cozzolino giorgi panzeri

ITALIAN JOB – I MAGISTRATI CHE INDAGANO SUL QATARGATE PARLANO DI UN SISTEMA, ALL'INTERNO DEL PARLAMENTO EUROPEO E IN PARTICOLARE DEL GRUPPO SOCIALISTA, CHE PER CONTO DEL MAROCCO E DEL QATAR “HA RAPPRESENTATO UN PERICOLO CERTO PER L'EQUILIBRIO DELLA DEMOCRAZIA” - AI RAGGI X, OLTRE A PANZERI E GIORGI, L'ATTIVITÀ DI COZZOLINO CHE HA AVUTO RAPPORTI CON IL MAROCCO – SENTITE GIORGI: “CHI HA PRESO DENARO DA PANZERI? IO HO SOSPETTATO TARABELLA, COZZOLINO…”

Claudio Tito,Giuliano Foschini,Luca De Vito per “la Repubblica”

 

antonio panzeri

Il club "degli amici". Negli atti che hanno portato all'arresto della cricca italiana dentro il Parlamento europeo c'è una definizione che rende l'idea di quello che, al momento, secondo gli investigatori è "l'Italian job": un sistema, all'interno del Parlamento europeo e in particolare del gruppo socialista, che per conto del Marocco e del Qatar ha «rappresentato un pericolo certo per l'equilibrio della democrazia».

 

Chi faceva parte del club? È su questo che si interrogano i magistrati belgi provando a ricostruire, sulla base delle dichiarazioni e delle intercettazioni telefoniche e telematiche, il sistema. Il gruppo principale era composto da Antonio Panzeri e Francesco Giorgi, attualmente agli arresti. Il primo collegamento diretto - stando alla ricostruzione degli investigatori - era l'europarlamentare del partito democratico Andrea Cozzolino, per il quale Giorgi lavorava.

banconote sequestrate a pier antonio panzeri e eva kaili

 

Mentre gli altri parlamentari "vicini" citati negli atti sono Eva Kaili, Maria Arena, il capogruppo del Partito democratico Brando Benifei e Alessandra Moretti.

Cozzolino era il presidente della delegazione per le relazioni con i Paesi del Maghreb e delle commissioni parlamentari miste Ue-Marocco. Era inoltre membro della commissione Diritti umani, dalla quale sono passate le risoluzioni più problematiche per il Qatar: ricopriva, dunque, per i due principali "finanziatori" del gruppo, un ruolo cruciale. Ma in che cosa è consistito il ruolo di Cozzolino? Il parlamentare ha sicuramente avuto rapporti con l'ambasciatore marocchino in Polonia, Abderrahim Atmoun, accusato di aver consegnato alcuni regali a Panzeri e famiglia. E considerato il tramite tra il gruppo e i servizi marocchini.

 

 

elly schlein pier antonio panzeri

Lo dimostra, per esempio, una fotografia che ritrae l'europarlamentare italiano proprio in compagnia di Atmoun e Cozzolino. Cozzolino, hanno ricostruito gli investigatori, sulla base degli atti parlamentari ha poi avuto sempre una posizione in qualche modo morbida, sicuramente più morbida rispetto al suo gruppo, nei confronti del Qatar. Si è per esempio astenuto su nove emendamenti nella risoluzione del 24 novembre scorso sulla «situazione dei diritti umani nel contesto della Coppa del mondo Fifa in Qatar».

 

Agli atti è allegata, inoltre, una mail che lo stesso eurodeputato aveva inviato ai colleghi prima del voto. «Vi ribadisco - aveva scritto - la mia posizione che ho portato nell'incontro di ieri e vi chiedo di votare contro... Si sostiene che la Coppa del Mondo sia stata assegnata dalla Fifa al Qatar grazie ad abusi e corruzione. Il Parlamento europeo non dovrebbe accusare un Paese senza prove. E in ogni caso, se vogliamo discutere di corruzione nello sport, allora forse sarebbe necessario riflettere su tutto, compresa la Coppa del Mondo che si è giocata in Germania nel 2006».

cozzolino

 

Una posizione che aveva aperto anche uno scontro durissimo con i colleghi tedeschi. Cozzolino ha spiegato a Repubblica che la sua è stata una posizione completamente «pubblica e politica». E di non aver mai subìto alcuna pressione. I magistrati belgi però dicono che vogliono approfondire la sua posizione (non risulta indagato) anche sulla base delle dichiarazioni del suo assistente, Francesco Giorgi. Nell'interrogatorio nel quale ha confessato, il braccio destro di Panzeri risponde a una domanda ben precisa da parte del magistrato: «Chi ha preso denaro da Panzeri? » gli viene chiesto. «È sempre Panzeri - risponde - che ha gestito questi contatti. Io ho sospettato Tarabella, Cozzolino».

