giuseppe valditara bibbia a scuola

“LE INDICAZIONI DI VALDITARA HANNO UN SAPORE IDEOLOGICO” – LO STORICO GIANNI OLIVA STRONCA LE NUOVE LINEE GUIDA PER LA SCUOLA DEL MINISTRO DELL’ISTRUZIONE, CHE PREVEDONO LO STUDIO DEL LATINO GIÀ ALLE MEDIE, UNA MAGGIORE ATTENZIONE ALLO STORIA OCCIDENTALE E LA LETTURA DELLA BIBBIA: “CREA PERPLESSITÀ IL CARATTERE PARZIALE DEL PROGETTO. LO STUDIO DELLA BIBBIA È UN TRIBUTO AL DIBATTITO POLITICO SULLE ORIGINI CRISTIANE DELL'EUROPA CHE APPARE FUORI CONTESTO. LA SCUOLA È LAICA, NON CONFESSIONALE, E LE RADICI DELL'OCCIDENTE SI STUDIANO IN STORIA…”

Estratto dell’articolo di Gianni Oliva per “La Stampa”

 

GIUSEPPE VALDITARA GIORGIA MELONI

Nostalgia del "vecchio" o rinnovamento? Le "Nuove Indicazioni Nazionali" del primo ciclo di studi presentate dal ministro Valditara si prestano a qualsiasi commento, come spesso accade per il settore della formazione, dove ci sono sempre mille idee, mille certezze, mille pregiudizi e poca sintesi.

 

Parto dai dubbi. I primi riguardano il latino, reintrodotto come materia opzionale nella scuola media: se è necessario per accedere agli studi liceali, appare discriminatorio perché di fatto anticipa la scelta dell'indirizzo di studi agli 11/12 anni; se non lo è, si riduce ad un inutile esercizio di sapere.

 

studio della bibbia a scuola

Dubbi anche sull'indicazione di approfondire la storia contemporanea dell'Italia e dell'Occidente: benissimo privilegiare le nostre realtà, ma si può essere eurocentrici nella storia medievale e moderna, non nella contemporaneità, che si comprende solo in una dimensione globale.

 

Ma i dubbi più forti nascono dall'invito a studiare la Bibbia, un tributo al dibattito politico sulle origini cristiane dell'Europa che appare fuori contesto. Al di là della scontata osservazione sulla presenza a scuola di molti giovani che si riconoscono in altri testi sacri, che cosa si dovrebbe leggere della Bibbia? Antico o Nuovo Testamento? Quali pagine tra le tante? E quale docente dovrebbe occuparsene [...]

 

La scuola è laica, non confessionale, e le radici dell'Occidente si studiano in storia, come si è sempre fatto, nella sintesi tra cultura classica e cultura cristiana. Se oggi un docente vuole ricordare il senso del messaggio cristiano, non ha bisogno di risalire alla Bibbia: basta leggere in classe un discorso di papa Francesco sulla pace, dove le "radici" si coniugano al "presente".

 

gianni oliva

In tutto questo, le "Indicazioni" hanno sapore ideologico. Ma sarebbe altrettanto ideologico respingerle in blocco. Certamente è condivisibile la premessa del lavoro: così com'è, la nostra scuola annaspa e bisogna intervenire. È vero che dalle nostre università escono eccellenze, ma è ancor più vero che la preparazione si misura sugli standard medi e questi sono bassi, come certifica il Censis e come chiunque può verificare da solo.

 

Altrettanto condivisibili sono alcune delle proposte. Ad esempio, l'esercizio della memoria. Nell'era di internet, dove qualsiasi informazione si ottiene in un lampo e in un lampo si dimentica, Dante insegna: «non fa scienza, senza lo ritener, aver inteso» (Paradiso, V).

 

GIUSEPPE VALDITARA - MATTEO SALVINI

La scuola fondata sull'acquisizione mnemonica è stata combattuta dal'68, in nome di un sapere critico e consapevole, ma gli anni "caldi" della contestazione hanno prodotto più rifiuti che proposte, con il risultato di cancellare l'erudizione senza fondare la consapevolezza critica. Era sbagliato scambiare la cultura con l'accumulo delle nozioni, non esercitare la memoria come funzione psichica. Ben venga, dunque, qualche forma di "ginnastica neuronale" a beneficio del "ritenere".

