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FIATO ALLE TOMBE! L’ITALIA RIAPRE! – TUTTO QUELLO CHE DOVETE SAPERE PER RICOMINCIARE A VIVERE DAL 26 APRILE: VIA LIBERA AGLI SPOSTAMENTI TRA REGIONI DELLO STESSO COLORE, MENTRE CI VORRÀ UN PASS PER ANDARE IN AREE DI COLORE DIVERSO – TORNA IL GIALLO RINFORZATO. IL COPRIFUOCO RIMANE ALLE 22, MA BAR E RISTORANTI CON TAVOLI ALL'APERTO RIMANGONO APERTI PURE LA SERA. PER GLI ALTRI LOCALI LA DATA DELLA LIBERAZIONE SCATTERÀ IL 1 GIUGNO. COME PER LE PALESTRE - CINEMA, TEATRI E I MUSEI AL 50% DELLA CAPIENZA E…

Alberto Gentili per "Il Messaggero"

 

MARIO DRAGHI

Arriva la road map delle riaperture e dal 26 aprile torna la zona gialla. Via libera, perciò, agli spostamenti tra Regioni dello stesso colore, mentre ci vorrà un pass per andare in aree di colore diverso. E via libera alle scuole superiori senza Dad al 100% e anche ai bar e ristoranti con tavoli all'aperto pure la sera. Per gli altri locali la data della liberazione scatterà il 1 giugno. Come per le palestre. Il calendario delle riaperture, che verrà definito la prossima settimana con un decreto, è stato varato al termine di una lunga e tesa trattativa.

 

cena ristorante

«Si può guardare al futuro con prudente ottimismo», ha detto Mario Draghi, «il governo ha preso un rischio ragionato in base ai dati dell'epidemia che sono in miglioramento. Ma ora i cittadini, a maggior ragione, dovranno rispettare il distanziamento e indossare la mascherina». «È stata scelta la strada della gradualità», ha aggiunto il ministro della Salute, Roberto Speranza, «al momento però non possiamo indicare una data X in cui finiranno tutte le restrizioni, grazie al vaccino però andiamo verso una stagione del tutto diversa».

 

ROBERTO SPERANZA MARIO DRAGHI

DOVE IL VIA LIBERA In base all'attuale curva dell'epidemia l'allentamento delle misure anti-Covid riguarderà Lazio, Umbria, Abruzzo, Marche, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Basilicata, Molise, Piemonte, Veneto, Liguria, Trentino Alto Adige. Siccome però a decretare il colore delle Regioni sarà il monitoraggio di venerdì prossimo, altre aree potranno ottenere il via libera, tranne (probabilmente) Campania, Sardegna, Puglia, Sicilia, Valle d'Aosta che dovranno attendere una o due settimane.

 

LA SCUOLA Per il governo è una «priorità» riportare tutti gli studenti nelle aule. E dal 26 maggio nelle zone gialle e arancioni tutti gli studenti delle superiori, oltre a materne, elementari e medie, torneranno a scuola. Nelle zone rosse alunni in presenza fino alla terza media e al 50% nelle superiori. I presidi però protestano, sostengono che non ci sono garanzie sul trasporto pubblico locale e che manca un piano per lo screening con tamponi veloci.

 

coronavirus teatro

LE UNIVERSITÀ Da maggio si intensificheranno lezioni, sessioni di esami e di laurea in presenza. Le università si stanno organizzando per riaprire anche in base alla capienza delle sedi.

 

PASS E SPOSTAMENTI Dal 26 aprile via libera agli spostamenti tra Regioni dello stesso colore. Per andare in aree arancioni o rosse ci vorrà un pass, un certificato sul modello europeo, che dimostrerà di essere stati sottoposti al vaccino, oppure di avere fatto un test anti-Covid in un «arco temporale ancora da definire» (probabilmente nelle 48 ore precedenti) o di aver avuto il Covid e di essere guariti.

coronavirus cinema

 

BAR E RISTORANTI Sempre dal 26 aprile e sempre in zona gialla riapriranno fino alla sera tutti i bar e i ristoranti con tavoli all'aperto. Gli altri - si diceva - dovranno attendere il 1 giugno e potranno aprire esclusivamente a pranzo. Dovrebbero arrivare nuove linee guida, quelle attuali prevedono che la distanza tra i tavoli all'aperto sia di almeno un metro, la prenotazione (per i ristoranti) obbligatoria, il menu in formato digitale o plastificato e la misurazione della temperatura ai clienti al momento dell'arrivo.

ROBERTO SPERANZA MARIO DRAGHI

 

CINEMA E TEATRI Nella stessa data tornano in attività cinema, teatri e i musei anche nel week-end. Il ministro della Cultura Dario Franceschini ha ottenuto dal Cts che la capienza massima passasse dal 25 al 50%, con un limite di 500 spettatori al chiuso e mille all'aperto. Sembra escluso l'obbligo del tampone, mentre il biglietto dovrà essere acquistato on-line.

