MONDO CANE - "SPUNTA IL VIDEO DELL'OSTAGGIO. LA FARNESINA LO MOSTRÒ ALLA MOGLIE POCHI GIORNI PRIMA DEL BLITZ" - LO SCOOP DEL ‘’MESSAGGERO’’ SEMBRA DIMOSTRARE CHE CI FOSSE UNA TRATTATIVA APERTA CON I RAPITORI - POI IL BLITZ DEGLI INGLESI E L’INGEGNERE LAMOLINARA CHE MUORE GIUSTIZIATO DAI NIGERIANI (ANCHE SE L’AUTOPSIA ESCLUDE IL COLPO A BRUCIAPELO. NON SARÀ MICA SCAPPATA UNA RAFFICA DI TROPPO A QUALCHE NAVY SEALS?) - DE MICHELIS: “TUTTI TRATTANO, ANCHE CHI LO NEGA”…

NIGERIA, SPUNTA IL VIDEO DI LAMOLINARA MOSTRATO AI PARENTI A POCHI GIORNI DAL BLITZ -
VIDEO - http://www.ilmessaggero.it/video.php?id=15073
http://bit.ly/y8otD4

Renato Pezzini per "ilmessaggero.it"

Alla fine di febbraio Anna Lamolinara era stata chiamata dall'Unità di crisi. Nessuno stupore: da quando il marito Franco era stato rapito in Nigeria - il 12 maggio dello scorso anno - i contatti con il ministero degli Esteri erano frequenti, anche se sempre piuttosto stringati, e le chiamate dalla Farnesina erano diventate una sorta di routine. Quell'ultima volta no: «Abbiamo un video di suo marito, la facciamo venire a prendere e la portiamo a Roma al più presto». Il giorno stesso, dopo dieci mesi, Anna ha potuto rivedere un'immagine del marito ancora vivo. L'ultima.

La notizia dell'esistenza di un filmato con il quale, circa due settimane fa, i rapitori che tenevano in ostaggio il tecnico di Gattinara e il suo collega inglese hanno provato a portare a compimento una trattativa per il loro rilascio era stata tenuta nascosta per non compromettere l'esito di un eventuale operazione di baratto. Alla stessa signora Lamolinara era stato raccomandato di non farne cenno con nessuno, se possibile nemmeno coi familiari più stretti. Ma si sa, certi segreti non si riescono a custodire. E così adesso anche questo ulteriore capitolo di una vicenda tragica e controversa diviene di dominio pubblico.

Alla signora Anna e ai suoi figli quel filmato aveva portato un vento di speranza. Lei stessa lo aveva confidato agli amici raccontando che nelle immagini Franco le era sembrato «molto dimagrito ma non abbandonato a se stesso», in qualche modo curato, perfino tranquillo. Ma soprattutto aveva percepito, senza che le parole pronunciate dal marito nel video lo rendessero esplicito, che era a conoscenza di una sorta di trattativa in corso per la sua liberazione.

Alla Farnesina erano stati prudenti dopo averle mostrato il filmato, non erano scesi nei dettagli di veri o presunti contatti in corso, né le avevano fatto sapere in che modo erano venuti in possesso delle immagini. Però si erano mostrati «rassicurati» e perfino «ottimisti» e di quella tenue vena di speranza disegnata sul volto dei funzionari del ministero a casa Lamolinara avevano parlato come del segnale di una svolta, dopo tanto tempo. Fino ad allora, infatti, di buone notizie ne erano arrivate poche, soprattutto non era mai arrivata nessuna conferma che il tecnico italiano fosse vivo, tanto meno che stesse bene: «E chi dice che prima di Natale era arrivata una prova certa delle sue buoni condizioni di salute» tagliano corto alcuni amici di famiglia «dice una menzogna».

Dunque, la sola buona notizia in un interminabile tempo scandito dall'angoscia era quel filmato di due settimane fa nel quale Franco Lamolinara si era perfino dilungato in una sorta di ringraziamento a chi si stava adoperando per farlo tornare a casa. Ed è inevitabile che da quelle parole le fantasie di chi gli voleva bene si fossero moltiplicate tanto che a Gattinara si era diffusa la voce che «da Roma dicono che entro Pasqua tornerà a casa». Ora quella profezia assume un aspetto tragico e beffardo. E scatena le illazioni della moglie, dei figli, di tutti i famigliari e gli amici sempre più convinti che il blitz dei militari britannici abbia in realtà reso impossibile ciò che fino a pochi giorni prima era un probabile: il ritorno a casa da vivo di Franco. «Ma gli inglesi non vogliono che con i terroristi vengano avviate trattative o, peggio, che vengano assecondate le loro richieste di riscatto. E a pagare la loro intransigenza è stato lui».

