO TERMINE, TIPO: “CONTROMISURE”, ALL'ATTO DI TRUMP CHE, SE APPLICATO, METTEREBBE NEL GIRO DI 24 ORE IN GINOCCHIO TUTTA L'ECONOMIA ITALIANA…

donald trump cowboy mondo in fiamme giorgia meloni friedrich merz keir starmer emmanuel macron

DAGOREPORT: IL LATO POSITIVO DEL MALE - LE FOLLIE DEL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA HANNO FINALMENTE COSTRETTO GRAN PARTE DEI 27 PAESI DELL'UNIONE EUROPEA, UNA VOLTA PRIVI DELL'OMBRELLO MILITARE ED ECONOMICO DEGLI STATI UNITI, A FARLA FINITA CON L'AUSTERITY DEI CONTI E DI BUROCRATIZZARSI SU OGNI DECISIONE, RENDENDOSI INDIPENDENTI - GLI EFFETTI BENEFICI: LA GRAN BRETAGNA, ALLEATO STORICO DEGLI USA, HA MESSO DA PARTE LA BREXIT E SI E' RIAVVICINATA ALLA UE - LA GERMANIA DEL PROSSIMO CANCELLIERE MERZ, UNA VOLTA FILO-USA, HA GIA' ANNUNCIATO L'ADDIO ALL’AUSTERITÀ CON UN PIANO DA MILLE MILIARDI PER RISPONDERE AL TRUMPISMO - IN FRANCIA, LA RESURREZIONE DELLA LEADERSHIP DI MACRON, APPLAUDITO ANCHE DA MARINE LE PEN – L’UNICO PAESE CHE NON BENEFICIA DI ALCUN EFFETTO? L'ITALIETTA DI MELONI E SCHLEIN, IN TILT TRA “PACIFISMO” PUTINIANO E SERVILISMO A TRUMP-MUSK...

steve witkoff marco rubio donald trump

DAGOREPORT: QUANTO DURA TRUMP?FORTI TURBOLENZE ALLA CASA BIANCA: MARCO RUBIO È INCAZZATO NERO PER ESSERE STATO DI FATTO ESAUTORATO, COME SEGRETARIO DI STATO, DA "KING DONALD" DALLE TRATTATIVE CON L'UCRAINA (A RYAD) E LA RUSSIA (A MOSCA) - IL REPUBBLICANO DI ORIGINI CUBANE SI È VISTO SCAVALCARE DA STEVE WITKOFF, UN IMMOBILIARISTA AMICO DI "KING DONALD", E GIA' ACCAREZZA L'IDEA DI DIVENTARE, FRA 4 ANNI, IL DOPO-TRUMP PER I REPUBBLICANI – LA RAGIONE DELLA STRANA PRUDENZA DEL TYCOON ALLA VIGILIA DELLA TELEFONATA CON PUTIN: SI VUOLE PARARE IL CULETTO SE "MAD VLAD" RIFIUTASSE IL CESSATE IL FUOCO (PER LUI SAREBBE UNO SMACCO: ALTRO CHE UOMO FORTE, FAREBBE LA FIGURA DEL ''MAGA''-PIRLA…)