L’IMU-RTACCI! A GIUGNO UNA STANGATA IMU SENZA PRECEDENTI SULLE IMPRESE - STRAGE DI POSTI DI LAVORO IN VISTA…

Guido Gentili per "Il Sole 24 Ore"

Laddove «anche le pietre pensano», come è stato detto a proposito dell'Abbazia di Spineto che in terra senese ospiterà per un breve ritiro la nuova squadra del Governo Letta, si spera che germoglino anche numeri e idee circostanziate a supporto delle decisioni che l'esecutivo dovrà adottare.

In attesa che la Commissione europea il prossimo 29 maggio certifichi l'uscita dell'Italia dalla procedura di infrazione per deficit eccessivo e che Bruxelles apra poi le porte ad una maggiore flessibilità interpretativa.

Tutta da negoziare e conquistare palmo a palmo senza nel frattempo poter sbagliare una mossa. Il problema di fondo è noto ed è così riassumibile. L'Italia deve rimanere credibile sul terreno dei conti pubblici.

Non può permettersi "strappi" a debito. Deve dare prova concreta di discontinuità in chiave pro-crescita, segnale che i mercati, assai più degli occhiuti funzionari di Bruxelles, aspettano senza riserve. Deve confezionare un pacchetto di misure che eviti il ricorso a troppi provvedimenti successivi di attuazione e sia affidabile sul piano finanziario (proprio ieri la Corte dei Conti ha bocciato gli ultimi atti del Governo tecnico di Monti).

L'esercizio cui è chiamato il nuovo Governo è oggettivamente molto difficile tenuto anche conto delle tensioni politiche che attraversano la maggioranza e quelle che lacerano al suo interno il Pd, partito cui appartiene il Presidente del Consiglio Enrico Letta. E non aiuta, come vedremo, una discussione preventiva sul che fare "prima" che di volta in volta taglia la strada ad un'ipotesi rispetto ad un'altra, quasi a mettere sotto il tappeto la complessità (e i numeri) del problema.

Anche se non mancano i punti fermi. Uno di questi, in tema di emergenza-lavoro per i giovani, è stato confermato dal ministro del Lavoro Enrico Giovannini: più flessibilità in entrata nel mercato del lavoro e rafforzamento dell'apprendistato riconfigurano quote importanti della riforma Fornero del 2012.

Ma è sulla questione fiscale, a partire dall'Imu (la tassa sugli immobili già messa sotto tiro in campagna elettorale da Pdl in prima battuta e poi da Pd e Scelta civica) che si è focalizzata l'attenzione partendo dall'annuncio del premier Letta, in base ad un preciso accordo politico con il Pdl, sulla "sospensione" della prima rata a giugno del pagamento per la prima casa (valore, 2 miliardi, 4 su base annua) in vista del "superamento" dell'imposta.

La discussione si è concentrata sulla quota prima-casa e dunque su quei 225 euro in media che 16 milioni di nuclei familiari hanno devoluto al Fisco nel 2012 (meno di un euro al giorno per 365 giorni). Poco, tanto? Utile o inutile la sua cancellazione in chiave pro-crescita? Chi lo chi considera un atto utile ha finito per mettere in ombra altre emergenze fiscali, a partire dalla riduzione del cuneo fiscale sul lavoro e dagli effetti nefasti dell'Irap, che se non vengono risolte è inutile parlare di ripresa.

Al contrario, chi lo considera un atto inutile ha dimenticato che il 63% del patrimonio degli italiani è immobiliare, che questa tassa ha colpito come una patrimoniale, che l'80% degli italiani sono proprietari di case, che la percezione sociale dell'imposta è altissima e incide sui consumi.

Ma soprattutto, ecco il punto, ci si è scordati che l'Imu vale in totale quasi 24 miliardi di gettito e che il 17 di giugno non è solo il giorno della "sospensione" totale della rata estiva per i contribuenti prima-casa. No, il 17 giugno 2013 è già in calendario come un'alba nera per moltissimi altri italiani.

La lettura delle pagine 2 e 3 del Sole 24 Ore e degli articoli di Saverio Fossati e Gianni Trovati non lascia dubbi su questo punto. Per i capannoni delle imprese (ma il discorso vale anche se in misura minore per negozi e uffici) che punteggiano in tutta Italia il nostro sviluppo, e in generale per gli immobili strumentali alle attività delle aziende non c'è sospensione. Bensì (sulla base di regole già in vigore) si profila una doppia stangata rispetto ai valori già molto alti pagati nel 2012. Siamo al cospetto di un meccanismo infernale. E un solo caso basta a darne l'idea.

