etiopia colonialismo

"ITALIANI BRAVA GENTE" UN CAZZO - CINQUE MILA FOTO INEDITE SUL BREVE COLONIALISMO DELL'ITALIA IN ETIOPIA OFFRONO UNA VISIONE "DAL BASSO" ALTERNATIVA A QUELLA DELL'ISTITUTO LUCE, CHE SMONTA ALCUNI STEREOTIPI SUI NOSTRI CONNAZIONALI IMPEGNATI NEL PAESE AFRICANO - OLTRE AI LAVORI PUBBLICI E ALLA COSTRUZIONE DI STRADE, SI VEDONO IMMAGINI DELLA FEROCIA DEI FASCISTI: UN BOIA ITALIANO INCAPPUCCIATO IN STILE KU KLUX KLAN, IMPICCAGIONI, FUCILAZIONI, RAPPRESAGLIE...

Giovanni De Luna per "La Stampa"

 

etiopia italiani con il boia

La fotografia, inedita, del boia italiano, incappucciato quasi a evocare il razzismo del Ku Klux Klan, è il volto più feroce della violenza scatenata dai fascisti in Etiopia: 250 mila furono i morti nei sette mesi di combattimenti tra il 1935 e il 1936 (4.500 furono le perdite italiane, non contando quelle degli ascari), ai quali bisogna aggiungere le circa 40 mila vittime della repressione contro i ribelli nei cinque anni successivi, fino al 1941 quando la sconfitta contro gli inglesi nella seconda guerra mondiale provocò la fine dell'effimero impero voluto da Benito Mussolini.

 

operai al lavoro per costruire un tunnel in etiopia

Negli stessi anni, l'Italia in territorio etiopico spese cifre ingenti (14 miliardi dell'epoca) in lavori pubblici, costruendo migliaia di chilometri di strade, compresa quella imperiale che collegava direttamente Addis Abeba a Mogadiscio.

 

E un'altra fotografia - con gli italiani al lavoro per fare quelle strade - si affianca a quella del boia per ricordarci quest'opera che ebbe una sua grandiosità. "Italiani brava gente" da un lato; "italiani sfruttatori e razzisti" dall'altro.

 

Nel dibattito pubblico sulle avventure del nostro colonialismo in Africa, questi stereotipi opposti rimbalzano in una sorta di ping pong che seppellisce il nostro passato novecentesco sotto una montagna di luoghi comuni.

 

italiani in etiopia

Ora arriva un anniversario che non mancherà di rinfocolare le polemiche: tra il 19 e il 21 febbraio 1937, infatti, migliaia di etiopi (con donne e bambini fra loro, e le cifre variano a seconda delle fonti) furono uccisi dai fascisti italiani come spietata rappresaglia per l'attentato in cui era stato ferito il viceré Rodolfo Graziani.

 

C'è chi ha suggerito di proclamare quella data "giornata della memoria delle vittime del colonialismo italiano", da aggiungere quindi alle altre giornate che già affollano di vittime la nostra memoria pubblica e provocando così l'ennesima polarizzazione tra i diversi schieramenti che si fronteggiano nella grande arena dell'uso pubblico della storia.

 

colonialismo italiano in etiopia 6

Più storia meno memoria è l'antidoto più efficace per questo tipo di veleni. E più storia vuol dire più documenti, più ricerche di archivio, più fonti che ci aiutino a conoscere meglio il nostro passato coloniale a partire dal "vissuto" degli italiani in Africa, un tema che si sta imponendo agli occhi degli storici e che vede emergere dagli album di famiglia fotografie, cimeli, diari, lettere che ci aiutano a capire un fenomeno ancora in larga misura inesplorato.

 

Le foto citate all'inizio, per esempio, appartengono alla documentazione raccolta dall'associazione Il Sogno di Tsige, in collaborazione con l'Archivio audiovisivo canavesano, nell'ambito di un progetto nazionale avviato dal MOXA di Modena.

