di maio salvini mattarella

POSTI IN PIEDI SUL CARRO DEL VINCITORE - LEGA E M5S CRESCONO ANCORA, E IL 58% DEGLI ELETTORI GRILLINI VUOLE L'ACCORDO CON SALVINI - I NUMERI DI PAGNONCELLI: IL PD VIENE SUPERATO DALLA LEGA, FORZA ITALIA IN CALO - IL DATO PIÙ IMPORTANTE: SOLO IL 3% DELLA BASE A 5 STELLE ACCETTEREBBE UN GOVERNO CHE INCLUDE PURE FORZA ITALIA E MELONI...

 

 

Nando Pagnoncelli per il ''Corriere della Sera''

 

SALVINI - DI MAIO - BERLUSCONI - RENZI

Nelle settimane che seguono un evento elettorale solitamente i sondaggi fanno registrare una crescita di consenso per le forze politiche che hanno vinto. Si tratta di un fenomeno denominato bandwagon , una sorta di attitudine a salire sul carro del vincitore, che trova conferme anche nella rilevazione odierna.

 

Infatti, a poco meno di un mese dalle elezioni, gli orientamenti di voto degli italiani fanno registrare un rafforzamento del M5S (+1,2%), che consolida il proprio primato, e soprattutto della Lega (+1,8%), che si colloca al secondo posto scavalcando il Pd, sostanzialmente fermo sui risultati del 4 marzo (+0,1%), e aumentando il vantaggio su Forza Italia, in flessione dello 0,9%. Tutti gli altri partiti risultano in diminuzione di qualche decimale.

 

In attesa delle consultazioni del presidente della Repubblica che prenderanno avvio il 4 aprile, la formazione della maggioranza di governo appare sempre più un rebus. La definizione di un' intesa in tempi molto ristretti tra M5S e centrodestra per l' elezione dei presidenti di Camera e Senato aveva fatto presagire un percorso relativamente breve per dare vita a un nuovo esecutivo. Al contrario le dichiarazioni di questa settimana dei principali protagonisti, Di Maio e Salvini, lasciano intendere che le posizioni sono molto distanti e tutte le ipotesi rimangono aperte.

 

DI MAIO SALVINI

Tra gli elettori l' alleanza più gradita si conferma quella tra M5S e Lega (35%), sebbene in diminuzione rispetto a due settimane fa (37%); a seguire si colloca l' alleanza tra M5S e Pd, indicata dal 18%, quindi quella tra M5S e l' intero centrodestra (14%, in crescita di 2 punti). Si dimezza invece il consenso per un accordo tra Pd e centrodestra, oggi al 6%, e aumenta l' incertezza sulla compagine di go verno preferita (da 21% a 27%).

 

Le opinioni tra gli elettori dei diversi partiti sono alquanto diversificate: tra i pentastellati il 58% privilegia l' intesa con la Lega ma una quota non trascurabile (24%) preferirebbe quella con il Pd, mentre solamente il 3% opterebbe per una maggioranza più larga, con l' intero centrodestra, a conferma di un atteggiamento critico nei confronti di Forza Italia e del suo leader.

 

Nando Pagnoncelli

Tra i leghisti quasi due terzi (63%) vorrebbero allearsi con il M5S e il 18% opterebbe per l' intero centrodestra con i pentastellati. Opinione, quest' ultima, prevalente tra gli elettori di Forza Italia (52%), una parte dei quali tuttavia (38%) vedrebbe bene un esecutivo che non comprendesse il loro partito: 5 Stelle e Lega (24%), 5 Stelle e Pd (14%). Da ultimo, le opinioni dei dem appaiono meno univoche: uno su tre (34%) infatti preferirebbe un governo con i pentastellati e solo il 5% con il centrodestra mentre il 38% è indeciso e il 23% vorrebbe che altri prendessero la responsabilità del governo.

 

I pronostici degli italiani differiscono in parte delle loro preferenze: il 35% infatti prevede un esecutivo formato da 5 Stelle e l' intero centrodestra mentre il 29% si aspetta il binomio M5S-Lega. Le altre due ipotesi sono giudicate poco percorribili e vengono indicate solo dal 4% degli intervistati.

