paola de micheli

IL TURGORE DI “LIBERO” PER LA POPPUTISSIMA PAOLA DE MICHELI: “IN UN PARTITO NORMALE ZINGARETTI LE PORTEREBBE IL CAFFÈ - REGGE ALLA GRANDE IL CONFLITTO, SA ARTICOLARE IL MESSAGGIO ECONOMICO CON AUTOREVOLEZZA, AGGREDISCE L'AVVERSARIO DI TURNO CON CAPACITÀ SEDUTTIVE MOLTO FELINE E UN PO' FELLINIANE, MA SENZA QUEL MALIARDO O IMBARAZZATO "FLAP FLAP" NELLE PALPEBRE CHE HA RESO CELEBRI ALCUNE ESIBIZIONI DI MARIA ELENA BOSCHI…”

paola de micheli 4

Alessandro Giuli per “Libero quotidiano”

 

In un partito normale Nicola farebbe le fotocopie per Paola e le porterebbe il caffè in ufficio con il taccuino nell' altra mano e la matita dietro l'orecchio, pronto a ricevere disposizioni sulla giornata politica. Ma il Pd, si sa, non è un partito normale e accade così che i ruoli siano invertiti: alla corte del segretario Zingaretti c'è una capa naturale che svetta per meriti propri e per il vuoto intorno a lei: De Micheli Paola, piacentina, scienziata della politica ulivista, fresca vice segretaria del Pd, «cattolica scollata che nessuno si è mai cagata» - parole sue, perché è pure autoironica - e che ha attraversato in scioltezza tutte le stagioni e i toni di rosso di cui si sono ammantate le principali leadership democratiche.

 

Gli antipatizzanti l'accusano di essere stata bersaniana con Pier Luigi Bersani, lettiana con Gianni Letta, renziana con Matteo Renzi e adesso zingarettiana nell'attesa del prossimo giro. Nessuno si è mai domandato se invece non siano piuttosto stati demicheliani, perfino obtorto collo, i maschietti segretari che l'hanno via via ingaggiata e valorizzata lungo il cammino.

 

paola de micheli 3

Per la verità lei è sempre stata se stessa: emiliana catto-sinistra e secchiona per necessità: orfana di padre a 19 anni, con due fratelli minori cresciuti insieme a sua madre Anna allora quarantaquattrenne, si laurea in Scienze politiche alla Cattolica di Milano dopo aver fatto studiare i più piccoli, inizia a lavorare nel settore agroalimentare, aderisce alla causa prodiana che la porterà in breve tempo nel dipartimento Economia del Pd accanto a Stefano Fassina durante la segreteria del conterraneo Pier Luigi Bersani (2012).

 

Dopo il disastro alle politiche del 2013, l' ingaggio al fianco del premier grancoalizionista Enrico Letta non è che la prosecuzione della battaglia ulivista con mezzi aggiornati.

Nel congresso post elettorale De Micheli sostiene Gianni Cuperlo contro Matteo Renzi e, quando un anno dopo il bullo di Rignano si prende anche Palazzo Chigi, per lei si pone un problema di spoils system nei gruppi parlamentari: che fare della vicaria del capogruppo bersaniano alla Camera Roberto Speranza? Rimossa e promossa sottosegretario al ministero dell'Economia, dove sostituisce Giovanni Legnini in rampa di lancio per la vicepresidenza del Csm.

paola de micheli 2

 

«CATTOLICA SCOLLATA»

Dal Mef, nient'affatto renziana, De Micheli tesse la sua tela, fa valere il rigore femminile del suo segno zodiacale (Vergine) e diventa una risorsa neutrale di un partito in perpetua ebollizione. Matteo prende a stimarla e lei lo ricambia dopo il funesto referendum costituzionale del 2016, sostenendolo nel successivo congresso con l'obiettivo di salvare il Pd dall' implosione definitiva.

