salvini di maio conte

I MANOVRATORI DELLA MANOVRA – TRIA OGGI ASPETTERÀ FINO ALL’ULTIMO PRIMA DI SPEDIRE LA LETTERA DI RISPOSTA A BRUXELLES: SPERAVA CHE CI FOSSERO TURBOLENZE SUI MERCATI PER CAMBIARE LE PREVISIONI SUL DEFICIT E FAR CONTENTA L'EUROPA – MA LO SPREAD APRE IN CALO E LA BORSA IN CRESCITA: SALVINI E DI MAIO VOGLIONO TIRARE DRITTO - L’ULTIMO PIZZINO DI MOSCOVICI: “PAGHERANNO LE GENERAZIONI FUTURE. L’ITALIA RISPETTI LE REGOLE COME FANNO TUTTI...”

1 – MANOVRA: MOSCOVICI, PAGHERANNO LE GENERAZIONI FUTURE

tria moscovici 1

(ANSA) - La manovra del popolo italiana? "Il rischio è che non rilanci affatto la crescita, perché c'è poco investimento in questa politica di rilancio ma anzi che l'affossi. Chi pagherà il debito?

 

LETTERA DI DOMBROVSKIS E MOSCOVICI SULLA MANOVRA

Le generazioni future e gli italiani che pagheranno. Ecco perché un bilancio che aumenta il debito non è buono per il popolo. Sono sempre i più vulnerabili che alla fine dovranno pagare". Lo ha detto il commissario europeo agli Affari economici Pierre Moscovici intervistato da France Inter.

 

2 – MOSCOVICI, 'ITALIA FACCIA SUA POLITICA ENTRO REGOLE'

(ANSA) - "L'Italia può fare la propria politica di bilancio, ma rispettando delle regole comuni, come fanno tutti i Paesi da 10 anni": lo ha detto, in un'intervista a France Inter, il commissario Ue agli Affari economici, Pierre Moscovici.

 

3 – LA MANOVRA È ANCORA APERTA: SE LO SPREAD SALE SI CAMBIA

Marco Conti per “il Messaggero”

 

di maio conte salvini 2

«Non ci sono ancora le condizioni politiche». La riflessione nella maggioranza sulla manovra è solo all' inizio. Giovanni Tria ha allargato le braccia al termine del consiglio dei ministri di sabato che ha respinto la proposta del ministro dell' Economia di abbassare al 2,1% il rapporto deficit-pil.

 

Tria avrebbe voluto poter disporre di un gesto di disponibilità in grado quantomeno di scomporre il fronte che a Bruxelles vede tutti compatti contro l' Italia. Un segnale da offrire anche agli investitori, ma che i due vicepremier Di Maio e Salvini hanno respinto all' unisono: «Il 2,4% non si tocca».

 

LA RUOTA

EUROPE THE FINAL COUNTDOWN

«Per ora», sostengono al ministero dell' Economia, dove incrociano le dita in attesa della riapertura dei mercati, del giudizio di S&P e, soprattutto, del giudizio finale della Commissione.

 

Tria oggi aspetterà sino all' ultimo prima di spedire entro le 12 la lettera di risposta alla Commissione e, qualora vi fossero forti turbolenze, non esclude di tornare a sottoporre la riflessione all' attenzione dei due vice nella riunione di pre-consiglio che si terrà oggi.

 

Il fiato resta quindi sospeso perchè il giudizio espresso venerdì sera da Moody' s sulla sostenibilità del debito colloca l' Italia un gradino sopra la spazzatura e trascina a ruota quello delle società partecipate. Quanto il momento sia delicato è dimostrato dalla professione di europeismo che, sempre sabato, Giuseppe Conte ha fatto fare in favore di telecamere ai due vice.

TRIA E MOSCOVICI

 

Il problema è che il peso internazionale dei due vice, e di quasi tutto il governo, è relativo e non ha scalfito la convinzione che Conte prova a smontare ad ogni incontro, compreso quello che a breve avrà con Juncker. Ovvero che l' attuale maggioranza populista e sovranista abbia alla fine, sotto-sotto, sempre in mente il famoso piano B di uscita dell' Italia dall' euro.

 

IL TESTO

Dopo settimane di annunci e polemiche, a palazzo Chigi si è compreso che andando avanti a strappi si riducono i margini da impiegare nella manovra. Tutto grazie ad uno spread sensibile anche alle manine, alle denunce di complotti e alle sparate di un comico che oltreconfine considerano - a torto o a ragione - il vero capo politico del M5S.

 

Gli inviti del premier Conte e del sottosegretario Giorgetti, ad abbassare i toni nei confronti della Commissione e ad aprire una discussione, sono sulla scia di quanto non si stanca di ripetere il presidente della Repubblica Mattarella e aprono alla possibilità di un ripensamento qualora Bruxelles dovesse respingere il testo.

