luciana lamorgese migranti

MALTA MAREA - LA MINISTRA LAMORGESE PROVA IN OGNI MODO A MOSTRARE OTTIMISMO PER L’ACCORDO SULLA REDISTRIBUZIONE DEI MIGRANTI, MA SIAMO ALLE SOLITE: DI PAESI DISPOSTI AD ACCOGLIERE I RICHIEDENTI ASILO NON C’È NEANCHE L’OMBRA - CON ERDOGAN CHE PREME SULLA SIRIA, SI POTREBBE PRESTO RIAPRIRE LA ROTTA ORIENTALE, QUELLA GRECA, CHE VUOL DIRE CHE IL MEDITERRANEO NON SARÀ PIÙ LA PRIORITÀ

Marco Bresolin per “la Stampa”

luciana lamorgese luigi di maio 3

 

L'intesa europea sul patto di Malta «resta ancora molto lontana» e di conseguenza il meccanismo per la redistribuzione dei migranti salvati nel Mediterraneo non può partire. Il ministro Luciana Lamorgese prova a esibire ottimismo e, al termine del suo primo Consiglio Ue a Lussemburgo, considera ancora possibile una svolta entro la fine dell' anno. Ma la strada è tutta in salita per due ragioni molto semplici. Primo: i Paesi disposti ad accogliere i richiedenti asilo non si vedono. Secondo: c' è un forte allarme per la ripresa degli arrivi in Grecia.

sbarchi fantasma 3

 

migranti

Il focus dell' attenzione si è dunque spostato sulla rotta orientale, anche in vista di una possibile crisi al confine tra Turchia e Siria. Il confronto di ieri tra i ministri dell' Interno dei Ventotto ha visto emergere le resistenze di molti governi. Al momento non c' è nessuna adesione ufficiale al patto di Malta. Lussemburgo, Portogallo e Irlanda si sono detti disponibili a entrare nel meccanismo, ma lo stesso ministro lussemburghese Jean Asselborn mette le mani avanti: «I pochi Paesi che sin qui hanno aderito non sono abbastanza».

Jean Asselborn

 

Amelie De Montchalin

Quanti ne servono? «Almeno la metà» dice il ministro, spostando l' asticella a quota 13-14. La francese Amélie De Montchalin si è spinta a dire che «dieci Paesi potrebbero aderire». Nel suo conteggio include anche la Finlandia (che però resta alla finestra), la Slovenia (che contesta alcuni punti del testo) e la Svezia (che ieri si è chiamata fuori: «Abbiamo già fatto più della maggior parte degli altri Paesi» ha detto il ministro Mikael Damberg).

 

luciana lamorgese matteo salvini conte lamorgese

Durante il week-end Francia e Germania, firmatarie dell' accordo con Malta e Italia, hanno lanciato una vera e propria caccia ai volenterosi. Ma il lavoro diplomatico non ha portato i risultati sperati. Per convincere i riluttanti, il tedesco Horst Seehofer ha assicurato che il meccanismo redistributivo riguarderà «centinaia di richiedenti asilo» e che se questi diventano «migliaia, allora si ferma».

 

LUCIANA LAMORGESE ROBERTO GUALTIERIhorst seehofer

Il che sarebbe un controsenso se si pensa che lo schema è pensato proprio per alleviare la pressione sui Paesi in prima linea. Durante la sua visita in Danimarca, Sergio Mattarella ha parlato della questione con la premier Mette Frederiksen, ma Copenhagen ha ribadito la sua indisponibilità perché contraria alla redistribuzione. «Quello dei migranti è un problema che esiste e che bisogna governare - ha replicato il Presidente della Repubblica -, non si può far finta di rimuoverlo».

mette frederiksen 7

 

