“JE SUIS MIREILLE”, IN MIGLIAIA ALLA MARCIA DOPO L’OMICIDIO ANTISEMITA, MARINE LE PEN CACCIATA: "NAZISTA!", "SEI COME TUO PADRE", "NON DIMENTICHIAMO", "FUORI IL FRONT NATIONAL!"- LA REPLICA: "IO INSENSIBILE A QUESTE INTIMIDAZIONI INSENSATE" – ALLONTANATO ANCHE MELENCHON – E MACRON… VIDEO
Stefano Montefiori per il Corriere della Sera
«Je suis Mireille», si legge sui cartelli in testa al corteo per Mireille Knoll, 85 anni, uccisa con undici coltellate venerdì scorso nel suo appartamento, poi dato alle fiamme dal vicino di casa musulmano 27enne che gridava al complice «È un' ebrea, deve avere dei soldi» e «Allah Akhbar».
Migliaia di persone sono radunate in place de la Nation per la «marcia bianca», silenziosa almeno nelle intenzioni, contro l' antisemitismo che è tornato a colpire a Parigi.
Quasi un anno fa, a pochi metri dalla casa popolare di Mireille Knoll, la signora Sarah Halimi venne torturata e poi gettata dal balcone da un uomo che disse: «Ho ucciso il demonio, Allah Akhbar!». Ma quell' orrore passò quasi inosservato, e solo dopo undici mesi di mobilitazione la comunità ebraica ha ottenuto che i giudici qualificassero quel crimine come «antisemita».
Stavolta non c' è stata la stessa reticenza, e la marcia fino a casa Knoll è anche una forma di riparazione alla memoria di Sarah Halimi.
In piazza ci sono tanti ebrei con la kippa, qualcuno avvolto nella bandiera israeliana, e tantissimi concittadini di ogni confessione. Lo scopo della marcia era dimostrare che l' antisemitismo non è un problema che riguarda solo gli ebrei ma tutti i francesi, come ha ricordato Anne Sinclair, direttrice dell' Huffington Post : «Mi rattristano le condoglianze alla "comunità ebraica", e i reportage che parlano di "emozione nella comunità ebraica".
Nel momento in cui il sacrificio sconvolgente del colonnello Arnaud Beltrame mostra a tutti che cos' è la coscienza civica e collettiva, come si può confinare il dolore in comunità separate?». Molti sfilano con una stella gialla, in ricordo della persecuzioni naziste. Ma il clima di unità e di raccoglimento dura poco. Arriva Marine Le Pen, e viene subissata di «buuu», fischi e insulti.
Il presidente del Crif, Francis Kalifat, portavoce delle comunità ebraiche e primo organizzatore della marcia, aveva chiarito che Marine Le Pen e gli altri esponenti del Front National, così come Jean-Luc Mélenchon e gli altri esponenti della France Insoumise, non erano graditi. «È all' estrema destra e all' estrema sinistra che l' antisemitismo è più rappresentato - ha detto Kalifat -, la loro presenza sarebbe inopportuna».
Ma proprio nel momento in cui si puntava all' unità di tutto il Paese, molti hanno criticato questa esclusione. A cominciare da Daniel Knoll, il figlio della vittima: «Il Crif fa politica, io no. Io apro il mio cuore a tutti coloro che hanno una madre, e possono capire.
Quindi tutti, senza esclusioni».
A quel punto, Marine Le Pen e Mélenchon si sono presentati, ma è scoppiato il finimondo. Mélenchon, che pure poche ore prima era stato acclamato all' Assemblea nazionale per un ispirato discorso contro l' antisemitismo, è stato cacciato. Stessa sorte toccata a Marine Le Pen, sommersa di insulti: «Nazista!», «Sei come tuo padre», «Non dimentichiamo», «Fuori il Front National!», «Vergogna», grida la folla, che la spinge fuori dal corteo principale.
Ci sono momenti di tensione enorme, la leader del Front National dice: «Sono solo venuta a portare i miei rispetti a Mireille Knoll. E sono insensibile a queste intimidazioni insensate». Ma gli spintoni sono forti, i poliziotti dei reparti Crs e il servizio d' ordine (composto anche da alcuni militanti del gruppo di estrema destra Ligue de Défense Juive) la proteggono a fatica.
MARCIA BIANCA 6melenchonMACRON