di maio

L'ATLANTISMO NO, IL POPOLO 5 STELLE NON L'AVEVA CONSIDERATO - LA SVOLTA FILO-NATO DI LUIGI DI MAIO SPIAZZA LA BASE: "PARLI COME GENTILONI, ALLA DEMOCRISTIANITE DOVREBBE ESSERCI UN LIMITE" - DIEGO FUSARO: "NON V'È NESSUN'ARMA CHIMICA IN SIRIA USATA DA ASSAD. È LA SOLITA SCUSA DEI VIGLIACCHI USA PER BOMBARDARE UN EROICO STATO NON ALLINEATO. VIVA ASSAD, VIVA LA SIRIA, VIVA I POPOLI CHE RESISTONO ALL'IMPERIALISMO!"

di maio briatore

Pietro Salvatori per "Huffington Post"

 

Italia, aprile 2018. "Se ti pieghi anche tu alle menzogne della Nato, degli Usa, dei Francesi, degli Inglesi senza mostrare un briciolo di sovranità, perderai il mio voto". È grande il disorientamento sotto il cielo solcato dalle scie luminose dei missili lanciati dalla coalizione a guida statunitense diretti su obiettivi siriani. Non si parla del grande dibattito che scuote e appassiona l'opinione pubblica internazionale, ma della discussione nella discussione che sta avvenendo nell'universo del Movimento 5 stelle. Il commento di cui sopra, scritto da Giuseppe Cascio e il più apprezzato tra gli utenti che frequentano la pagina Facebook ufficiale del Movimento, è solo la punta dell'iceberg di un popolo al quale la prudentissima svolta atlantista di Luigi Di Maio sta togliendo l'ossigeno che era abituato a respirare.

VIGNETTA ELLEKAPPA - DI MAIO SALVINI E LA SIRIA

 

Occorre fare un passo indietro per spiegare brevemente come la cosmogonia 5 stelle abbia scartato almeno un paio di volte sull'interpretazione dei rapporti Est-Ovest. In principio c'è stata la condanna del governo di Vladimir Putin. Se ne è scritto molto, solo un esempio per capire. Eravamo nel 2006, allorché sul blog di Beppe Grillo compariva un post per ricordare Anna Politkovskaja, "una giornalista vera". Della sua uccisione si diceva che "ricorda l'omicidio Matteotti. Sequestrato e ucciso dopo un suo discorso di accusa contro il fascismo in Parlamento. Ma almeno il duce non sequestrò i documenti privati di Matteotti". Insomma, lo zar Vlad peggio di Benito Mussolini, a capo di una democrazia "fondata sul gas e sul petrolio".

attacco in siria

 

Poi l'improvvisa svolta filo-Mosca, e le conseguenti accuse di avere sulle proprie vele il vento della black propaganda del Cremlino. Anche qui un esempio su tutti. Manlio Di Stefano, influente deputato della commissione Esteri della Camera, esultava meno di due anni fa per l'invito ricevuto da Russia Unita, il partito del presidente russo, in occasione del loro congresso. Lo faceva con queste parole: "Parlerò [...] della ridiscussione della partecipazione italiana all'interno della Nat; della nostra ferma condanna alla militarizzazione dell'est europeo; della nostra proposta di cooperazione con Mosca contro il terrorismo e, infine, della nostra ferma condanna al colpo di stato avvenuto in Ucraina nel 2014 e della battaglia contro le sanzioni inflitte alla Russia, costate all'Italia, ricordo, 3.6 miliardi di euro in due anni e il fallimento di decine di nostre aziende". E chiosava: "Porterò tutto questo a Mosca. Un'altra politica estera per il nostro Paese è possibile".

attacco in siria 3

 

Lo era, ma forse non lo è più. Lo sforzo di rassicurazione atlantica portato avanti da Di Maio che guarda al Quirinale ha disorientato ancora una volta la base. Ne sa qualcosa lo stesso Di Stefano, che solitamente detta la linea stellata sul Medio-Oriente, che pubblica un post molto vago sulla situazione siriana. E si ritrova sommerso dalle proteste. "L'attacco viola ogni più elementare norma del diritto internazionale. Ci vuole molto per di Maio dire questa semplice verità?", gli chiede Alessandra Cucciari.

 

SIRIA RUSSIA

"Da elettore della prima ora sono deluso. Deluso dall'ennesimo cambio di rotta del Movimento nella politica estera", le fa eco Alessandro Zanelli, che chiede di tornare a consultare il web sulle decisioni dirimenti. "Il Movimento dimostra di non avere la schiena dritta su uno dei temi più importanti e l'elettorato che l'ha sostenuto sperando nel cambiamento ne trarrà le dovute conseguenze. Che delusione!!!", è la chiosa amara di Marco Franco, anche se si potrebbe proseguire.

