INFLAZIONE, UN BEL CETRIOLONE! GHISLERI: "TRE ITALIANI SU QUATTRO RISULTANO PREOCCUPATI PER IL CLIMA. L’EUROPA E IL GOVERNO VENGONO BOCCIATI SULL’AMBIENTE. MA I TEMI RILEVANTI PER GLI ELETTORI (SOPRATTUTTO DI CENTRODESTRA) RIMANGONO LEGATI ALL'INFLAZIONE E ALL'AUMENTO DEI PREZZI, ALLA CRISI DEL LAVORO E ALLA SANITÀ. CI SONO ANCHE INTERCONNESSIONI TRA IL CAMBIAMENTO CLIMATICO E L'ECONOMIA FAMILIARE…"
Alessandra Ghisleri per “la Stampa” - Estratti
L'Italia è una delle maggiori economie dell'Unione Europea (Ue) che ha affrontato diverse sfide economiche negli ultimi decenni, inclusa una crescita stagnante, un'importante disoccupazione legata anche alla delocalizzazione delle aziende in altri Paesi –anche europei- e un debito pubblico sempre più elevato.
L'Italia poi è sicuramente uno dei Paesi europei maggiormente colpiti dalla crisi migratoria nel Mediterraneo con tutti gli annessi e i connessi.
Tra tutte le situazioni che possiamo anche definire competizioni emerge la transizione ecologica, un tema caldo e di crescente importanza per gli italiani, con un numero sempre maggiore di persone che si rendono conto dell'urgenza di adottare pratiche sostenibili per proteggere l'ambiente e contrastare il climate change. Questa consapevolezza coinvolge il 73.3% dei cittadini ed è sicuramente stata alimentata da una serie di fattori tra cui l'aumento delle temperature globali, gli eventi meteorologici estremi e la crescente evidenza scientifica sugli impatti ambientali delle attività umane.
Gli italiani sono sempre più preoccupati per le questioni ambientali denunciando principalmente i grandi eventi climatici che hanno colpito il nostro territorio, l'inquinamento dell'aria, l'uso sostenibile delle risorse naturali, la gestione dei rifiuti e la perdita di biodiversità. Di fronte a questo esiste un crescente sostegno per politiche e iniziative volte a ridurre l'impatto ambientale delle attività umane e a promuovere uno stile di vita più sostenibile. Questo dato lo si riscontra in maniera trasversale negli elettorati dei diversi partiti con solo una convinzione un po' meno energica tra gli elettori di Fratelli d'Italia e Lega.
La transizione ecologica viene vista "dall'alto" anche come un'opportunità economica, con la crescita del settore delle energie rinnovabili, della mobilità sostenibile e di altre iniziative per quelle che vengono definite industrie green. Tuttavia un italiano su 3 (34.2%) è convinto che questo sia un processo più lento delle previsioni e che presenta dei costi importanti. Il 18.7% è preoccupato che questo processo possa avere delle rilevanti conseguenze sull'occupazione e soprattutto sulle fasce più fragili della società.
È interessante vedere come su queste due posizioni ci sia un intesa tra i sostenitori di Fratelli d'Italia e del Movimento 5 Stelle. Emergono forti preoccupazioni riguardo al costo economico delle politiche ambientali e alla necessità di riconversione delle industrie. Come abbiamo visto nella marcia dei trattori degli ultimi giorni, ci sono ancora settori, come l'agricoltura intensiva e l'industria automobilistica, che si oppongono al cambiamento verso la sostenibilità, anche con argomenti di facile condivisione.
Esistono quindi sfide e resistenze da affrontare nella transizione ecologica e tra gli italiani si distinguono coloro che non esitano a prendere una posizione più integralista considerandola "solo una moda" (8.2%), o chi è convinto che come Paese non siamo ancora pronti a fare delle rinunce affrontando un cambiamento di stile di vita (10.0%) con importanti costi connessi. In questo confronto le istituzioni ne escono bocciate nel loro ruolo di promotori e pianificatori di questo passaggio.
L'impegno nazionale compreso tra Governo, istituzioni locali, associazioni, viene bocciato dal 45.5% dei cittadini, mentre il 56.5% respinge il ruolo e l'impegno dell'Unione Europea. Complessivamente i dati del sondaggio realizzato da Euromedia research per "Porta a Porta" mostrano che gli italiani stanno abbracciando sempre di più l'importanza della transizione ecologica impegnandosi anche con semplici e nuovi comportamenti nel proprio stile di vita.
Tuttavia i temi rilevanti per gli elettori rimangono legati principalmente all'inflazione e all'aumento dei prezzi, alla crisi del lavoro e alla sanità. Di questo passo il cambiamento climatico e la precarietà del nostro territorio di fronte ai grandi eventi atmosferici diventano di importanza secondaria, proprio perché legati a contesti individuali differenti.
D'altra parte, l'aumento dei prezzi ha delle gravi conseguenze economiche e sociali con forti impatti sulle famiglie specialmente quelle con i redditi più bassi. Inutile sottolineare che l'aumento dei prezzi dei beni di consumo essenziali come cibo, carburante e forniture energetiche possono innescare un vortice che porta a una maggiore povertà, insicurezza alimentare e disagio sociale. In effetti, ci sono anche interconnessioni tra il cambiamento climatico e l'economia familiare.
Ad esempio gli eventi climatici estremi possono influenzare la produzione agricola e quindi i prezzi alimentari
inflazione 5ALESSANDRA GHISLERI
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