laurea honoris causa per liliana segre - milano - 1

“GENOCIDIO? ORA LA PAROLA SI USA PER OGNI COSA, PER QUALUNQUE GUERRA. MENTRE IO L’HO CONOSCIUTO E PER MIRACOLO MI HA RISPARMIATO” – LA SENATRICE A VITA LILIANA SEGRE, SOPRAVVISSUTA AD AUSCHWITZ, PARLA DEL CONFLITTO A GAZA: “È UNA COSA DOLOROSA, SPERO OGNI GIORNO CHE FINISCA - LA "ZONA D’INTERESSE"? SI SAREBBE DOVUTO INTITOLARE LA BANALITÀ DEL MALE. E COMUNQUE NON L’HO VISTO, NON MI VOGLIO MALE, TANT’È VERO CHE SONO ARRIVATA A 93 ANNI…”

Elvira Serra per il “Corriere della Sera” - Estratti

 

LILIANA SEGRE

La zona d’interesse ? «Si sarebbe dovuto intitolare La banalità del male . E comunque non l’ho visto, non mi voglio male, tant’è vero che sono arrivata a 93 anni». La parola genocidio? «Adesso viene usata per parlare di qualunque cosa, di qualunque guerra, di qualunque battaglia, di qualunque presa di posizione. Mentre io l’ho conosciuta e per miracolo mi ha risparmiata». Il conflitto in Israele? «È una cosa talmente dolorosa che, francamente, spero ogni giorno che finisca».

 

La senatrice a vita Liliana Segre interviene sull’attualità più stretta a margine della mostra L’amore non ha colore , un progetto fotografico del ritrattista Lucas Possiede per l’associazione Mamme per la pelle, in corso al Memoriale della Shoah di Milano fino al 7 aprile.

 

Sottobraccio al prezioso Giovanni della sua scorta, con il figlio Luciano Belli Paci e la fondatrice dell’associazione Gabriella Nobile, al termine della visita dice subito al Corriere: «È talmente forte lo scontro tra l’atmosfera di questo posto e l’atmosfera della mostra, con gli scatti delle famiglie adottive felici, che ti dà la speranza che non tutto sia perduto. Io da qui sono partita per andare verso il genocidio, che per miracolo mi ha risparmiata, e vedere queste foto di volti sorridenti, di bambini che vengono da tanti Paesi diversi, ti dà una ventata di ottimismo. In queste immagini la parola razza ha quel significato che le dà la nostra Costituzione: il problema sono i razzisti, non la parola».

 

LILIANA SEGRE

La senatrice a vita non usciva pubblicamente dal 30 gennaio, quando proprio qui, assieme alla Comunità di Sant’Egidio, aveva ricordato la partenza sua e di suo padre Alberto dal Binario 21 verso Auschwitz, ottant’anni fa. Ieri, in compagnia dell’amica Liliana Konigsman, ha accettato di conversare su tanti temi, a partire dalla pellicola di Jonathan Glazer vincitrice dell’Oscar per il miglior film straniero. «Sarebbe stato meglio intitolarlo La banalità del male , perché è quel che riguarda quella famiglia nella sua villetta civettuola. La vera zona di interesse è dove stavamo noi, con quello che succedeva nei campi di sterminio: lì dentro nessuno sapeva niente di quello che succedeva fuori.

 

ignazio la russa liliana segre - memoriale della shoah a milano

Non escludo che il giorno in cui questo film dovesse passare su Netflix mi possa venire stranamente la voglia di farmi male e me lo possa vedere da sola, nel segreto della mia camera. Ma a che pro? Nessun film può restituire quello che abbiamo vissuto. Neppure Schindler’s List c’è riuscito».

 

(…)

Sulla situazione di Gaza, Liliana Segre insiste sul tema che più le sta a cuore: i bambini. «A me interessa sempre salvare i bambini, tutti. Gli adulti fanno degli errori di cui le prime vittime sono loro».

 

Del conflitto in Israele aggiunge: «Non ho la forza né mentale né fisica per affrontare la televisione di ogni giorno. È una cosa che mi turba profondamente, mi dispera».

BEPPE SALA LILIANA SEGRE

Chiudendo con la serata degli Oscar, ammette di aver visto Io capitano , di Matteo Garrone: «Mi è piaciuto molto, è un film bellissimo».

 

liliana segre

Avrebbe voluto che vincesse la statuetta? «Non avendo visto La zona d’interesse , non lo posso dire. Però, tanto, vincono sempre gli ebrei».

liliana segre alla prima della scala 2022 1liliana segrelaurea honoris causa per liliana segre milano 1

Ultimi Dagoreport

donald trump elon musk

DAGOREPORT - BLACKSTONE, KKR, BLACKROCK E ALTRI FONDI D’INVESTIMENTO TEMONO CHE IL SECONDO MANDATO ALLA CASA BIANCA DI TRUMP VENGA CONDIZIONATO DAL KETAMINICO ELON MUSK, CHE ORMAI SPARA UNA MINCHIATA AL GIORNO - GLI OPERATORI DI BORSA VOGLIONO FARE AFFARI, GLI AD PENSANO A STARE INCOLLATI ALLA POLTRONA DISTRIBUENDO PINGUI DIVIDENDI, NESSUNO DI ESSI CONDIVIDE L’INSTABILITÀ CHE QUEL “TESLA DI MINCHIA” CREA A OGNI PIÉ SOSPINTO - DAGLI ATTACCHI ALLA COMMISSIONE EUROPEA AL SOSTEGNO AI NAZISTELLI DI AFD FINO ALL’ATTACCO ALLA FED E AL TENTATIVO DI FAR ZOMPARE IL GOVERNO BRITANNICO, TUTTE LE SPARATE DEL MUSK-ALZONE…

