giorgia meloni psycho meme by edoardo baraldi

L’UNICO COMPLOTTO CONTRO GIORGIA MELONI È QUELLO DEI SUOI ALLEATI (CHE SONO I SUOI VERI "NEMICI") – LA DUCETTA, INVECE CHE STREPITARE CONTRO I PRESUNTI DOSSIERAGGI, FAREBBE BENE A GUARDARSI IN CASA - TRA GELO CON CROSETTO, CONTINUI SCAZZI TAJANI-SALVINI E GIORGETTI IN VERSIONE "FALCO DEI CONTI PUBBLICI", OGNI GIORNO HA LA SUA PENA PER LA SORA GIORGIA – LA GRANA AUTONOMIA, CON LA SPARATA DI NELLO MUSUMECI CONTRO CALDEROLI…

Estratto dell’articolo di Tommaso Rodano per “il Fatto quotidiano”

 

GIORGIA MELONI

Ormai, lei, lo snocciola come un rosario: “Dacci oggi il nostro dossieraggio quotidiano”. Ma mentre manda messaggi ai “gruppi di pressione” che non la “leveranno di torno”, Giorgia Meloni non si è accorta di un dettaglio: i veri nemici del suo governo sono i suoi stessi ministri.

 

Sono “quasi amici”, Giorgia e i suoi. Scazzo dopo scazzo, la premier non si fida più di nessuno che non porti per lo meno il suo stesso cognome, figuriamoci quando da famigliari si diventa ex, come nel caso del fu cognato Francesco Lollobrigida, ora finito nella black list delle sorelle d’Italia.

 

[…] Meloni verga messaggi furibondi sulla chat del partito, organizza cacce agli “infami” […], alimenta ipotesi del complotto che si trasformano in teoremi e campagne sulla stampa amica. Non è affatto serena. E non è sereno nemmeno il rapporto con Guido Crosetto[…].

 

GIORGIA MELONI E I DOSSIERAGGI

[…] A Pontida, due sabati fa, i goliardici ragazzi della Lega hanno salutato l’arrivo di Antonio Tajani in terra padana con uno striscione poco commendevole, “Ius scholae in vista, Tajani scafista?”, e cori da stadio ancora meno cordiali: “Tajani, Tajani, vaffa...”.

 

Quella sera stessa Matteo Salvini li ha cazziati con serietà improvvisa e postura paterna: “Non possiamo giocare, non possiamo scherzare, gli avversari non sono in maggioranza, sono fuori. Antonio è un amico”. In un altro momento, ha definito i goliardi leghisti “4 o 5 scemi”. In testa agli scemi c’era Alessandro Verri, capogruppo della Lega a Milano, ma tant’è. […]

 

GUIDO CROSETTO - GIORGIA MELONI

Tajani e Salvini tirano il carro in direzioni opposte, si contendono il ruolo di seconda forza della coalizione e si sopportano poco cordialmente da un bel po’. Non c’è solo lo ius scholae (indigeribile per Salvini) o la retorica del leghista contro le banche (indigeribile per Tajani); c’è un’incompatibilità abissale di modi, postura, rapporti nazionali e internazionali.

 

Una repulsione quasi antropologica che non è poi tanto differente da quella che separa Salvini anche dal ministro dell’Economia e in teoria suo compagno di partito, Giancarlo Giorgetti. Nell’immaginario leghista Salvini è il Capitano e Giorgetti è il burocrate. Il primo capopopolo spregiudicato, il secondo custode savio dei conti e dei rapporti con Bruxelles.

 

musumeci salvini

[…]  Ultimo in ordine di tempo, un caso politico ancora inesploso, ma che aleggia come una mina sopra la riforma dell’Autonomia. Il meloniano Nello Musumeci, ministro per la Protezione civile, ha fatto le pulci al testo di Calderoli e inviato una serie di considerazioni su quello che non va. Gliele aveva scritte in una lettera e le ha ribadite su Repubblica.

