L’ULTIMO CANTO DI DON GALLO - DENTRO TUTTI, DAI GAY AI DIVORZIATI. GENOVA SALUTA IL PRETE DI TUTTI FISCHIANDO BAGNASCO

Federica Seneghini per "Corriere.it"

«Sempre con coraggio, continuiamo a essere trafficanti di sogni». Era l'augurio di don Gallo per il 2013. Poche righe scritte a penna sulla prima pagina della sua agenda. Un monito che «il Gallo» aveva tenuto in mente per tutta la vita, pubblicato dagli amici della Comunità di San Benedetto sulla sua pagina Facebook sabato, il giorno dei suoi funerali.

Come a dire: andiamo avanti, la vita continua. E sabato in piazza, per salutare «il don», non c'era solo Genova: in migliaia, nonostante la pioggia, sono accorsi da tutta Italia per l'ultimo addio al «prete comunista».

IL CORTEO FUNEBRE - «Ti riportiamo al Carmine!», ha urlato Domenico Chionetti, braccio destro del «Gallo» durante il corteo. E così è stato. Migliaia di persone hanno accompagnato il feretro del sacerdote, da via San Benedetto, lungo via Andrea Doria, piazza della Nunziata, via Polleri e via Brignole de Ferrari. Poi, intorno alle 11.30, la cerimonia funebre al Carmine: là dove tutto iniziò, dove Andrea celebrò la sua prima messa e da dove fu cacciato negli anni '70. Ad accompagnare la bara, l'urlo «Resistenza» e il canto «Bella Ciao», intonato più volte dalla folla.

CONTESTATO BAGNASCO - Alcuni secondi di fischi sono scattati quando il cardinale Bagnasco, arcivescovo di Genova, che ha celebrato l'omelia, ha iniziato a parlare dell'attività del fondatore della comunità di San Benedetto. A provocare la protesta, dentro e fuori la chiesa del Carmine, il passaggio in cui il porporato ha detto: «Don Gallo bussò alla porta del cardinale Siri, che Andrea ha sempre considerato un padre e un benefattore».

Fischi. Poi le grida: «Vergogna vergogna!». Mentre in chiesa il presidente della Cei ricordava «l'attenzione agli ultimi» di don Gallo, dall'esterno si è levato il canto «Bella ciao». Solo Lilli, segretaria di don Andrea, è riuscita a riportare la quiete: «Così mancate di rispetto allo stesso Gallo - ha detto - Lui ha sempre creduto nella Chiesa».

APPLAUSI A LUXURIA - Tra i tanti che hanno ricordato don Gallo durante la messa anche Vladimir Luxuria, visibilmente commossa: «Don Gallo, grazie per averci aperto le porte della tua chiesa e del tuo cuore», ha detto l'ex parlamentare, che è stata applaudita dal pubblico. «Ci hai fatto capire che una chiesa che non caccia nessuno è possibile. Grazie di averci accarezzato. Grazie di aver fatto sentire noi creature transgender volute da Dio e amate da Dio. Ci auguriamo che tanti seguano il tuo esempio e che qualcuno ti chieda scusa».

LE PAROLE DI DON CIOTTI - Applaudito anche don Luigi Ciotti, che ha concelebrato la messa: «Se trovate qualcuno che ha capito tutto salutatelo da parte mia e di don Gallo e cambiate strada», ha detto il fondatore di Libera. «È la strada che ci ha insegnato che ogni persona è vita e storia, e che la diversità mai deve diventare avversità».

«Nella sua ultima intervista, don Gallo, pensando al Conclave, ha detto non extra omnes, ma dentro tutti: dentro le lesbiche, i gay, dentro i divorziati. «Abbiamo condiviso il G8, la morte di Carlo Giuliani, quella ferita interminabile», ha aggiunto. «Abbiamo condiviso l'avversione e quella sana rabbia per la base americana di Vicenza, ma cosa ce ne facciamo? Ma soprattutto il chiedersi il senso di grandi opere quando non ci sono soldi per i servizi, per le politiche sociali, per i poveri. La vergogna delle carceri e dei Cie».

 

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