 

Condivisibile anche il richiamo alla lettura e alla correttezza del linguaggio: la parola è la straordinaria ricchezza dell'uomo, non può avvilirsi negli acronimi dei messaggini. E condivisibile è la separazione della storia dalla geografia ("geostoria", spesso, significa non fare né l'una né l'altra).

 

professoressa a scuola

Al di là del giudizio su singoli aspetti, ciò che crea perplessità è il carattere parziale delle "Nuove Indicazioni Nazionali". Lo scorso anno sono state elaborate le linee guida di fisica e matematica, quest'anno è la volta dell'area umanistica. E parliamo, nell'uno e nell'altro caso, solo di primo ciclo. E la visione didattica di insieme? L'obiettivo è la formazione di tecnici, come nella riforma delle tre "i" della Moratti (inglese, informatica, impresa)? Oppure la preparazione di cittadini consapevoli delle proprie tradizioni culturali? Oppure l'uno e l'altro, nella ricerca di un equilibrio tra i due poli?

 

giuseppe valditara - foto lapresse

È vero che in Italia una riforma complessiva della scuola è impresa ardua. La prima porta la firma di Francesco De Sanctis, 1861; la seconda di Giovanni Gentile, 1923. Nei cent'anni successivi, tante rettifiche e correzioni, ma una riforma complessiva mai. Può darsi che l'unica via percorribile sia quella, pragmatica, di trasformazioni introdotte un segmento alla volta. A condizione, però, che i segmenti discendano da una visione unitaria, da "linee guida" che definiscano il modello complessivo di studio. [...]

 

Avrei preferito leggere prima le "Indicazioni Nazionali" per un "Nuovo sistema scolastico", poi le specificazioni: avrei capito se andiamo verso la scuola della Bibbia e del latino o verso quella del buon italiano, della memoria, della storia come consapevolezza.

foto di valditara bruciata alla manifestazione contro violenza sulle donne 1

Ultimi Dagoreport

francesco lollobrigida

DAGOREPORT - CHI L’HA VISTO? ERA DIVENTATO IL NOSTRO ANGOLO DEL BUONUMORE, NE SPARAVA UNA AL GIORNO: “QUANTE GUERRE NON CI SAREBBERO STATE DI FRONTE A CENE BEN ORGANIZZATE?”. E TRA UNA CAZZATA E UNA GAFFE, FERMAVA PURE I TRENI - DOPO DUE ANNI DI LOLLISMO SENZA LIMITISMO, QUESTA ESTATE, UNA VOLTA SEGATO DALLA MOGLIE, LA SORELLA D’ITALIA ARIANNA MELONI, È SCOMPARSA LA NOSTRA RUBRICA PREFERITA: “LA SAI L'ULTIMA DI LOLLOBRIGIDA?”. ZAC!, IL SILENZIO È SCESO COME GHIGLIOTTINA SUL MINISTRO DELL’AGRICOLTURA (PER MANCANZA DI PROVE). DALLA “BANDA DEI QUATTRO” DI PALAZZO CHIGI (LE DUE MELONI, FAZZOLARI E SCURTI), ERA PARTITO L’ORDINE DI CUCIRGLI L’EFFERVESCENTE BOCCUCCIA (STESSO TRATTAMENTO ALL’ALTRA “PECORA NERA”, ANDREA GIAMBRUNO). A QUESTO PUNTO, NON ESSENDO ANCORA NATO UN MOVIMENTO DI LIBERAZIONE DEL REIETTO, L’EX STALLONE DI SUBIACO SI E’ MESSO IN TESTA DI FORMARE UN… - VIDEO, TUTTE LE GAFFES!

giorgia meloni marina berlusconi paolo barelli sigfrido ranucci antonio tajani

DAGOREPORT - DOPO LE VIOLENTE POLEMICHE PER LA PUNTATA SU BERLUSCONI-DELL’UTRI-MAFIA, DOMENICA PROSSIMA LA CAVALIERA MARINA POTREBBE PERSINO INVIARE UNA LETTERA DI RINGRAZIAMENTO A RANUCCI - '’REPORT’’ SCODELLERÀ UN SERVIZIO AL VETRIOLO SU PAOLO BARELLI, FEDELISSIMO SCUDIERO DI ANTONIO TAJANI, DEL QUALE DIVENTERÀ PRESTO CONSUOCERO - CON TAJANI RIDOTTO A CAVALIER SERVENTE DELLA DUCETTA, L'IMPERO BERLUSCONIANO HA BISOGNO DI UN PARTITO CON UNA NUOVA E CARISMATICA LEADERSHIP. MA MARINA E PIER SILVIO HANNO TEMPI LENTISSIMI PRIMA DI TRASFORMARE LE PAROLE IN FATTI. NON SONO RIUSCITI NEMMENO A OTTENERE DA TAJANI LA MESSA IN FUORIGIOCO DI BARELLI E GASPARRI - ORA VEDIAMO SE “REPORT” RIUSCIRÀ A DARE UNA SPINTARELLA AL CAMBIO DI GUARDIA DENTRO FORZA ITALIA…

matteo salvini roberto vannacci luca zaia lorenzo fontana calderoli massimiliano fedriga romeo lega