 

TAJANI SCAFISTA - STRISCIONE DEI GIOVANI DELLA LEGA A PONTIDA 2

C’è un tema sensibile: il dissesto idrogeologico, sostiene Musumeci, non può essere delegato alle Regioni, la tutela dell’ambiente “è di competenza statale” e “lo standard minimo di sicurezza del territorio e dell’incolumità delle persone non può essere delegabile”. Più o meno hanno fatto lo stesso i ministri Piantedosi e Tajani su altre materie “non Lep”. La Lega non l’ha presa benissimo.

TAJANI SCAFISTA - STRISCIONE DEI GIOVANI DELLA LEGA A PONTIDAGIOVANI DELLA LEGA CONTRO TAJANI A PONTIDA antonio tajani giorgia meloni matteo salvinigiorgia meloni antonio tajani matteo salviniBORDELLA - POSTER BY MACONDO crosetto giorgia meloninello musumeciFORZA SCAFISTA - MEME BY VUKIC guido crosetto giorgia meloni - armamentigiorgia meloni volodymyr zelensky foto lapresse TAJANI SCAFISTA - STRISCIONE DEI GIOVANI DELLA LEGA A PONTIDA GIORGIA MELONI

Ultimi Dagoreport

giancarlo giorgetti francesco miller gaetano caltagirone andrea orcel nagel

DAGOREPORT – CON L'OPERAZIONE GENERALI-NATIXIS, DONNET  SFRUTTA UN'OCCASIONE D'ORO PER AVVANTAGGIARE IL LEONE DI TRIESTE NEL RICCO MERCATO DEL RISPARMIO GESTITO. MA LA JOINT-VENTURE CON I FRANCESI IRRITA NON SOLO GIORGETTI-MILLERI-CALTAGIRONE AL PUNTO DI MINACCIARE IL GOLDEN POWER, MA ANCHE ORCEL E NAGEL - PER L'AD UNICREDIT LA MOSSA DI DONNET È BENZINA SUL FUOCO SULL’OPERAZIONE BPM, INVISA A PALAZZO CHIGI, E ANCHE QUESTA A RISCHIO GOLDEN POWER – MENTRE NAGEL TEME CHE CALTA E MILLERI SI INCATTIVISCANO ANCOR DI PIU' SU MEDIOBANCA…

papa francesco spera che tempo che fa fabio fazio

DAGOREPORT - VOCI VATICANE RACCONTANO CHE DAL SECONDO PIANO DI CASA SANTA MARTA, LE URLA DEL PAPA SI SENTIVANO FINO ALLA RECEPTION - L'IRA PER IL COMUNICATO STAMPA DI MONDADORI PER LA NUOVA AUTOBIOGRAFIA DEL PAPA, "SPERA", LANCIATA COME IL PRIMO MEMOIR DI UN PONTEFICE IN CARICA RACCONTATO ''IN PRIMA PERSONA''. PECCATO CHE NON SIA VERO... - LA MANINA CHE HA CUCINATO L'ENNESIMA BIOGRAFIA RISCALDATA ALLE SPALLE DI BERGOGLIO E' LA STESSA CHE SI E' OCCUPATA DI FAR CONCEDERE DAL PONTEFICE L'INTERVISTA (REGISTRATA) A FABIO FAZIO. QUANDO IL PAPA HA PRESO VISIONE DELLE DOMANDE CONCORDATE TRA FABIOLO E I “CERVELLI” DEL DICASTERO DELLA COMUNICAZIONE È PARTITA UN’ALTRA SUA SFURIATA NON APPENA HA LETTO LA DOMANDINA CHE DOVREBBE RIGUARDARE “SPERA”…

