salvini bonafede

ANTICORRUZIONE UN TANTO AL CHILO – IL DASPO A VITA PER I CORRUTTORI NON PIACE TROPPO ALLA LEGA: L’INTERDIZIONE A TRATTARE CON LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE ANCHE IN CASO DI RIABILITAZIONE POTREBBE ESSERE A RISCHIO COSTITUZIONALITÀ: “È NEL CONTRATTO DI GOVERNO, MA ANDRÀ STUDIATO IL TESTO PER EVITARE FORZATURE”

Valentina Errante per “il Messaggero”

 

alfonso bonafede giovanni legnini

Il nodo non è l' opposizione ma un pezzo della maggioranza. Ed è difficile che il disegno di legge Anticorruzione, previsto nel contratto di governo siglato dai vicepremier Matteo Salvini e Luigi Di Maio e voluto dal pentastellato ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, superi indenne le riserve dell' altra anima del governo, quella leghista.

 

Sono due le misure cardine nei sei articoli del testo: l' agente sotto copertura e il daspo per escludere i corruttori, condannati a pene superiori ai due anni, dagli appalti pubblici. Non solo, l' interdizione perpetua, secondo il testo predisposto dall' ufficio Legislativo di via Arenula, prevede che neppure in caso di riabilitazione, la pena accessoria venga cancellata. Il daspo - specificano fonti dell' esecutivo - «è nel contratto di governo, ma andrà studiato il testo per evitare forzature controproducenti».

 

DI MAIO BONAFEDE

Le due anime governative sono tutt' altro che allineate su una misura che darà da pensare anche al mondo delle imprese. E mentre si aumentano di un terzo le pene, scompare, invece, la figura dell' agente provocatore, a lungo invocata dai Cinquestelle.

 

IL DIBATTITO

alfonso bonafede al csm

Non era previsto che ieri il testo approdasse già in consiglio dei ministri, il primo dopo le tre settimane di pausa estiva. Presieduto dal vicepremier Matteo Salvini al vertice di governo si è fatto il punto su alcune delle principali questioni da affrontare.

 

Non c' era l' altro vice premier, Luigi Di Maio, impegnato a Foggia per il tavolo contro il caporalato. La riforma potrebbe essere esaminata giovedì o venerdì e poi avviata alle Camere, ma è più probabile che la questione slitti alla prossima settimana.

 

I ritocchi ci saranno sicuramente e riguarderanno, quanto meno, uno dei sei articoli: quello che prevede che l' interdizione a trattare con la pubblica amministrazione permanga anche in caso di riabilitazione.

 

conte di maio salvini

La norma, del resto, sarebbe anche a rischio di costituzionalità. E piace ancor meno del Daspo alla Lega. Attualmente, dopo l' espiazione della pena, nel caso in cui il tribunale di sorveglianza riconosca la riabilitazione dalla pena principale, vengono meno anche le pene accessorie.

 

Sul Daspo invece anche l' area salviniana potrebbe cedere, dal momento che si tratta di uno dei cavalli di battaglia dei Cinquestelle ed era previsto dal contratto. I tempi tra discussione e approvazione, però potrebbero non essere brevissimi.

 

SALVINI DI MAIO

Il ddl inasprisce di un terzo le pene per molti reati contro la pubblica amministrazione e pone limiti alla sospensione della condizionale. Ma il punto fondamentale sono le pene accessorie per i reati di corruzione e non solo per quanto riguarda l' interdizione dai pubblici uffici: viene infatti introdotto il cosiddetto daspo, il divieto «perpetuo» a contrattare con la pubblica amministrazione e quindi a partecipare agli appalti, per chi abbia condanne superiori a due anni.

 

Anche in caso di riabilitazione. Sotto i due anni, il divieto dura invece un quinquennio. Lunga la lista dei reati: malversazione aggravata dal danno patrimoniale di rilevante gravità, corruzione per l' esercizio della funzione, corruzione propria aggravata dal fatto che di avere ad oggetto il conferimento di pubblici impieghi, istigazione alla corruzione, peculato, concussione, induzione indebita a dare o promettere utilità, traffico di influenze illecite, abuso d' ufficio aggravato dal vantaggio o dal danno di rilevante gravità.

bonafede di maio conte

 

La riforma punta poi a estendere la figura dell' agente sotto copertura - già prevista contro la criminalità organizzata, il traffico di droga e il terrorismo - al contrasto dei reati contro la pubblica amministrazione.

 

Gli agenti saranno, in concreto, componenti delle forze di polizia, che agiranno su mandato di un magistrato li dove emerga il sospetto di attività corruttive, derivante per esempio da segnalazioni e esposti. Il suo ruolo sarà quello di un osservatore interno, in grado di riferire ai pm eventuali illeciti.

