INVESTIAMO SUL MARTONE - CON LA PUBBLICAZIONE DEI REDDITI DELLA BANDA MONTI, I NODI VENGONO AL PETTINE: IN MOLTI, FRA CUI IL MASTINO DEL FISCO ATTILIO BEFERA, HANNO OMESSO DI AVERE DIVERSE CARICHE - LA COSTOSA COMMISSIONE PER LA TRASPARENZA CHE DOVEVA CONTROLLARE (LA “CIVIT”) POTREBBE ESSERE CHIUSA - MA CHI È IL PRESIDENTE DELLA CIVIT? ANTONIO MARTONE, COINVOLTO NELL’INCHIESTA SULLA P3, CHE HA PURE FATTO PIAZZARE IL FIGLIO MICHEL NEL MINISTERO DA CONTROLLARE - SFIGATO CHI NON CI CREDE...
1 - MARTONE SENIOR, LA CIVIT E L'AUTHORITY: UNA POLTRONA PER TUTTO
Sandra Amurri e Sara Nicoli per "il Fatto quotidiano"
Il grido di dolore di Antonio Martone, presidente del Civit (commissione indipendente per la valutazione della trasparenza e dell'integrità della Pubblica amministrazione) è arrivato: "Se il governo ci taglia i fondi del 40 per cento - ha detto Martone al Corriere della Sera - non saremo in grado di continuare a lavorare". Martone è andato in pensione dopo essere stato coinvolto come persona informata sui fatti nell'inchiesta sulla P3, ma ricopre ancora una carica importante nella Pubblica amministrazione.
Finora la Civit è costata 4 milioni di euro all'anno, Mario Monti conta di farla arrivare a 2,4 milioni. Civit, che non deve essere servita a granchè visto che il ministro della Funzione pubblica, Patroni Griffi, (che prima faceva parte della Civit) ha sentito la necessità di crearne una ex novo con compiti similari ("commissione di studio per la lotta alla corruzione) con cinque componenti che lavorano, però, a titolo gratuito.
Insomma, un pasticcio e uno sdoppiamento di incarichi che è emerso quando sono stati messi on line nei siti istituzionali gli stipendi dei manager pubblici, con vistose omissioni e molte inesattezze. Un caso per tutti, quello del presidente dell'Inps, Antonio Mastrapasqua, che risulta percepire solo lo stipendio dell'Inps, pari a 209 mila euro l'anno, mentre è noto che il manager convoglia su di se ben 22 altre cariche, tra cui quella di vicepresidente di Equitalia (ma c'è anche Telecom e Fandango) per cui il suo reddito supera ampiamente il milione di euro.
Per non parlare, poi, di Attilio Befera, mastino del fisco, comparso solo per i suoi 304 mila euro l'anno come direttore dell'Agenzia delle Entrate e non anche per il suo stipendio come direttore di Equitalia. Ebbene, a Patroni Griffi non è piaciuto affatto come si è snodata l'operazione trasparenza e ha tirato le orecchie a Martone, chiedendo conto alla Civit delle inesattezze e, soprattutto, delle tante, troppe omissioni. Martone si è difeso passando al contrattacco, chiedendo cioè l'intervento della Guardia di Finanza per delle "verifiche online".
Ma dietro tutta questa agitazione si nasconde altro. Monti starebbe pensando di chiudere la Civit. Costa molto, anche alla voce consulenze, che pesano per 275 mila euro; uno dei consulenti Civit, il direttore dell'area Finanza e impresa di Invitalia, Bernardo Mattarella, è anche componente anche della commissione di Patroni Griffi. Il presidente Antonio Martone (padre del giovane viceministro del Lavoro Michel Martone) costa 180 mila euro lordi l'anno, cioè circa 8 mila euro netti al mese, a cui va aggiunta la pensione da magistrato.
69 anni, avvocato generale di Cassazione aspirante Procuratore generale, ha lasciato la toga per andare in pensione dopo l'emersione dei suoi rapporti con Papa e Bisignani , mentre l'inchiesta sull'associazione segreta messa in piedi da Flavio Carboni svelava la sua partecipazione alla cena nella casa romana di Denis Verdini, dove si discuteva di come avvicinare i giudici della Consulta impegnati sul Lodo Alfano.
Nel dicembre del 2009 era stato il ministro Renato Brunetta - che aveva come consulente Martone figlio -- a volerlo come componente della commissione, quindi presidente. Gli altri tre componenti del consesso pubblico (Luciano Hinna, Romilda Rizzo e Alessandro Natalini) pesano ciascuno per 150 mila euro.
Nel 2011 il consiglio della Civit ha emesso 26 delibere, nei primi mesi del 2012 ben 7, ma non appena è stata varata l'operazione trasparenza è divenuta trasparente anche l'inefficienza della commissione: chi ha potuto, ha omesso, alcuni hanno barato, molti non hanno dichiarato. Di qui, insomma, la necessità di "ottimizzare le risorse" creando una Autorithy che voci ben informate, avrebbe come presidente Martone.
2 - CIVIT, SE IL GARANTE ANTICLIENTELE STIPENDIA GLI AMICI - LA STRANA CONSULENZA AL VICE MINISTRO MARTONE
Da "la Repubblica"
http://inchieste.repubblica.it/it/repubblica/rep-it/2012/02/28/news/bocciati_in_meritocrazia-30652687/?ref=HREA-1
L'organo voluto da Brunetta avrebbe dovuto valutare l'operato della pubblica amministrazione. Tra i componenti però tutti 'fedelissimi' dell'ex ministro. Il presidente di questa commissione di controllo è Antonio Martone. Qualche mese dopo, suo figlio Michel viene nominato consulente per il Ministero da controllare. Nel nostro servizio il padre spiega perché si pensò proprio all'attuale viceministro del Lavoro e delle politiche sociali: "Era l'unica soluzione per pagarlo"
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