itamar ben gvir benjamin netanyahu israele protesta proteste

ISRAELE POTREBBE FINIRE VITTIMA DI SE STESSO – LA PREGHIERA DI BEN GVIR E DEI SUOI SEGUACI ALLA SPIANATA DELLE MOSCHEE È L’ULTIMA PROVOCAZIONE DEGLI ALLEATI DI NETANYAHU - L’ULTRADESTRA SOFFIA SUL FUOCO APPROFITTANDOSI DELLA SPACCATURA DEL PAESE: LA MAGGIORANZA DELLA POPOLAZIONE CONDIVIDE LA GUERRA A GAZA E CHIEDE VENDETTA, MA FINO A QUANDO? IL TRATTAMENTO DEI TERRORISTI DI HAMAS NELLA “GUANTANAMO” ISRAELIANA E IL PERICOLO PIÙ GRAVE PER UNA DEMOCRAZIA: SOMIGLIARE AI PROPRI NEMICI…

 

1. BEN GVIR E I SUOI SEGUACI PREGANO SULLA SPIANATA DELLE MOSCHEE E FANNO INFURIARE ANCHE NETANYAHU

Estratto dell’articolo di R. Ter. per “la Repubblica”

 

benjamin netanyahu 5

Lo Shemà Israel, “Ascolta, o Israele,” la più sacra delle preghiere ebraiche, usata nel luogo più controverso per lanciare un messaggio politico. Provocando non solo la condanna di mezzo mondo, ma persino la rabbia di Benjamin Netanyahu  […].

 

Protagonista dell’incidente è stato ieri, ancora una volta, il Ministro israeliano della Sicurezza Nazionale Itamar Ben Gvir, leader del partito di estrema destra Otzma Yehudit (Potere ebraico). Ieri mattina, in occasione della ricorrenza del 9 di Av, non si è limitato a salire sulla Spianata delle Moschee/Monte del Tempio, come già aveva fatto in passato, ma vi ha anche pregato insieme ad altri visitatori, infrangendo il […] delicatissimo […] status quo che permette ai non musulmani di accedere all’area ma non di condurvi attività religiose o spirituali.

 

itamar ben gvir alla spianata delle moschee

Il luogo è considerato sacro da tutte le religioni monoteiste: lì si trova la roccia a partire dalla quale Dio avrebbe creato il mondo, e lì il patriarca Abramo avrebbe tentato di sacrificare Isacco, Ismaele per l’Islam, secondo il quale su quell’altura Maometto ascese alla presenza divina.

 

Nel cuore di Gerusalemme, è lì che sorse per secoli il Tempio Sacro che fu raso al suolo dai romani nel 70 d.C. Il celebre Muro del Pianto faceva parte della sua recinzione ed è rimasto nei millenni luogo ebraico di preghiera. Già all’alba della nascita dell’Islam nel VII secolo, in cima alla collina fu eretta una moschea (quella attuale sarebbe stata costruita nell’VIII).

 

ebrei alla spianata delle moschee di gerusalemme con ben gvir

Nel 2000, una visita del futuro primo ministro Ariel Sharon al complesso fu considerata la scintilla che provocò la seconda Intifada. Nel 2021, proprio gli scontri intorno alla moschea di Al Aqsa durante il Ramadan rappresentarono il preludio a undici giorni di conflitto fra Israele e Hamas.

 

Ben Gvir visitò il luogo subito dopo la sua nomina a ministro nel gennaio 2022. «La politica del ministro della Sicurezza Nazionale è quella di consentire la libertà di culto per gli ebrei in tutti i luoghi, incluso il Monte del Tempio, e gli ebrei continueranno a farlo anche in futuro», ha affermato ieri.

BENJAMIN NETANYAHU IN COPERTINA SU TIME

 

Durissimo Netanyahu: «Sono il governo e il primo ministro a determinare la politica sul Monte del Tempio. Non esiste una politica privata, né del ministro della Sicurezza Nazionale né di nessun altro», ha scritto in una nota che definisce l’accaduto una «deviazione dello status quo», ribadendo come esso rimarrà invariato. […] Ben Gvir se la ride. I suoi sostenitori sono con lui e le condanne lo rafforzano.