 

Quindi, pur in uno scenario molto articolato, la maggioranza relativa degli italiani si attende un governo M5S-centrodestra anche se preferirebbe un' intesa M5S-Lega. E contestualmente, come sappiamo da altre ricerche, tra gli elettori diminuisce il consenso per nuove elezioni o governi di scopo mentre aumenta l' aspettativa di un governo che possa durare tutta la legislatura e si colgono segnali di peggioramento del clima economico e di fiducia nel futuro del Paese.

 

Ma ammesso e non concesso che Di Maio e Salvini possano trovare un accordo, cosa hanno in comune queste due forze politiche? Apparentemente poco. I rispettivi elettorati hanno un profilo diverso: i pentastellati sono più giovani, più istruiti, appartenenti al ceto medio impiegatizio, lavoratori nel settore pubblico e disoccupati. I leghisti sono di età più matura, meno scolarizzati, hanno una forte componente tra lavoratori autonomi, commercianti e artigiani, tra le piccole imprese, tra gli operai e tra i lavoratori del settore privato.

renzi berlusconi

 

E, come noto, M5S e Lega presentano ragguardevoli differenze territoriali. Insomma, esprimono domande e aspettative diverse che si sono tradotte in proposte politiche sostanzialmente diverse, i cui punti di convergenza sembrano davvero limitati: l' intervento sulla riforma Fornero e la lotta agli sprechi e ai costi della politica. Sulla maggior parte degli altri punti del programma sembrano davvero agli antipodi, per esempio su Flat tax e reddito di cittadinanza.

 

Ma, forse, è proprio questa distanza che potrebbe rappresentare il miglior motivo per trovare un accordo che, inevitabilmente, dovrà essere basato su un compromesso. Infatti, pur di dar vita ad un esecutivo nell' interesse del Paese, Di Maio e Salvini potrebbero essere disposti a rinunciare alle proposte più estreme. E ciò può rappresentare una sorta di alibi nei confronti dei rispettivi elettorati e consentire di ridurre il rischio di perdita di consenso.

 

Ma non è escluso che l' ipotesi di nuove elezioni (pronosticata da Salvini al 50%) possa essere una tentazione per i due leader, con l' obiettivo di lanciare un' Opa nei confronti di chi è uscito ammaccato dalla consultazione di marzo e molto probabilmente farà fatica a riprendersi a breve .

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni daniela santanche

DAGOREPORT - MA QUALE TIMORE DI INCROCIARE DANIELA SANTANCHÈ: GIORGIA MELONI NON SI È PRESENTATA ALLA DIREZIONE DI FRATELLI D’ITALIA PERCHÉ VUOLE AVERE L’AURA DEL CAPO DEL GOVERNO DALLO STANDING INTERNAZIONALE CHE INCONTRA TRUMP, PARLA CON MUSK E CENA CON BIN SALMAN, E NON VA A IMMISCHIARSI CON LA POLITICA DOMESTICA DEL PARTITO - MA SE LA “PITONESSA” AZZOPPATA NON SI DIMETTERÀ NEI PROSSIMI GIORNI RISCHIA DI ESSERE DAVVERO CACCIATA DALLA DUCETTA. E BASTA POCO: CHE LA PREMIER ESPRIMA A VOCE ALTA CHE LA FIDUCIA NEI CONFRONTI DEL MINISTRO DEL TURISMO È VENUTA A MANCARE - IL RUOLO DEL "GARANTE" LA RUSSA…

