“DOBBIAMO ESSERE PRONTI A REAGIRE” – L’EUROPA PREPARA I CONTRO-DAZI PER RISPONDERE ALLA MINACCIA DI TRUMP ("L'UE SARA' SOGGETTA AI DAZI, SE NON CORREGGE GLI SQUILIBRI COMMERCIALI") MA LA DIVERSITÀ DI VISIONE TRA STATI MEMBRI RISCHIA DI PARALIZZARE L’UE - IL CANDIDATO DELLA CDU ALLA CANCELLERIA TEDESCA, FRIEDRICH MERZ, MANDA UN PIZZINO ALLA MELONI: “NESSUN LEADER EUROPEO VADA A WASHINGTON SENZA AVER PRIMA TROVATO UNA POSIZIONE COMUNE EUROPEA”. MA LA DUCETTA DEI DUE MONDI, CHE COME DAGO DIXIT E’ FINITA NEL MIRINO DEL DEEP STATE DI BRUXELLES, NON ESCLUDE INTESE BILATERALI SUI DAZI. SE ANCHE UNGHERIA, AUSTRIA, SLOVACCHIA E OLANDA DOVESSERO ANDARE PER CONTO PROPRIO NEL RAPPORTO CON TRUMP, COSA ACCADREBBE? DI FATTO L’IMPLOSIONE DELL’UE- DAGOREPORT
DAGOREPORT
Trump avverte l'Ue
(ANSA) I paesi europei "saranno soggetti a dazi" se non correggeranno gli squilibri commerciali. Lo afferma Donald Trump. "Ci trattano molto, molto male. Quindi dovranno pagare i dazi", ha detto Trump. "Non puoi ottenere giustizia se non fai questo", ha aggiunto. (ANSA).
L'EUROPA E I CONTRO-DAZI
Tommaso Ciriaco e Claudio Tito per repubblica.it - Estratti
«Dobbiamo essere pronti a reagire». Durante la riunione dell’Ecofin, cui partecipano i ministri finanziari dell’Ue, il commissario agli affari economici, Valdis Dombrovskis, ha svolto una relazione sui rapporti con gli Usa di Donald Trump e sulle possibili conseguenze delle scelte che compirà il nuovo presidente americano dai dazi all’energia, dalla minimum tax alla difesa. E ha fatto capire che la Commissione ha già pronte alcune risposte. In primo luogo i “contro-dazi”.
ursula von der leyen giorgia meloni foto lapresse
Una misura già definita e disponibile all’uso. Per controbattere immediatamente all’eventuale mossa della Casa Bianca. Ma avere un “pacchetto” già attivabile non equivale a poterlo effettivamente attivare. Sull’azione europea pende infatti un gigantesco punto interrogativo: sarà unita nella risposta?
GIORGIA MELONI DONALD TRUMP - MEME BY EDOARDO BARALDI
Gli uffici di Palazzo Berlaymont, dunque, si sono mossi in anticipo. In due modi: hanno elaborato un documento con le simulazioni dell’impatto economico delle “nuove tasse” trumpiane. Il costo per l’Europa si potrebbe aggirare tra un minimo di 100 miliardi di euro ed un massimo di 178. Il pil potrebbe essere ridotto di almeno lo 0,3 per cento nel nostro Paese e in Germania.
Davanti a questi dati hanno ripreso le misure adottate nel 2020 proprio per affrontare la guerra commerciale avviata dallo stesso Tycoon nella prima presidenza. In quel caso si trattava di imporre una ulteriore fiscalità del 20 per cento sui prodotti aeronautici e del 25 per cento su beni alimentari e agricoli (grano, cacao, tabacco, formaggio etc), abbigliamento e veicoli a motore.
GIORGIA MELONI ALL INAUGURATION DAY DEL SECONDO MANDATO DI DONALD TRUMP
Ma esistono alcune differenze enormi rispetto a 5 anni fa: commerciali e politiche. Che rischiano di spaccare l’Unione e di sterilizzare la reazione europea. Ad esempio l’importanza del gas liquido americano nel sistema produttivo del Vecchio Continente che non fa più ricorso (o molto meno) al metano russo. E poi la totale diversità di visione tra Stati membri nel rapporto con Trump. Che potrebbe impedire l’approvazione dei “contro-dazi”.
GIORGIA MELONI URSULA VON DER LEYEN
Che vanno approvati dal Comitato per le barriere commerciali. Non serve l’unanimità ma una maggioranza qualificata. E su questo le preoccupazioni dei vertici della Commissione e di molte Cancellerie scorrono come un brivido lungo la schiena. Se Paesi come Ungheria, Austria, Slovacchia, Olanda, Svezia e magari anche Italia dovessero opporsi, cosa accadrebbe? Di fatto l’implosione dell’Ue. La paralisi. La grande paura che sta investendo le istituzioni comunitarie è propria questa.
Del resto ieri, durante la seduta del Parlamento europeo, il dibattito sulle ingerenze digitali di Musk hanno offerto plasticamente il quadro delle contraddizioni: con una parte consistente della destra decisa a difendere il “capo di X” e gli altri ad attaccarlo. Uno strabismo accentuato dall’annuncio di Trump di non applicare più – guarda caso - la minimum tax ai giganti del web.
Sempre ieri, a Davos, il candidato della Cdu alla Cancelleria tedesca, Friedrich Merz, ha lanciato un auspicio: «Vorrei che nessun leader europeo andasse a Washington senza aver prima cercato di coordinare ciò che diremo a Trump dalla prospettiva europea. Non appena avremo una posizione europea comune, saremo visti come un partner forte a Washington».
Il pensiero è chiaramente rivolto a Giorgia Meloni. Che non esclude affatto di difendersi da sola provocando una frattura a Bruxelles. La presidente del Consiglio farà un tentativo unitario, sottoponendo alla Presidente della Commissione l’idea di assecondare il Tycoon. Come?
GIORGIA MELONI - URSULA VON DER LEYEN
Incrementando l’acquisto di gas americano che ha già superato enormemente le quantità del passato. In realtà, Meloni accompagna questa strategia con uno scetticismo profondo. Teme che Trump non si fermi nell’opera di disarticolazione del Vecchio Continente. Per questo, in privato non esclude di trattare bilateralmente il nodo dei dazi, rompendo se necessario la compattezza europea.
ursula von der leyen giorgia meloni - foto lapresse
Lo si capisce anche da cosa fa trapelare dopo la missione a Capitol Hill: «Voglio essere ponte tra Ue e Usa – premette – Ma la mia presenza a Washington punta anche a rendere l’Italia interlocutore ancora privilegiato della Casa Bianca». Difende insomma la scelta di aver partecipato alla cerimonia, anche se non era al tavolo del pranzo presidenziale e non ha ottenuto neanche una foto ufficiale con il “festeggiato” (hanno diffuso invece un’immagine con Trump che risale al viaggio a Mar-a-Lago).
In ogni caso, la premier è decisa a insistere su questa strada: la diplomazia avrebbe ottenuto rassicurazioni sulla possibilità di organizzare la visita di Stato da Trump entro marzo. Subito dopo quella del premier britannico Keith Starmer.
GIORGIA MELONI E URSULA VON DER LEYEN AL G7ANTONIO TAJANI FRIEDRICH MERZ
JOE BIDEN - DONALD TRUMP - GIORGIA MELONI - MEME BY VUKIC
DONALD TRUMP E GIORGIA MELONI A MAR-A-LAGO
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DONALD TRUMP ACCOGLIE GIORGIA MELONI A MAR-A-LAGO