LEZIONE OLANDESE: L’ESTREMA DESTRA, SE VUOLE GOVERNARE, DEVE SCENDERE A COMPROMESSI – IL PLATINATO GEERT WILDERS HA TROVATO UNA MAGGIORANZA DOPO AVER AMMORBIDITO I TONI SU UE E UCRAINA: RIMANE UN IMPRESENTABILE E PER QUESTO SARÀ IL PRIMO AZIONISTA DEL GOVERNO, MA NON IL PREMIER – COME PRIMO MINISTRO POTREBBE ARRIVARE IL LABURISTA PLASTERK - LA COALIZIONE “TUTTI FRUTTI”: OLTRE AL PARTITO DI WILDERS CI SARANNO I LIBERAL-CONSERVATORI DI RUTTE, I CENTRISTI E IL PARTITO DEI CONTADINI, CHE NEL FRATTEMPO SI SONO SPOSTATI A DESTRA SUI MIGRANTI...
geert wilders con manifesto nemmeno un centesimo all italia 2
Estratto dell’articolo di Daniele Castellani Perelli per “la Repubblica”
Sei mesi dopo le elezioni, i Paesi Bassi avranno finalmente un nuovo governo, e sarà il più di estrema destra della loro storia recente.
Il sovranista islamofobo Geert Wilders, trionfatore a sorpresa delle elezioni del 22 novembre, ha annullato i veti incrociati delle altre tre formazioni di destra e centrodestra con cui era in trattativa e alla fine ce l’ha fatta: aveva già rinunciato a fare il premier, perché è una figura troppo divisiva e impresentabile a Bruxelles, ma con i suoi voti sarà il vero dominus del nuovo esecutivo. «Abbiamo l’accordo», ha annunciato ieri.
Le quattro formazioni sono il Partito della libertà di Wilders (Pvv, che alle elezioni ha ottenuto il 23% e 37 seggi), i liberal-conservatori di Dilan Yesilgöz (Pvv, 15% e 24 seggi, la formazione di Mark Rutte, che era premier dal 2010 ed è ora destinato alla guida della Nato), i centristi di Pieter Omtzigt (Nsc, 12% e 20 seggi) e infine il partito dei contadini (Bbb, 4% e 7 seggi).
Insieme hanno dunque 88 seggi, ben sopra la maggioranza di 76, mentre l’opposizione sarà guidata dall’alleanza laburista- verde di Frans Timmermans, ex vicepresidente della Commissione Ue.
Cattolico, 60 anni, Wilders è in politica dalla fine degli anni ‘90. È diventato famoso nel 2008 con il film anti-Maometto Fitna e la campagna per la messa al bando del Corano, che ha paragonato al Mein Kampf .
Anti-Ue, anti-migranti, climascettico e filorusso, su sanità e pensioni è invece contro i tagli dell’austerity. È alleato in Europa della Lega di Matteo Salvini e vuole ridare «l’Olanda agli olandesi».
Nel 2010 il suo partito appoggiò il primo governo Rutte, un esecutivo di minoranza a cui tolse però il sostegno dopo due anni.
Nell’ultimo anno, nella speranza di arrivare al governo, ha abbassato i toni sull’Europa e l’Islam e ammorbidito la posizione sugli aiuti all’Ucraina, ma intanto le sue idee sull’immigrazione sono ormai condivise da tutti i partiti della nuova maggioranza, e infatti la stretta sui richiedenti asilo è in cima al programma del nuovo governo.
Pieter Omtzigt, centrista anti-corruzione che era stata l’altra sorpresa delle elezioni, ha confermato ieri sera: «Formeremo un governo. Vediamo ora chi Wilders proporrà come primo ministro». Qui è il risvolto forse più interessante.
Se verranno confermate le indiscrezioni dei media olandesi, il nuovo capo del governo dovrebbe essere infatti di sinistra, cioè Ronald Plasterk, 67 anni, ex ministro dell’Interno laburista che Wilders aveva scelto come suo negoziatore nelle trattative per il governo: un segno di come in Europa partiti di estrema destra che arrivano improvvisamente al potere […] abbiano poche figure presentabili su cui fare affidamento.
I quattro leader rimarranno fuori dall’esecutivo, ma a dare le carte sarà anzitutto Wilders. Il sovranista […] determinerà la politica della quinta economia dell’Ue, un Paese che in questi anni è stato centrale ai tavoli di Bruxelles per il sostegno a Kiev e su due temi che sono carissimi all’Italia, ovvero i fondi Ue e la redistribuzione dei migranti […]
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