 

2. ISRAELE E IL NEMICO INTERNO

Estratto dell’articolo di Goffredo Buccini per il “Corriere della Sera”

 

[…] Israele si trova a fronteggiare anche un potente nemico interno: sé stesso. E non si tratta solo della sproporzione nella risposta al pogrom del 7 ottobre che ormai […] attira su Gerusalemme censure pure tra i suoi alleati […]. È in questione un male oscuro che, dopo settantasei anni di conflitti combattuti per la propria sopravvivenza, rischia di corroderne la democrazia.

 

A fine luglio gli scontri in una base dell’esercito al sud del Paese hanno enfatizzato le già note divisioni che spaccano società e politica israeliana. La polizia militare ha fatto irruzione a Sde Teiman e ha arrestato nove riservisti […] sospettati di abusi su un dirigente di Hamas in loro custodia.

proteste contro il governo di benjamin netanyahu in israele 14

 

I soldati hanno opposto resistenza e, alla notizia degli arresti, decine di manifestanti di estrema destra sono accorsi nella base per supportarli. […] Sde Teiman è assurto a epitome di un problema più generale: le condizioni dei palestinesi in cella. Il campo al confine con la Striscia ha presentato sin dall’inizio profili allarmanti, […] venendo definito «la Guantanamo di Israele» […].

 

[…] Come i jihadisti di Al Qaeda, anche i miliziani di Hamas non sono soldati di uno Stato riconosciuto ma operativi di un’organizzazione terrorista, sicché ad essi è applicato lo status di «combattente illegale» che li pone in un’area grigia di prigionia «amministrativa» senza imputazioni precise, di limbo, che nel clima d’un conflitto sanguinoso può diventare facilmente inferno.

 

itamar ben gvir alla spianata delle moschee di gerusalemme

[…]  la spinta opposta è fortissima e prende energia dalla voglia di vendetta sui palestinesi. La base militare di Bei Lid, dove si svolge il processo ai riservisti sotto accusa, è stata a sua volta attaccata dagli estremisti di destra. E il governo appare sotto la pesante influenza del ministro della Sicurezza Ben-Gvir e della fazione messianica che invoca provvedimenti non contro i soldati in rivolta ma contro la polizia militare venuta ad arrestarli.

 

Tuttavia, la partita è aperta. «Non sono sicuro che la nostra sia ancora una democrazia», ha detto al Guardian uno dei maggiori oppositori di Netanyahu, Yair Golan. Ma, nonostante 76 anni di dolore e patimenti, gli anticorpi di Israele sono ancora attivi e potranno essere decisivi, dopo la guerra, per orientarne le opzioni politiche e sociali.

 

benjamin netanyahu 7

Uno dei pericoli più gravi per le democrazie occidentali in lotta contro autocrazie e dittature teocratiche che praticano e ostentano la tortura dei prigionieri come strumento di marketing politico consiste nel perdere la propria anima.

 

Nel finire per somigliare ai nemici che ci si propone ci combattere, annullando la differenza morale che dà senso alla lotta. Vale appena la pena di ricordare come le fonti principali di conoscenza degli orrori del 7 ottobre siano stati, sin da subito, i terroristi di Hamas che, glorificandosene, filmavano e mettevano in rete a scopo «didattico» omicidi e rapimenti di donne e anziani catturati nei kibbutz o al rave del Negev; o come le soldatesse israeliane detenute nei tunnel di Gaza siano state esposte coi visi tumefatti e gli occhi pieni di angoscia in video mandati in mondovisione, così da farci capire come vengono trattati «gli infedeli» dagli apostoli dell’islamismo jihadista.