SALVINI DI MAIO CONTE BY SPINOZA

 

Ieri, su questo giornale, Giorgetti ha cercato di rassicurare Ue e investitori spiegando che «il 2,4% è un tetto massimo».

 

 I timori, più della Lega che del M5S, sulla tenuta del sistema bancario sono infatti forti e dovuti anche alle regole europee che impongono una ricapitalizzazione qualora il valore dell' attivo e dei titoli di stato posseduti dovessero incidere negativamente sulla patrimonializzazione. Il fatto che la Bce abbia escluso contagi rende il Paese ancor più isolato ed esposto.

 

Ciò spinge la presidenza di turno dell' Unione - quella del premier austriaco Kurtz che governa con la destra populista della Oevp - a usare toni duri. Il giudizio di Bruxelles e quello degli investitori rischiano di provocare un mix esplosivo che il Paese rischia di non reggere anche perché in Europa non c' è nessun paese che ha problemi analoghi.

salvini giorgetti

 

Resta il fatto che il testo della manovra e dei provvedimenti ad essa collegati, che sarebbero dovuti arrivare in Parlamento sabato scorso, ancora non ci sono. E lo stesso decreto fiscale, dopo due consigli dei ministri, non è ancora in gazzetta ufficiale, al punto che i presidenti delle Camere, Casellati e Fico, saranno costretti a rivedere i tempi della sessione di bilancio.

DI MAIO SPREAD

 

Le tensioni sui mercati, la più che probabile bocciatura della Commissione e le divisioni nella maggioranza, spingeranno alla fine Tria a presentare in Parlamento una manovra aperta accentuando i rischi da assalto alla diligenza che solitamente la legge di Bilancio corre nella fase di approvazione.

 

Mettere ordine nel caos perfetto di queste ultime settimane è l' obiettivo del premier Conte che di fatto ha assunto la regia facendosi «garante del contratto».

Si naviga a vista con un contratto di governo già azzoppato e che ora rischia di infrangersi sugli scogli dello spread.

spreadSPREAD DI CITTADINANZA

Ultimi Dagoreport

ursula von der leyen giorgia meloni elon musk donald trump

DAGOREPORT – IL CAMALEONTISMO DELLA DUCETTA FUNZIONA IN CASA MA NON PAGA QUANDO METTE I BOCCOLI FUORI DAI CONFINI NAZIONALI - MELONI PRIMA SI VANTAVA DELL’AMICIZIA CON MUSK E STROPPA E DELLA “SPECIAL RELATIONSHIP” CON TRUMP, ORA È COSTRETTA A TACERE E A NASCONDERSI PER NON PASSARE COME "AMICA DEL GIAGUARO" AGLI OCCHI DELL'UE. E, OBTORTO COLLO, E' COSTRETTA A LASCIARE A STARMER E MACRON IL RUOLO DI PUNTO DI RIFERIMENTO DELL'EUROPA MENTRE SALVINI VESTE I PANNI DEL PRIMO TRUMPIANO D’ITALIA, L'EQUILIBRISMO ZIGZAGANTE DELLA GIORGIA DEI DUE MONDI VIENE DESTABILIZZATO ANCOR DI PIU' DAL POSIZIONAMENTO ANTI-TRUMP DEL PROSSIMO CANCELLIERE TEDESCO MERZ CHE FA SCOPA COL POLACCO TUSK, E LEI RISCHIA DI RITROVARSI INTRUPPATA CON IL FILO-PUTINIANO ORBAN - IL COLPO AL CERCHIO E ALLA BOTTE DEL CASO STARLINK-EUTELSAT...

elly schlein luigi zanda romano prodi - stefano bonaccini goffredo bettini dario franceschini

DAGOREPORT – PD, UN PARTITO FINITO A GAMBE ALL'ARIA: LA LINEA ANTI-EUROPEISTA DI SCHLEIN SULL’UCRAINA (NO RIARMO) SPACCA LA DIREZIONE DEM ED ELETTORI - SOLO LA VECCHIA GUARDIA DI ZANDA E PRODI PROVANO A IMPEDIRE A ELLY DI DISTRUGGERE IL PARTITO – LA GIRAVOLTA DI BONACCINI, CHE SI È ALLINEATO ALLA SEGRETARIA MULTIGENDER, FA IMBUFALIRE I RIFORMISTI CHE VANNO A CACCIA DI ALTRI LEADER (GENTILONI? ALFIERI?) – FRANCESCHINI E BETTINI, DOPO LE CRITICHE A ELLY, LA SOSTENGONO IN CHIAVE ANTI-URSULA - RISULTATO? UN PARTITO ONDIVAGO, INDECISO E IMBELLE PORTATO A SPASSO DAL PACIFISTA CONTE E DAL TUMPUTINIANO SALVINI CHE COME ALTERNATIVA AL GOVERNO FA RIDERE I POLLI…