Georgios Koumoutsakos

Il pranzo di ieri è durato tre ore e mezza, ma gran parte della discussione se l' è presta la situazione in Grecia: «Ci sono tutti i segnali di una nuova crisi migratoria» ha avvertito il ministro di Atene, Georgios Koumoutsakos, che con i colleghi di Bulgaria e Cipro ha presentato un documento in cui si chiede maggiore attenzione per la rotta orientale. Nel solo mese di settembre sono sbarcati 11.500 migranti in Grecia, più di quelli arrivati in Italia e a Malta nell' intero 2019.

luciana lamorgese 7migrantiLUCIANA LAMORGESENICOLA ZINGARETTI LUCIANA LAMORGESEluciana lamorgesesbarchi fantasma 1migrantisbarchi fantasma 2matteo savini e luciana lamorgeseluciana lamorgese giuseppe conte luigi di maio 1migranti sulla eleonoreluciana lamorgese paola de micheli giuseppe conte luigi di maioluciana lamorgese giuseppe conte luigi di maiolamorgesesbarchi fantasma 4sbarchi fantasma 5sbarchi fantasma 6sbarchi fantasma 7luciana lamorgese 6

Ultimi Dagoreport

donald trump elon musk

DAGOREPORT - BLACKSTONE, KKR, BLACKROCK E ALTRI FONDI D’INVESTIMENTO TEMONO CHE IL SECONDO MANDATO ALLA CASA BIANCA DI TRUMP VENGA CONDIZIONATO DAL KETAMINICO ELON MUSK, CHE ORMAI SPARA UNA MINCHIATA AL GIORNO - GLI OPERATORI DI BORSA VOGLIONO FARE AFFARI, GLI AD PENSANO A STARE INCOLLATI ALLA POLTRONA DISTRIBUENDO PINGUI DIVIDENDI, NESSUNO DI ESSI CONDIVIDE L’INSTABILITÀ CHE QUEL “TESLA DI MINCHIA” CREA A OGNI PIÉ SOSPINTO - DAGLI ATTACCHI ALLA COMMISSIONE EUROPEA AL SOSTEGNO AI NAZISTELLI DI AFD FINO ALL’ATTACCO ALLA FED E AL TENTATIVO DI FAR ZOMPARE IL GOVERNO BRITANNICO, TUTTE LE SPARATE DEL MUSK-ALZONE…

matteo salvini giorgia meloni piantedosi renzi open arms roberto vannacci

DAGOREPORT - L’ASSOLUZIONE NEL PROCESSO “OPEN ARMS” HA TOLTO A SALVINI LA POSSIBILITA’ DI FARE IL MARTIRE DELLE TOGHE ROSSE E LO HA COSTRETTO A CAMBIARE LA STRATEGIA ANTI-DUCETTA: ORA PUNTA A TORNARE AL VIMINALE, TRAMPOLINO CHE GLI PERMISE DI PORTARE LA LEGA AL 30% - E "IO SO' E TU NON SEI UN CAZZO" NON CI PENSA PROPRIO: CONFERMA PIANTEDOSI E NON VUOLE LASCIARE AL LEGHISTA LA GESTIONE DEL DOSSIER IMMIGRAZIONE (FORMALMENTE IN MANO A MANTOVANO MA SU CUI METTE LE MANINE MINNITI), SU CUI HA PUNTATO TUTTE LE SUE SMORFIE CON I “LAGER” IN ALBANIA - I FAN DI VANNACCI NON ESULTANO SALVINI ASSOLTO: VOGLIONO IL GENERALE AL COMANDO DI UN PARTITO DE’ DESTRA, STILE AFD - I DUE MATTEO...