BAMBINI DOPO L ATTACCO CON ARMI CHIMICHE IN SIRIA

 

Non va meglio, anzi va molto peggio al capo politico. Di Maio presenta a chi lo segue un testo nel quale tra tante prudenze e ancora più distinguo, archivia "l'altra politica estera possibile" e dice chiaro e tondo: "Restiamo al fianco dei nostri alleati". Nel momento in cui scriviamo, il numero di condivisioni è seccamente battuto dagli apprezzamenti ai commenti più critici. Ne raccoglie quasi 1700 Mattia Leonardi: "Luigi di Maio devi condannare Macron e la Francia...Non è tollerabile che un Paese membro dell' Ue trascini gli altri in un conflitto mondiale".

 

Veleggia verso gli 800 Davide Bozzolan: "Dispiace ammettere che le parole più corrette le hanno usate Meloni e Salvini". Antonio Corrado, al terzo posto nella particolarissima classifica del dissenso, scrive al leader: "Carissimo Di Maio, una sola altra parola a sostegno degli Usa e dell'asse franco-inglese-israeliano, e oltre a non votare mai più x il Movimento , mi adopererò a far politica attiva contro lo stesso movimento. Stai tradendo anche tu i tuoi elettori". Si potrebbe andare avanti a lungo, ma il tenore non cambierebbe.

 

FUSARO

È sulla pagina ufficiale dei 5 stelle che tuttavia si trova la sintesi più efficacie: "Gli stessi concetti di Gentiloni....bravo. Luigi, scusa se te lo dico, dovevi dire quello che ha detto Salvini...Anche alla democristianite ci deve essere un limite".

 

La nuova strategia che guarda agli alleati storici dell'Italia più che all'alleato russo blandito per anni (tante le battaglie della delegazione grillina all'europarlamento contro le sanzioni) ha probabilmente rassicurato in parte alcuni interlocutori istituzionali, mandando però in tilt una buona parte della base che sulla diversità, anche in politica estera, aveva basato il proprio voto. E che oggi, soprattutto qualora andasse al governo, il Movimento rischierebbe di perdere. Certo, forse il gioco tra entrate e uscite potrebbe infine pagare in positivo. Ma l'unica certezza, al momento, è che una parte d'elettorato storico è a forte rischio fuoriuscita, senza alcuna rassicurazioni su eventuali dividendi in entrata.

ROBERTO FICO E DAVIDE CASALEGGIO

 

Basta mettere il naso appena più in là della bolla social 5 stelle e imbattersi nella pagina del ricercatore di filosofia Diego Fusaro, applauditissimo ospite di Sum, la kermesse di Davide Casaleggio. "Non v'è nessun'arma chimica in Siria usata da Assad – scrive - È la solita scusa dei vigliacchi Usa per bombardare un eroico Stato non allineato. Viva Assad, viva la Siria, viva i popoli che resistono all'imperialismo!". Per lui solo applausi.

Ultimi Dagoreport

donald trump dazi giorgia meloni

DAGOREPORT! ASPETTANDO IL 2 APRILE, QUANDO CALERÀ SULL’EUROPA LA MANNAIA DEI DAZI USA, OGGI AL SENATO LA TRUMPIANA DE’ NOANTRI, GIORGIA MELONI, HA SPARATO UN’ALTRA DELLE SUE SUBLIMI PARACULATE - DOPO AVER PREMESSO IL SOLITO PIPPONE (‘’TROVARE UN POSSIBILE TERRENO DI INTESA E SCONGIURARE UNA GUERRA COMMERCIALE...BLA-BLA’’), LA SCALTRA UNDERDOG DELLA GARBATELLA HA AGGIUNTO: “CREDO NON SIA SAGGIO CADERE NELLA TENTAZIONE DELLE RAPPRESAGLIE, CHE DIVENTANO UN CIRCOLO VIZIOSO NEL QUALE TUTTI PERDONO" - SI', HA DETTO PROPRIO COSI': “RAPPRESAGLIE’’! - SE IL SUO “AMICO SPECIALE” IMPONE DAZI ALLA UE E BRUXELLES REAGISCE APPLICANDO DAZI ALL’IMPORTAZIONE DI MERCI ‘’MADE IN USA’’, PER LA PREMIER ITALIANA SAREBBERO “RAPPRESAGLIE”! MAGARI LA SORA GIORGIA FAREBBE MEGLIO A USARE UN ALTRO TERMINE, TIPO: “CONTROMISURE”, ALL'ATTO DI TRUMP CHE, SE APPLICATO, METTEREBBE NEL GIRO DI 24 ORE IN GINOCCHIO TUTTA L'ECONOMIA ITALIANA…

donald trump cowboy mondo in fiamme giorgia meloni friedrich merz keir starmer emmanuel macron

