san cosimato 3

L’INTELLIGHENZIA CINEFILA CONTRO LA RAGGI: VUOLE CHIUDERE I FILM ALL’APERTO DI TRASTEVERE, GLI ABITANTI NON RIESCONO A DORMIRE – “ANATEMA” CONTRO LA SINDACA. CHE FA DIRE AI GRILLINI: ''GUARDARE VECCHI FILM E’ COME ANNUSARE UNA GIARRETTIERA. ROBA DA FETICISTI''

 

Gian Antonio Stella per il Corriere della Sera

 

virginia raggi

Guardare vecchi film è come sniffare una giarrettiera? La grottesca sortita di una consigliera comunale grillina sul «feticismo» di tante serate di piazza trasteverine è stata un cerino in una polveriera. E ha compattato una folla mai vista di attori, registi, musicisti, da Gabriele Muccino a Paolo Virzì, da Paolo Sorrentino a Bernardo Bertolucci. Uniti nel chiedere la testa del vicesindaco Luca Bergamo. Accusato di «palese inadeguatezza» nella gestione culturale di Roma.

 

Teatro dello scontro, dopo mesi di polemiche, è piazza S. Cosimato, nel cuore di Trastevere, nota per la chiesa (e il bellissimo protiro) del X secolo, parte dell' Ospedale Nuovo Regina Margherita. «Una piazza bella ma niente a che fare con tesori urbani come piazza Navona o piazza di Spagna», spiega Valerio Carocci, uno dei promotori del cinema al centro del caso, «anzi, la scegliemmo qualche anno fa, col sostegno di tanti commercianti, proprio perché era un po' degradata».

 

SAN COSIMATO 1

Tutto bene, all' inizio. Via libera per l' occupazione del suolo pubblico dal sindaco di allora Ignazio Marino, via libera poi dal commissario Francesco Paolo Tronca, via libera infine (ormai l' iniziativa era partita) nei primi due anni di Virginia Raggi. Con l' avviso, però, che i giorni di proiezione, sessanta, andavano ridotti: tutte le sere, il cinema disturbava.

 

Lo diceva una petizione «firmata da 22 residenti su 3.063 che abitano nei pressi» (tra i quali appunto Gemma Guerrini, la grillina vicepresidente della commissione cultura) e che «dicevano di non riuscire a dormire». Dopo di che, però, insistono i ragazzi autori dell' idea dei film all' aperto nella scia dell' ex Cinema America (degradato, occupato, sgomberato), i pareri di Questura, Asl e Polizia municipale avevan dato ragione a loro. E la programmazione era rimasta a due mesi. Dando nel 2017 a 90 mila romani e ospiti la possibilità di vedere film di qualità senza pagare una lira.

 

SAN COSIMATO

Ovvio, dicono gli avversari: paga già la Regione! Vero: «Siamo partiti da soli, finanziandoci con le donazioni di abitanti, professionisti e negozianti della zona ma la manifestazione è cresciuta e per invitare ospiti come l' iraniano Asghar Farhadi, che ha vinto due Oscar negli ultimi cinque anni, dovevamo crescere anche noi», spiega ancora Valerio Carocci, «restiamo "non profit" ma ci danno una mano la Regione (45.000 euro: mezzo a spettatore), il Mibact, la Bnl Lasciandoci autonomia totale».

 

VERDONE SAN COSIMATO

Intendiamoci, è impossibile non essere d' accordo con Salvatore Settis, da anni impegnato nella difesa delle piazze italiane, «eredi più nobile e più consapevoli dell' agorà greca e del foro romano»: la piazza «deve restare per la maggior parte dell' anno tutta o quasi libera perché venga esibita, vista, goduta per quel che è: vetrina della città e della storia». Evviva il Palio di Siena in piazza del Campo «ma a nessuno verrebbe in mente di farvelo dieci volte al giorno per due mesi di fila» degradando la piazza a «location». Tesi che la Guerrini, forzando un po', difende a spada tratta.

 

VIRGINIA RAGGI LUCA BERGAMO

«Ma noi non la occupiamo affatto!», saltano su i ragazzi dell' associazione Piccolo Cinema America, «resta su sempre, per motivi ovvi, solo lo schermo che non è immenso e occupa un pezzo secondario di una facciata non tutelata dai Beni Culturali. Tutto il resto è montato la sera e smontato a mezzanotte. Lasciando la piazza pulita e libera per il mercato rionale, che noi stessi abbiamo aiutato a ripulire e rimodernare».

