australia - emergenza profughi migranti

LA DANIMARCA PROGRESSISTA SEQUESTRA I BENI DEI MIGRANTI E LA “CIVILE” AUSTRALIA CHIUDE LE FRONTIERE E SBATTE I CLANDESTINI NELLE ISOLE DEL PACIFICO - E L’ALTA CORTE DI CANBERRA DÀ RAGIONE AL GOVERNO: CONFINARE GLI IMMIGRATI NON VÌOLA LA COSTITUZIONE

Riccardo Pelliccetti per “il Giornale”

 

tony abbot in visita a una piccola comunita' aborigena tony abbot in visita a una piccola comunita' aborigena

Quando si parla d'immigrazione e di Australia si aprono sempre spazi alle polemiche. E anche l' ultima decisione, presa dall' Alta Corte di Canberra, rinfocolerà le critiche alla politica del governo australiano sui migranti. I giudici, infatti, hanno stabilito che confinare a tempo indefinito i richiedenti asilo in Paesi stranieri, come le isole di Nauru e Manu, in Papua Nuova Guinea, e sulla Christmas Island, è legale e non vìola la costituzione.

 

La sentenza, emessa ieri dall' Alta corte in seduta plenaria, spiana la strada al governo conservatore che vuole rispedire a Nauru 267 migranti che hanno chiesto asilo, i quali erano in Australia per delle cure mediche impraticabili nell' isola. Il governo dell' ex premier Tony Abbott, infatti, ha stabilito che chiunque tenti di raggiungere il Paese via mare per chiedere asilo venga trasferito su una delle isole, Stati autonomi con cui sono in vigore degli accordi, e non possa vivere in Australia. Una politica duramente criticata dalle Nazioni Unite e da molte organizzazioni dei diritti umani.

AUSTRALIA - EMERGENZA PROFUGHIAUSTRALIA - EMERGENZA PROFUGHI

 

La sentenza, che crea un precedente secondo il diritto anglosassone, è la risposta alla causa avviata dal Centro Legale per i diritti umani, che rappresenta una donna del Bangladesh sbarcata in Australia e poi confinata sull' isola di Nauru che ha denunciato un' assistenza sanitaria inadeguata e condizioni di vita pessime.

 

I suoi avvocati hanno sostenuto che il governo non era autorizzato dalla legge a limitare la libertà dei richiedenti asilo e a sottoscrivere contratti con Paesi stranieri che acconsentono alla loro detenzione. La Corte ha però respinto queste motivazioni.

AUSTRALIA - EMERGENZA PROFUGHI AUSTRALIA - EMERGENZA PROFUGHI

 

«Studieremo i dettagli prima di prendere una decisione sui passi legali da intraprendere per conto di queste persone molto vulnerabili», ha detto il legale della donna Daniel Webb, il quale ha rilevato che la sentenza non obbliga comunque il governo a rispedire il gruppo di migranti a Nauru. «È fondamentalmente immorale condannare queste persone a una vita da limbo su una piccolissima isola», ha aggiunto Webb.

 

Ondata di critiche al governo anche da moltissime organizzazioni internazionali dei diritti umani, ma il governo conservatore tira dritto, forte dei risultati ottenuti nell' arginare gli sbarchi di profughi. Molti ricorderanno le polemiche sollevate quando nel 2013 l' Australia introdusse leggi durissime sull' immigrazione, seguita da una campagna mediatica in cui imperava un videomessaggio, in televisione e su internet, del generale Angus Campbell, comandante delle operazioni sulla sovranità dei confini.

 

AUSTRALIA - EMERGENZA PROFUGHI   AUSTRALIA - EMERGENZA PROFUGHI

«No way! You will not make Australia home». Il messaggio era chiaro: chiunque arrivi nel Paese senza visto, non sarà accettato. «La legge si applica a tutti: famiglie, bambini, minori non accompagnati, non ci sono eccezioni».

 

Di fatto l' Australia ha adottato un vero e proprio piano militare per risolvere l' emergenza immigrazione. Le navi della Marina militare intercettavano i barconi dei profughi sul limite delle acque territoriali, prestavano soccorso fornendo acqua e cibo e poi li allontanavano dalle acque australiane. I risultati di quest' operazione denominata Sovereign Borders (Confini sovrani) parlano da soli: fino al 2013 sbarcavano illegalmente almeno 20mila immigrati all' anno, nel 2014 solo 147.

 

AUSTRALIA - EMERGENZA PROFUGHI AUSTRALIA - EMERGENZA PROFUGHI

 

Ultimi Dagoreport

donald trump elon musk vincenzo susca

“L'INSEDIAMENTO DI TRUMP ASSUME LE SEMBIANZE DEL FUNERALE DELLA DEMOCRAZIA IN AMERICA, SANCITO DA UNA SCELTA DEMOCRATICA” - VINCENZO SUSCA: “WASHINGTON OGGI SEMBRA GOTHAM CITY. È DISTOPICO IL MONDO DELLE ARMI, DEI MURI, DELLA XENOFOBIA, DEL RAZZISMO, DELL’OMOFOBIA DI ‘MAGA’, COME  DISTOPICHE SONO LE RETI DIGITALI NEL SOLCO DI ‘X’ FITTE DI FAKE NEWS, TROLLS, SHITSTORM E HATER ORDITE DALLA TECNOMAGIA NERA DI TRUMP E MUSK - PERSINO MARTE E LO SPAZIO SONO PAESAGGI DA SFRUTTARE NELL’AMBITO DELLA SEMPRE PIÙ PALPABILE CATASTROFE DEL PIANETA TERRA - IL SOGNO AMERICANO È NUDO. SIAMO GIUNTI AL PASSAGGIO DEFINITIVO DALLA POLITICA SPETTACOLO ALLA POLITICIZZAZIONE DELLO SPETTACOLO. UNO SPETTACOLO IN CUI NON C’È NIENTE DA RIDERE”

