renzi de benedetti

I PM DI ROMA (A DIR POCO) FRASTORNATI SULLA VICENDA RENZI-DE BENEDETTI – ARCHIVIANO L’INCIUCIO RENZI-DE BENEDETTI, MA INDAGANO SULLA FUGA DI NOTIZIE. CIOE’, SUI PARLAMENTARI CHE HANNO RICEVUTO LE INTERCETTAZIONI E DAI QUALI ASPETTANO LA RELAZIONE DELLA COMMISSIONE SULLE BANCHE (SIC!)

 

Gian Maria De Francesco per il Giornale

 

Il rischio (o la fortuna, dipende dai punti di vista) è che Matteo Renzi, segretario del Pd, trascorra tutta la campagna elettorale con il sospetto di un'inchiesta di insider trading sulle spalle, in virtù della telefonata del 16 gennaio 2015 tra l'ingegnere Carlo De Benedetti e l'ad di Intermonte Sim, Gianluca Bolengo, sull'imminente riforma delle banche popolari.

 

La Procura di Roma, in particolare il giudice per le indagini preliminari Gaspare Sturzo, avrà bisogno ancora di un po' di tempo per vagliare la richiesta di archiviazione presentata dal pm Stefano Pesci nei confronti dell'ex presidente del gruppo Espresso.

carlo de benedetti agnese renzi

 

Secondo quanto si apprende, prima di fissare l'udienza il gip è in attesa che la commissione parlamentare d'inchiesta sulle banche depositi tutti i documenti. Saranno necessarie circa tre settimane perché la relazione finale cui saranno allegati tutti gli atti è in fase di stesura. Senza contare che il lavoro del gip procede a rilento e che, alla fine, potrebbe chiedere un supplemento d'indagine. Da una parte perché l'accusa, a sua volta, ha depositato gli atti a fine ottobre. Dall'altro lato perché il pm titolare dell'inchiesta, Stefano Pesci, sarà a Roma lunedì e non ci sono sostituti, essendo l'indagine direttamente coordinata dal procuratore capo Giuseppe Pignatone.

 

PIGNATONE

Si tratta di una procedura adottata per i casi più «delicati» cui si unisce il passo non proprio da centometrista degli organi giudiziari italiani. Osservando la vicenda dall'esterno, è legittimo dubitare della scelta dei magistrati di «andare al traino» di una commissione parlamentare che, pur avendo poteri investigativi analoghi, non è investita delle stesse funzioni.

 

Stefano Pesci

E, soprattutto, si può opinare della decisione di ascoltare Renzi e De Benedetti come persone informate dei fatti senza nemmeno iscriverli nel registro degli indagati. Tanto più che Pignatone avrebbe dovuto essere a conoscenza dei rilievi della Consob che archiviò il dossier su De Benedetti e Bolengo pur riscontrando l'utilizzo di «informazioni privilegiate» e gli «elementi di discontinuità» dell'investimento della sua Romed sulle Popolari in quanto «incoerente» con le dichiarazioni dell'Ing sul quadro macroeconomico italiano da cui le banche sono strettamente influenzate.

pierferdinando casini e la compagna colombiana 1

 

Consob aveva messo in evidenza anche lo stretto rapporto fra l'Ing e l'ex premier a cui De Benedetti avrebbe «suggerito il Jobs Act», come da dichiarazioni rese ai funzionari di Piazza Verdi. Che farebbero balenare il sospetto che la «soffiata» sia quasi una sorta di gesto di riconoscenza.

 

Sull'altro versante, invece, la Procura di Roma è stata sollecita nell'aprire un fascicolo contro ignoti per rivelazione di segreto d'ufficio. Il presidente della Commissione d'inchiesta sulle banche Pier Ferdinando Casini, ha fornito, in risposta alla richiesta avanzata dal procuratore capo Pignatone, l'elenco dei nominativi delle persone che hanno preso visione degli atti, coperti da segreto. Si tratta di parlamentari, quelli stessi da cui Piazzale Clodio attende un'illuminazione improvvisa.

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…