giuseppe conte enrico letta

LETTA STA RIUSCENDO NELL'IMPRESA DI FARSI SUPERARE DA CONTE – DALLE ELEZIONI A OGGI IL PD HA PERSO 2 PUNTI PERCENTUALI, È SCESO AL 17% ED È ORMAI TALLONATO DAL M5S, IN CRESCITA AL 16,7% – AUMENTA ANCORA CONSENSI FRATELLI D'ITALIA, PASSATO DAL 26 AL 27,3%. PER SWG “È UN MECCANISMO EMOTIVO CHE PORTA AD ACCODARSI AL VINCITORE” – IL TERZO POLO CON L'8,1% HA SUPERATO FORZA ITALIA…

Estratto dell'articolo di Fausto Caruso per “Il Messaggero”

 

MANIFESTI DI CONTE E LETTA SUGLI AUTOBUS

Quasi amici. Enrico Letta e Giuseppe Conte hanno provato a stringersi la mano, ma la decisione del M5S di far cadere il governo Draghi ha aperto un fossato tra i due schieramenti e ora i dem devono guardarsi dalla rimonta pentastellata. L'ultimo sondaggio dell'istituto Swg dà i due partiti separati da una virgola: 17% per il Pd contro il 16,7% del M5S. Se il 19% delle urne era già un risultato a un passo dal disastro, il trend discendente non fa che aggravare la crisi di quella che presto potrebbe essere la prima forza di opposizione solo in Parlamento.

 

«L'elettorato Pd è scontento e si sposta verso le altre componenti del centrosinistra, Più Europa e Alleanza Verdi-SI, o va verso l'astensione», commenta Rado Fonda, Head of Research di Swg. Il M5S continua invece a cavalcare l'onda che lo ha portato al 15,6% lo scorso 25 settembre. Un netto calo dal 32% del 2018, ma propagandato come una vittoria in virtù dei primi sondaggi sotto al 10% circolati dopo la caduta del governo. «Spesso i partiti che fanno un buon risultato hanno una fiammata subito dopo le elezioni», continua Fonda.

 

CONTE LETTA

Si spiega così anche la tendenza in salita di Fratelli d'Italia. Dopo essersi affermata come vincitrice assoluta, Giorgia Meloni, premiata il 25 settembre per la sua coerenza negli anni all'opposizione, è vista ora come l'opzione più solida dai cittadini e per questo continua a guadagnare consensi, passando dal 26% delle urne (partendo dal 4% del 2018) al 27,4%, al contrario degli alleati.

 

«È un meccanismo emotivo che porta ad accodarsi al vincitore».

In questo scenario le opposizioni devono puntare su nuove alleanze? Sul punto l'elettorato dem è frammentato. Il 36% è per estendere l'alleanza ai grillini, ma il 30% ritiene di dover mantenere gli attuali confini del centrosinistra. […]

 

giuseppe conte enrico letta 2

Per il Pd molto dipenderà dalle decisioni del prossimo congresso e da chi guiderà la nuova fase. Secondo la rilevazione di Swg l'80% degli elettori dem ritiene che il governatore dell'Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, sia la persona giusta. Appena dietro la sua vice Elly Schlei col 75%. […]

 

Il Terzo polo può sorridere invece dei dati del dopo voto che lo danno davanti a Forza Italia con l'8,1% (appena dietro la Lega), mentre il partito del Cav scende al 7,5%. Variazioni minime, ma che indicano comunque una tendenza. «Il Terzo Polo ha avuto un buono risultato che lo ha fatto percepire come un progetto serio e questo aiuta. Fi è stato votato da alcuni per dare peso alla parte moderata della coalizione, una motivazione che dopo la vittoria è venuta meno», commenta Fonda. «Gli elettori non troppo convinti si sono ritratti e dobbiamo ancora vedere l'effetto di questo turbolento avvio di legislatura».

carlo calenda carlo calenda al senato GIUSEPPE CONTE CON ENRICO LETTA

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…