 

PALESTRE E PISCINE Le palestre che hanno spazi all'aperto potranno riaprire il 26 aprile, le altre dovranno attendere il 1 giugno. Per le piscine all'aperto la data del via libera è il 15 maggio, quelle al chiuso dovrebbero riaprire il 1 giugno assieme alle palestre. Anche in questo settore andranno definite nuove linee guida, ma è probabile che le palestre dovranno svolgere lezioni individuali e accogliere i clienti solo su prenotazione. Nelle piscine ai nuotatori dovrà essere garantito uno spazio di 10 metri quadri. Almeno all'inizio gli spogliatoi saranno interdetti.

si ritorna in classe

 

SPORT ALL'APERTO Cade anche il divieto degli sport da contatto, ma solo se svolti all'aperto. Dunque via libera a calcio, calcetto, basket, etc svolti anche a livello non professionistico.

 

SPIAGGE Gli stabilimenti balneari e le spiagge libere saranno agibili dal 15 maggio. Tra un ombrellone e l'altro della stessa fila dovranno essere garantiti almeno 4 metri di distanza e 5 tra una fila e l'altra. I lettini (a meno che gli occupanti non siano conviventi) dovranno essere distanziati di almeno 2 metri. Necessario controllare la temperatura all'ingresso e indossare la mascherina quando non si è sdraiati o seduti.

MARIO DRAGHI - CONFERENZA STAMPA

 

FIERE ED EVENTI Dal 1 luglio sarà possibile svolgere l'attività fieristica e i congressi. Anche qui obbligatoria la misurazione della temperatura all'ingresso, l'uso della mascherina e il distanziamento, la sanificazione dei locali.

STADI E CONCERTI Il governo, che ha dato il via libera a mille spettatori negli stadi a partire dal 1 maggio in zona gialla, non ha ancora stabilito quando il pubblico potrà riempire gli spalti per gli eventi sportivi o per i concerti. Il ministero della Salute e palazzo Chigi fanno filtrare che ciò avverrà quando sarà operativo il pass con il certificato di vaccinazione o di avvenuta guarigione o un tampone negativo.

 

COPRIFUOCO BY OSHO

TERME E PARCHI TEMATICI Dal 1 luglio arriverà il via libera anche per stabilimenti termali e parchi tematici, con nuove linee guida. Con molta probabilità anche qui sarà indispensabile il pass.

IL COPRIFUOCO Resterà dalle 22 alle 5 anche dopo il 26 aprile. La Lega e Forza Italia volevano posticiparlo alla mezzanotte, ma l'ala rigorista del governo ha puntato i piedi. Il posticipo avverrà quasi sicuramente alla fine di maggio e l'abolizione del coprifuoco potrebbe scattare dal 1 luglio. Sempre se l'andamento dell'epidemia lo consentirà.

MARIO DRAGHI - CONFERENZA STAMPA

 

Monica Guerzoni per il "Corriere della Sera"

 Un «rischio ragionato», che tiene conto della frustrazione degli italiani, delle proteste dei commercianti e forse anche delle pressioni delle regioni e dei partiti. Un rischio «fondato sui dati in miglioramento» e che Mario Draghi spera di trasformare in una opportunità per la crescita economica del Paese. Nel giorno in cui la cabina di regia, dopo un confronto aspro, ha dato il via alle prime riaperture già ad aprile, il presidente del Consiglio torna per un'ora davanti ai giornalisti assieme al ministro Roberto Speranza e invita a «guardare al futuro con prudente ottimismo e fiducia». Vengono reintrodotte le zone gialle, riprendono le attività all'aperto e riparte la circolazione tra regioni. Una svolta, che fa parte dei «tre blocchi» di provvedimenti a cui il governo sta lavorando: aperture, scostamento di bilancio e opere in cantiere.

 

MARIO DRAGHI MEME

Il decreto che entra in vigore (in anticipo) il 26 aprile segna un cambio di fase e il capo dell'esecutivo si affida al buon senso degli italiani, perché tornare indietro non si può: «Questo rischio incontra le aspettative dei cittadini e si fonda su una premessa, che nelle realtà riaperte i comportamenti come mascherine e distanziamenti siano osservati scrupolosamente». Perché il rischio possa trasformarsi in «opportunità straordinaria per l'economia e per la nostra vita sociale» bisogna che tutti rispettino le regole, tanto che il premier auspica «l'attenzione delle istituzioni e delle forze dell'ordine». Il rischio che la curva si impenni purtroppo esiste.