Un capannone di 2mila metri quadri nel milanese per il quale a giugno 2012 sono stati versati quasi 12.100 euro (+ 82,4% rispetto alla vecchia Ici) pagherà il 17 giugno 2013 18.250 euro, con un aumento del 51,1% rispetto al 2012 e una super lievitazione del 175,6% nei confronti della vecchia Ici.

È una realtà sconosciuta di cui non si discute e che i confronti (ideologici) tra i puristi e no sulla possibile manovra pro-crescita non hanno ancora preso in considerazione. La politica, il Governo e il Parlamento per primi dovrebbero prenderne atto. Se anche le pietre pensano, figuriamoci quanto possono piangere, il 17 di giugno.

 

IMUIL GOVERNO LETTA GIURA AL QUIRINALEletta governo lettaEnrico Giovannini DSC TASSA IMU jpeg

Ultimi Dagoreport

nicola gratteri giorgia meloni magistrati magistratura toghe

DAGOREPORT – IN POLITICA IL VUOTO NON ESISTE E QUANDO SI APPALESA, ZAC!, VIENE SUBITO OCCUPATO. E ORA CHE IL CENTROSINISTRA È FRAMMENTATO, INCONCLUDENTE E LITIGIOSO, CHI SI PRENDE LA BRIGA DI FARE OPPOSIZIONE AL GOVERNO NEO-TRUMPIANO DI MELONI? MA È OVVIO: LA MAGISTRATURA! - LA CLAMOROSA PROTESTA DELLE TOGHE CONTRO NORDIO ALL’INAUGURAZIONE DELL’ANNO GIUDIZIARIO, LE INDAGINI SU SANTANCHE' E LA RUSSA, I DOCUMENTI DEI SERVIZI SEGRETI SU GAETANO CAPUTI, PASSATI “ACCIDENTALMENTE” DALLA PROCURA DI ROMA AL “DOMANI”: TUTTI “INDIZI” CHE LA GUERRA È COMINCIATA – VIDEO: GRATTERI CONTRO NORDIO A “OTTO E MEZZO”

giorgia meloni ignazio la russa daniela santanche

QUESTA VOLTA LA “PITONESSA” L’HA FATTA FUORI DAL VASO: IL “CHISSENEFREGA” LANCIATO A GIORNALI UNIFICATI POTREBBE ESSERE LA GOCCIA CHE FA TRABOCCARE IL VASO DELLE SUE DIMISSIONI - LA MINISTRA DEL TURISMO, CON ARROGANZA MAI VISTA, DICHIARA URBI ET ORBI CHE SE NE FOTTE DEL PARTITO E DELLA MELONI (“L’IMPATTO SUL MIO LAVORO LO VALUTO IO”). INFINE LANCIA UN AVVERTIMENTO ALL’AMICO-GARANTE LA RUSSA (“NON MI ABBANDONERÀ MAI”) – ALT! LA "SANTADECHÈ" SMENTISCE TUTTO: "SE GIORGIA MELONI MI CHIEDESSE DI DIMETTERMI NON AVREI DUBBI. NON HO MAI DETTO 'CHISSENEFREGA". QUINDI NON UNO, MA QUATTRO GIORNALISTI HANNO CAPITO MALE E HANNO FATTO "RICOSTRUZIONI FANTASIOSE"?

