mohammed bin salman bin zayed joe biden petrolio arabia saudita emirati arabi uniti

PIU’ BARILI O PIU’ BIDONI? L’OPEC CONCEDE AGLI USA UN AUMENTO DELLA PRODUZIONE DI PETROLIO DEL 50 PER CENTO CON LA BENEDIZIONE DI PUTIN, MA IL MERCATO NON CI CREDE E IL PREZZO NON CALA – PER GLI ANALISTI L’IMPENNATA VERSO QUOTA 648MILA BARILI AL GIORNO E’ SOLO MAQUILLAGE: IMPOSSIBILE IL PREVISTO INCREMENTO DELLA PRODUZIONE RUSSA (+170 MILA BARILI AL GIORNO DA LUGLIO) MENTRE MOSCA E’ ALLE PRESE CON LE SANZIONI - BIDEN SI E’ DOVUTO ATTIVARE PERCHE’ LE FIAMMATE DEI PREZZI DEL GREGGIO HANNO SPINTO LA BENZINA A UN LIVELLO RECORD NEGLI STATI UNITI (E A NOVEMBRE CI SONO LE ELEZIONI DI MIDTERM)

joe biden se la ride

Fabrizio Goria per “la Stampa”

 

L'Opec+ aumenta la produzione di petrolio. In luglio e agosto salirà del 50% a quota 648.000 barili al giorno. Il via libera è arrivato in una riunione durata solo una decina di minuti e con il benestare della Russia. L'incremento, sopra le attese, non ferma però la corsa dei prezzi del greggio. Il Wti e il Brent hanno registrato netti rialzi, con il petrolio americano a ridosso dei 117 dollari al barile e quello europeo oltre 110 dollari. Evidente lo scetticismo del mercato sul piano del cartello dei Paesi produttori: tra gli operatori finanziari c'è chi pensa che sia solo un'operazione di maquillage.

 

L'aumento non ha allentato le tensioni sul mercato globale dell'energia, che dallo scoppio della guerra in Ucraina continua a essere in turbolenza. La risposta delle banche d'affari alla decisione dell'Opec+ è stata in controtendenza rispetto alla scelta dei produttori di greggio.

 

prezzo petrolio vertice opec

La paura è che l'incremento non sia in grado di fare la differenza a fronte del calo della produzione della Russia, il terzo big petrolifero al mondo. Il piano dell'Opec+, secondo la maggior gran parte degli analisti, si basa sull'ipotesi che Mosca aumenti la sua produzione di 170.000 barili al giorno da luglio. Un'idea, viene osservato, sconfessata dalla realtà visto che la produzione russa è già in calo ed è complicato che possa salire in luglio alla luce delle sanzioni sempre più stringenti. Così, per far fronte alla minore produzione russa, l'Arabia Saudita sarebbe pronta a colmare il vuoto.

 

petrolio

La decisione di ieri accelera il ritmo dell'alleanza nel ripristinare i tagli effettuati durante il periodo peggiore della recessione pandemica. Il gruppo aveva aggiunto in modo costante 432.000 barili al giorno ogni mese per ripristinare gradualmente i tagli alla produzione a partire dal 2020.

 

La mossa di aumentare la produzione in maniera più repentina del previsto arriva mentre le fiammate dei prezzi del greggio hanno spinto la benzina a un livello record negli Stati Uniti. Come sottolineato dalla banca statunitense Wells Fargo, «c'è una alta probabilità che questi livelli di prezzi possano deprimere la domanda globale e trascinare diverse economie in recessione».

 

Un pericolo evidente tanto per l'eurozona quanto per gli Stati Uniti, specie perché le previsioni di Wall Street non vedono un sollievo immediato.

Secondo Goldman Sachs, il Wti resterà sopra quota 110 dollari al barile per il resto del 2022 e per buona parte del prossimo anno. Se così fosse, il deterioramento dell'espansione globale potrebbe essere significativo.

petrolio

 

Intanto, non sono mancate le reazioni internazionali. La Casa Bianca ha accolto con favore la decisione dell'Opec+ e ha riconosciuto il ruolo svolto da Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Kuwait e Iraq nell'assicurare il necessario consenso all'interno del cartello. «Questo annuncio - ha affermato un comunicato della Casa Bianca - accelera la fine dell'attuale accordo sulle quote, che era in vigore da luglio dell'anno scorso, e anticipa l'aumento della produzione mensile che era stato in precedenza previsto per settembre. Riconosciamo il ruolo dell'Arabia Saudita come presidente dell'Opec+ e suo maggior produttore nel raggiungimento di questa intesa tra i membri del gruppo».

 

Gli Stati Uniti - conclude la nota - «continueranno a usare tutti gli strumenti a disposizione per far fronte alle pressioni che derivano dai prezzi dell'energia». Inoltre, il presidente Usa Joe Biden volerà in Arabia Saudita nelle prossime settimane e incontrerà il principe alla corona Mohammed bin Salman.

petroliere 1

 

Apprezzamento è stato espresso anche dalla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen: «Accolgo con favore l'annuncio odierno dell'Opec+ che aumenterà la fornitura di petrolio perché ci rende più facile liberarci dal greggio russo e rivolgerci ad altri fornitori e regioni nel mondo per ottenere il petrolio necessario». Sul tema si è pronunciato anche il vice primo ministro russo, Alexander Novak, secondo il quale la produzione petrolifera domestica sta aumentando ulteriormente all'inizio di giugno rispetto ai livelli di maggio e ha sostenuto che per Mosca è importante continuare a cooperare con l'Opec+. I dubbi dei mercati finanziari, tuttavia, restano numerosi.

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…