viktor medvedchuk

L’AMICIZIA NON CONTA IN TEMPO DI GUERRA - PUTIN HA DETTO A ZELENSKY DI TENERSI PURE L’OLIGARCA VIKTOR MEDVEDCHUK, CAPO DELL'OPPOSIZIONE FILORUSSA CATTURATO DAGLI UCRAINI E INSERITO IN UNA PROPOSTA DI SCAMBIO DI PRIGIONIERI - IL SUO LEGAME CON “MAD VLAD” ERA CONSIDERATO SOLIDO, EPPURE IL CREMLINO CI HA MESSO UN ATTIMO A SCARICARLO: “NON HA MAI AVUTO RELAZIONI DIETRO LE QUINTE CON NOI”

Marco Imarisio per il “Corriere della Sera

 

VIKTOR MEDVEDCHUK

Tenetevi l'oligarca. La risposta del Cremlino alla proposta di uno scambio tra alcuni prigionieri di guerra e Viktor Medvedchuk, capo dell'opposizione filorussa, è stata respinta al mittente. E non poteva essere altrimenti.

 

Se Mosca avesse accettato, avrebbe riconosciuto in modo neppure troppo implicito le ingerenze e il gioco sporco dei quali è accusato il magnate ucraino, arrestato martedì dopo una latitanza cominciata il 28 febbraio, quattro giorni dopo l'inizio della cosiddetta operazione militare speciale, quando era evaso dagli arresti domiciliari dove si trovava ormai da quasi dieci mesi.

 

VIKTOR MEDVEDCHUK 11

L'amicizia conta poco, in tempo di guerra. Persino quella, definita solida, tra Vladimir Putin e l'avvocato e uomo d'affari sessantasettenne, che grazie ai buoni rapporti con il presidente russo ha costruito un impero industriale che va dall'acciaio all'energia, e anche mediatico, con la proprietà di tre canali televisivi chiusi anch' essi da mesi con l'accusa di collusione con il nemico. La foto scattata subito dopo la sua cattura, in manette, pallido e smunto, esibito come un trofeo di caccia, ha fatto il giro del mondo. E non si tratta certo di un bel vedere.

 

viktor medvedchuk con vladimir putin 3

Dopo l'arresto Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky si è prima congratulato pubblicamente con il servizio di sicurezza ucraino responsabile della cattura di quello che rimane pur sempre il leader del principale partito di opposizione del suo Paese. «Grandi!» ha scritto sul suo canale Telegram. Poi, sempre sui social, ha subito offerto un baratto «tra questo vostro uomo» e «gli uomini e donne ucraini detenuti dai russi».

 

viktor medvedchuk con vladimir putin 2

Non è certo così che si fanno le trattative serie, ha detto ieri Dmitrij Peskov al Primo canale russo. La voce ufficiale di Putin ha aggiunto che Medvedchuk non ha mai coltivato relazioni segrete con la Russia. «Le sue opinioni a favore della costruzione di relazioni normali, reciprocamente vantaggiose e di partenariato tra i due Paesi, sono ben note. Questa sua posizione è sempre stata aperta. E infatti, avrebbe potuto lasciare il territorio ucraino prima dell'operazione militare speciale. Come possiamo vedere, invece, non l'ha fatto. E il suo arresto dimostra la vera natura del regime di Kiev».

 

viktor medvedchuk

La lista nera Era chiaro che Mosca non avrebbe mosso un dito. Medvedchuk non è un cittadino russo, e quali che fossero le sue intenzioni, non serviva più. Era stato inserito in una apposita lista nera di indesiderati in tempi non sospetti, fin dall'inizio del 2021.

 

A quel tempo, rappresentava il principale volto dell'opposizione a Zelensky, in quanto fondatore e leader del partito filorusso For Life, titolare di 43 deputati sui 450 della Rada, il parlamento ucraino, messo al bando il 10 marzo scorso insieme ad altri dieci movimenti ucraini considerati vicini a Putin. All'inizio del conflitto si vociferava che avrebbe potuto fare il capo di un governo fantoccio.