 

paola de micheli 1

Se De Micheli ha avuto una sbandata renziana, insomma, questo è avvenuto quando l'ormai ex segretario aveva imboccato la via del (momentaneo) tramonto. Regnante Paolo Gentiloni a Palazzo Chigi, nel settembre 2017 Paola viene nominata commissario straordinario alla ricostruzione delle aree centro-italiane colpite dal terremoto dell'anno precedente. Un diadema istituzionale che non stona sulla sua testa materna (è la moglie risolta di un agente di commercio nonché madre d'un cucciolo di tre anni e mezzo).

 

RENZINE SCANSATEVI

Il resto è storia dell' altroieri. La batosta nelle urne del marzo 2018, la nascita del governo nazionalpopulista, le ferite sanguinanti del Pd affidate all' infermiere Zingaretti che sceglie De Micheli come vice e si avvale delle sue indiscutibili doti comunicative. Perché in tivù Paola funziona bene: regge alla grande il conflitto, sa articolare il messaggio economico con una certa autorevolezza, aggredisce l'avversario di turno con capacità seduttive molto feline e un po' felliniane, ma senza quel maliardo o imbarazzato "flap flap" nelle palpebre che ha reso celebri alcune esibizioni di Maria Elena Boschi, alla quale De Micheli viene talvolta accostata. A voler essere benevoli con lui, si potrebbe dire che Paola e il fratello di Montalbano si completano a vicenda.

paola de micheli renzi

 

Zingaretti è un fenomeno della retroguardia: tanto moscio in tivù e sui social quanto esperto nella gestione del potere di quella grigia struttura fondamentale sulla quale poggia la sopravvivenza di un partito ciclotimico com' è il Pd. De Micheli è invece la cuspide dell' avanguardia, un' ardita del popolo che spunta sulla lavagna i bersagli raggiunti e ricarica subito il moschetto. Dire che la zingarella in chief vale da sola un battaglione di amazzoni renziane è forse eccessivo, ma siamo lì.

paola de micheli 5paola de micheli 7paola de micheli 6paola de micheli 3PAOLA DE MICHELI

PAOLA DE MICHELIpaola de michelipaola de micheli con enrico lettapaola de micheli pro zingaretti

Ultimi Dagoreport

turicchi, giorgetti, sala

FLASH! - IL DILEMMA DI GIORGETTI: IL CAPO DELLE PARTECIPATE DEL TESORO E SUO FEDELISSIMO, MARCELLO SALA, NON HA INTENZIONE DI TRASLOCARE ALLA PRESIDENZA DI NEXI PER FARE POSTO AD ANTONINO TURICCHI, CHE VANTA PERO’ UN ‘’CREDITO’’ NEI CONFRONTI DEL MINISTRO DEL MEF PER AVER CONDOTTO IN PORTO LE TRATTATIVE ITA-LUFTANSA. MA ALLA PRESIDENZA DI ITA, INVECE DI TURICCHI, MELONI & C. HANNO IMPOSTO SANDRO PAPPALARDO, UN PILOTA PENSIONATO LEGATO AL CLAN SICULO DI MUSUMECI – ORA GIORGETTI SPERA CHE VENGA APPLICATA LA LEGGE CHE VIETA AI PENSIONATI DI STATO DI RICOPRIRE INCARICHI RETRIBUITI)…

donald trump

DAGOREPORT - LA DIPLOMAZIA MUSCOLARE DI TRUMP È PIENA DI "EFFETTI COLLATERALI" - L'INCEDERE DA BULLDOZER DEL TYCOON HA PROVOCATO UNA SERIE DI CONSEGUENZE INATTESE: HA RIAVVICINATO IL REGNO UNITO ALL'UE, HA RILANCIATO L'IMMAGINE DI TRUDEAU E ZELENSKY, HA RIACCESO IL SENTIMENT ANTI-RUSSO NEGLI USA - LA MOSSA DA VOLPONE DI ERDOGAN E IL TRACOLLO NEI SONDAGGI DI NETANYAHU (SE SALTA "BIBI", SALTA ANCHE IL PIANO DI TRUMP PER IL MEDIO ORIENTE) - I POTENTATI ECONOMICI A STELLE E STRISCE SI MUOVONO: ATTIVATO UN "CANALE" CON LE CONTROPARTI BRITANNICHE PER PREVENIRE ALTRI CHOC TRUMPIANI...