 

Gran parte di questo materiale è ora confluito nell'Archivio dell'Istoreto e diventerà presto accessibile a tutti gli studiosi. Nelle circa cinquemila foto, che riguardano la sola Etiopia, c'è di tutto.

 

colonialismo italiano in etiopia 7

Ma soprattutto c'è uno sguardo dal basso, alternativo a quello ufficiale dell'Istituto Luce e del regime, che vede protagonisti civili, militari, coloni, uomini e donne tutti armati di macchina fotografica, raccoglitori di immagini spontanee nelle quali si vedono italiani che costruiscono ponti e strade, che impiccano e fucilano, che indugiano nei sogni erotici e razzisti legati alla bella abissina.

 

Si vedono soprattutto le famiglie dei nostri coloni che coltivano giardini e campi, proponendo un modello di famiglia contadina solida e ben strutturata. Certo, l'Impero fascista durò pochissimo - solo cinque anni - e fu tutto nel segno della guerra, prima quella contro le truppe di Hailé Selassié, poi quella per la repressione dei ribelli e infine lo scontro con gli inglesi.

 

colonialismo italiano in etiopia 5

E lo sguardo dei militari - uomini soli, arrivati in Africa per uccidere o per farsi uccidere - è largamente prevalente anche in questo sguardo dal basso. Pure le scene di vita quotidiana mostrano una consuetudine con gli etiopi (magari ammantata di paternalismo, come nelle immagini dei bambini a cui viene insegnata la pulizia con acqua e sapone) che rinvia a un progetto di convivenza che si sottrae alla politica segregazionista e razzista delle autorità fasciste.

 

Secondo dati riferiti all'ottobre 1939, gli italo etiopici erano ufficialmente 35.441, dei quali 30.232 maschi (85,3 per cento) e 5.209 femmine (14,7 per cento), in prevalenza militari e amministratori appena venuti dall'Italia, mentre erano 3.200 gli agricoltori arrivati in colonia.

 

colonialismo italiano in etiopia 4

Queste foto li rappresentano tutti. Per molti di loro, l'avventura africana finì prestissimo: nel 1941, dopo la sconfitta, grazie a un accordo con il governo britannico, mentre gli uomini validi restavano prigionieri, rinchiusi nei campi di concentramento o deportati in Sudafrica e in India, i feriti, le donne e i bambini venivano imbarcati sulle navi bianche (Saturnia, Vulcania, Caio Duilio e Giulio Cesare, dipinte di bianco con grandi croci rosse), che affrontarono il periplo dell'Africa, (fu vietato loro di passare attraverso il canale di Suez), in un viaggio di circa 50 giorni che li riportò in Italia (l'ultima nave attraccò nel porto di Taranto nell'agosto 1943).

 

colonialismo italiano in etiopia 3

In quel viaggio, gli italiani brava gente mischiarono le loro sofferenze dell'esilio, del lutto e dell'abbandono con quelle degli altri, (la mala gente), accomunati in unico doloroso rimpianto.

 

colonialismo italiano in etiopia 1colonialismo italiano in etiopia 2

Ultimi Dagoreport

philippe donnet andrea orcel francesco gaetano caltagirone

DAGOREPORT: GENERALI IN VIETNAM - LA BATTAGLIA DEL LEONE NON È SOLO NELLE MANI DI ORCEL (UNCREDIT HA IL 10%), IRROMPE ANCHE ASSOGESTIONI (CHE GESTISCE IL VOTO DEI PICCOLI AZIONISTI) - AL CDA DEL PROSSIMO 24 APRILE, ORCEL POTREBBE SCEGLIERE LA LISTA DI MEDIOBANCA CHE RICANDIDA DONNET (E IN FUTURO AVER VIA LIBERA SU BANCA GENERALI) – ALTRA IPOTESI: ASTENERSI (IRREALE) OPPURE POTREBBE SOSTENERE ASSOGESTIONI CHE INTENDE PRESENTARE UNA LISTA PER TOGLIERE VOTI A MEDIOBANCA, AIUTANDO COSI’ CALTA (E MILLERI) A PROVARE A VINCERE L’ASSEMBLEA - COMUNQUE VADA, SI SPACCHEREBBE IN DUE IL CDA. A QUEL PUNTO, PER DONNET E NAGEL SARÀ UN VIETNAM QUOTIDIANO FINO A QUANDO CALTA & MILLERI PORTERANNO A TERMINE L’OPA DI MPS SU MEDIOBANCA CHE HA IN PANCIA IL 13% DI GENERALI…