 

viktor medvedchuk con vladimir putin 1

Ma la guerra è andata avanti, gli obiettivi del Cremlino si sono ristretti, e il cambio di regime non sembra più una opzione praticabile. Ormai, era bruciato. Anche lui sapeva di essere fuori dai giochi. Dopo una latitanza trascorsa a Kiev, pare stesse pianificando la fuga in Transnistria.

 

L'oligarca, sposato con la popolare giornalista Oksana Marchenko, titolare di un patrimonio personale di oltre 620 milioni di dollari, dodicesimo uomo più ricco d'Ucraina, era fuggito dagli arresti domiciliari dove si trovava dallo scorso 10 maggio. Il provvedimento era stato reiterato quattro volte. Le accuse di alto tradimento nei suoi confronti devono ancora essere formalizzate.

 

putin zelensky

Il suo legame con Mosca lo aveva fatto inserire nella lista delle persone colpite dalle sanzioni. Le autorità croate hanno sequestrato nel porto di Fiume lo yacht Royal Romance, del quale è ritenuto proprietario. Il suo arresto non sarà certo l’ultimo.

 

Kiev ha appena approvato un elenco ufficiale di cento «traditori della patria», inserendo in un apposito registro i nomi di 73 politici, 13 giornalisti e quattordici funzionati di Stato, tra giudici e dirigenti delle forze dell'ordine. Rimane da capire il perché di una proposta così avventata da parte di Zelensky. Ma è assai probabile che si tratti di una mossa ad uso interno. I torti e le ragioni rimangono ben distinti. Ma la propaganda di guerra esiste da entrambe le parti.

Ultimi Dagoreport

terzo mandato vincenzo de luca luca zaia giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER TUTTO CON LA DUCETTA CHE INSISTE PER UN CANDIDATO IN VENETO DI FRATELLI D'ITALIA - PER SALVARE IL CULO, A SALVINI NON RESTA CHE BATTERSI FINO ALL'ULTIMO PER IMPORRE UN CANDIDATO LEGHISTA DESIGNATO DA LUCA ZAIA, VISTO IL CONSENSO SU CUI IL DOGE PUÒ ANCORA CONTARE (4 ANNI FA LA SUA LISTA TOCCO' IL 44,57%, POTEVA VINCERE ANCHE DA SOLO) - ANCHE PER ELLY SCHLEIN SONO DOLORI: SE IL PD VUOLE MANTENERE IL GOVERNO DELLA REGIONE CAMPANA DEVE CONCEDERE A DE LUCA LA SCELTA DEL SUO SUCCESSORE (LA SOLUZIONE POTREBBE ESSERE CANDIDARE IL FIGLIO DI DON VINCENZO, PIERO, DEPUTATO PD)

elisabetta belloni giorgia meloni giovanni caravelli alfredo mantovano

DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE IMPRONTE PORTANO A “FONTI DI INTELLIGENCE A LEI OSTILI” - L'ADDIO DELLA CAPA DEGLI SPIONI NON HA NULLA A CHE FARE COL CASO SALA. LEI AVREBBE PREFERITO ATTENDERE LA SOLUZIONE DELLE TRATTATIVE CON TRUMP E L'IRAN PER RENDERLO PUBBLICO, EVITANDO DI APPARIRE COME UNA FUNZIONARIA IN FUGA - IL CONFLITTO CON MANTOVANO E IL DIRETTORE DELL'AISE, GIANNI CARAVELLI, VIENE DA LONTANO. ALLA FINE, SENTENDOSI MESSA AI MARGINI, HA GIRATO I TACCHI   L'ULTIMO SCHIAFFO L'HA RICEVUTO QUANDO IL FEDELISSIMO NICOLA BOERI, CHE LEI AVEVA PIAZZATO COME VICE ALLE SPALLE DELL'"INGOVERNABILE" CARAVELLI, È STATO FATTO FUORI - I BUONI RAPPORTI CON L’AISI DI PARENTE FINO A QUANDO IL SUO VICE GIUSEPPE DEL DEO, GRAZIE A GIANMARCO CHIOCCI, E' ENTRATO NELL'INNER CIRCLE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA

cecilia sala abedini donald trump

DAGOREPORT – LO “SCAMBIO” SALA-ABEDINI VA INCASTONATO NEL CAMBIAMENTO DELLE FORZE IN CAMPO NEL MEDIO ORIENTE - CON IL POPOLO IRANIANO INCAZZATO NERO PER LA CRISI ECONOMICA A CAUSA DELLE SANZIONI USA E L’''ASSE DELLA RESISTENZA" (HAMAS, HEZBOLLAH, ASSAD) DISTRUTTO DA NETANYAHU, MENTRE L'ALLEATO PUTIN E' INFOGNATO IN UCRAINA, IL PRESIDENTE “MODERATO” PEZESHKIAN TEME LA CADUTA DEL REGIME DI TEHERAN. E IL CASO CECILIA SALA SI È TRASFORMATO IN UN'OCCASIONE PER FAR ALLENTARE LA MORSA DELL'OCCIDENTE SUGLI AYATOLLAH - CON TRUMP E ISRAELE CHE MINACCIANO DI “OCCUPARSI” DEI SITI NUCLEARI IRANIANI, L’UNICA SPERANZA È L’EUROPA. E MELONI PUÒ DIVENTARE UNA SPONDA NELLA MORAL SUASION PRO-TEHERAN...

elon musk donald trump alice weidel

DAGOREPORT - GRAZIE ANCHE ALL’ENDORSEMENT DI ELON MUSK, I NEONAZISTI TEDESCHI DI AFD SONO ARRIVATI AL 21%, SECONDO PARTITO DEL PAESE DIETRO I POPOLARI DELLA CDU-CSU (29%) - SECONDO GLI ANALISTI LA “SPINTA” DI MR. TESLA VALE ALMENO L’1,5% - TRUMP STA ALLA FINESTRA: PRIMA DI FAR FUORI IL "PRESIDENTE VIRTUALE" DEGLI STATI UNITI VUOLE VEDERE L'EFFETTO ''X'' DI MUSK ALLE ELEZIONI POLITICHE IN GERMANIA (OGGI SU "X" L'INTERVISTA ALLA CAPA DI AFD, ALICE WEIDEL) - IL TYCOON NON VEDE L’ORA DI VEDERE L’UNIONE EUROPEA PRIVATA DEL SUO PRINCIPALE PILASTRO ECONOMICO…

cecilia sala giorgia meloni alfredo mantovano giovanni caravelli elisabetta belloni antonio tajani

LA LIBERAZIONE DI CECILIA SALA È INDUBBIAMENTE UN GRANDE SUCCESSO DELLA TRIADE MELONI- MANTOVANO- CARAVELLI. IL DIRETTORE DELL’AISE È IL STATO VERO ARTEFICE DELL’OPERAZIONE, TANTO DA VOLARE IN PERSONA A TEHERAN PER PRELEVARE LA GIORNALISTA - COSA ABBIAMO PROMESSO ALL’IRAN? È PROBABILE CHE SUL PIATTO SIA STATA MESSA LA GARANZIA CHE MOHAMMAD ABEDINI NON SARÀ ESTRADATO NEGLI STATI UNITI – ESCE SCONFITTO ANTONIO TAJANI: L’IMPALPABILE MINISTRO DEGLI ESTERI AL SEMOLINO È STATO ACCANTONATO NELLA GESTIONE DEL DOSSIER (ESCLUSO PURE DAL VIAGGIO A MAR-A-LAGO) - RIDIMENSIONATA ANCHE ELISABETTA BELLONI: NEL GIORNO IN CUI IL “CORRIERE DELLA SERA” PUBBLICA IL SUO COLLOQUIO PIENO DI FRECCIATONE, IL SUO “NEMICO” CARAVELLI SI APPUNTA AL PETTO LA MEDAGLIA DI “SALVATORE”…