 

MARIO DRAGHI - CONFERENZA STAMPA

È accaduto in Sardegna, che da bianca è diventata rossa e Draghi non vuole che accada all'Italia intera: «Se i comportamenti saranno osservati e la campagna vaccinale, che sta andando bene, andrà sempre meglio, la possibilità che si torni indietro è molto bassa». La decisione di riaprire i locali pubblici, oltre alle scuole «di ogni ordine e grado», è stata assunta sulla base di un criterio indicato dagli scienziati: dare precedenza alle attività all'aperto. «Se passo l'intera serata in ambiente chiuso a 50 centimetri da chi mi sta vicino a tavola, probabilmente mi contagio - risponde Draghi con una punta di fastidio -. Non sono decisioni prese così, per vedere l'effetto che fa». Tra i partiti c'è tensione sulle riaperture, ma il premier minimizza i contrasti: «I membri della cabina di regia avevano in comune una strada verso cui andare, ma differenze di vedute. Siamo riusciti a trovare una soluzione che contempera tutti i punti di vista e la decisione è stata presa all'unanimità».

 

DRAGHI SALVINI

La destra canta vittoria e quando la domanda sugli attacchi al ministro della Salute inevitabilmente arriva, il capo del governo prova a chiudere il caso: «Le critiche al ministro Speranza dovevano trovare pace fin dall'inizio perché non erano né fondate né giustificate. Ho già detto, e mi secca doverlo dire in sua presenza, che lo stimo e l'ho voluto io nel governo. Ringrazio il ministro per tutto il lavoro che precede questa decisione e che l'ha permessa». Sulla tenuta della maggioranza Draghi si mostra sereno, «non c'è bisogno di fare appelli» all'unità perché nel Cdm «l'atmosfera è eccellente». Queste prime aperture sono «una risposta al disagio di categorie e giovani, portano maggiore serenità nel Paese e pongono le basi per la ripartenza dell'economia».

 

ROBERTO SPERANZA E MARIO DRAGHI

Il premier si aspetta nei prossimi mesi «un rimbalzo molto forte», spera che l'Italia si attesti «su un sentiero di crescita» e che «dopo tantissimi anni» riesca a invertire la tendenza anche sull'occupazione. L'entità dello scostamento di bilancio non sembra preoccuparlo, perché oltre alla cifra di 40 miliardi quel che merita attenzione è «il percorso di rientro dal deficit, che è poco meno del 12%, solo nel 2025 si vedrà il 3%». Draghi invita a ragionare di sostenibilità del debito con uno sguardo nuovo: «Il criterio per uscire dall'alto debito è produrre crescita. Il rapporto debito/Pil giudicato con gli occhi di ieri sarebbe molto preoccupante, ma gli occhi di oggi sono molto diversi». I tassi di interesse sono bassi e in Europa «nessuno ha posto l'eventualità del ritorno alle regole come erano».

 

Mario Draghi

Non è tempo di interrogarsi sul Patto di stabilità, perché in recessione «il criterio principale cui guardano tutti coloro che danno il rating al Paese» è la crescita. I provvedimenti del Piano nazionale di ripresa e resilienza e le riforme della giustizia civile, del fisco e della pubblica amministrazione innescheranno «una crescita sostenibile». E se l'Italia con il Def e lo scostamento vincerà la sua «scommessa sul debito buono», non servirà una manovra correttiva negli anni a venire: «Ora non ci stiamo pensando». Il Paese ha fatto debiti e li farà in futuro, ma il punto adesso è investirli bene, per cui «bisogna che le norme siano semplificate e che non ci siano ritardi».

DRAGHI

 

C'è tempo anche per parlare dei sostegni per le persone «che hanno perso tutto» e per le imprese, «per evitare che chiudano o vengano acquistate da qualcuno che si presenta all'improvviso». Dal 30 marzo a oggi sono stati pagati 3 miliardi, ma nel prossimo decreto i criteri cambieranno. Quello del fatturato «ha suscitato perplessità» ricorda Draghi e spiega che si sta pensando di aggiungere «anche un criterio che riguarda l'utile, l'imponibile fiscale». Ma poiché tutto non si può avere, i tempi si allungheranno «di tre o quattro settimane».

 

mario draghi

Draghi ricorda di aver nominato «i commissari per 57 opere», fa riferimento al «cronoprogramma» del ministro Enrico Giovannini con le date di apertura dei cantieri e fissa l'asticella molto in alto: «Se non vedrete i risultati sarete in grado di dire che il governo ha scherzato». Il destino di Alitalia, infine. È debito buono? «Solo se è stata fatta una riforma della società per andare avanti con proprie ali e non per essere sussidiata come negli ultimi 20 anni». Altrimenti, conclude Draghi, «è debito cattivo».

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MARIO DRAGHI - CONFERENZA STAMPA mario draghimario draghiMARIO DRAGHI

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