 

brando benifei

Netto invece il parere su Moretti e Arena. «Non ne ho mai sentito parlare. Sono persone che rispetto e credo che la loro integrità non c'entri nulla in questo contesto». A Repubblica risulta che Moretti nell'ottobre scorso abbia effettuato un viaggio in Qatar, come risulta dal suo profilo Twitter, con una Ong vicina al governo di Doha. Gli investigatori stanno cercando traccia di questo viaggio: la segreteria della sua assistente è, infatti, tra quelle sotto sequestro. E in queste ore si sta spulciando nei documenti e nei computer. Nessuna domanda, invece, è stata fatta a Giorgi sul ruolo di Benifei.

 

ANDREA COZZOLINO - BRANDO BENIFEI - ALESSANDRA MORETTI - MARIA ARENA

A conferma che il principale collegamento è dato da alcuni ex collaboratori di Panzeri finiti poi a lavorare con il capogruppo del Pd. E a proposito di assistenti, una delle collaboratrici di Arena fa sapere di «non aver avuto alcuna collaborazione » con Panzeri se non una collaborazione con la sua Ong, Fight Impunity. Ong cruciale però nell'indagine. I belgi sostengono di avere le prove che nei conti correnti della società siano arrivati direttamente fondi dal Qatar. A conferma che le contabilità della corruzione sarebbero due: la prima, quella in contanti. La seconda, quella che gira invece sui conti della Ong. Ed è proprio da quei conti che sarebbero partiti, per l'impostazione iniziale della Procura, alcuni bonifici per "ammorbidire" le posizioni di persone vicine alla cricca. Come ha raccontato ieri Repubblica, Giorgi in uno dei suoi interrogatori ha confermato ai magistrati che le Ong servivano proprio «a far girare il denaro».

andrea cozzolino

Ultimi Dagoreport

funerale di papa francesco bergoglio

DAGOREPORT - COME È RIUSCITO IL FUNERALE DI UN SOVRANO CATTOLICO A CATTURARE DEVOTI E ATEI, LAICI E LAIDI, INTELLETTUALI E BARBARI, E TENERE PRIGIONIERI CARTA STAMPATA E COMUNICAZIONE DIGITALE, SCODELLANDO QUELLA CHE RESTERÀ LA FOTO DELL’ANNO: TRUMP E ZELENSKY IN SAN PIETRO, SEDUTI SU DUE SEDIE, CHINI UNO DI FRONTE ALL’ALTRO, INTENTI A SBROGLIARE IL GROVIGLIO DELLA GUERRA? - LO STRAORDINARIO EVENTO È AVVENUTO PERCHÉ LA SEGRETERIA DI STATO DEL VATICANO, ANZICHÉ ROVESCIANDO, HA RISTABILITO I SUOI PROTOCOLLI SECOLARI PER METTERE INSIEME SACRO E PROFANO E, SOPRATTUTTO, PER FAR QUADRARE TUTTO DENTRO LO SPAZIO DI UNA LITURGIA CHE HA MANIFESTATO AL MONDO QUELLO CHE IL CATTOLICESIMO POSSIEDE COME CULTURA, TRADIZIONE, ACCOGLIENZA, VISIONE DELLA VITA E DEL MONDO, UNIVERSALITÀ DEI LINGUAGGI E TANTE ALTRE COSE CHE, ANCORA OGGI, LA MANIFESTANO COME L’UNICA RELIGIONE INCLUSIVA, PACIFICA, UNIVERSALE: “CATTOLICA”, APPUNTO - PURTROPPO, GLI UNICI A NON AVERLO CAPITO SONO STATI I CAPOCCIONI DEL TG1 CHE HANNO TRASFORMATO LA DIRETTA DELLA CERIMONIA, INIZIATA ALLE 8,30 E DURATA FINO AL TG DELLE 13,30, IN UNA GROTTESCA CARICATURA DI “PORTA A PORTA”, PROTAGONISTI UNA CONDUTTRICE IN STUDIO E QUATTRO GIORNALISTI INVIATI IN MEZZO ALLA FOLLA E TOTALMENTE INCAPACI…- VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…