CHI DI INTERCETTAZIONI COLPISCE, DI INTERCETTAZIONI PERISCE - LA RICHIESTA PERENTORIA DI BELLA NAPOLI DI ACCELERARE LA FAMIGERATA “LEGGE BAVAGLIO” CARISSIMA AL BANANA FA GODERE COME SUINI LOS BERLUSCONES - SONO DUE ANNI CHE IL BAVAGLIO GIACE IN COMMISSIONE GIUSTIZIA, NELLA VERSIONE ALFANO-BONGIORNO. ED È DA QUANDO È DIVENTATA MINISTRO DELLA GIUSTIZIA CHE PAOLA SEVERINO CERCA DI RESUSCITARLO - E IL PD, ORA, NON CHIUDE LA PORTA….

Wanda Marra per il "Fatto quotidiano"

"Mi fa piacere notare che sulle intercettazioni noi del Pdl non siamo più da soli". Il capogruppo in commissione Giustizia alla Camera, Enrico Costa ha un sussulto di entusiasmo, quando sente il capo dello Stato dire che c'è la necessità di una "larga" intesa politica sulla legge sugli ascolti. Un sussulto di sollievo rispetto a una riforma che gli sembra "indifferibile" e sulla quale l'accordo non c'è e che fino ad oggi non sembrava nemmeno troppo vicino. A renderlo possibile, però, potrebbe essere proprio la presa di posizione di Giorgio Napolitano.

Sono due anni che il bavaglio giace in Commissione Giustizia a Montecitorio, nella versione Alfano-Bongiorno. Ed è da quando è diventata ministro della Giustizia che Paola Severino cerca di resuscitarlo all'interno di un pacchetto complessivo sulla giustizia che finora è stato foriero di scivoloni sia per l'esecutivo, che per i partiti della maggioranza. "Noi non possiamo votare in nessun modo il testo nella versione Alfano-Bongiorno - dice Andrea Orlando, responsabile Giustizia del Pd - ci sono troppe cose che non vanno. E siccome c'è un problema di doppie conformi (ovvero, alcune parti di testo che hanno avuto l'ok sia dalla Camera che dal Senato ndr), il provvedimento non è modificabile.

Non ci si può chiedere di cedere anche su questo testo". Uno stop inaspettatamente netto da parte di Orlando che esprime l'estrema "prudenza" del Pd sulla materia (parola usata anche nello staff del segretario, Pier Luigi Bersani) al momento in cui il Colle chiede un intervento in materia e lo chiede evidentemente non solo al partito a lui più vicino (il Pd, appunto) ma anche a quello che ha finora mostrato più resistenze sulla questione.

"Non si tratta di una posizione pregiudiziale sulla legge in generale, ma su questa legge in particolare", spiega poi Orlando, ammorbidendo. Vicinanza elettiva al Quirinale o no, infatti, "de-v'essere il Ministro a proporci un altro testo". Cosa che la Severino sta effettivamente cercando di fare. Tra i punti cardine del ddl in Commissione l'udienza filtro, un incontro tra il giudice e gli avvocati nel quale si decide quali "ascolti" possono essere inseriti nel fascicolo processuale. Fino a quel momento nulla può essere reso noto.

In realtà, la Severino ha in mente delle modifiche, in senso restrittivo, proprio su questo punto: starebbe al Gup e al Pm decidere quali intercettazioni trascrivere nell'ordinanza e quali sono pubblicabili. Modifiche sulle quali il Pd non chiude. "È un meccanismo che non ci convince del tutto". E dunque, "andrebbe raffinato". Ma intanto ad evitare ad ABC sia di misurare distanze eccessive (che sottolinea pure Roberto Rao dell' Udc), sia di incorrere in trattative imbarazzanti, c'è una questione di tempi: il testo non è calendarizzato, e per ora non sono prevedibili i tempi.

Infatti, il ministro sta cercando di capire con i tecnici di Montecitorio se c'è un modo per ovviare alla questione delle doppie conformi e dunque portarlo in aula - come vuole il Pdl - entro la fine di luglio. "A quel punto sarebbe un nuovo testo", spiega Orlando , con una nuova apertura. Intanto, però, il "monito" di Napolitano non ha (ancora) sortito particolari effetti: il Guardasigilli parte domenica per Washington, da dove tornerà alla fine della prossima settimana.

Per di più, nell'incontro che ha avuto ieri con i 'tecnici" della Giustizia della maggioranza, Donatella Ferranti e Orlando per il Pd, Costa per il Pdl e Rao per l'Udc, si sarebbe raggiunta un'intesa di massima sui criteri da adottare per ridisegnare gli uffici giudiziari, senza parlare di ascolti.

A cercare di bloccare preventivamente blitz improvvisi, ci pensa la Fnsi: "Non si capisce come si possa immaginare un intervento d'emergenza col metodo dello spread, in su questa materia. Questioni così delicate non si possono chiudere bruscamente con colpi di mano"

 

 

PAOLA SEVERINO Giorgio NapolitanoGiulia Bongiorno e Angelino Alfano BERSANI

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