volodymyr zelensky bin salman putin donald trump xi jinping

DAGOREPORT – COME SI E' ARRIVATI AL CESSATE IL FUOCO DI 30 GIORNI TRA RUSSIA E UCRAINA? DECISIVI SONO STATI IL MASSICCIO LANCIO DI DRONI DI KIEV SU MOSCA, CHE HA COSTRETTO A CHIUDERE TRE AEROPORTI CAUSANDO TRE VITTIME CIVILI, E LA MEDIAZIONE DI BIN SALMAN CON TRUMP - E' BASTATO L’IMPEGNO MILITARE DI MACRON E STARMER PER DIMOSTRARE A PUTIN CHE KIEV PUÒ ANCORA FARE MOLTO MALE ALLE FRAGILI DIFESE RUSSE - NON SOLO: CON I CACCIA MIRAGE FRANCESI L'UCRAINA PUÒ ANDARE AVANTI ALTRI SEI-OTTO MESI: UN PERIODO INACCETTABILE PER TRUMP (ALL'INSEDIAMENTO AVEVA PROMESSO DI CHIUDERE LA GUERRA “IN 24 ORE”) – ORA CHE MOSCA SI MOSTRA “SCETTICA” DAVANTI ALLA TREGUA, IL TYCOON E IL SUO SICARIO, JD VANCE, UMILIERANNO PUBBLICAMENTE ANCHE PUTIN, O CONTINUERANNO A CORTEGGIARLO? - LA CINA ASPETTA AL VARCO E GODE PER IL TRACOLLO ECONOMICO AMERICANO: TRUMP MINIMIZZA IL TONFO DI WALL STREET (PERDITE PER 1000 MILIARDI) MA I GRANDI FONDI E I COLOSSI BANCARI LO HANNO GIÀ SCARICATO…

ursula von der leyen giorgia meloni elon musk donald trump

DAGOREPORT – IL CAMALEONTISMO DELLA DUCETTA FUNZIONA IN CASA MA NON PAGA QUANDO METTE I BOCCOLI FUORI DAI CONFINI NAZIONALI - MELONI PRIMA SI VANTAVA DELL’AMICIZIA CON MUSK E STROPPA E DELLA “SPECIAL RELATIONSHIP” CON TRUMP, ORA È COSTRETTA A TACERE E A NASCONDERSI PER NON PASSARE COME "AMICA DEL GIAGUARO" AGLI OCCHI DELL'UE. E, OBTORTO COLLO, E' COSTRETTA A LASCIARE A STARMER E MACRON IL RUOLO DI PUNTO DI RIFERIMENTO DELL'EUROPA MENTRE SALVINI VESTE I PANNI DEL PRIMO TRUMPIANO D’ITALIA, L'EQUILIBRISMO ZIGZAGANTE DELLA GIORGIA DEI DUE MONDI VIENE DESTABILIZZATO ANCOR DI PIU' DAL POSIZIONAMENTO ANTI-TRUMP DEL PROSSIMO CANCELLIERE TEDESCO MERZ CHE FA SCOPA COL POLACCO TUSK, E LEI RISCHIA DI RITROVARSI INTRUPPATA CON IL FILO-PUTINIANO ORBAN - IL COLPO AL CERCHIO E ALLA BOTTE DEL CASO STARLINK-EUTELSAT...