giorgia meloni - matteo salvini - open arms

DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI GRIDERA' ANCORA ALLE “TOGHE ROSSE” E ALLA MAGISTRATURA “NEMICA DELLA PATRIA”? -L’ASSOLUZIONE È DI SICURO IL PIÙ GRANDE REGALO DI NATALE CHE POTEVA RICEVERE GIORGIA MELONI PERCHÉ TAGLIA LE UNGHIE A QUELLA SETE DI “MARTIRIO” DI SALVINI CHE METTEVA A RISCHIO IL GOVERNO – UNA VOLTA “ASSOLTO”, ORA IL LEADER DEL CARROCCIO HA DAVANTI A SÉ SOLO GLI SCAZZI E I MALUMORI, DA ZAIA A FONTANA FINO A ROMEO, DI UNA LEGA RIDOTTA AI MINIMI TERMINI, SALVATA DAL 3% DI VANNACCI, DIVENTATA SEMPRE PIÙ IRRILEVANTE, TERZA GAMBA NELLA COALIZIONE DI GOVERNO, SUPERATA PURE DA FORZA ITALIA. E LA DUCETTA GODE!

roberto gualtieri alessandro onorato nicola zingaretti elly schlein silvia costa laura boldrini tony effe roma concertone

DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI MEGALOMANI CHE È DIVENTATO IL PD DI ELLY SCHLEIN: UN GRUPPO DI RADICAL-CHIC E BEGHINE DEL CAZZO PRIVI DELLA CAPACITÀ POLITICA DI AGGREGARE I TANTI TONYEFFE DELLE DISGRAZIATE BORGATE ROMANE, CHE NON HANNO IN TASCA DECINE DI EURO DA SPENDERE IN VEGLIONI E COTILLONS E NON SANNO DOVE SBATTERE LA TESTA A CAPODANNO - DOTATA DI TRE PASSAPORTI E DI UNA FIDANZATA, MA PRIVA COM’È DI QUEL CARISMA CHE TRASFORMA UN POLITICO IN UN LEADER, ELLY NON HA IL CORAGGIO DI APRIRE LA BOCCUCCIA SULLA TEMPESTA CHE STA TRAVOLGENDO NON SOLO IL CAMPIDOGLIO DELL’INETTO GUALTIERI MA LO STESSO CORPACCIONE DEL PD -  EPPURE ELLY È LA STESSA PERSONA CHE SCULETTAVA FELICE AL GAY PRIDE DI MILANO SUL RITMO DI “SESSO E SAMBA” DI TONY EFFE. MELONI E FAZZOLARI RINGRAZIANO… - VIDEO

bpm giuseppe castagna - andrea orcel - francesco milleri - paolo savona - gaetano caltagirone

DAGOREPORT: BANCHE DELLE MIE BRAME! - UNICREDIT HA MESSO “IN PAUSA” L’ASSALTO A BANCO BPM IN ATTESA DI VEDERE CHE FINE FARÀ L’ESPOSTO DI CASTAGNA ALLA CONSOB: ORCEL ORA HA DUE STRADE DAVANTI A SÉ – PER FAR SALTARE L'ASSALTO DI UNICREDIT, L'AD DI BPM, GIUSEPPE CASTAGNA, SPERA NELLA "SENSIBILITA' POLITICA" DEL PRESIDENTE DELLA CONSOB, PAOLO SAVONA, EX MINISTRO IN QUOTA LEGA – IL NERVOSISMO ALLE STELLE DI CASTAGNA PER L’INSODDISFAZIONE DI CALTAGIRONE - LA CONTRARIETA' DI LEGA E PARTE DI FDI ALLA COMPLETA ASSENZA IN MPS - LE DIMISSIONI DEI 5 CONSIGLIERI DEL MINISTERO DELL'ECONOMIA DAL “MONTE”: FATE LARGO AI NUOVI AZIONISTI, ''CALTARICCONE" E MILLERI/DEL VECCHIO - SE SALTA L'OPERAZIONE BPM-MPS, LA BPER DI CIMBRI (UNIPOL) ALLA FINESTRA DI ROCCA SALIMBENI, MENTRE CALTA E MILLERI SAREBBERO GIA' ALLA RICERCA DI UN'ALTRA BANCA PER LA PRESA DI MEDIOBANCA-GENERALI...