imam di al azhar e papa bergoglio

ALLAH, VIENI ACCA’! - BERGOGLIO STRATEGY: UN IMAN AL GIORNO, TOGLIE L'ISIS DI TORNO - DOPO AVER RICEVUTO LO SCIITA ROHANI, L'ABBRACCIO CON LA MASSIMA AUTORITÀ SUNNITA (RAPPORTI INTERROTTI NEL 2011) E’ UN PASSO PER CONTRASTARE IL TERRORISMO

imam di al azhar e papa bergoglioimam di al azhar e papa bergoglio

Gian Guido Vecchi per il “Corriere della Sera”

 

Cominciano a parlarsi già sulla soglia della biblioteca, guardandosi assorti negli occhi, le mani che continuano a stringersi; e più tardi, dopo trenta minuti di colloquio faccia a faccia, si salutano con un abbraccio, baciandosi sulle guance. «L' incontro è il messaggio», mormora Francesco all'imam di Al-Azhar, Ahmad Al-Tayyib.

imam di al azhar in visita in vaticanoimam di al azhar in visita in vaticano

 

È la prima volta che la massima autorità dell' Islam sunnita viene ricevuta da un pontefice in Vaticano, l' unico precedente tra il Papa e l'imam di Al-Azhar, «la radiosa», risale all'arrivo di Wojtyla in Egitto, il 24 febbraio 2000. Nella millenaria moschea e università del Cairo - nacque nel 971 dopo Cristo, nel 988 ospitava già dei corsi - si formano migliaia di imam. Una sorta di«Vaticano sunnita» che cinque anni fa aveva interrotto i rapporti con la Santa Sede, già precari dal 2006.

 

Le cose si erano messe male dopo le polemiche seguite al discorso di Benedetto XVI a Ratisbona; Al-Azhar aveva poi chiuso ogni collaborazione nel 2011, quando le parole di Ratzinger sugli attentati contro i copti («c'è l' urgente necessità per i governi della regione di adottare, malgrado difficoltà e minacce, misure efficaci per la protezione delle minoranze religiose») erano state interpretate in Egitto come un'ingerenza. Poi un lungo lavoro diplomatico, gli apprezzamenti di Al-Azhar per le parole e i gesti di Francesco, le visite di Bergoglio alle moschee di Istanbul e Bangui, e la delegazione vaticana che a febbraio è andata al Cairo con l' invito del Papa.

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Francesco e Al-Tayyib, ha fatto sapere padre Lombardi, «si sono intrattenuti principalmente sul tema del comune impegno delle autorità e dei fedeli delle grandi religioni per la pace nel mondo, il rifiuto della violenza e del terrorismo, la situazione dei cristiani nel contesto dei conflitti e delle tensioni nel Medio Oriente e la loro protezione».

 

L' incontro di ieri, definito «molto cordiale» (in genere, nel linguaggio vaticano, il colloquio diplomatico è «cordiale» e basta), segna una nuova tappa nella strategia del dialogo di Francesco. Nella stessa sala, il 26 gennaio, il Papa aveva ricevuto l' iraniano Hassan Rouhani, presidente del più grande Paese sciita del mondo. Per Bergoglio le religioni possono e devono avere un ruolo determinante nell' isolare le derive fondamentaliste e arginare la «terza guerra mondiale a pezzi» che denuncia dall' inizio del pontificato.

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Con Al-Azhar «non si è parlato del passato, ma del presente e del futuro», spiegava ieri alla Radio vaticana il cardinale Jean-Louis Tauran, che ha preparato l' incontro. L' imam Al-Tayyib è d' accordo, rinascerà la commissione permanente Al Azhar-Santa Sede nata nel 1998. Un ponte fondamentale di dialogo ed educazione, spiega Tauran, perché «il terrorismo ha indebolito molto i nostri sforzi» e «la prima cosa cui porre rimedio è l' ignoranza reciproca» diffusa tra cristiani e musulmani.

 

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Oggi, a Parigi, Al-Tayyib interverrà all' incontro «Oriente e Occidente» organizzato da Sant' Egidio e Al-Azhar. Ieri, al «Summit umanitario» di Istambul, il cardinale Pietro Parolin ha letto il messaggio del Papa al segretario generale dell' Onu. Una nuova denuncia del «dio denaro, il dio del potere», degli «interessi» che fomentano i conflitti. E l' appello ad «ascoltare il grido» dei milioni che soffrono: «Nessuna famiglia deve essere privata di una casa, a nessun rifugiato va negata l' accoglienza, a nessun ferito siano negate le cure, nessun bambino sia privato della sua infanzia, nessun uomo e donna del futuro».

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