ursula von der leyen elisabetta belloni

FLASH – URSULA VON DER LEYEN HA STRETTO UN RAPPORTO DI FERRO CON LA SUA CONSIGLIERA DIPLOMATICA, ELISABETTA BELLONI – SILURATA DA PALAZZO CHIGI, “NOSTRA SIGNORA ITALIA” (GRILLO DIXIT) HA ACCOMPAGNATO LA PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA NEL SUO VIAGGIO IN INDIA, SI È CIRCONDATA DI UN PICCOLO STAFF CHE INCLUDE GLI AMBASCIATORI MICHELE BAIANO E ANDREA BIAGINI – URSULA, PER FRONTEGGIARE L’URAGANO TRUMP, HA APPIANATO LE TENSIONI CON IL NEO-CANCELLIERE TEDESCO, FRIEDRICH MERZ (LEI ERA LA COCCA DELLA MERKEL, LUI IL SUO PIÙ ACERRIMO RIVALE). PACE FATTA ANCHE CON LA NEMESI, MANFRED WEBER…

emmanuel macron donald trump keir starmer xi jinping elon musk

DAGOREPORT – COME MAI LA GRAN BRETAGNA, PAESE STORICAMENTE GEMELLATO CON GLI STATI UNITI, SI E' RIAVVICINATA DI COLPO ALL'EUROPA, DIMENTICANDO LA BREXIT? DIETRO LA SORPRENDENTE SVOLTA DI KEIR STARMER CI SONO STATI VARI INCONTRI TRA I GRANDI BANCHIERI ANGLO-AMERICANI SPAVENTATI DAL CAOS ECONOMICO CREATO DAI DAZI DI TRUMP E DALLE CRIPTOVALUTE DI MUSK - DI QUI, SONO PARTITE LE PRESSIONI DEL CAPITALISMO FINANZIARIO SU KEIR STARMER PER UNA SVOLTA EUROPEISTA SULL'ASSE PARIGI-LONDRA CHE OPPONGA STABILITÀ E RAGIONEVOLEZZA ALLE MATTANE DELLA CASA BIANCA – ANCHE LA CINA, CHE HA RIPESCATO I VECCHI CAPITALISTI COME IL FONDATORE DI ALIBABA JACK MA, SI STA PREPARANDO A RISPONDERE ALLA DESTABILIZZAZIONE TRUMPIANA (XI JINPING HA NELLA FONDINA UN'ARMA MICIDIALE: 759 MILIARDI DI TITOLI DEL DEBITO USA. UNA VOLTA BUTTATI SUL MERCATO, SALTEREBBE IN ARIA TUTTO...)

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT - ZELENSKY? VATTELA PIJA ‘NDER KURSK! LA CONTROFFENSIVA RUSSA NELLA REGIONE OCCUPATA DAGLI UCRAINI È IL FRUTTO DELLO STOP AMERICANO ALLA CONDIVISIONE DELL’INTELLIGENCE CON KIEV: SENZA L’OCCHIO DELLO ZIO SAM, LE TRUPPE DI ZELENSKY NON RESISTONO – IL TYCOON GODE: I SUCCESSI SUL CAMPO DI PUTIN SONO UN’ARMA DI PRESSIONE FORMIDABILE SU ZELENSKY. MESSO SPALLE AL MURO, L’EX COMICO SARÀ COSTRETTO A INGOIARE LE CONDIZIONI CHE SARANNO IMPOSTE DA USA E RUSSIA A RIAD…

turicchi, giorgetti, sala

FLASH! - IL DILEMMA DI GIORGETTI: IL CAPO DELLE PARTECIPATE DEL TESORO E SUO FEDELISSIMO, MARCELLO SALA, NON HA INTENZIONE DI TRASLOCARE ALLA PRESIDENZA DI NEXI PER FARE POSTO AD ANTONINO TURICCHI, CHE VANTA PERO’ UN ‘’CREDITO’’ NEI CONFRONTI DEL MINISTRO DEL MEF PER AVER CONDOTTO IN PORTO LE TRATTATIVE ITA-LUFTANSA. MA ALLA PRESIDENZA DI ITA, INVECE DI TURICCHI, MELONI & C. HANNO IMPOSTO SANDRO PAPPALARDO, UN PILOTA PENSIONATO LEGATO AL CLAN SICULO DI MUSUMECI – ORA GIORGETTI SPERA CHE VENGA APPLICATA LA LEGGE CHE VIETA AI PENSIONATI DI STATO DI RICOPRIRE INCARICHI RETRIBUITI)…