giorgia arianna meloni maria grazia manuela cacciamani gennaro coppola cinecitta francesco rocca

DAGOREPORT - MENTRE LE MULTINAZIONALI STRANIERE CHE VENIVANO A GIRARE IN ITALIA OGGI PREFERISCONO LA SPAGNA, GLI STUDIOS DI CINECITTÀ SONO VUOTI - SONDARE I PRODUTTORI PER FAVORIRE UNA MAGGIORE OCCUPAZIONE DEGLI STUDIOS È UN’IMPRESA NON FACILE SOPRATTUTTO SE A PALAZZO CHIGI VIENE L’IDEA DI NOMINARE AL VERTICE DI CINECITTÀ SPA, CARDINE DEL SISTEMA AUDIOVISIVO ITALIANO, MANUELA CACCIAMANI, LEGATA ALLE SORELLE MELONI, IN PARTICOLARE ARIANNA, MA DOTATA DI UN CURRICULUM DI PRODUTTRICE DI FILM “FANTASMA” E DOCUMENTARI “IGNOTI” – FORSE PER IL GOVERNO MELONI È STATA PIÙ DECISIVA LA FEDE POLITICA CHE IL POSSESSO DI COMPETENZE. INFATTI, CHI RITROVIAMO NELLA SEGRETERIA DI FRANCESCO ROCCA ALLA REGIONE LAZIO? LA SORELLA DI MANUELA, MARIA GRAZIA CACCIAMANI, CHE FU CANDIDATA AL SENATO NEL 2018 NELLE LISTE DI FRATELLI D’ITALIA - QUANDO DIVENTA AD DI CINECITTÀ, CACCIAMANI HA LASCIATO LA GESTIONE DELLE SUE SOCIETÀ NELLE MANI DI GENNARO COPPOLA, IL SUO COMPAGNO E SOCIO D'AFFARI. QUINDI LEI È AL COMANDO DI UNA SOCIETÀ PUBBLICA CHE RICEVE 25 MILIONI L'ANNO, LUI AL TIMONE DELL’AZIENDA DI FAMIGLIA CHE OPERA NELLO STESSO SETTORE…

consiglio europeo giorgia meloni viktor orban ucraina zelensky ursula von der leyen

LE DECISIONI ALL’UNANIMITÀ IN EUROPA SONO FINITE: IERI AL CONSIGLIO EUROPEO IL PRIMO PASSO PER IL SUPERAMENTO DEL VETO, CON L’ISOLAMENTO DEL PUTINIANO VIKTOR ORBAN SUL PIANO IN CINQUE PUNTI PER L’UCRAINA – GIORGIA MELONI NON POTEVA SFILARSI ED È RIUSCITA A RIGIRARE LA FRITTATA CON MATTEO SALVINI: NON ERA UN DESIDERIO DI TRUMP CHE I PAESI EUROPEI AUMENTASSERO FINALMENTE LE SPESE PER LA DIFESA? DI CHE TI LAMENTI? - ANCHE LA POLEMICA DEL LEGHISTA E DI CONTE SUI “SOLDI DEGLI ASILI CHE FINISCONO IN ARMAMENTI” È STATA AGILMENTE NEUTRALIZZATA DALLA SORA GIORGIA, CHE HA FATTO “VERBALIZZARE” LA CONTRARIETÀ DELL’ITALIA ALL’UTILIZZO DEI FONDI DI COESIONE…