LA LEGA, UNA E LA-TRINA - SALVINI BUTTA NEL FRULLATORE ORGOGLIO PADANO, NEOFASCI NAZIONALISTI E PARTITO PERSONALE. PER ORA FUNZIONA, MA SOLO PERCHÉ È ALL'OPPOSIZIONE (VAI A GOVERNARE CON LIGA VENETA E CASAPOUND)

Ilvo Diamanti per “la Repubblica”

 

SALVINI - TOSI  - ZAIA 4c4cb9f2SALVINI - TOSI - ZAIA 4c4cb9f2

La Lega non è più la stessa. L’ultimo partito rimasto, dopo la fine della (cosiddetta) Prima Repubblica. L’unico ad aver mantenuto la stessa etichetta da 25 anni. La Lega, appunto. Dopo la manifestazione romana di sabato non è più la stessa di prima. Soprattutto e anzitutto perché Roma fa parte della sua “identità genetica”. “Roma ladrona, la Lega non perdona”, era lo slogan dei vecchi tempi. Vecchi, appunto. Quando Roma era luogo e simbolo dello Stato Centrale da espugnare. Per conquistare l’indipendenza del Nord. E per “bonificare” il Sud assistito — sfruttando le risorse del Nord produttivo.

SALVINI CONTESTAZIONE A ROMASALVINI CONTESTAZIONE A ROMA

 

Certo, la Lega era arrivata già da tempo a Roma, dove i suoi parlamentari si erano trovati piuttosto bene. Così era divenuta anch’essa — abbastanza — “romana”. Un sindacato del Nord insediato nella Capitale. Anche per questo era declinata, dal punto di vista elettorale. Insieme al mito del Nord Padano. Roma, comunque, era — è — sempre rimasta il simbolo dell’anticentralismo e dell’antipolitica, secondo la Lega. Fino a sabato, appunto. Quando alcune decine di migliaia di leghisti sono arrivati a Roma. Non per contestarla. Ma per conquistarla.

 

Meglio: per conquistare la legittimità. Di italiani. La Lega Nazionale, la Ligue Nationale, versione italiana del Front National di Marine Le Pen, ha sfilato nella capitale (italiana) e si è radunata a Piazza del Popolo (italiano). Insieme ai Fratelli d’Italia (appunto) e ai circoli di CasaPound. La Destra della Destra. Tutti insieme, intorno al giovane leader, Matteo Salvini. Artefice della mutazione genetica leghista che ha permesso al partito un rilancio impensabile, appena due anni fa. Quando, ricordiamo, la Lega Nord — guidata, all’epoca, da Roberto Maroni — alle elezioni politiche aveva racimolato il 4,1%. Il dato più basso dal 2001.

SALVINI SICILIASALVINI SICILIA

 

Salvini, divenuto segretario nel dicembre 2013 (dopo aver schiacciato, alle primarie, Umberto Bossi), ha cambiato l’immagine e l’identità della Lega. Molto rapidamente. Con effetti evidenti. Anzitutto sul piano dei consensi. Non a caso, alle elezioni Europee, lo scorso maggio, la Lega è risalita oltre il 6%. Ma i sondaggi, attualmente, la collocano intorno al 12-13%. Cioè: il livello più elevato della sua storia. La Lega di Salvini oggi incalza Forza Italia. E le contende la leadership del Centro-destra. Si tratta di un percorso che abbiamo già seguito e descritto in passato. Ma oggi appare più evidente. Dal punto di vista territoriale, anzitutto, la Lega ha spostato il baricentro a Centro-Sud.

 

le pen e salvini come olindo e rosa per riccardo boccale pen e salvini come olindo e rosa per riccardo bocca

Infatti (secondo i sondaggi più recenti di Demos) supera il 20% nelle regioni del Nord, si avvicina al 10% nelle regioni del Centro (tradizionalmente di Sinistra) e pare aver sfondato nel Centro-Sud (intorno a Roma e il Lazio), dove ha superato il 13%. Ma è oltre il 6% perfino nel Sud e nelle Isole. Per questo è “scesa” a Roma: perché ormai è nazional-popolare. O forse: nazional-populista, visti gli argomenti che utilizza, come slogan e come bandiera. Non più l’indipendenza — affidata ai movimenti regionali, in Veneto e Lombardia. Ma l’opposizione contro il duplice nemico: l’Europa dei burocrati e gli immigrati, che ci invadono. I bersagli comuni ai populismi europei. Per primo il FN di Marine Le Pen. E gli epigoni nazionali (sti) minori ed estremi — anzi: estremisti — con cui sabato ha sfilato a Roma. Per prima: CasaPound.