 

itamar ben gvir alla spianata delle moschee

Quasi nessuna critica approfondita si è levata contro questa ostensione della ferocia tra le molte voci che […] difendono la causa palestinese. E la differenza non è formale ma di sostanza. In questa follia che sconvolge il Medio Oriente è saltata la terzietà persino negli organismi umanitari: non è inutile ricordare che almeno nove operatori dell’Unrwa (l’agenzia dell’Onu per i rifugiati palestinesi) sono stati coinvolti direttamente nell’assalto del 7 ottobre. Che non svanisca del tutto anche la nostra umanità e, con essa, la credibilità delle democrazie occidentali è un fardello ulteriore che, purtroppo, incombe sulla flagellata democrazia israeliana.

benjamin netanyahu 2

 

 

BENJAMIN NETANYAHU

 

Ultimi Dagoreport

volodymyr zelensky donald trump jd j.d. vance

DAGOREPORT - ZELENSKY È CADUTO IN UN TRANELLO, STUDIATO A TAVOLINO: TRUMP E JD VANCE VOLEVANO MORTIFICARLO E RIDURLO ALL’IMPOTENZA CON LA SCENEGGIATA NELLO STUDIO OVALE, DAVANTI AI GIORNALISTI E ALLE TELECAMERE - D’ALTRO CANTO LA VERA DIPLOMAZIA NON SI FA CERTO “ON AIR”, DAVANTI ALLE TELECAMERE E A MICROFONI APERTI - TRUMP E JD VANCE HANNO CONSEGNATO UN ‘PIZZINO’ IN STILE CAPOCLAN: TACI, PERCHÉ SENZA DI NOI SEI FINITO. DUNQUE, OBBEDISCI. E DIRE CHE GLI SHERPA UCRAINI E STATUNITENSI AVEVANO TROVATO PERSINO UN ACCORDO DI MASSIMA SULLE VARIE QUESTIONI APERTE, COME L’ACCORDO-CAPESTRO PER KIEV SULL’ESTRAZIONE DELLE TERRE RARE (UN TRATTATO CHE DI FATTO AVREBBE PERMESSO AGLI USA DI SPOLPARE IL SOTTOSUOLO UCRAINO PER GLI ANNI A VENIRE)… - VIDEO

francesco milleri gaetano caltagirone philippe donnet andrea orcel unicredit generali

DAGOREPORT – GENERALI DELLE MIE BRAME: L’AGO DELLA CONTESA POTREBBE ESSERE ANDREA ORCEL, BANCHIERE IRRAGGIUNGIBILE NEL CAMPO DELLE ACQUISIZIONI E FUSIONI. L’AD DI UNICREDIT, CHE HA IN TASCA IL 5,2% DEL LEONE DI TRIESTE (UN ALTRO 5 SAREBBE NEL CASSETTO) ASPETTERÀ L’ULTIMO MINUTO PER DECIDERE CON CHI STARE, IN BASE A QUALI VANTAGGI OTTERREBBE UNICREDIT (BANCA GENERALI? BPM? MEDIOBANCA?) – ALTRO NODO: IL 4,82% DI BENETTON - IN CASO DI SCONFITTA DEL DUO FILOGOVERNATIVO CALTA-MILLERI SUL LEONE DI TRIESTE, DIPENDERÀ IL FUTURO DI MEDIOBANCA, SOTTO OPA DI MPS. POTREBBE ANCHE SUCCEDERE L’ARRIVO DI UN CAVALIERE BIANCO (BANCA INTESA? UNICREDIT?) CON UNA CONTRO OPA…

antonella antonia rosa costanzo - ex moglie di paolo berlusconi vittorio feltri

DAGOREPORT - ALLA VENERANDA ETÀ DI 81 ANNI, VITTORIO FELTRI ANCORA IGNORA CHE IL GALANTUOMO GODE E TACE. COME QUANDO HA SPIFFERATO IL MOTIVO DELLE SUE DIMISSIONI DALLA DIREZIONE DE “IL GIORNALE”: “ME LA FACEVO CON LA MOGLIE DELL’EDITORE”, ALIAS PAOLO BERLUSCONI - OVVIAMENTE LA REAZIONE DI ANTONELLA COSTANZO NON SI È FATTA ATTENDERE. E VITTORIONE HA PENOSAMENTE RINCULATO: “IL NOSTRO RAPPORTO ERA DI SIMPATIA E AMICIZIA” - DA PARTE SUA ANTONELLA COSTANZO CI TIENE A FAR SAPERE A DAGOSPIA LA SUA VERSIONE DEI FATTI… – VIDEO

milan gerry cardinale zlatan ibrahimovic marcella verini giorgio furlani pierdonato vercellone donato

