kim jong un missile razzo

“KIM JONG UN HA PRESO LA DECISIONE DI ENTRARE IN GUERRA” – DUE EX 007 AMERICANI LANCIANO L’ALLARME: “NON SAPPIAMO QUANDO E COME KIM INTENDA PREMERE IL GRILLETTO, MA IL PERICOLO È GIÀ BEN OLTRE GLI AVVERTIMENTI DI ROUTINE” - IL DITTATORE NORDCOREANO NON CREDE PIÙ DI POTER TROVARE UN ACCORDO CON GLI STATI UNITI: “L’ABBANDONO DI TALE OBIETTIVO HA CAMBIATO PROFONDAMENTE LA PROSPETTIVA E FORNITO LE BASI PER UN GRANDE RIORIENTAMENTO STRATEGICO VERSO LA CINA E LA RUSSIA..."

Gianluca Modolo per repubblica.it - Estratti

il dittatore nordcoreano kim jong un in un campo di grano 2

 

“Kim Jong Un si sta preparando alla guerra?”. Si intitola così l’articolo pubblicato l’11 gennaio su 38th North - uno dei più importanti siti specializzati sulla Corea del Nord - da Robert Carlin e Siegfried Hecker: ex capo della Divisione Asia nord-orientale presso il Bureau of Intelligence and Research del Dipartimento di Stato americano il primo, noto studioso di sviluppo nucleare il secondo.

 

Del report di 38th North Repubblica aveva già dato conto la settimana scorsa, ma le parole dei due esperti - entrambi con esperienze di prima mano quando si tratta del Regno eremita - continuano a suscitare dibattito, soprattutto negli Stati Uniti, tanto che sia il New York Times che il Washington Post negli ultimi due giorni hanno pubblicato servizi simili: il Maresciallo Kim sta progettando veramente qualcosa questa volta?

il dittatore nordcoreano kim jong un in un campo di grano 1

 

 

“La situazione nella penisola coreana è più pericolosa di quanto non sia mai stata dall'inizio del giugno 1950. Può sembrare eccessivamente drammatico, ma crediamo che, come suo nonno, Kim Jong-un abbia preso la decisione strategica di entrare in guerra. Non sappiamo quando e come Kim intenda premere il grilletto, ma il pericolo è già ben oltre gli avvertimenti di routine”, scrivono i due esperti su 38th North.

 

il dittatore nordcoreano kim jong un in un campo coltivato

In questo inizio di 2024 Kim ha fatto pericolosamente risalire la tensione nella penisola coreana: ha chiesto che Seul venga inserita in Costituzione come “nemico principale” che verrebbe occupato e sottomesso in caso di guerra; ha ordinato la chiusura delle agenzie governative per il dialogo con il Sud e ordinato la distruzione di monumenti (come l’Arco della Riunificazione a Pyongyang); ha buttato nel cestino decenni di politica nordcoreana che mirava ad una riconciliazione pacifica futura con il Sud attraverso una confederazione di due sistemi definendo la riunificazione “realisticamente impossibile”;

 

KIM JONG UN E LA FIGLIA KIM JU AE

ha testato nuovamente il suo “Haeil” (tsunami), un sistema di droni d’attacco sottomarini con capacità nucleare; ha lanciato un nuovo missile ipersonico a gittata intermedia a combustibile solido; ha sparato centinaia di proiettili di artiglieria nelle acque vicine alle isole di confine con la Corea del Sud; la propaganda ha appena svelato l’ennesimo poster che raffigura un carro armato che schiaccia a morte americani e sudcoreani e invita la popolazione a “distruggerli".

 

kim jong un e sergej lavrov a pyongyang

Per decenni, una parte centrale del manuale della Corea del Nord è stata quella di mettere in scena provocazioni militari attentamente misurate e programmate: alcune mirate a rafforzare la disciplina interna, altre a richiedere l'attenzione dei suoi vicini e degli Stati Uniti, o entrambe le cose. Ma ora? Per Carlin e Hecker Kim non crede più di poter trovare un accordo vantaggioso con gli Stati Uniti dopo decenni di tentativi di normalizzazione delle relazioni e soprattutto dopo il fallito vertice di Hanoi del febbraio 2019: “L’abbandono di tale obiettivo da parte del Nord ha cambiato profondamente il panorama strategico”.

 

kim jong un corea nord

“La Corea del Nord dispone di un grande arsenale nucleare, 50 o 60 testate, che possono essere trasportate da missili in grado di raggiungere tutta la Corea del Sud, praticamente tutto il Giappone (compresa Okinawa) e Guam. Se, come sospettiamo, Kim si è convinto che, dopo decenni di tentativi, non c'è modo di impegnare gli Stati Uniti, le sue parole e le sue azioni recenti indicano la prospettiva di una soluzione militare utilizzando tale arsenale”.