 

Ma se tutto pare in ordine, come mai lo scontro con il Campidoglio? Perché la giunta di Virginia Raggi, accusano i ragazzi, vorrebbe mettere il cappello sulla rassegna libera e indipendente incasellandola nell' Estate Romana. Falso, rispondono dal fronte opposto. «Noi diciamo solamente che per godere di particolari condizioni», ha scritto Luca Bergamo su Facebook, «bisogna seguire le regole che valgono per tutti nelle medesime circostanze, anche se si è bravi».

RAGAZZI DI SAN COSIMATO

 

Per capirci: «L' Estate Romana è lo strumento che da oltre 40 anni il Comune di Roma ha ideato per creare una programmazione per la stagione estiva. L' avviso pubblico, il «bando», quest' anno come l' anno scorso, dà diritto a vantaggi indiretti, come tra l' altro la possibilità di fare attività culturale senza pagare parte delle tasse dovute quando si occupa suolo pubblico, e a chi è meritevole e lo chiede un contributo economico». A farla corta: la rassegna di S. Cosimato deve essere messa a gara: chi vince vince.

 

SAN COSIMATO 2

Semmai, ha rincarato «l' Arcinemica» Guerrini, è il Pd il «maestro nella manipolazione del consenso, che ormai da decenni utilizza la spettacolarizzazione e la feticizzazione della cultura come arma di distrazione di massa». Ed è li che la grillina, per dirla alla romana, «s' è annata ad allarga'». Spiegando che «reiterata proiezione di vecchi film che hanno in comune solo il fatto di essere famosi» è una forma di «feticismo».

 

FRANCESCA ARCHIBUGI

Non l' avesse mai detto! Ma come: feticismo portare decine di migliaia di persone a vedere «Uomini contro» o «Brutti, Sporchi e Cattivi» alla presenza di Francesco Rosi e di Ettore Scola, che di lì a poco sarebbero scomparsi? Feticismo le rassegne sui film di Pasolini, Rossellini, Kubrick, Antonioni? Feticismo fare recitare a Roberto Benigni la poesia («Non so cosa teneva dint' a capa; / intelligente, generoso, scaltro, / per lui non vale il detto che è del Papa, / morto un Troisi non se ne fa un altro...») dedicata a Massimo Troisi?

 

cristina comencini

Fatto è che contro la vicepresidente della commissione cultura e il vicesindaco Luca Bergamo, reo di non essersi dissociato, sono saltati su chiedendo le dimissioni un po' tutti. Da Gianni Amelio a Gabriele Salvatores, da Francesca Archibugi a Dario Argento, da Neri Marcorè a Mario Martone, da Marco Tullio Giordana a Luca Zingaretti, e giù giù decine e decine di nomi. Mai vista una sollevazione simile.

 

Come mai si erano viste pochi giorni prima tante firme sotto un appello a «valorizzare l' esperienza» dei ragazzi di San Cosimato anziché «rallentarla e imbrigliarla in percorsi burocratici»: da Cristina Comencini a Nicola Piovani, da Carlo Verdone a Giovanni Veronesi... Una macchinazione contro i grillini? Ma per favore...

Ultimi Dagoreport

turicchi, giorgetti, sala

FLASH! - IL DILEMMA DI GIORGETTI: IL CAPO DELLE PARTECIPATE DEL TESORO E SUO FEDELISSIMO, MARCELLO SALA, NON HA INTENZIONE DI TRASLOCARE ALLA PRESIDENZA DI NEXI PER FARE POSTO AD ANTONINO TURICCHI, CHE VANTA PERO’ UN ‘’CREDITO’’ NEI CONFRONTI DEL MINISTRO DEL MEF PER AVER CONDOTTO IN PORTO LE TRATTATIVE ITA-LUFTANSA. MA ALLA PRESIDENZA DI ITA, INVECE DI TURICCHI, MELONI & C. HANNO IMPOSTO SANDRO PAPPALARDO, UN PILOTA PENSIONATO LEGATO AL CLAN SICULO DI MUSUMECI – ORA GIORGETTI SPERA CHE VENGA APPLICATA LA LEGGE CHE VIETA AI PENSIONATI DI STATO DI RICOPRIRE INCARICHI RETRIBUITI)…