2- DE MICHELIS: "TUTTI TRATTANO, ANCHE CHI LO NEGA"
http://bit.ly/y7or1Y

Fabio Morabito per "ilmessaggero.it"

«È cambiata la configurazione del mondo, e lo scenario non è più fermo come in passato. C'è questo da capire nella politica estera di oggi». Gianni De Michelis è il presidente dell'Ipalmo, l'Istituto per le Relazioni tra l'Italia e i paesi dell'Africa, dell'America Latina, del Medio ed Estremo Oriente. Ed è stato ministro degli Esteri per tre anni, dal 1989 al 1992.

È possibile che i britannici abbiano fatto il blitz per liberare i due ostaggi senza avvertire l'Italia per timore di essere ostacolati?
«No, mi pare difficile. Credo che si siano trovati nella necessità di prendere una decisione in tempi molto stretti. I corpi speciali sono stati costretti ad agire subito. Altrimenti non ci avrebbero avvisato neanche dopo».

Molte polemiche, oggi, sulla politica estera del governo.
«Non è giusto che chi ha avuto responsabilità nel passato giudichi chi ha responsabilità oggi».

Il nostro è un governo tecnico che è nato in circostanze molto particolari, per affrontare una crisi economica-finanziaria, e ora si trova ad affrontare situazioni impegnative di politica estera.
«I ministeri interessati dalle ultime vicende, gli Esteri e la Difesa, sono affidati a un diplomatico e a un militare, e si tratta di due figure di primo piano».

Però ci sono delle difficoltà evidenti su come vengono affrontate situazioni drammatiche.
«Forse in Italia non ci siamo ancora resi bene conto di come è cambiata la configurazione del mondo. Mi riferisco soprattutto al caso dei due marò in India, più della vicenda nigeriana che è maturata in circostanze particolari. Paesi che consideravamo "minori", o "subalterni", ora si considerano più importanti di noi. L'India è un paese più filo-occidentale rispetto ai tempi della Guerra fredda, ma ha anche maturato una coscienza di sé maggiore che in passato. Noi pretendevamo di processare il soldato Lozano, il marine che in Iraq uccise Calipari, e nel caso dei due marò sosteniamo la tesi opposta. Poi c'è da dire che gli Stati Uniti si sono ben guardati da mandare Lozano in Italia, mentre la nave italiana ha raggiunto scientemente le acque territoriali indiane. Ma non è solo una questione di questo governo. Il caso Battisti riguarda il precedente esecutivo: abbiamo preteso che il Brasile ce lo consegnasse, ma anche il Brasile è un paese che ha preso coscienza di sé. E ha potuto obiettarci che non avevamo battuto ciglio quando Battisti era in asilo politico in Francia».

Abbiamo anche noi corpi speciali in grado di effettuare un blitz. Non è che quando c'è di mezzo un ostaggio di un altro paese (come nel caso della Nigeria, un britannico) a voler decidere siano gli altri?
«La Nigeria è un paese che è stato una colonia inglese, e che con il governo di Londra ha ancora rapporti molto stretti. Non ho poi ancora capito quanto nel blitz abbia pesato l'opinione della Nigeria».

L'Italia ha la fama, giustificata, di essere un paese trattativista. Ma qual è la linea corretta? Quella della fermezza o quella della trattativa? Oppure secondo i casi?
«Secondo i casi. Io ero già nel partito socialista di Bettino Craxi ai tempi del rapimento di Aldo Moro, e ci siamo distinti per la linea della trattativa. Le vite umane valgono qualsiasi sforzo e anche qualche compromesso. Anche altri paesi trattano, anche se ufficialmente invocano la linea della fermezza».

Se per questo, Israele ha trattato pesantemente con Hamas la liberazione del caporale Shalit.
«E non è l'unico caso. Sharon trattò con gli Hezbollah libanesi la liberazione di Tennenbaum. Israele ha trattato perfino per la restituzione di tre salme».

Solo gli Stati Uniti non trattano mai
«Non ne sarei tanto sicuro. È solo certo che non lo raccontano a noi».