 

Secondo i due analisti, “i primi segnali evidenti di una decisione presa e di una rottura decisiva con il passato si sono avuti nell'estate e nell'autunno del 2021, come risultato di una rivalutazione da parte di Pyongyang dei cambiamenti nel panorama internazionale e dei segnali - almeno per i nordcoreani - di un arretramento globale degli Stati Uniti. Questo cambiamento di prospettiva ha fornito le basi per un grande riorientamento strategico verso la Cina e la Russia. Ci sono pochi segnali che indicano che le relazioni con la Cina si sono spostate molto in là e, anzi, ci sono segni di un vero e proprio raffreddamento nelle relazioni tra Cina e Corea del Nord. Tuttavia, i legami con la Russia si sono sviluppati costantemente, soprattutto in ambito militare, come sottolineato dalla visita del Ministro della Difesa russo a luglio e dal vertice Putin-Kim nell'Estremo Oriente russo lo scorso settembre”

vladimir putin con kim jong un 7

 

Anche la ministra degli Esteri nordcoreana Choe Son Hui è stata a Mosca la settimana scorsa, dove ha incontrato il suo omologo Sergej Lavrov e pure il presidente Vladimir Putin. Con il leader russo si è parlato di armi e cooperazione spaziale.

 

"Washington e Seul si aggrappano alla convinzione che la loro alleanza sostenuta da una deterrenza ferrea manterrà Kim sulla traiettoria dello status-quo. Tuttavia, nella situazione attuale, aggrapparsi a queste convinzioni potrebbe essere fatale”, concludono i due. “Le prove dell'ultimo anno aprono la possibilità concreta che la situazione abbia raggiunto il punto in cui dobbiamo prendere seriamente in considerazione lo scenario peggiore”.

 

vladimir putin con kim jong un 6

Gli analisti concordano sul fatto che negli ultimi anni la Corea del Nord ha modificato la sua posizione, per problemi domestici e frustrazioni internazionali. Molti concordano che la recente vicinanza del Nord con la Russia, compresa la fornitura di proiettili d'artiglieria e missili da utilizzare nella guerra russa in Ucraina, cambierà in qualche modo le carte in tavola. Ma c'è ancora un forte disaccordo sulla direzione che potrebbe prendere la nuova strategia di Kim. "Se il regime fosse seriamente pronto alla guerra, farebbe scorta di armi e munizioni piuttosto che inviarne una grande quantità in Russia", dice al Washington Post Lee Ho-ryung, esperto militare presso il Korea Institute for Defense Analyses di Seul.

 

 

kim jong un in viaggio verso la russia 2KIM JONG UN – TEST MISSILISTICO NEL MAR DEL GIAPPONEkim jong un 01kim jong un 02

(...)

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…

andrea orcel francesco milleri giuseppe castagna gaetano caltagirone giancarlo giorgetti matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - IL RISIKONE È IN ARRIVO: DOMANI MATTINA INIZIERÀ L’ASSALTO DI CALTA-MILLERI-GOVERNO AL FORZIERE DELLE GENERALI. MA I TRE PARTITI DI GOVERNO NON VIAGGIANO SULLO STESSO BINARIO. L’INTENTO DI SALVINI & GIORGETTI È UNO SOLO: SALVARE LA “LORO” BPM DALLE UNGHIE DI UNICREDIT. E LA VOLONTÀ DEL MEF DI MANTENERE L’11% DI MPS, È UNA SPIA DEL RAPPORTO SALDO DELLA LEGA CON IL CEO LUIGI LOVAGLIO - DIFATTI IL VIOLENTISSIMO GOLDEN POWER DEL GOVERNO SULL’OPERAZIONE DI UNICREDIT SU BPM, NON CONVENIVA CERTO AL DUO CALTA-FAZZO, BENSÌ SOLO ALLA LEGA DI GIORGETTI E SALVINI PER LEGNARE ORCEL – I DUE GRANDI VECCHI DELLA FINANZA MENEGHINA, GUZZETTI E BAZOLI, HANNO PRESO MALISSIMO L’INVASIONE DEI CALTAGIRONESI ALLA FIAMMA E HANNO SUBITO IMPARTITO UNA “MORAL SUASION” A COLUI CHE HANNO POSTO AL VERTICE DI INTESA, CARLO MESSINA: "ROMA DELENDA EST"…