de franssu

IOR, MAMMETA E TU - E’ GUERRA APERTA SUL SUCCESSORE DI VON FREYBERG - PELL E ZAHRA VOGLIONO DE FRANSSU OSTEGGIATO DAI CARDINALI ITALIANI - BERGOGLIO MASTICA AMARO: LA RIFORMA DELLO IOR E’ MOLTO LONTANA

1 - DAGOREPORT

Il torrione Niccolò V, sede dello Ior  niccolovIl torrione Niccolò V, sede dello Ior niccolov

E’ guerra aperta sul successore di Ernst Von Freyberg alla guida dello Ior.

L’avvocato e banchiere tedesco, va precisato, non ha ancora presentato ufficialmente le sue dimissioni, ma le difficoltà di portare a termine il percorso di trasparenza nella “Banca di Dio”, e i rumors provenienti dall’interno delle Mura Leonine, non lasciano molti dubbi sul suo imminente addio.

 

A muoversi per primo per il dopo-Freyberg è stato il cardinale George Pell, prefetto della Segreteria per l’Economia, il dicastero voluto da Bergoglio per coordinare le politiche economiche del Vaticano. La porpora australiana, spalleggiato dal membro maltese del board del consiglio per l’Economia Joseph Zahra, ha puntato forte sul francese Jean-Baptiste de Franssu.

 

george pell george pell

Scelta che, però, vede la ferma opposizione del  “fronte italiano” Versaldi-Bertello-Calcagno cui si aggiunge lo scetticismo del Segretario di Stato Parolin. La nomina di De Franssu è giudicata “inopportuna” soprattutto perché il francese, appena approdato al Consiglio per l’economia, si sarebbe dato molto da fare per piazzare il figlio alla Promontory Financial Group, la società americana che da maggio 2013 sta passando la setaccio i conti dello Ior. 

 

COMMISSIONE PER LA SPENDING REVIEW VATICANA - JEAN BAPTISTE DE FRANSSUCOMMISSIONE PER LA SPENDING REVIEW VATICANA - JEAN BAPTISTE DE FRANSSU

Bergoglio, per ora, tace. E assiste, disgustato, all’ennesima querelle sulle finanze vaticane. E non è tutto. Il Papa è disturbato anche per il progressivo indebolimento di Pell, da lui fortemente voluto in Curia. Una perdita graduale di presa dovuta anche alle scelte, spesso controverse, del cardinale australiano.

 

Avrà anche festeggiato per l’approdo della sua Argentina ai quarti di finale del Mondiale ma Bergoglio mastica amaro: la tanto agognata riforma dello IOR si allontana.

 

2 - PRESIDENTE OPERATIVO PER LO IOR DEL FUTURO

Ca.Mar. per il “Sole 24 Ore”

 

Il tema del ricambio alla presidenza dello Ior è entrato di soppiatto nelle riunioni informali del "C-8", l'organismo consultivo di riforma della Curia voluto da Papa Francesco che si riunisce per la quinta volta in nove mesi. Le voci di una prossima uscita del presidente, l'avvocato tedesco Ernst von Freyberg nominato nel febbraio 2013, si stanno infittendo dentro le mura leonine, e così pure le conferme.

CARDINALE DOMENICO CALCAGNO CARDINALE DOMENICO CALCAGNO

 

Dal Torrione Niccolò V per ora arriva un no comment: «Stiamo lavorando alla pubblicazione del rapporto annuale (atteso i prossimi giorni, ndr) nel quale si chiarirà quanto fatto nell'ultimo anno», osserva un portavoce. Il futuro dell'incarico a von Freyberg, inoltre, «rientra in un discorso più ampio, che riguarda la riforma della governance e la ridefinizione delle funzioni dell'Istituto».

giuseppe versaldi giuseppe versaldi

 

In realtà le spinte per un ricambio prima della scadenza naturale, a fine settembre insieme agli altri membri del consiglio di sovrintendenza, si fanno sempre più insistenti, e sono anche l'effetto dei movimenti in atto nell'intero sistema delle finanze vaticane, con la creazione della Segreteria per l'Economia - il "super-ministero delle finanze" guidato dal cardinale australiano Pell - e la prevista riforma dell'Apsa verso un modello di banca centrale (o forse più di "Tesoro dello Stato", cui sta lavorando il professor Dalla Sega).

 

GIUSEPPE BERTELLOGIUSEPPE BERTELLOBERGOGLIO AL PRESEPE VIVENTE BERGOGLIO AL PRESEPE VIVENTE

Per adesso non ci sono nomi accreditati per la successione, ma da dentro le mura leonine si osserva che il prossimo presidente dovrà assolvere il suo incarico a tempo pieno: insomma un vero presidente operativo. Inoltre in queste ore sul tavolo degli otto cardinali - più il Segretario di Stato, Pietro Parolin - arriveranno anche le bozze di riforma dell'istituto e la sua collocazione dentro l'organigramma delle finanze: centrale sarà il tema della sua autonomia, che fino ad oggi è stata molto alta. Sabato inoltre si riunirà il Consiglio dell'Economia, presieduto dal cardinale tedesco Marx, che dovrebbe approvare il bilancio consolidato per l'anno 2013 della Santa Sede e del Governatorato. 

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