ursula von der leyen giorgia meloni donald trump friedrich merz

DAGOREPORT – HAI VOGLIA A FAR PASSARE IL VIAGGIO A WASHINGTON DA TRUMP COME "INFORMALE": GIORGIA MELONI NON PUÒ SPOGLIARSI DEI PANNI ISTITUZIONALI DI PREMIER (INFATTI, VIAGGIA SU AEREO DI STATO) – LA GIORGIA DEI DUE MONDI SOGNA DI DIVENTARE IL PONTE TRA USA E UE, MA URSULA E GLI EUROPOTERI MARCANO LE DISTANZE: LA BENEDIZIONE DI TRUMP (“HA PRESO D’ASSALTO L’EUROPA”) HA FATTO INCAZZARE IL DEEP STATE DI BRUXELLES – IL MESSAGGIO DEL PROSSIMO CANCELLIERE TEDESCO, MERZ, A TAJANI: "NON CI ALLEEREMO MAI CON AFD" (I NEONAZISTI CHE STASERA SIEDERANNO ACCANTO ALLA MELONI AD APPLAUDIRE IL TRUMP-BIS), NE' SUI DAZI ACCETTEREMO CHE IL TRUMPONE TRATTI CON I SINGOLI STATI DELL'UNIONE EUROPEA..."

paolo gentiloni francesco rutelli romano prodi ernesto maria ruffini elly schlein

DAGOREPORT - COSA VOGLIONO FARE I CENTRISTI CHE SI SONO RIUNITI A MILANO E ORVIETO: UNA NUOVA MARGHERITA O RIVITALIZZARE LA CORRENTE RIFORMISTA ALL’INTERNO DEL PD? L’IDEA DI FONDARE UN PARTITO CATTO-PROGRESSISTA SEMBRA BOCCIATA - L’OBIETTIVO, CON L’ARRIVO DI RUFFINI E DI GENTILONI, È RIESUMARE L’ANIMA CATTOLICA NEL PARTITO DEMOCRATICO – IL NODO DEL PROGRAMMA, LA RICHIESTA DI PRODI A SCHLEIN E IL RILANCIO DI GENTILONI SULLA SICUREZZA – UN’ALTRA ROGNA PER ELLY: I CATTO-DEM HANNO APERTO AL TERZO MANDATO PER GOVERNATORI E SINDACI…

giorgia meloni daniela santanche galeazzo bignami matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT - ‘’RESTO FINCHÉ AVRÒ LA FIDUCIA DI GIORGIA. ORA DECIDE LEI”, SIBILA LA PITONESSA. ESSÌ, LA PATATA BOLLENTE DEL MINISTRO DEL TURISMO RINVIATO A GIUDIZIO È SUL PIATTO DELLA DUCETTA CHE VORREBBE PURE SPEDIRLA A FARE LA BAGNINA AL TWIGA, CONSCIA CHE SULLA TESTA DELLA “SANTA” PENDE ANCHE UN EVENTUALE PROCESSO PER TRUFFA AI DANNI DELL’INPS, CIOÈ DELLO STATO: UNO SCENARIO CHE SPUTTANEREBBE INEVITABILMENTE IL GOVERNO, COL RISCHIO DI SCATENARE UN ASSALTO DA PARTE DEI SUOI ALLEATI AFFAMATI DI UN ''RIMPASTINO'', INDIGERIBILE PER LA DUCETTA - DI PIU': C’È ANCORA DA RIEMPIRE LA CASELLA RESA VACANTE DI VICE MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE, OCCUPATA DA GALEAZZO BIGNAMI…

donald trump joe biden benjamin netanyahu

DAGOREPORT - SUL PIÙ TURBOLENTO CAMBIO D'EPOCA CHE SI POSSA IMMAGINARE, NEL MOMENTO IN CUI CRISI ECONOMICA, POTERI TRADIZIONALI E GUERRA VANNO A SCIOGLIERSI DENTRO L’AUTORITARISMO RAMPANTE DELLA TECNODESTRA DEI MUSK E DEI THIEL, LA SINISTRA È ANNICHILITA E IMPOTENTE - UN ESEMPIO: L’INETTITUDINE AL LIMITE DELLA COGLIONERIA DI JOE BIDEN. IL PIANO DI TREGUA PER PORRE FINE ALLA GUERRA TRA ISRAELE E PALESTINA È SUO MA CHI SI È IMPOSSESSATO DEL SUCCESSO È STATO TRUMP – ALL’IMPOTENZA DEL “CELOMOLLISMO” LIBERAL E BELLO, TUTTO CHIACCHIERE E DISTINTIVO, È ENTRATO IN BALLO IL “CELODURISMO” MUSK-TRUMPIANO: CARO NETANYAHU, O LA FINISCI DI ROMPERE I COJONI CON ‘STA GUERRA O DAL 20 GENNAIO NON RICEVERAI MEZZA PALLOTTOLA DALLA MIA AMMINISTRAZIONE. PUNTO! (LA MOSSA MUSCOLARE DEL TRUMPONE HA UN OBIETTIVO: IL PRINCIPE EREDITARIO SAUDITA, MOHAMMED BIN SALMAN)