draghi andreatta

“LE COSE VANNO FATTE PERCHÉ SI DEVONO FARE, ANCHE QUANDO SONO IMPOPOLARI” – DRAGHI CITA BENIAMINO ANDREATTA (VICINO A PRODI E FIGURA D’ISPIRAZIONE DI ENRICO LETTA) E STRINGE L'ASSE CON I DEM: “DIRE MOLTI NO E POCHI SÌ, PER EVITARE CHE TUTTO SIA TRAVOLTO NELLA IRRESPONSABILITÀ” (UNA STOCCATA A SALVINI?) - MARIOPIO FA CENNO AI TANTI GAP DEL PAESE, RILANCIA SUL PROGRAMMA EUROPEO DI NEXT GENERATION EU E MANDA UN MESSAGGIO ALLA GERMANIA

Marco Galluzzo per il "Corriere della Sera"

 

MARIO DRAGHI AL TELEFONO

Mario Draghi ricorda Beniamino Andreatta a Bologna, in occasione dell'intitolazione dell'aula magna della Bologna Business School all'economista, accademico e politico trentino, e ne emergono un ritratto e un insieme di memorie che il capo del governo restituisce alla platea. E in qualche modo anche al dibattito sulle riforme del Paese che sono in cantiere in questi mesi.

 

Il ricordo che ne ha il presidente del Consiglio («il mio primo incarico di ritorno dal Mit, all'università di Trento, lo devo a lui»), è ancora valido ai nostri giorni. Occorre, come diceva Andreatta da politico, «prendere decisioni necessarie anche quando impopolari, le cose vanno fatte perché si devono fare, non per avere un risultato immediato»: un tratto riformista per cui occorre coniugare «autonomia e immediatezza», in alcuni casi con la necessità di «dire molti no e pochi sì, per evitare che tutto sia travolto nella irresponsabilità».

MARIO DRAGHI - FILIPPO ANDREATTA - ENRICO LETTA

 

Eppure, prosegue Draghi con rammarico, «la politica di allora non lo ascoltò, lo emarginò e i risultati di quella scelta scellerata sono davanti a noi». E qui il capo del governo fa cenno ai tanti gap del Paese che impongono che il programma europeo di Next Generation Eu sia attuato con «senso di responsabilità, non solo verso l'Europa ma verso noi stessi e le nuove generazioni, abbiamo il dovere di spendere in maniera efficiente ed onesta. E di avviare un percorso di riforme per rendere l'economia italiana più giusta e più competitiva capace di riprendere un sentiero di crescita che abbiamo abbandonato un quarto di secolo fa».

FILIPPO E BENIAMINO ANDREATTA

 

E rimarca come i tempi della transizione ecologica debbano essere «ambiziosi» e sottolinea che «lo Stato deve essere pronto ad aiutare cittadini e imprese nell'affrontare i costi di questa complessa trasformazione».

 

Il premier partecipa poi, sempre a Bologna, al Forum del G20 dedicato al dialogo e alla pace fra diverse culture e religioni. Draghi cita Papa Francesco («estremismo e violenza non nascono da un animo religioso, sono tradimenti della religione») e lancia un messaggio: «Il dovere della politica è l'azione, preceduta, guidata dallo studio e dalla riflessione. In questo, voi autorità religiose avete un ruolo fondamentale. Richiamate la politica all'azione coerente con il vostro messaggio».

Beniamino Andreatta

 

Poi aggiunge che la violenza in nome di una fede «colpisce tutti, indiscriminatamente, ed è utile ricordare che le vittime del terrorismo spesso condividono la stessa fede dei loro assassini». E qui il discorso tocca l'Afghanistan: «Stiamo assistendo a immagini che ci riportano agli anni più bui nella storia del Paese. Come comunità internazionale abbiamo un obbligo morale, un obbligo di aiuto umanitario, di prevenzione del terrorismo, di sostegno alla tutela dei diritti umani». In giornata c'è spazio anche per un intervento, con un videomessaggio, al Forum economico Italo-tedesco. Per Draghi Italia e Germania possono avere un ruolo da protagoniste nel completamento dell'integrazione europea, anche perché le economie dei due Paesi sono interdipendenti fra loro: «Germania e Italia sono il motore manifatturiero dell'Ue.