elly schlein luigi zanda romano prodi - stefano bonaccini goffredo bettini dario franceschini

DAGOREPORT – PD, UN PARTITO FINITO A GAMBE ALL'ARIA: LA LINEA ANTI-EUROPEISTA DI SCHLEIN SULL’UCRAINA (NO RIARMO) SPACCA LA DIREZIONE DEM ED ELETTORI - SOLO LA VECCHIA GUARDIA DI ZANDA E PRODI PROVANO A IMPEDIRE A ELLY DI DISTRUGGERE IL PARTITO – LA GIRAVOLTA DI BONACCINI, CHE SI È ALLINEATO ALLA SEGRETARIA MULTIGENDER, FA IMBUFALIRE I RIFORMISTI CHE VANNO A CACCIA DI ALTRI LEADER (GENTILONI? ALFIERI?) – FRANCESCHINI E BETTINI, DOPO LE CRITICHE A ELLY, LA SOSTENGONO IN CHIAVE ANTI-URSULA - RISULTATO? UN PARTITO ONDIVAGO, INDECISO E IMBELLE PORTATO A SPASSO DAL PACIFISTA CONTE E DAL TUMPUTINIANO SALVINI CHE COME ALTERNATIVA AL GOVERNO FA RIDERE I POLLI…

ursula von der leyen elisabetta belloni

FLASH – URSULA VON DER LEYEN HA STRETTO UN RAPPORTO DI FERRO CON LA SUA CONSIGLIERA DIPLOMATICA, ELISABETTA BELLONI – SILURATA DA PALAZZO CHIGI, “NOSTRA SIGNORA ITALIA” (GRILLO DIXIT) HA ACCOMPAGNATO LA PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA NEL SUO VIAGGIO IN INDIA, SI È CIRCONDATA DI UN PICCOLO STAFF CHE INCLUDE GLI AMBASCIATORI MICHELE BAIANO E ANDREA BIAGINI – URSULA, PER FRONTEGGIARE L’URAGANO TRUMP, HA APPIANATO LE TENSIONI CON IL NEO-CANCELLIERE TEDESCO, FRIEDRICH MERZ (LEI ERA LA COCCA DELLA MERKEL, LUI IL SUO PIÙ ACERRIMO RIVALE). PACE FATTA ANCHE CON LA NEMESI, MANFRED WEBER…

emmanuel macron donald trump keir starmer xi jinping elon musk

DAGOREPORT – COME MAI LA GRAN BRETAGNA, PAESE STORICAMENTE GEMELLATO CON GLI STATI UNITI, SI E' RIAVVICINATA DI COLPO ALL'EUROPA, DIMENTICANDO LA BREXIT? DIETRO LA SORPRENDENTE SVOLTA DI KEIR STARMER CI SONO STATI VARI INCONTRI TRA I GRANDI BANCHIERI ANGLO-AMERICANI SPAVENTATI DAL CAOS ECONOMICO CREATO DAI DAZI DI TRUMP E DALLE CRIPTOVALUTE DI MUSK - DI QUI, SONO PARTITE LE PRESSIONI DEL CAPITALISMO FINANZIARIO SU KEIR STARMER PER UNA SVOLTA EUROPEISTA SULL'ASSE PARIGI-LONDRA CHE OPPONGA STABILITÀ E RAGIONEVOLEZZA ALLE MATTANE DELLA CASA BIANCA – ANCHE LA CINA, CHE HA RIPESCATO I VECCHI CAPITALISTI COME IL FONDATORE DI ALIBABA JACK MA, SI STA PREPARANDO A RISPONDERE ALLA DESTABILIZZAZIONE TRUMPIANA (XI JINPING HA NELLA FONDINA UN'ARMA MICIDIALE: 759 MILIARDI DI TITOLI DEL DEBITO USA. UNA VOLTA BUTTATI SUL MERCATO, SALTEREBBE IN ARIA TUTTO...)