 

FRANCO LAMOLINARA OSTAGGIO UCCISO IN NIGERIASOKOTO IL PASESE IN NIGERIA IN CUI e STATO UCCISO FRANCO LAMOLINARA il covo in nigeria in cui e stato ucciso lamolinara GLI SPARI SUL NASCONDIGLIO IN CUI e STATO UCCISO LAMOLINARA IL BAGNO IN CUI e STATO UCCISO FRANCO LAMOLINARA GLI SPARI SUL COMPOUND IN CUI e STATO UCCISO LAMOLINARA LA SALMA DI FRANCO LAMOLINARA ARRIVA A CIAMPINO

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni daniela santanche

DAGOREPORT - MA QUALE TIMORE DI INCROCIARE DANIELA SANTANCHÈ: GIORGIA MELONI NON SI È PRESENTATA ALLA DIREZIONE DI FRATELLI D’ITALIA PERCHÉ VUOLE AVERE L’AURA DEL CAPO DEL GOVERNO DALLO STANDING INTERNAZIONALE CHE INCONTRA TRUMP, PARLA CON MUSK E CENA CON BIN SALMAN, E NON VA A IMMISCHIARSI CON LA POLITICA DOMESTICA DEL PARTITO - MA SE LA “PITONESSA” AZZOPPATA NON SI DIMETTERÀ NEI PROSSIMI GIORNI RISCHIA DI ESSERE DAVVERO CACCIATA DALLA DUCETTA. E BASTA POCO: CHE LA PREMIER ESPRIMA A VOCE ALTA CHE LA FIDUCIA NEI CONFRONTI DEL MINISTRO DEL TURISMO È VENUTA A MANCARE…

barbara marina pier silvio berlusconi giorgia meloni

L’AMBIZIOSA E INCONTROLLABILE BARBARA BERLUSCONI HA FATTO INCAZZARE MARINA E PIER SILVIO CON LA DICHIARAZIONE AL TG1 CONTRO I MAGISTRATI E A FAVORE DI GIORGIA MELONI, PARLANDO DI “GIUSTIZIA A OROLOGERIA” DOPO L’AVVISO DI GARANZIA ALLA PREMIER PER IL CASO ALMASRI - PRIMA DI QUESTA DICHIARAZIONE, LA 40ENNE INEBRIATA DAL MELONISMO SENZA LIMITISMO NE AVEVA RILASCIATA UN’ALTRA, SEMPRE AL TG1, SULLA LEGGE PER LA SEPARAZIONE DELLE CARRIERE TRA GIUDICI E PM (“È SOLO UN PRIMO PASSO”) - E NELL’IMMAGINARIO DI MARINA E PIER SILVIO HA FATTO CAPOLINO UNA CERTA PREOCCUPAZIONE SU UNA SUA POSSIBILE DISCESA IN POLITICA. E A MILANO SI MORMORA CHE, PER SCONGIURARE IL "PERICOLO" DELLA MELONIANA BARBARA (“POTREBBE ESSERE UN’OTTIMA CANDIDATA SINDACA PER IL CENTRODESTRA NELLA MILANO’’, SCRIVE IL “CORRIERE”), PIER SILVIO POTREBBE ANCHE MOLLARE MEDIASET E GUIDARE FORZA ITALIA (PARTITO CHE VIVE CON LE FIDEJUSSIONI FIRMATE DA BABBO SILVIO...)

giorgia meloni nordio mantovano almasri francesco franco lo voi

DAGOREPORT - PER RISOLVERE LA FACCENDA ALMASRI ERA SUFFICIENTE METTERE SUBITO IL SEGRETO DI STATO E TUTTO SAREBBE FINITO LÌ. INVECE LA MAL-DESTRA HA PRESO IL SOPRAVVENTO BUTTANDOLA IN CACIARA E METTENDO NEL MIRINO IL PROCURATORE LO VOI, MOLTO LONTANO DALLA SINISTRA DELLE “TOGHE ROSSE” - QUELLO CHE COLPISCE DEL PASTICCIACCIO LIBICO È CHE SIA STATO CUCINATO CON I PIEDI, MALGRADO LA PRESENZA A FIANCO DI GIORGIA MELONI DI UN TRUST DI CERVELLONI COMPOSTO DA UN EX MAGISTRATO AL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA (CARLO NORDIO), UN PREFETTO A CAPO DEGLI INTERNI (MATTEO PIANTEDOSI) E DI UN ALTRO EX GIUDICE ALFREDO MANTOVANO, SOTTOSEGRETARIO DI STATO - NELL’INCONTRO AL COLLE, LA DUCETTA HA ILLUSTRATO A MATTARELLA (CHE RICOPRE ANCHE LA CARICA DI PRESIDENTE DEL CSM), COSA AVREBBE TUONATO VIA SOCIAL CONTRO LE “TOGHE ROSSE”? OVVIAMENTE NO… - I VOLI DI STATO PER IL TRASPORTO DI AUTORITÀ, LE MISSIONI E GLI INTERVENTI A FAVORE DI PERSONE COINVOLTE IN “SITUAZIONI DI RISCHIO” (DA CECILIA STRADA AD ALMASRI), VENGONO EFFETTUATI DAI FALCOM 900 DELLA CAI, LA COMPAGNIA AERONAUTICA DI PROPRIETÀ DEI SERVIZI SEGRETI, CHE FA BASE A CIAMPINO