ELISA ISOARDI E SALVINI ELISA ISOARDI E SALVINI

 

La manifestazione di Roma, però, ha accentuato il tratto politico, oltre che antipolitico, della Lega di Salvini: l’opposizione a Renzi e al suo governo. Ha, inoltre, rilanciato la candidatura di Salvini alla guida del Centro-destra. Un progetto che sembra procedere spedito. La popolarità di Salvini, infatti, è intorno al 33%. Secondo solo a Renzi e molto al di sopra rispetto a tutti gli altri leader. Peraltro, il profilo “politico” degli elettori leghisti, in contrasto con le posizioni del leader, sembra essersi spostato a Centro-destra, più che a Destra, rispetto alle elezioni politiche del 2013. Per effetto, probabilmente, dell’afflusso di molti elettori di FI, ma anche dell’NCD. D’altronde, anche il FN, in Francia, ha intercettato molti elettori di Destra, che votavano per i partiti moderati (l’UMP, soprattutto). E oggi, nei sondaggi, appare vicino al 30% dei consensi. Un obiettivo ancora lontano, per la Lega di Salvini.

matteo salvini imammatteo salvini imam

 

Che deve misurarsi con la “resistenza” di Berlusconi e FI, a Destra, e con la concorrenza del M5s sul versante della protesta anti-politica. Tuttavia, è indubbio che si tratti di un soggetto politico in crescita e in costante evoluzione. In grado di rivolgersi a diversi elettorati. Gad Lerner, nella sua efficace analisi, ieri ha definito la Lega “il camaleonte verdenero”. Sottolineandone le capacità mimetiche (come fece, vent’anni fa, Giovanna Pajetta, nel libro “Il grande Camaleonte”). Tuttavia, è possibile descriverla diversamente. Come somma e risultante di tre soggetti politici.

MATTEO SALVINI  3MATTEO SALVINI 3

 

Tre Leghe. 1) La Lega Padana: riproduce le radici storiche del partito. Mantiene la sua base elettorale a Nord, dove ha una struttura organizzativa e un elettorato fedele, oltre a una presenza estesa nei governi e nelle amministrazioni.

 

2) La Ligue Nationale. La Lega Nazionale e Lepenista. Alleata di CasaPound. Antipolitica, impiantata sull’antieuropeismo e sulla paura degli altri. Soprattutto degli stranieri. Riflette una “sindrome” presente in tutto il territorio nazionale. Dove coinvolge e scuote circa il 25% degli elettori. Ma oltre il 50% nella Lega. Ed è diffusa, in modo omogeneo, in tutte le aree del Paese.

 

MATTEO SALVINI  1MATTEO SALVINI 1

3) Infine, la Lega “personalizzata”: “Noi con Salvini”. Un soggetto politico che integra e compone le altre Leghe. Intorno al figura del Capo, in grado di comunicare con linguaggi diversi a pubblici diversi. Ai Duri e Puri e agli uomini spaventati. Ma anche al “pubblico” medio e mediatizzato. Perché Salvini è Pop. Invitato e inseguito da tutti i media.

 

FORCONI E CASAPOUND A PIAZZA DEL POPOLO FORCONI E CASAPOUND A PIAZZA DEL POPOLO

Così, le tre Leghe, guidate da Salvini, sono arrivate a Roma e si sono spinte a Sud. Promettono — e minacciano — di prendere la guida dell’opposizione. Ma è difficile che possano costituire un’alternativa di governo. Il loro equilibrio, peraltro, resta instabile. E rischia di spezzarsi, in ogni momento. Perché la Lega Padana e la Lega Nazionale sono troppo diverse e troppo distanti, per territorio e identità. L’impresa di tenerle unite, nel segno della paura, contro un nemico senza volto (e con molti volti), contro gli stranieri, l’Europa, il mondo, Roma ladrona e contro Renzi: appare ardua. Anche per un Leader Pop — agile, abile e determinato — come Salvini.

 

 

FORCONI E CASAPOUND A PIAZZA DEL POPOLO FORCONI E CASAPOUND A PIAZZA DEL POPOLO

Ultimi Dagoreport

turicchi, giorgetti, sala

FLASH! - IL DILEMMA DI GIORGETTI: IL CAPO DELLE PARTECIPATE DEL TESORO E SUO FEDELISSIMO, MARCELLO SALA, NON HA INTENZIONE DI TRASLOCARE ALLA PRESIDENZA DI NEXI PER FARE POSTO AD ANTONINO TURICCHI, CHE VANTA PERO’ UN ‘’CREDITO’’ NEI CONFRONTI DEL MINISTRO DEL MEF PER AVER CONDOTTO IN PORTO LE TRATTATIVE ITA-LUFTANSA. MA ALLA PRESIDENZA DI ITA, INVECE DI TURICCHI, MELONI & C. HANNO IMPOSTO SANDRO PAPPALARDO, UN PILOTA PENSIONATO LEGATO AL CLAN SICULO DI MUSUMECI – ORA GIORGETTI SPERA CHE VENGA APPLICATA LA LEGGE CHE VIETA AI PENSIONATI DI STATO DI RICOPRIRE INCARICHI RETRIBUITI)…

