LEGA LADRONA - LA GUERRA TRA MARONI E IL CERCHIO MAGICO DEL SENATUR (LA MOGLIE MANUELA, ROSI MAURO E FRANCESCO BELSITO) HA COME BOTTINO IL TESORO DEL CARROCCIO - BOSSI FAMILY PIGLIATUTTO: DAL SINDACATO A TRE SOCIETÀ PER GESTIRE I SOLDI DEL PARTITO - BOSSI A MARONI: “VUOI FARE IL CAPOGRUPPO ALLA CAMERA PER CONTROLLARE LA CASSA DEL PARTITO” - ALLA PADANIA RESTA SOLO IL VERDE…
Claudia Fusani per "l'Unità "
Si discute molto di manette si manette no, di alleanza col Pdl e quale capogruppo, di secessione e federalismo. Di cose serie, insomma. Ma il problema in casa leghista è soprattutto la cassa, i danèe per dirla in padano. Lo dimostrano i fatti e i rumours che da settimane, per non dire mesi, hanno a che vedere con i conti e le spese della Lega Nord Padana.
Oltre la ben nota vicenda dei 7 milioni - provenienza rimborsi elettorali - investiti in corone norvegesi e fondi a Cipro e in Tanzania, la base leghista si sta interrogando, tra rabbia e terrore, sulla gestione delle due finanziarie che detengono le chiavi del tesoro padano e sull'acquisto, recente, di alcuni immobili. Ad esempio un appartamento in centro a Milano (piazza Cinque Giornate), tra il Tribunale e Porta Vittoria dal valore di oltre un milione che potrebbe persino essere destinato, almeno per un utilizzo passeggero, a Renzo âTrota' Bossi, consigliere regionale del Pirellone.
Di recente è stata acquistata anche una cascina, zona varesotto, e stavolta il beneficiario sarebbe il più piccolo dei figli dell'Umberto e della Manuela (Marrone, la moglie). Tra i dirigenti leghisti si discute sottovoce e con imbarazzo. Ci si interroga anche sul volume delle spese sostenute da uno studio legale che serviva il Sinpa, il sindacato padano di cui è Segretaria Rosi Mauro, una delle fedelissime di Bossi.
Il dualismo Bossi Maroni, insomma, non è soltanto una resa dei conti sulla leadership ma è anche un duello per mettere in sicurezza e blindare il tesoro della Lega. Non è casuale che l'ex ministro dell'Interno abbia chiesto e ottenuto che oggi pomeriggio, dopo la manifestazione, si riunisca il Consiglio federale con all'ordine del giorno la gestione del patrimonio padano. "Vuoi fare il capogruppo alla Camera per controllare la cassa del partito a Montecitorio, ma io il capogruppo non te lo faccio fare" avrebbe detto Bossi a Maroni ai primi di gennaio durante uno dei loro numerosi scontri. Così almeno racconta un deputato leghista di area maroniana.
I veleni abbondano, come sempre nei partiti quando si annusa la fine di un'era. Sarà sempre e solo un caso, quindi, se l'avvicendamento a Montecitorio (il maroniano light Dozzo al posto di Reguzzoni) è avvenuto dopo l'ultima battaglia sul caso Cosentino. E dopo il furibondo cancan sulla scelta del tesoriere Francesco Belsito di investire all'estero 7 milioni di rimborsi elettorali, proprietà del partito: corone norvegesi, il Fondo Krispa Enterprise a Cipro e un altro fondo in Tanzania.
L'ultimo bilancio del Carroccio porta solo due firme, Francesco Belsito e Umberto Bossi. Il quarantenne ligure Belsito, il veto custode delta cassa del partito su mandato di Bossi, è nel mirino dei maroniani. Non piace, ad esempio, che il conto corrente della Lega non sia più a Milano ma in un'agenzia del Banco Popolare a Genova.
Il tesoro delta Lega è un affare parecchio serio. In "Partiti Spa" (edizione Ponte alle Grazie) Paolo Bracalini mette un punto fisso per la voce rimborsi elettorali e certifica che il Carroccio dal 1992 ha incassato 170 milioni di euro. Da questa cifra vanno escluse le rimesse dei parlamentari, dei consiglieri regionali e dei nominati nelle aziende pubbliche, il tesseramento e le altre voci che formano il bilancio di un partito. Il patrimonio è stato nel tempo diversificato. Prima è nata la Pontida (tra i soci ci sono Bossi e la moglie), proprietaria di almeno 11 immobili, tra cui la sede di via Bellerio, e 7 terreni tra cui il pratone di Pontida. Poi è nata la Fin Group spa, capitale sociale 510 mila euro, holding proprietaria di società di viaggi, di sondaggi. Possiede anche la Bici Padana srl che produce bici rigorosamente verdi come il prato di Pontida. E tutto questo è di Bossi, della Manuela e del Cerchio magico.