matteo salvini giorgia meloni piantedosi renzi open arms roberto vannacci

DAGOREPORT - L’ASSOLUZIONE NEL PROCESSO “OPEN ARMS” HA TOLTO A SALVINI LA POSSIBILITA’ DI FARE IL MARTIRE DELLE TOGHE ROSSE E LO HA COSTRETTO A CAMBIARE LA STRATEGIA ANTI-DUCETTA: ORA PUNTA A TORNARE AL VIMINALE, TRAMPOLINO CHE GLI PERMISE DI PORTARE LA LEGA AL 30% - E "IO SO' E TU NON SEI UN CAZZO" NON CI PENSA PROPRIO: CONFERMA PIANTEDOSI E NON VUOLE LASCIARE AL LEGHISTA LA GESTIONE DEL DOSSIER IMMIGRAZIONE (FORMALMENTE IN MANO A MANTOVANO MA SU CUI METTE LE MANINE MINNITI), SU CUI HA PUNTATO TUTTE LE SUE SMORFIE CON I “LAGER” IN ALBANIA - I FAN DI VANNACCI NON ESULTANO SALVINI ASSOLTO: VOGLIONO IL GENERALE AL COMANDO DI UN PARTITO DE’ DESTRA, STILE AFD - I DUE MATTEO...

giorgia meloni - matteo salvini - open arms

DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI GRIDERA' ANCORA ALLE “TOGHE ROSSE” E ALLA MAGISTRATURA “NEMICA DELLA PATRIA”? -L’ASSOLUZIONE È DI SICURO IL PIÙ GRANDE REGALO DI NATALE CHE POTEVA RICEVERE GIORGIA MELONI PERCHÉ TAGLIA LE UNGHIE A QUELLA SETE DI “MARTIRIO” DI SALVINI CHE METTEVA A RISCHIO IL GOVERNO – UNA VOLTA “ASSOLTO”, ORA IL LEADER DEL CARROCCIO HA DAVANTI A SÉ SOLO GLI SCAZZI E I MALUMORI, DA ZAIA A FONTANA FINO A ROMEO, DI UNA LEGA RIDOTTA AI MINIMI TERMINI, SALVATA DAL 3% DI VANNACCI, DIVENTATA SEMPRE PIÙ IRRILEVANTE, TERZA GAMBA NELLA COALIZIONE DI GOVERNO, SUPERATA PURE DA FORZA ITALIA. E LA DUCETTA GODE!

roberto gualtieri alessandro onorato nicola zingaretti elly schlein silvia costa laura boldrini tony effe roma concertone

DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI MEGALOMANI CHE È DIVENTATO IL PD DI ELLY SCHLEIN: UN GRUPPO DI RADICAL-CHIC E BEGHINE DEL CAZZO PRIVI DELLA CAPACITÀ POLITICA DI AGGREGARE I TANTI TONYEFFE DELLE DISGRAZIATE BORGATE ROMANE, CHE NON HANNO IN TASCA DECINE DI EURO DA SPENDERE IN VEGLIONI E COTILLONS E NON SANNO DOVE SBATTERE LA TESTA A CAPODANNO - DOTATA DI TRE PASSAPORTI E DI UNA FIDANZATA, MA PRIVA COM’È DI QUEL CARISMA CHE TRASFORMA UN POLITICO IN UN LEADER, ELLY NON HA IL CORAGGIO DI APRIRE LA BOCCUCCIA SULLA TEMPESTA CHE STA TRAVOLGENDO NON SOLO IL CAMPIDOGLIO DELL’INETTO GUALTIERI MA LO STESSO CORPACCIONE DEL PD -  EPPURE ELLY È LA STESSA PERSONA CHE SCULETTAVA FELICE AL GAY PRIDE DI MILANO SUL RITMO DI “SESSO E SAMBA” DI TONY EFFE. MELONI E FAZZOLARI RINGRAZIANO… - VIDEO

bpm giuseppe castagna - andrea orcel - francesco milleri - paolo savona - gaetano caltagirone

DAGOREPORT: BANCHE DELLE MIE BRAME! - UNICREDIT HA MESSO “IN PAUSA” L’ASSALTO A BANCO BPM IN ATTESA DI VEDERE CHE FINE FARÀ L’ESPOSTO DI CASTAGNA ALLA CONSOB: ORCEL ORA HA DUE STRADE DAVANTI A SÉ – PER FAR SALTARE L'ASSALTO DI UNICREDIT, L'AD DI BPM, GIUSEPPE CASTAGNA, SPERA NELLA "SENSIBILITA' POLITICA" DEL PRESIDENTE DELLA CONSOB, PAOLO SAVONA, EX MINISTRO IN QUOTA LEGA – IL NERVOSISMO ALLE STELLE DI CASTAGNA PER L’INSODDISFAZIONE DI CALTAGIRONE - LA CONTRARIETA' DI LEGA E PARTE DI FDI ALLA COMPLETA ASSENZA IN MPS - LE DIMISSIONI DEI 5 CONSIGLIERI DEL MINISTERO DELL'ECONOMIA DAL “MONTE”: FATE LARGO AI NUOVI AZIONISTI, ''CALTARICCONE" E MILLERI/DEL VECCHIO - SE SALTA L'OPERAZIONE BPM-MPS, LA BPER DI CIMBRI (UNIPOL) ALLA FINESTRA DI ROCCA SALIMBENI, MENTRE CALTA E MILLERI SAREBBERO GIA' ALLA RICERCA DI UN'ALTRA BANCA PER LA PRESA DI MEDIOBANCA-GENERALI...