romano prodi dario franceschini giuseppe conte elly schlein

DAGOREPORT - COME ANDRÀ A FINIRE LO PSICODRAMMA MASOCHISTICO DEL CENTRO-SINISTRA IN VISTA DELLE REGIONALI 2025 E DELLE POLITICHE DEL 2027? A PARTE FRANCESCHINI, L’HANNO CAPITO TUTTI CHE MARCIANDO DIVISI, PER I PARTITI DELL’OPPOSIZIONE LA SCONFITTA È SICURA - CHIUSA NEL BUNKER DEL NAZARENO CON UNA MANCIATA DI FEDELISSIMI, ELLY SCHLEIN HA GIÀ UN ACCORDO SOTTOBANCO COL M5S DI CONTE PER MARCIARE UNITI ALLE PROSSIME REGIONALI IN TOSCANA, CAMPANIA E PUGLIA E VENETO. UNA VOLTA UNITE LE FORZE, LE PRIME TRE, ACCORDO IN FIERI COL REGNO DI NAPOLI DI DE LUCA, IL SUCCESSO PER L’OPPOSIZIONE È SICURO - IN VISTA DELLE POLITICHE DEL 2027 VINCERÀ L’IDEA DI UN ‘’PARTITO-PLURALE’’ CON ELLY CHE SI ACCORDERÀ CON IL PADRE NOBILE E SAGGIO DELL’ULIVO, ROMANO PRODI, SULLE PRIORITÀ DEL PROGRAMMA (NON SOLO DIRITTI CIVILI E BANDIERE ARCOBALENO), E FARÀ SPAZIO ALL'ANIMA CATTO-DEM DI BONACCINI, GENTILONI, GUERINI, RUFFINI...

fedez chiara ferragni game over matrimonio x

“CHIARA, TI RICORDI QUANDO HAI AMMESSO A FEDEZ CHE TI SEI SCOPATA ACHILLE LAURO?” - IL “PUPARO” DEL RAPPER, FABRIZIO CORONA, BUTTA BENZINA SUL FUOCO: “RACCONTERÒ LA MOGLIETTINA PERFETTA CHE SEI, QUANTE STRONZATE RACCONTI DA 15 ANNI, I TUOI AFFARI SPORCHI E L'AMORE CHE PERÒ HAI VISSUTO TRADENDOLO COSTANTEMENTE" - L’IRRESISTIBILE SCENEGGIATA, RICCA DI MIRATISSIMI COLPI ALL'INGUINE MESSA IN SCENA DALL’EX DUO FERRAGNEZ, CONFERMA LA PIÙ CLASSICA CONVINZIONE FILOSOFICA-EUCLIDEA: L'IDIOZIA È LA PIÙ GRAZIOSA DISTANZA FRA DUE PERSONE (SALVO POI SCOPRIRE CHE, AL LORO CONFRONTO, I COSIDDETTI MEDIA TRASH SCANDALISTICI SONO INNOCENTI COME TUBI) - AMORALE DELLA FAVA: IL LORO MATRIMONIO CELEBRATO NEL 2018 IN UNA LOCATION DI LUSSO DI NOTO, TRASFORMATO IN LUNA PARK VERSIONE FLOWER POWER, CON RUOTE PANORAMICHE E CONSOLLE DI DEEJAY, ERA UNA PROMESSA DI FUTURO: PAGLIACCIATA ERA, PAGLIACCIATA È STATA - VIDEO

luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps

DAGOREPORT - NEL GRAN RISIKO BANCARIO, L’UNICA COSA CERTA È CHE MONTE DEI PASCHI DI SIENA È ORA NELLE MANI DI DUE IMPRENDITORI PRIVATI: MILLERI E CALTAGIRONE. ALTRO CHE BANCA LEGHISTA COME CIANCIA SALVINI - ALTRA CERTEZZA: L’OPS SU MEDIOBANCA SARÀ COMPLETATA DOPO L’ASSALTO A GENERALI - SE L’IMMOBILIARISTA CALTARICCONE SOGNA LA CONQUISTA DELLA SECONDA COMPAGNIA EUROPEA CHE GESTISCE 32 MILIARDI DI EURO DI BENI IMMOBILI, ALCUNI EREDI DEL VECCHIO ACCUSANO MILLERI DI ESSERE SUBALTERNO AL DECISIONISMO DI CALTA - SULLA PIAZZA DI MILANO SI VOCIFERA ANCHE DI UNA POSSIBILE DISCESA IN CAMPO DI UN CAVALIERE BIANCO CHE LANCI UN’OPA SU MEDIOBANCA PIÙ RICCA DELL’OPS DI CALTA-MILLERI-LOVAGLIO...