barbara marina pier silvio berlusconi giorgia meloni

L’AMBIZIOSA E INCONTROLLABILE BARBARA BERLUSCONI HA FATTO INCAZZARE MARINA E PIER SILVIO CON LA DICHIARAZIONE AL TG1 CONTRO I MAGISTRATI E A FAVORE DI GIORGIA MELONI, PARLANDO DI “GIUSTIZIA A OROLOGERIA” DOPO L’AVVISO DI GARANZIA ALLA PREMIER PER IL CASO ALMASRI - PRIMA DI QUESTA DICHIARAZIONE, LA 40ENNE INEBRIATA DAL MELONISMO SENZA LIMITISMO NE AVEVA RILASCIATA UN’ALTRA, SEMPRE AL TG1, SULLA LEGGE PER LA SEPARAZIONE DELLE CARRIERE TRA GIUDICI E PM (“È SOLO UN PRIMO PASSO”) - E NELL’IMMAGINARIO DI MARINA E PIER SILVIO HA FATTO CAPOLINO UNA CERTA PREOCCUPAZIONE SU UNA SUA POSSIBILE DISCESA IN POLITICA. E A MILANO SI MORMORA CHE, PER SCONGIURARE IL "PERICOLO" DELLA MELONIANA BARBARA (“POTREBBE ESSERE UN’OTTIMA CANDIDATA SINDACA PER IL CENTRODESTRA NELLA MILANO’’, SCRIVE IL “CORRIERE”), PIER SILVIO POTREBBE ANCHE MOLLARE MEDIASET E GUIDARE FORZA ITALIA (PARTITO CHE VIVE CON LE FIDEJUSSIONI FIRMATE DA BABBO SILVIO...) - VIDEO

giorgia meloni nordio mantovano almasri francesco franco lo voi

DAGOREPORT - PER RISOLVERE LA FACCENDA ALMASRI ERA SUFFICIENTE METTERE SUBITO IL SEGRETO DI STATO E TUTTO SAREBBE FINITO LÌ. INVECE LA MAL-DESTRA HA PRESO IL SOPRAVVENTO BUTTANDOLA IN CACIARA E METTENDO NEL MIRINO IL PROCURATORE LO VOI, MOLTO LONTANO DALLA SINISTRA DELLE “TOGHE ROSSE” - QUELLO CHE COLPISCE DEL PASTICCIACCIO LIBICO È CHE SIA STATO CUCINATO CON I PIEDI, MALGRADO LA PRESENZA A FIANCO DI GIORGIA MELONI DI UN TRUST DI CERVELLONI COMPOSTO DA UN EX MAGISTRATO AL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA (CARLO NORDIO), UN PREFETTO A CAPO DEGLI INTERNI (MATTEO PIANTEDOSI) E DI UN ALTRO EX GIUDICE ALFREDO MANTOVANO, SOTTOSEGRETARIO DI STATO - NELL’INCONTRO AL COLLE, LA DUCETTA HA ILLUSTRATO A MATTARELLA (CHE RICOPRE ANCHE LA CARICA DI PRESIDENTE DEL CSM), COSA AVREBBE TUONATO VIA SOCIAL CONTRO LE “TOGHE ROSSE”? OVVIAMENTE NO… - I VOLI DI STATO PER IL TRASPORTO DI AUTORITÀ, LE MISSIONI E GLI INTERVENTI A FAVORE DI PERSONE COINVOLTE IN “SITUAZIONI DI RISCHIO” (DA CECILIA STRADA AD ALMASRI), VENGONO EFFETTUATI DAI FALCOM 900 DELLA CAI, LA COMPAGNIA AERONAUTICA DI PROPRIETÀ DEI SERVIZI SEGRETI, CHE FA BASE A CIAMPINO