giuseppe conte beppe grillo ernesto maria ruffini matteo renzi elly schlein

DAGOREPORT – ABBATTUTO PER DUE VOLTE BEPPE GRILLO ALLA COSTITUENTE, UNA VOLTA CASSATO IL LIMITE DEI DUE MANDATI,  LIBERO DA LACCI E STRACCI, GIUSEPPE CONTE POTRA' FINALMENTE ANNUNCIARE, IN VISTA DELLE REGIONALI, L’ACCORDO CON IL PARTITO DI ELLY SCHLEIN – AD AIUTARE I DEM, CONCENTRATI SULLA CREAZIONE DI UN PARTITO DI CENTRO DI STAMPO CATTOLICO ORIENTATO A SINISTRA (MA FUORI DAL PD), C'E' ANCHE RENZI: MAGARI HA FINALMENTE CAPITO DI ESSERE PIÙ UTILE E MENO DIVISIVO COME MANOVRATORE DIETRO LE QUINTE CHE COME LEADER…

alessandro sallusti beppe sala mario calabresi duomo milano

DAGOREPORT – CERCASI UN SINDACO A MISURA DUOMO - A DESTRA NON SANNO CHE PESCI PRENDERE: SALLUSTI PIACE A FRATELLI D’ITALIA MA NON AI FRATELLI BERLUSCONI, CHE LO CONSIDERANO UN “TRADITORE” (IERI AI PIEDI DEL CAVALIERE, OGGI BIOGRAFO DI MELONI) – A SINISTRA, C'E' BEPPE SALA CHE VUOLE IL TERZO MANDATO, CERCANDO DI RECUPERARE IL CONSENSO PERDUTO SUL TEMA DELLA SICUREZZA CITTADINA CON L'ORGANIZZAZIONE DELLE OLIMPIADI DI MILANO-CORTINA 2026 - SI RAFFORZA L’IPOTESI DI CANDIDARE MARIO CALABRESI (IN BARBA ALLE SUE SMENTITE)...

nancy pelosi - donald trump - joe biden - michelle e barack obama

DAGOREPORT – FINALMENTE UNA DONNA CON LE PALLE: MICHELLE OBAMA NON CEDE AI VENTI DI TRUMPISMO E SI RIFIUTA DI PARTECIPARE ALL’INAUGURATION DAY. L’EX FIRST LADY SI ERA GIÀ RIFIUTATA DI ANDARE AL FUNERALE DI JIMMY CARTER: UNA VOLTA SAPUTO CHE AVREBBE DOVUTO POSARE LE CHIAPPONE ACCANTO A QUELLE DI TRUMP, SI È CHIAMATA FUORI – UNA SCELTA DI INDIPENDENZA E FERMEZZA CHE HA UN ENORME VALORE POLITICO, DI FRONTE A UNA SCHIERA DI BANDERUOLE AL VENTO CHE SALGONO SUL CARRO DEL TRUMPONE. E CHE IN FUTURO POTREBBE PAGARE…

giorgia meloni daniela santanche matteo salvini renzi

CHE SUCCEDE ORA CHE DANIELA SANTANCHÈ È STATA RINVIATA A GIUDIZIO PER FALSO IN BILANCIO? NIENTE! PER GIORGIA MELONI UN RIMPASTO È INDIGERIBILE, E PER QUESTO, ALMENO PER ORA, LASCERÀ LA "PITONESSA" AL SUO POSTO - LA DUCETTA TEME, A RAGIONE, UN EFFETTO A CASCATA DAGLI ESITI INCONTROLLABILI: SE ZOMPA UN MINISTRO, LEGA E FORZA ITALIA CHIEDERANNO POLTRONE – IL DAGOREPORT DI DICEMBRE CHE RIVELAVA IL PIANO STUDIATO INSIEME A FAZZOLARI: IL PROCESSO DI SALVINI ERA DI NATURA POLITICA, QUELLO DELLA “PITONESSA” È “ECONOMICO”, COME QUELLO SULLA FONDAZIONE OPEN CHE VEDEVA IMPUTATO RENZI. E VISTO CHE MATTEONZO È STATO POI ASSOLTO IN PRIMO GRADO, COME DEL RESTO IL "CAPITONE" PER IL CASO "OPEN ARMS", PERCHÉ LA “SANTADECHÈ” DOVREBBE LASCIARE? – IL SUSSULTO DI ELLY SCHLEIN: “MELONI PRETENDA LE DIMISSIONI DI SANTANCHÈ”