gennaro sangiuliano arte liberata

“GENNY” SCORDARELLO – IL “GRAFFIO” DELLA "STAMPA" SU SANGIULIANO: “NEL CATALOGO DELL MOSTRA ALLE SCUDERIE DEL QUIRINALE ‘ARTE LIBERATA’ GLI È STATO CONCESSO LO SPAZIO NOBILE DI UNA PREFAZIONE. DUE PAGINETTE, MA A LEGGERLE E RILEGGERLE, TRA UNA CITAZIONE DI LEOPARDI E UN OMAGGIO A CANOVA, SI NOTA CHE MANCA QUALCOSA, COME UNO SPAZIO BIANCO. AH, ECCO COS' È: I CATTIVI. I NAZISTI E I FASCISTI CHE FURONO COMPLICI DELLE RAZZIE DI OPERE D'ARTE….”

Ilario Lombardo per “La Stampa”

 

gennaro sangiuliano prima della scala 2022

Nel catalogo della mostra alle scuderie del Quirinale "Arte liberata 1937-1947 Capolavori salvati dalla guerra" è stato concesso al ministro dei Beni Culturali Gennaro Sangiuliano lo spazio nobile di una prefazione. Sono due paginette, cinque paragrafi in tutto. Ma a leggerle e rileggerle con attenzione, tra una citazione di Leopardi e un omaggio a Canova, si nota che manca qualcosa, come uno spazio bianco. Ah, ecco cos' è: i cattivi. I nazisti e i fascisti che furono complici delle razzie di opere d'arte.

 

Non proprio un dettaglio, visto che si parla di opere trafugate e Sangiuliano ha dimenticato chi fu a trafugarle e chi perseguitò critici, storici dell'arte, archeologici, e tutti gli eroici Monuments men italiani (o come direbbe l'italico ministro: gli uomini dei monumenti) che rischiarono la vita per salvare quadri e sculture di immenso valore dalle grinfie di Adolf Hitler.

 

La mostra, scrive Sangiuliano, «intrisa di sentimento del bello e di sentimento patrio» racconta l'arte liberata, salvata o recuperata, da chi? «Dalle torbide minacce della Seconda guerra mondiale». E ancora: si offrono allo sguardo del visitatore «molti degli splendidi capolavori d'arte sottratti allora, talora a rischio della vita, alla distruzione e al trafugamento».

 

l'arte liberata scuderie del quirinale

Distruzione e trafugamento da parte di chi? Niente nazisti neanche qui. Eppure lo smemorato ministro cita uno dei pezzi forti della mostra, il Discobolo Lancellotti.

 

La scultura è considerata uno dei simboli della propaganda nazista, capace di racchiudere nella bellezza di un corpo in movimento tutto l'ideale ariano. La storia è emblematica e il catalogo la racconta nel dettaglio. Il Führer se ne innamora e la mette al primo posto delle opere da acquistare in Italia, dove ritornerà solo alla fine della guerra grazie a Rodolfo Siviero, storico dell'arte e agente segreto.

 

mostra arte liberata 2

Sangiuliano dimentica il Grande Dittatore e si limita a riferire di «drammatiche vicende storiche occorse negli anni immediatamente precedenti l'entrata in vigore della Costituzione». Ed ecco il capolavoro di distrazione del ministro. Quando elenca tutti «i servitori di un'idea alta di Nazione», gli eroici esperti che fecero l'impresa e salvarono le opere.

 

Basta cambiare pagina per scoprire, dalla presentazione delle Scuderie che protagonisti furono anche funzionari delle Belle Arti «spesso messi forzatamente a riposo dopo aver rifiutato di aderire alla Repubblica di Salò» (il virgolettato non è di Sangiuliano). Tra i tanti libri scritti dal ministro ce n'è uno intitolato: "Quarto Reich. Come la Germania ha sottomesso l'Europa". La Germania di Angela Merkel, si intende, mica di Hitler. Nel Terzo Reich almeno i treni dall'Italia con le opere d'arte rubate arrivavano in orario.

discobolo di mirone hitlerla danae di tiziano mostra arte liberata 4la santa palazia del guercinoscudere del quirinale arte liberataDiscobolo Lancellotti l'arte liberata scuderie del quirinale hitler goring e un cerbiatto di ercolanoarte liberata scuderie del quirinalediscobolo di mirone mostra arte liberata 1mostra arte liberata 3

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