DAGOREPORT - SI SALVINI CHI PUO'! ASSEDIATO DAL PARTITO IN RIVOLTA, PRESO A SBERLE DA GIORGIA MELONI (SUL RITORNO AL VIMINALE, AUTONOMIA E TERZO MANDATO), ''TRADITO'' PURE DA VANNACCI, PER IL “CAPITONE” STA ARRIVERANDO IL MOMENTO IN CUI DOVRA' DECIDERE: RESTARE LEADER DELLA LEGA O RESTARE AL GOVERNO COME SACCO DA PUGNI DELLA DUCETTA? - LA CRISI POTREBBE ESPLODERE ALLE PROSSIME REGIONALI IN VENETO: SE ZAIA PRESENTASSE UN SUO CANDIDATO NELLA LIGA VENETA, SALVINI SCHIEREREBBE LA LEGA A SUPPORTO DEI “DOGE-BOYS” CONTRO IL CANDIDATO FDI DELLA DUCETTA, SFANCULANDO COSI' L'ALLEANZA DI GOVERNO, O RESTEREBBE A CUCCIA A PALAZZO CHIGI, ROMPENDO IL CARROCCIO? AH, SAPERLO...

cecilia sala mohammad abedini donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - INTASCATO IL TRIONFO SALA, SUL TAVOLO DI MELONI  RIMANEVA L’ALTRA PATATA BOLLENTE: IL RILASCIO DEL “TERRORISTA” IRANIANO ABEDINI - SI RIUSCIRÀ A CHIUDERE L’OPERAZIONE ENTRO IL 20 GENNAIO, GIORNO DELL’INSEDIAMENTO DEL NUOVO PRESIDENTE DEGLI STATI UNITI, COME DA ACCORDO CON TRUMP? - ALTRO DUBBIO: LA SENTENZA DELLA CORTE DI APPELLO, ATTESA PER IL 15 GENNAIO, SARÀ PRIVA DI RILIEVI SUL “TERRORISTA DEI PASDARAN’’? - E NEL DUBBIO, ARRIVA LA DECISIONE POLITICA: PROCEDERE SUBITO ALLA REVOCA DELL’ARRESTO – TUTTI FELICI E CONTENTI? DI SICURO, IL DIPARTIMENTO DI GIUSTIZIA DI WASHINGTON, CHE SI È SOBBARCATO UN LUNGO LAVORO DI INDAGINE PER PORTARSI A CASA “UNO SPREGIUDICATO TRAFFICANTE DI STRUMENTI DI MORTE”, NON AVRÀ PER NULLA GRADITO (IL TROLLEY DI ABEDINI PIENO DI CHIP E SCHEDE ELETTRONICHE COME CONTROPARTITA AGLI USA PER IL “NO” ALL'ESTRADIZIONE, È UNA EMERITA CAZZATA...)

marco giusti marcello dell utri franco maresco

"CHIESI A DELL'UTRI SE FOSSE PREOCCUPATO PER IL PROCESSO?' MI RISPOSE: 'HO UN CERTO TIMORE E NON… TREMORE'" - FRANCO MARESCO, INTERVISTATO DA MARCO GIUSTI, RACCONTA DEL SUO COLLOQUIO CON MARCELLO DELL'UTRI - LA CONVERSAZIONE VENNE REGISTRATA E IN, PICCOLA PARTE, UTILIZZATA NEL SUO FILM "BELLUSCONE. UNA STORIA SICILIANA": DOMANI SERA "REPORT" TRASMETTERÀ ALCUNI PEZZI INEDITI DELL'INTERVISTA - MARESCO: "UN FILM COME 'IDDU' DI PIAZZA E GRASSADONIA OFFENDE LA SICILIA. NON SERVE A NIENTE. CAMILLERI? NON HO MAI RITENUTO CHE FOSSE UN GRANDE SCRITTORE..." - VIDEO