DAGOREPORT: IL LATO POSITIVO DEL MALE - LE FOLLIE DEL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA HANNO FINALMENTE COSTRETTO GRAN PARTE DEI 27 PAESI DELL'UNIONE EUROPEA, UNA VOLTA PRIVI DELL'OMBRELLO MILITARE ED ECONOMICO DEGLI STATI UNITI, A FARLA FINITA CON L'AUSTERITY DEI CONTI E DI BUROCRATIZZARSI SU OGNI DECISIONE, RENDENDOSI INDIPENDENTI - GLI EFFETTI BENEFICI: LA GRAN BRETAGNA, ALLEATO STORICO DEGLI USA, HA MESSO DA PARTE LA BREXIT E SI E' RIAVVICINATA ALLA UE - LA GERMANIA DEL PROSSIMO CANCELLIERE MERZ, UNA VOLTA FILO-USA, HA GIA' ANNUNCIATO L'ADDIO ALL’AUSTERITÀ CON UN PIANO DA MILLE MILIARDI PER RISPONDERE AL TRUMPISMO - IN FRANCIA, LA RESURREZIONE DELLA LEADERSHIP DI MACRON, APPLAUDITO ANCHE DA MARINE LE PEN – L’UNICO PAESE CHE NON BENEFICIA DI ALCUN EFFETTO? L'ITALIETTA DI MELONI E SCHLEIN, IN TILT TRA “PACIFISMO” PUTINIANO E SERVILISMO A TRUMP-MUSK...

steve witkoff marco rubio donald trump

DAGOREPORT: QUANTO DURA TRUMP?FORTI TURBOLENZE ALLA CASA BIANCA: MARCO RUBIO È INCAZZATO NERO PER ESSERE STATO DI FATTO ESAUTORATO, COME SEGRETARIO DI STATO, DA "KING DONALD" DALLE TRATTATIVE CON L'UCRAINA (A RYAD) E LA RUSSIA (A MOSCA) - IL REPUBBLICANO DI ORIGINI CUBANE SI È VISTO SCAVALCARE DA STEVE WITKOFF, UN IMMOBILIARISTA AMICO DI "KING DONALD", E GIA' ACCAREZZA L'IDEA DI DIVENTARE, FRA 4 ANNI, IL DOPO-TRUMP PER I REPUBBLICANI – LA RAGIONE DELLA STRANA PRUDENZA DEL TYCOON ALLA VIGILIA DELLA TELEFONATA CON PUTIN: SI VUOLE PARARE IL CULETTO SE "MAD VLAD" RIFIUTASSE IL CESSATE IL FUOCO (PER LUI SAREBBE UNO SMACCO: ALTRO CHE UOMO FORTE, FAREBBE LA FIGURA DEL ''MAGA''-PIRLA…)

giorgia meloni keir starmer donald trump vignetta giannelli

DAGOREPORT - L’ULTIMA, ENNESIMA E LAMPANTE PROVA DI PARACULISMO POLITICO DI GIORGIA MELONI SI È MATERIALIZZATA IERI AL VERTICE PROMOSSO DAL PREMIER BRITANNICO STARMER - AL TERMINE, COSA HA DETTATO ''GIORGIA DEI DUE MONDI'' ALLA STAMPA ITALIANA INGINOCCHIATA AI SUOI PIEDI? “NO ALL’INVIO DEI NOSTRI SOLDATI IN UCRAINA” - MA STARMER NON AVEVA MESSO ALL’ORDINE DEL GIORNO L’INVIO “DI UN "DISPIEGAMENTO DI SOLDATI DELLA COALIZIONE" SUL SUOLO UCRAINO (NON TUTTI I "VOLENTEROSI" SONO D'ACCORDO): NE AVEVA PARLATO SOLO IN UNA PROSPETTIVA FUTURA, NELL'EVENTUALITÀ DI UN ACCORDO CON PUTIN PER IL ‘’CESSATE IL FUOCO", IN MODO DA GARANTIRE "UNA PACE SICURA E DURATURA" - MA I NODI STANNO ARRIVANDO AL PETTINE DI GIORGIA: SULLA POSIZIONE DEL GOVERNO ITALIANO AL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO DEL 20 E 21 MARZO SULL'UCRAINA, LA PREMIER CERCHIOBOTTISTA STA CONCORDANDO GLI ALLEATI DELLA MAGGIORANZA UNA RISOLUZIONE COMUNE PER IL VOTO CHE L'ATTENDE MARTEDÌ E MERCOLEDÌ IN SENATO E ALLA CAMERA, E TEME CHE AL TRUMPUTINIANO SALVINI SALTI IL GHIRIBIZZO DI NON VOTARE A FAVORE DEL GOVERNO… 

picierno bonaccini nardella decaro gori zingaretti pina stefano dario antonio giorgio nicola elly schlein

DAGOREPORT - A CONVINCERE GLI EUROPARLAMENTARI PD A NON VOTARE IN MASSA A FAVORE DEL PIANO “REARM EUROPE”, METTENDO COSI' IN MINORANZA ELLY SCHLEIN (E COSTRINGERLA ALLE DIMISSIONI) È STATO UN CALCOLO POLITICO: IL 25 MAGGIO SI VOTA IN CINQUE REGIONI CHIAVE (CAMPANIA, MARCHE, PUGLIA, TOSCANA E VENETO) E RIBALTARE IL PARTITO ORA SAREBBE STATO L'ENNESIMO SUICIDIO DEM – LA RESA DEI CONTI TRA “BELLICISTI” E “PACIFINTI”, TRA I SINISTR-ELLY E I RIFORMISTI, È SOLO RINVIATA (D'ALTRONDE CON QUESTA SEGRETERIA, IL PD E' IRRILEVANTE, DESTINATO A RESTARE ALL'OPPOSIZIONE PER MOLTI ANNI)