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KIEV CHIEDE I CACCIA, MA GIORGIA VOLA BASSO – L'INTESA DELLA MELONI CON ZELENSKY SEMBRAVA PERFETTA PRIMA DELLA “GRANA BERLUSCONI”, CHE HA CREATO IL GELO TRA I DUE LEADER IN CONFERENZA STAMPA – LA PREMIER È STATA CAUTA SUL NUOVO PACCHETTO DI AIUTI MILITARI: “STIAMO DISCUTENDO DI ALTRI SISTEMI PER LA DIFESA ANTIAEREA, GLI SPADA E GLI SKYGUARD, MA PER I CACCIA DOBBIAMO PARLARNE PRIMA COI PARTNER OCCIDENTALI” – E HA LANCIATO LA PROPOSTA SU EXPO 2030, CHE VEDE ODESSA E ROMA COME CANDIDATE... – VIDEO

 

Estratto dell'articolo di Fabio Tonacci per “la Repubblica”

giorgia meloni e volodymyr zelensky in conferenza stampa a kiev

 

Era quasi andata liscia. La visita a Kiev della premier Giorgia Meloni, giunta dalla Polonia in treno alle 11.30 con tre ore di ritardo sul programma ma comunque in tempo per andare a Bucha e Irpin [...]

 

Pure la conferenza stampa pomeridiana con Volodymyr Zelensky nella sala d’onore di palazzo Mariinskij, riservata ai leader stranieri più importanti e dove non a caso è stato ricevuto Biden, volgeva al termine priva di reali sorprese. La premier che conferma il pieno sostegno all’Ucraina «senza tentennamenti», [...] il nuovo pacchetto di aiuti militari («stiamo discutendo di altri sistemi per la difesa antiaerea, gli Spada e gli Skyguard, ma per i caccia dobbiamo parlarne prima coi partner occidentali »), l’annuncio della conferenza internazionale sulla ricostruzione ad aprile a Roma. Zelensky che annuisce.

 

GIORGIA MELONI E VOLODYMYR ZELENSKY IN CONFERENZA STAMPA A KIEV

C’è armonia tra i due: lui la chiama Giorgia, lei lo chiama Volodymyr. Tutto bello. Tutto secondo copione. Fino a quando non è arrivata la domanda su Berlusconi. […] La domanda sulla tenuta del governo a fronte di alleati pro-Putin come Salvini e Berlusconi nasce dalle intemerate del leader di FI che ha criticato Zelensky considerandolo il vero responsabile dell’aggressione russa.

 

Il presidente ucraino c’ha pensato un attimo, quei due-tre secondi in cui la premier ha sperato di cavarsela con una battuta. E invece. «La casa di Berlusconi non è mai stata bombardata dai missili», ha attaccato Zelensky. «Non è mai successo che un suo partner russo arrivasse coi carri armati in giardino, nessuno ha ammazzato i suoi parenti. Il signor Berlusconi non ha mai dovuto fare la valigia alle tre di notte per scappare, non ha visto sua moglie che deve trovare cibo per la famiglia...e tutto questo grazie all’amore fraterno della Russia».

 

GIORGIA MELONI E VOLODYMYR ZELENSKY IN CONFERENZA STAMPA A KIEV

Nonostante l’imbarazzo della premier, Zelensky ha proseguito, evidentemente tirando fuori quel che teneva dentro da una settimana e che era riuscito a dissimulare nell’intervista con Repubblica , Corriere e Sole 24 Ore quando, alla medesima domanda, aveva detto che avrebbe regalato al Cavaliere una cassa di vodka. «Auguro la pace a tutte le famiglie italiane, anche a quelle che non sostengono l’Ucraina. I russi ci tolgono la vita. Per avere un pensiero onesto sul mio Paese certi politici devono venire qua, vedere la scia di sangue che ci è stata inflitta dalla Russia. Dopo parliamo».

 

GIORGIA MELONI E VOLODYMYR ZELENSKY IN CONFERENZA STAMPA A KIEV

Meloni, a quel punto, ha ripreso la parola. «Al di là di alcune dichiarazioni, nei fatti la maggioranza è sempre stata compatta. Per me valgono i fatti e i fatti sono che qualsiasi cosa il Parlamento italiano è stato chiamato a votare a sostegno dell’Ucraina i partiti della maggioranza l’hanno votata». Ma ormai la trasferta a Kiev, cominciata con le lacrime di commozione a Bucha e l’incontro col procuratore generale che indaga sui crimini di guerra, era rovinata.

 

[…] Sulla giornata è calata l’ombra lunga del discorso di Putin alla Duma, soprattutto per quella citazione dell’aiuto fornito all’Italia durante la pandemia. «Non so se quello di Putin fosse un avvertimento», ha osservato Meloni. «Il tempo del Covid era un altro mondo. Il mondo è cambiato dopo il 24 febbraio e non è una scelta che abbiamo fatto noi».

 

CONFERENZA STAMPA CONGIUNTA A KIEV DI GIORGIA MELONI E ZELENSKY

[…] Infine, lo sguardo al 2030: Odessa e Roma si sono candidate a ospitare l’Expo. «Sarebbe un segnale straordinario ragionare su come lavorare insieme su questa scadenza», ha detto la premier italiana. Non c’è il tempo per candidature congiunte, ma l’idea di cui ha parlato con Zelensky è di sostenersi a vicenda, nel caso una delle due dovesse uscire dalla gara.

 

volodymyr zelensky giorgia meloni

 

volodymyr zelensky giorgia meloni

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