 

MARIO DRAGHI E ANGELA MERKEL

Dalle nostre fabbriche proviene circa metà della sua produzione industriale. Dalla meccanica ai mezzi di trasporto, siamo spesso un'unica catena del valore, segno tangibile dei vantaggi del mercato unico e dell'unione monetaria. Nel 2020, gli scambi tra i due Paesi ammontavano a 116 miliardi, più di quanto valessero gli scambi dell'Italia con Stati Uniti e Cina messi insieme. La Germania commercia più con la Lombardia che con la Turchia. E l'Italia commercia più con la Baviera che con l'intera Polonia. La nostra prosperità e il nostro benessere dipendono in larga parte dall'essere uniti».

draghi merkelMARIO DRAGHI CON ANGELA MERKEL

Ultimi Dagoreport

donald trump elon musk vincenzo susca

“L'INSEDIAMENTO DI TRUMP ASSUME LE SEMBIANZE DEL FUNERALE DELLA DEMOCRAZIA IN AMERICA, SANCITO DA UNA SCELTA DEMOCRATICA” - VINCENZO SUSCA: “WASHINGTON OGGI SEMBRA GOTHAM CITY. È DISTOPICO IL MONDO DELLE ARMI, DEI MURI, DELLA XENOFOBIA, DEL RAZZISMO, DELL’OMOFOBIA DI ‘MAGA’, COME  DISTOPICHE SONO LE RETI DIGITALI NEL SOLCO DI ‘X’ FITTE DI FAKE NEWS, TROLLS, SHITSTORM E HATER ORDITE DALLA TECNOMAGIA NERA DI TRUMP E MUSK - PERSINO MARTE E LO SPAZIO SONO PAESAGGI DA SFRUTTARE NELL’AMBITO DELLA SEMPRE PIÙ PALPABILE CATASTROFE DEL PIANETA TERRA - IL SOGNO AMERICANO È NUDO. SIAMO GIUNTI AL PASSAGGIO DEFINITIVO DALLA POLITICA SPETTACOLO ALLA POLITICIZZAZIONE DELLO SPETTACOLO. UNO SPETTACOLO IN CUI NON C’È NIENTE DA RIDERE”

ursula von der leyen giorgia meloni donald trump friedrich merz

DAGOREPORT – HAI VOGLIA A FAR PASSARE IL VIAGGIO A WASHINGTON DA TRUMP COME "INFORMALE": GIORGIA MELONI NON PUÒ SPOGLIARSI DEI PANNI ISTITUZIONALI DI PREMIER (INFATTI, VIAGGIA SU AEREO DI STATO) – LA GIORGIA DEI DUE MONDI SOGNA DI DIVENTARE IL PONTE TRA USA E UE, MA URSULA E GLI EUROPOTERI MARCANO LE DISTANZE: LA BENEDIZIONE DI TRUMP (“HA PRESO D’ASSALTO L’EUROPA”) HA FATTO INCAZZARE IL DEEP STATE DI BRUXELLES – IL MESSAGGIO DEL PROSSIMO CANCELLIERE TEDESCO, MERZ, A TAJANI: "NON CI ALLEEREMO MAI CON AFD" (I NEONAZISTI CHE STASERA SIEDERANNO ACCANTO ALLA MELONI AD APPLAUDIRE IL TRUMP-BIS), NE' SUI DAZI ACCETTEREMO CHE IL TRUMPONE TRATTI CON I SINGOLI STATI DELL'UNIONE EUROPEA..."

paolo gentiloni francesco rutelli romano prodi ernesto maria ruffini elly schlein