giorgia meloni gioventu meloniana

DAGOREPORT -  NEL GIORNO DELLA MEMORIA LA MELONI HA SORPRESO FACENDO UNA BELLA ACROBAZIA SUL FAMIGERATO VENTENNIO: “SHOAH, UNA TRAGEDIA OPERA DI NAZISTI CON COMPLICITÀ FASCISTA” - LA DUCETTA CERCA DI EVOLVERSI IN SENSO LIBERALE? PROSEGUIRÀ TOGLIENDO LA “FIAMMA TRICOLORE” POST-FASCISTA DAL SIMBOLO DI FDI? - INTANTO, UNA DICHIARAZIONE CHE DIMOSTRA COME L’UNDERDOG ABBIA GRAN FIUTO POLITICO E  CAPACITÀ DI MANOVRA PER NEUTRALIZZARE LO ZOCCOLO NOSTALGICO DI FRATELLI D’ITALIA - SECONDO: DI FRONTE ALLA IMPETUOSA AVANZATA DELLA TECNODESTRA DI MUSK E TRUMP, LA CAMALEONTE GIORGIA HA CAPITO CHE NON HA ALCUN BISOGNO DI METTERSI IL FEZ IN TESTA. QUINDI VIA DI DOSSO NON SOLO LE SCORIE DEL FASCISMO, A CUI LA SINISTRA SI ATTACCA PER SPUTTANARLA, MA ANCHE MANDANDO IN SOFFITTA POPULISMO E SOVRANISMO E CAVALCARE L’ONDA DELLA TECNODESTRA - L’ABILITÀ DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA È DI SAPER GIRARE LA FRITTATA SEMPRE A SUO FAVORE, AVVANTAGGIATA DA UN’OPPOSIZIONE EVANESCENTE, ANNICHILITA DALLA SCONFITTA

gaetano caputi giorgia meloni giuseppe del deo

DAGOREPORT - 'STO DOCUMENTO, LO VOI O NON LO VOI? GROSSA INCAZZATURA A PALAZZO CHIGI VERSO IL PROCURATORE CAPO DI ROMA, FRANCESCO LO VOI: IL DOCUMENTO-BOMBA PUBBLICATO DA "DOMANI", CHE RIVELA LO SPIONAGGIO A DANNO DI GAETANO CAPUTI, CAPO DI GABINETTO DELLA MELONI, NON SAREBBE MAI DOVUTO FINIRE NEL FASCICOLO D'INDAGINE (NATO PROPRIO DA UNA DENUNCIA DI CAPUTI) - LA DUCETTA, DAL BAHREIN, HA URLATO CONTRO I SUOI E CONTRO L'AISI - E IL QUOTIDIANO DI FITTIPALDI CI METTE IL CARICO SCODELLANDO IL TESTO INTEGRALE DEL DOCUMENTO, DOVE SI AMMETTE CHE PALAZZO CHIGI SPIAVA… PALAZZO CHIGI! – L’AISI RISPONDE CHE AD ATTIVARE L'INDAGINE È STATO GIUSEPPE DEL DEO, ALLORA VICE DELL’AISI (ORA NUMERO DUE DEL DIS), SU DISPOSIZIONE DELL'EX DIRETTORE DELL'AGENZIA INTERNA, MARIO PARENTE. DOMANDA: PARENTE DA CHI HA RICEVUTO TALE RICHIESTA? 

francesco saverio marini sabino cassese giorgia meloni premierato

DAGOREPORT – IL PREMIERATO? ANNACQUATO! DOMANI GIORGIA MELONI RIUNIRÀ I SUOI COSTITUZIONALISTI PREFERITI (MARINI E CASSESE) PER METTERE NERO SU BIANCO L’IPOTESI DI UN PREMIERATO “DI FATTO”. UNA RIUNIONE PRELIMINARE A CUI SEGUIRÀ UN INCONTRO CON I VERTICI DEL PARTITO PER TIRARE LE SOMME E VARARE LA NUOVA STRATEGIA: LA COSTITUZIONE NON SI TOCCA, PER FARE LA “MADRE DI TUTTE LE RIFORME” BASTA CAMBIARE LA LEGGE ELETTORALE – TROVATA LA QUADRA PER LA CONSULTA: MARINI IN QUOTA FDI, LUCIANI PER IL PD E…

giorgia meloni daniela santanche ignazio la russa

DAGOREPORT – DANIELA SANTANCHÈ NON È GENNARO SANGIULIANO, UN GIORNALISTA PRESTATO ALLA POLITICA SENZA “PROTETTORI”: GIORGIA MELONI NON PUÒ SFANCULARLA SENZA FAR SALTARE I NERVI A LA RUSSA. E SAREBBE UN BOOMERANG POLITICO PER LA DUCETTA DEI DUE MONDI: ‘GNAZIO È UN PESO MASSIMO DEL PARTITO, GOVERNA DI FATTO LA LOMBARDIA TRAMITE LA SUA CORRENTE MILANESE. SOPRATTUTTO, È IL PRESIDENTE DEL SENATO. MEGLIO NON FARLO IRRITARE: LA VENDETTA, LO SGAMBETTO, “L’INCIDENTE D’AULA”, POSSONO ESSERE SEMPRE DIETRO L’ANGOLO…