donald trump

DAGOREPORT - LA DIPLOMAZIA MUSCOLARE DI TRUMP È PIENA DI "EFFETTI COLLATERALI" - L'INCEDERE DA BULLDOZER DEL TYCOON HA PROVOCATO UNA SERIE DI CONSEGUENZE INATTESE: HA RIAVVICINATO IL REGNO UNITO ALL'UE, HA RILANCIATO L'IMMAGINE DI TRUDEAU E ZELENSKY, HA RIACCESO IL SENTIMENT ANTI-RUSSO NEGLI USA - LA MOSSA DA VOLPONE DI ERDOGAN E IL TRACOLLO NEI SONDAGGI DI NETANYAHU (SE SALTA "BIBI", SALTA ANCHE IL PIANO DI TRUMP PER IL MEDIO ORIENTE) - I POTENTATI ECONOMICI A STELLE E STRISCE SI MUOVONO: ATTIVATO UN "CANALE" CON LE CONTROPARTI BRITANNICHE PER PREVENIRE ALTRI CHOC TRUMPIANI...

giorgia arianna meloni maria grazia manuela cacciamani gennaro coppola cinecitta francesco rocca

DAGOREPORT - MENTRE LE MULTINAZIONALI STRANIERE CHE VENIVANO A GIRARE IN ITALIA OGGI PREFERISCONO LA SPAGNA, GLI STUDIOS DI CINECITTÀ SONO VUOTI - SONDARE I PRODUTTORI PER FAVORIRE UNA MAGGIORE OCCUPAZIONE DEGLI STUDIOS È UN’IMPRESA NON FACILE SOPRATTUTTO SE A PALAZZO CHIGI VIENE L’IDEA DI NOMINARE AL VERTICE DI CINECITTÀ SPA, CARDINE DEL SISTEMA AUDIOVISIVO ITALIANO, MANUELA CACCIAMANI, LEGATA ALLE SORELLE MELONI, IN PARTICOLARE ARIANNA, MA DOTATA DI UN CURRICULUM DI PRODUTTRICE DI FILM “FANTASMA” E DOCUMENTARI “IGNOTI” – FORSE PER IL GOVERNO MELONI È STATA PIÙ DECISIVA LA FEDE POLITICA CHE IL POSSESSO DI COMPETENZE. INFATTI, CHI RITROVIAMO NELLA SEGRETERIA DI FRANCESCO ROCCA ALLA REGIONE LAZIO? LA SORELLA DI MANUELA, MARIA GRAZIA CACCIAMANI, CHE FU CANDIDATA AL SENATO NEL 2018 NELLE LISTE DI FRATELLI D’ITALIA - QUANDO DIVENTA AD DI CINECITTÀ, CACCIAMANI HA LASCIATO LA GESTIONE DELLE SUE SOCIETÀ NELLE MANI DI GENNARO COPPOLA, IL SUO COMPAGNO E SOCIO D'AFFARI. QUINDI LEI È AL COMANDO DI UNA SOCIETÀ PUBBLICA CHE RICEVE 25 MILIONI L'ANNO, LUI AL TIMONE DELL’AZIENDA DI FAMIGLIA CHE OPERA NELLO STESSO SETTORE…

consiglio europeo giorgia meloni viktor orban ucraina zelensky ursula von der leyen

LE DECISIONI ALL’UNANIMITÀ IN EUROPA SONO FINITE: IERI AL CONSIGLIO EUROPEO IL PRIMO PASSO PER IL SUPERAMENTO DEL VETO, CON L’ISOLAMENTO DEL PUTINIANO VIKTOR ORBAN SUL PIANO IN CINQUE PUNTI PER L’UCRAINA – GIORGIA MELONI NON POTEVA SFILARSI ED È RIUSCITA A RIGIRARE LA FRITTATA CON MATTEO SALVINI: NON ERA UN DESIDERIO DI TRUMP CHE I PAESI EUROPEI AUMENTASSERO FINALMENTE LE SPESE PER LA DIFESA? DI CHE TI LAMENTI? - ANCHE LA POLEMICA DEL LEGHISTA E DI CONTE SUI “SOLDI DEGLI ASILI CHE FINISCONO IN ARMAMENTI” È STATA AGILMENTE NEUTRALIZZATA DALLA SORA GIORGIA, CHE HA FATTO “VERBALIZZARE” LA CONTRARIETÀ DELL’ITALIA ALL’UTILIZZO DEI FONDI DI COESIONE…