donald trump

DAGOREPORT - LA DIPLOMAZIA MUSCOLARE DI TRUMP È PIENA DI "EFFETTI COLLATERALI" - L'INCEDERE DA BULLDOZER DEL TYCOON HA PROVOCATO UNA SERIE DI CONSEGUENZE INATTESE: HA RIAVVICINATO IL REGNO UNITO ALL'UE, HA RILANCIATO L'IMMAGINE DI TRUDEAU E ZELENSKY, HA RIACCESO IL SENTIMENT ANTI-RUSSO NEGLI USA - LA MOSSA DA VOLPONE DI ERDOGAN E IL TRACOLLO NEI SONDAGGI DI NETANYAHU (SE SALTA "BIBI", SALTA ANCHE IL PIANO DI TRUMP PER IL MEDIO ORIENTE) - I POTENTATI ECONOMICI A STELLE E STRISCE SI MUOVONO: ATTIVATO UN "CANALE" CON LE CONTROPARTI BRITANNICHE PER PREVENIRE ALTRI CHOC TRUMPIANI...

giorgia arianna meloni maria grazia manuela cacciamani gennaro coppola cinecitta francesco rocca

DAGOREPORT - MENTRE LE MULTINAZIONALI STRANIERE CHE VENIVANO A GIRARE IN ITALIA OGGI PREFERISCONO LA SPAGNA, GLI STUDIOS DI CINECITTÀ SONO VUOTI - SONDARE I PRODUTTORI PER FAVORIRE UNA MAGGIORE OCCUPAZIONE DEGLI STUDIOS È UN’IMPRESA NON FACILE SOPRATTUTTO SE A PALAZZO CHIGI VIENE L’IDEA DI NOMINARE AL VERTICE DI CINECITTÀ SPA, CARDINE DEL SISTEMA AUDIOVISIVO ITALIANO, MANUELA CACCIAMANI, LEGATA ALLE SORELLE MELONI, IN PARTICOLARE ARIANNA, MA DOTATA DI UN CURRICULUM DI PRODUTTRICE DI FILM “FANTASMA” E DOCUMENTARI “IGNOTI” – FORSE PER IL GOVERNO MELONI È STATA PIÙ DECISIVA LA FEDE POLITICA CHE IL POSSESSO DI COMPETENZE. INFATTI, CHI RITROVIAMO NELLA SEGRETERIA DI FRANCESCO ROCCA ALLA REGIONE LAZIO? LA SORELLA DI MANUELA, MARIA GRAZIA CACCIAMANI, CHE FU CANDIDATA AL SENATO NEL 2018 NELLE LISTE DI FRATELLI D’ITALIA - QUANDO DIVENTA AD DI CINECITTÀ, CACCIAMANI HA LASCIATO LA GESTIONE DELLE SUE SOCIETÀ NELLE MANI DI GENNARO COPPOLA, IL SUO COMPAGNO E SOCIO D'AFFARI. QUINDI LEI È AL COMANDO DI UNA SOCIETÀ PUBBLICA CHE RICEVE 25 MILIONI L'ANNO, LUI AL TIMONE DELL’AZIENDA DI FAMIGLIA CHE OPERA NELLO STESSO SETTORE…

consiglio europeo giorgia meloni viktor orban ucraina zelensky ursula von der leyen

LE DECISIONI ALL’UNANIMITÀ IN EUROPA SONO FINITE: IERI AL CONSIGLIO EUROPEO IL PRIMO PASSO PER IL SUPERAMENTO DEL VETO, CON L’ISOLAMENTO DEL PUTINIANO VIKTOR ORBAN SUL PIANO IN CINQUE PUNTI PER L’UCRAINA – GIORGIA MELONI NON POTEVA SFILARSI ED È RIUSCITA A RIGIRARE LA FRITTATA CON MATTEO SALVINI: NON ERA UN DESIDERIO DI TRUMP CHE I PAESI EUROPEI AUMENTASSERO FINALMENTE LE SPESE PER LA DIFESA? DI CHE TI LAMENTI? - ANCHE LA POLEMICA DEL LEGHISTA E DI CONTE SUI “SOLDI DEGLI ASILI CHE FINISCONO IN ARMAMENTI” È STATA AGILMENTE NEUTRALIZZATA DALLA SORA GIORGIA, CHE HA FATTO “VERBALIZZARE” LA CONTRARIETÀ DELL’ITALIA ALL’UTILIZZO DEI FONDI DI COESIONE…