DAGOREPORT - COSA VOGLIONO FARE I CENTRISTI CHE SI SONO RIUNITI A MILANO E ORVIETO: UNA NUOVA MARGHERITA O RIVITALIZZARE LA CORRENTE RIFORMISTA ALL’INTERNO DEL PD? L’IDEA DI FONDARE UN PARTITO CATTO-PROGRESSISTA SEMBRA BOCCIATA - L’OBIETTIVO, CON L’ARRIVO DI RUFFINI E DI GENTILONI, È RIESUMARE L’ANIMA CATTOLICA NEL PARTITO DEMOCRATICO – IL NODO DEL PROGRAMMA, LA RICHIESTA DI PRODI A SCHLEIN E IL RILANCIO DI GENTILONI SULLA SICUREZZA – UN’ALTRA ROGNA PER ELLY: I CATTO-DEM HANNO APERTO AL TERZO MANDATO PER GOVERNATORI E SINDACI…

giorgia meloni daniela santanche galeazzo bignami matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT - ‘’RESTO FINCHÉ AVRÒ LA FIDUCIA DI GIORGIA. ORA DECIDE LEI”, SIBILA LA PITONESSA. ESSÌ, LA PATATA BOLLENTE DEL MINISTRO DEL TURISMO RINVIATO A GIUDIZIO È SUL PIATTO DELLA DUCETTA CHE VORREBBE PURE SPEDIRLA A FARE LA BAGNINA AL TWIGA, CONSCIA CHE SULLA TESTA DELLA “SANTA” PENDE ANCHE UN EVENTUALE PROCESSO PER TRUFFA AI DANNI DELL’INPS, CIOÈ DELLO STATO: UNO SCENARIO CHE SPUTTANEREBBE INEVITABILMENTE IL GOVERNO, COL RISCHIO DI SCATENARE UN ASSALTO DA PARTE DEI SUOI ALLEATI AFFAMATI DI UN ''RIMPASTINO'', INDIGERIBILE PER LA DUCETTA - DI PIU': C’È ANCORA DA RIEMPIRE LA CASELLA RESA VACANTE DI VICE MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE, OCCUPATA DA GALEAZZO BIGNAMI…

donald trump joe biden benjamin netanyahu

DAGOREPORT - SUL PIÙ TURBOLENTO CAMBIO D'EPOCA CHE SI POSSA IMMAGINARE, NEL MOMENTO IN CUI CRISI ECONOMICA, POTERI TRADIZIONALI E GUERRA VANNO A SCIOGLIERSI DENTRO L’AUTORITARISMO RAMPANTE DELLA TECNODESTRA DEI MUSK E DEI THIEL, LA SINISTRA È ANNICHILITA E IMPOTENTE - UN ESEMPIO: L’INETTITUDINE AL LIMITE DELLA COGLIONERIA DI JOE BIDEN. IL PIANO DI TREGUA PER PORRE FINE ALLA GUERRA TRA ISRAELE E PALESTINA È SUO MA CHI SI È IMPOSSESSATO DEL SUCCESSO È STATO TRUMP – ALL’IMPOTENZA DEL “CELOMOLLISMO” LIBERAL E BELLO, TUTTO CHIACCHIERE E DISTINTIVO, È ENTRATO IN BALLO IL “CELODURISMO” MUSK-TRUMPIANO: CARO NETANYAHU, O LA FINISCI DI ROMPERE I COJONI CON ‘STA GUERRA O DAL 20 GENNAIO NON RICEVERAI MEZZA PALLOTTOLA DALLA MIA AMMINISTRAZIONE. PUNTO! (LA MOSSA MUSCOLARE DEL TRUMPONE HA UN OBIETTIVO: IL PRINCIPE EREDITARIO SAUDITA, MOHAMMED BIN SALMAN)

giorgia meloni tosi matteo salvini luca zaia vincenzo de luca elly schlein

DAGOREPORT - MENTRE IL PD DI ELLY, PUR DI NON PERDERE LA CAMPANIA, STA CERCANDO DI TROVARE UN ACCORDO CON DE LUCA, LEGA E FRATELLI D’ITALIA SONO A RISCHIO DI CRISI SUL VENETO - ALLE EUROPEE FDI HA PRESO IL 37%, LA LEGA IL 13, QUINDI SPETTA ALLA MELONI DEI DUE MONDI - A FAR GIRARE VIEPPIÙ I CABASISI A UN AZZOPPATO SALVINI, IL VELENO DI UN EX LEGHISTA, OGGI EURODEPUTATO FI, FLAVIO TOSI: ‘’IL TERZO MANDATO NON ESISTE, ZAIA NON HA NESSUNA CHANCE. TOCCA A FDI, OPPURE CI SONO IO”