DAGOREPORT – ALTA TENSIONE AL MILAN TRA IL SENIOR ADVISOR IBRAHIMOVIC E L’AD FURLANI. LA SOCIETA’ E’ SPACCATA IN DUE FAZIONI: DA UNA PARTE CARDINALE, IBRA E LA POTENTISSIMA COMUNICATRICE DI RED BIRD E ELLIOTT MARCELLA VERINI, DALL’ALTRA FURLANI E IL CAPO DELLA COMUNICAZIONE DEL CLUB PIERDONATO VERCELLONE. LE DUE ANIME SI RIMBALZANO LA RESPONSABILITA’ DEL MANCATO INGAGGIO IN ESTATE DI ANTONIO CONTE – FURLANI GODE DELLA FIDUCIA DI PAUL SINGER, CHE CON ELLIOTT È DI FATTO IL PADRONE OMBRA DEL MILAN. È PROBABILE CHE IN ESTATE QUALCUNO SALTERÀ, SE NON TUTTI…

maurizio gasparri simona agnes

FLASH! - MAI DIRE RAI: PER IL FORZISTA MAURIZIO GASPARRI, MEMBRO DELLA COMMISSIONE VIGILANZA, SIMONA AGNES NON ESISTE, FDI SE NE FOTTE E SONO INIZIATE LE PRESSIONI SU GIANNI LETTA PER CONVINCERE LA SUA PROTETTA, SIMONA AGNES, PLURI BOCCIATA PER LA PRESIDENZA DEL CDA RAI, A DIMETTERSI LIBERANDO COSI' UN POSTO A UN NOME CHE POSSA OTTENERE I VOTI ANCHE DELL'OPPOSIZIONE... – LA REPLICA DI GASPARRI A DAGOSPIA: “OVVIAMENTE LA NOTIZIA CHE AVETE PUBBLICATO SU ME E SULLA AGNES È L’ESATTO CONTRARIO DELLA VERITÀ”

giorgia meloni donald trump

DAGOREPORT - LA "SPECIAL RELATIONSHIP" DI GIORGIA MELONI CON DONALD TRUMP ERA SOLO NELLA TESTOLINA BIONDA DELLA DUCETTA: QUANDO SI TRATTA DI COLPIRE L'EUROPA, IL TYCOON NON FA DISTINZIONI (LE TARIFFE AL 25% COLPIRANNO ANCHE L'ITALIA, MENTRE IL REGNO UNITO SARÀ ESENTATO) E LA PRESUNTA AMICIZIA CON LA "MERAVIGLIOSA LEADER" ITALIANA VA A RAMENGO - L'HANNO CAPITO ANCHE A DESTRA: BASTA SBIRCIARE IL TITOLONE DI PRIMA PAGINA DEL "GIORNALE" DI OGGI ("TRUMP, I PRIMI DUBBI DELLA LEGA") E ASCOLTARE LE PAROLE DEL MINISTRO URSO (FRATELLI D'ITALIA): "L'AMERICA PUNTA A DIVIDERE GLI ALLEATI EUROPEI" - LA "THATCHER DELLA GARBATELLA" E' INSOFFERENTE PER L'ATTIVISMO DI MACRON E STARMER MA I DUE SONO LEADER DI PAESI "PESANTI", CON ARMI NUCLEARI - PRIMA O POI L'UNDERDOG DOVRÀ ACCORGERSI CHE BACIARE LA PANTOFOLA DI "KING TRUMP" NON È STATA UNA BUONA IDEA...