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni - matteo salvini - open arms

DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI GRIDERA' ANCORA ALLE “TOGHE ROSSE” E ALLA MAGISTRATURA “NEMICA DELLA PATRIA”? -L’ASSOLUZIONE È DI SICURO IL PIÙ GRANDE REGALO DI NATALE CHE POTEVA RICEVERE GIORGIA MELONI PERCHÉ TAGLIA LE UNGHIE A QUELLA SETE DI “MARTIRIO” DI SALVINI CHE METTEVA A RISCHIO IL GOVERNO – UNA VOLTA “ASSOLTO”, ORA IL LEADER DEL CARROCCIO HA DAVANTI A SÉ SOLO GLI SCAZZI E I MALUMORI, DA ZAIA A FONTANA FINO A ROMEO, DI UNA LEGA RIDOTTA AI MINIMI TERMINI, SALVATA DAL 3% DI VANNACCI, DIVENTATA SEMPRE PIÙ IRRILEVANTE, TERZA GAMBA NELLA COALIZIONE DI GOVERNO, SUPERATA PURE DA FORZA ITALIA. E LA DUCETTA GODE!

roberto gualtieri alessandro onorato nicola zingaretti elly schlein silvia costa laura boldrini tony effe roma concertone

DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI MEGALOMANI CHE È DIVENTATO IL PD DI ELLY SCHLEIN: UN GRUPPO DI RADICAL-CHIC E BEGHINE DEL CAZZO PRIVI DELLA CAPACITÀ POLITICA DI AGGREGARE I TANTI TONYEFFE DELLE DISGRAZIATE BORGATE ROMANE, CHE NON HANNO IN TASCA DECINE DI EURO DA SPENDERE IN VEGLIONI E COTILLONS E NON SANNO DOVE SBATTERE LA TESTA A CAPODANNO - DOTATA DI TRE PASSAPORTI E DI UNA FIDANZATA, MA PRIVA COM’È DI QUEL CARISMA CHE TRASFORMA UN POLITICO IN UN LEADER, ELLY NON HA IL CORAGGIO DI APRIRE LA BOCCUCCIA SULLA TEMPESTA CHE STA TRAVOLGENDO NON SOLO IL CAMPIDOGLIO DELL’INETTO GUALTIERI MA LO STESSO CORPACCIONE DEL PD -  EPPURE ELLY È LA STESSA PERSONA CHE SCULETTAVA FELICE AL GAY PRIDE DI MILANO SUL RITMO DI “SESSO E SAMBA” DI TONY EFFE. MELONI E FAZZOLARI RINGRAZIANO… - VIDEO

bpm giuseppe castagna - andrea orcel - francesco milleri - paolo savona - gaetano caltagirone

DAGOREPORT: BANCHE DELLE MIE BRAME! - UNICREDIT HA MESSO “IN PAUSA” L’ASSALTO A BANCO BPM IN ATTESA DI VEDERE CHE FINE FARÀ L’ESPOSTO DI CASTAGNA ALLA CONSOB: ORCEL ORA HA DUE STRADE DAVANTI A SÉ – PER FAR SALTARE L'ASSALTO DI UNICREDIT, L'AD DI BPM, GIUSEPPE CASTAGNA, SPERA NELLA "SENSIBILITA' POLITICA" DEL PRESIDENTE DELLA CONSOB, PAOLO SAVONA, EX MINISTRO IN QUOTA LEGA – IL NERVOSISMO ALLE STELLE DI CASTAGNA PER L’INSODDISFAZIONE DI CALTAGIRONE - LA CONTRARIETA' DI LEGA E PARTE DI FDI ALLA COMPLETA ASSENZA IN MPS - LE DIMISSIONI DEI 5 CONSIGLIERI DEL MINISTERO DELL'ECONOMIA DAL “MONTE”: FATE LARGO AI NUOVI AZIONISTI, ''CALTARICCONE" E MILLERI/DEL VECCHIO - SE SALTA L'OPERAZIONE BPM-MPS, LA BPER DI CIMBRI (UNIPOL) ALLA FINESTRA DI ROCCA SALIMBENI, MENTRE CALTA E MILLERI SAREBBERO GIA' ALLA RICERCA DI UN'ALTRA BANCA PER LA PRESA DI MEDIOBANCA-GENERALI...

pier silvio marina berlusconi fedele confalonieri

DAGOREPORT – MARINA E PIER SILVIO NON HANNO FATTO I CONTI CON IL VUOTO DI POTERE IN FAMIGLIA LASCIATO DAL TRAMONTO DI GIANNI LETTA (L'UOMO PER RISOLVERE PROBLEMI POLITICI) E DALL'USCITA DI SCENA DI GINA NIERI, EX MOGLIE DI PAOLO DEL DEBBIO, PUPILLA DI CONFALONIERI, ADDETTA AI RAPPORTI ISTITUZIONALI DI MEDIASET) - FUORI NIERI, IN PANCHINA LETTA, GLI STAFF DEI FIGLI DI SILVIO STANNO FACENDO DI TUTTO PER PRIMEGGIARE. TRA I PIÙ ATTIVI E AMBIZIOSI, SI SEGNALA IL BRACCIO DESTRO DI “PIER DUDI”, NICCOLÒ QUERCI - COME MAI OGNI SETTIMANA CONFALONIERI SI ATTOVAGLIA DA MARTA FASCINA? AH, SAPERLO...