romano prodi dario franceschini giuseppe conte elly schlein

DAGOREPORT - COME ANDRÀ A FINIRE LO PSICODRAMMA MASOCHISTICO DEL CENTRO-SINISTRA IN VISTA DELLE REGIONALI 2025 E DELLE POLITICHE DEL 2027? A PARTE FRANCESCHINI, L’HANNO CAPITO TUTTI CHE MARCIANDO DIVISI, PER I PARTITI DELL’OPPOSIZIONE LA SCONFITTA È SICURA - CHIUSA NEL BUNKER DEL NAZARENO CON UNA MANCIATA DI FEDELISSIMI, ELLY SCHLEIN HA GIÀ UN ACCORDO SOTTOBANCO COL M5S DI CONTE PER MARCIARE UNITI ALLE PROSSIME REGIONALI IN TOSCANA, CAMPANIA E PUGLIA E VENETO. UNA VOLTA UNITE LE FORZE, LE PRIME TRE, ACCORDO IN FIERI COL REGNO DI NAPOLI DI DE LUCA, IL SUCCESSO PER L’OPPOSIZIONE È SICURO - IN VISTA DELLE POLITICHE DEL 2027 VINCERÀ L’IDEA DI UN ‘’PARTITO-PLURALE’’ CON ELLY CHE SI ACCORDERÀ CON IL PADRE NOBILE E SAGGIO DELL’ULIVO, ROMANO PRODI, SULLE PRIORITÀ DEL PROGRAMMA (NON SOLO DIRITTI CIVILI E BANDIERE ARCOBALENO), E FARÀ SPAZIO ALL'ANIMA CATTO-DEM DI BONACCINI, GENTILONI, GUERINI, RUFFINI...

fedez chiara ferragni game over matrimonio x

“CHIARA, TI RICORDI QUANDO HAI AMMESSO A FEDEZ CHE TI SEI SCOPATA ACHILLE LAURO?” - IL “PUPARO” DEL RAPPER, FABRIZIO CORONA, BUTTA BENZINA SUL FUOCO: “RACCONTERÒ LA MOGLIETTINA PERFETTA CHE SEI, QUANTE STRONZATE RACCONTI DA 15 ANNI, I TUOI AFFARI SPORCHI E L'AMORE CHE PERÒ HAI VISSUTO TRADENDOLO COSTANTEMENTE" - L’IRRESISTIBILE SCENEGGIATA, RICCA DI MIRATISSIMI COLPI ALL'INGUINE MESSA IN SCENA DALL’EX DUO FERRAGNEZ, CONFERMA LA PIÙ CLASSICA CONVINZIONE FILOSOFICA-EUCLIDEA: L'IDIOZIA È LA PIÙ GRAZIOSA DISTANZA FRA DUE PERSONE (SALVO POI SCOPRIRE CHE, AL LORO CONFRONTO, I COSIDDETTI MEDIA TRASH SCANDALISTICI SONO INNOCENTI COME TUBI) - AMORALE DELLA FAVA: IL LORO MATRIMONIO CELEBRATO NEL 2018 IN UNA LOCATION DI LUSSO DI NOTO, TRASFORMATO IN LUNA PARK VERSIONE FLOWER POWER, CON RUOTE PANORAMICHE E CONSOLLE DI DEEJAY, ERA UNA PROMESSA DI FUTURO: PAGLIACCIATA ERA, PAGLIACCIATA È STATA - VIDEO

luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps

DAGOREPORT - NEL GRAN RISIKO BANCARIO, L’UNICA COSA CERTA È CHE MONTE DEI PASCHI DI SIENA È ORA NELLE MANI DI DUE IMPRENDITORI PRIVATI: MILLERI E CALTAGIRONE. ALTRO CHE BANCA LEGHISTA COME CIANCIA SALVINI - ALTRA CERTEZZA: L’OPS SU MEDIOBANCA SARÀ COMPLETATA DOPO L’ASSALTO A GENERALI - SE L’IMMOBILIARISTA CALTARICCONE SOGNA LA CONQUISTA DELLA SECONDA COMPAGNIA EUROPEA CHE GESTISCE 32 MILIARDI DI EURO DI BENI IMMOBILI, ALCUNI EREDI DEL VECCHIO ACCUSANO MILLERI DI ESSERE SUBALTERNO AL DECISIONISMO DI CALTA - SULLA PIAZZA DI MILANO SI VOCIFERA ANCHE DI UNA POSSIBILE DISCESA IN CAMPO DI UN CAVALIERE BIANCO CHE LANCI UN’OPA SU MEDIOBANCA PIÙ RICCA DELL’OPS DI CALTA-MILLERI-LOVAGLIO...