luigi di maio alessandro di battista in auto

IL M5s PRONTO ALLO STRAPPO A SINISTRA, LO SCENARIO DI "BRU-NEO" VESPA - SE LO SCARTO TRA LEGA E GRILLINI FOSSE DI 10 PUNTI IL GOVERNO POTREBBE CADERE - SE SI ANDASSE A ELEZIONI ANTICIPATE, ZINGARETTI PROVEREBBE A FARE UN GOVERNO CON IL M5s - DI MAIO FARA’ DI TUTTO PER REGGERE: MA DI BATTISTA HA GIA FATTO SAPERE DI ESSERE PRONTO A CANDIDARSI…

Bruno Vespa per il Giorno-www.quotidiano.net

 

MATTEO SALVINI LUIGI DI MAIO COME BUD SPENCER E TERENCE HILL

GLI ULTIMI sondaggi pubblicabili a norma di legge prima delle elezioni dicono che Lega e Cinque Stelle sono divisi da 8 punti. Meno dei 10/12 della settimana scorsa, ma sufficienti quasi a ribaltare i rapporti di forza tra i due partiti. La Lega al 30% guadagnerebbe 13 punti rispetto alle elezioni politiche, il M5s con 22 ne perderebbe 10. Otto punti sono un limbo in cui tutto può accadere: 10 o più precipiterebbero il partito di Di Maio negli inferi, 5 lo farebbero risalire a un Purgatorio accettabile. Crisi di governo ed elezioni anticipate - se e quando se ne parlasse - dipenderebbero in larga parte dai risultati elettorali. Anche se gli stellati addebitano la perdita di consenso al fidanzamento con Salvini e i leghisti dicono che non se la sentono di proseguire una collaborazione così sfibrante.

 

Durante la battaglia d' Inghilterra del 1940, i londinesi avevano una sola certezza: ogni giorno i tedeschi li avrebbero bombardati. Così noi cronisti, nel momento in cui il sorgere del sole ci informa che il mondo è ancora in piedi, sappiamo che i caccia stellati bombarderanno da lì a poco il quartier generale leghista.

di battista

 

E LA CONTRAEREA del Capitano risponderà a dovere.

Non vogliamo annoiare il lettore con lo sterminato menu di attacchi e contrattacchi: crediamo che i punti di contatto tra i due alleati siano ormai largamente inferiori ai punti di dissenso. Indipendentemente dal giudizio sulla revoca del sottosegretario Siri, Salvini non è tipo da incassare una sberla del genere senza battere ciglio.

 

Vedremo come andrà a finire il suo pressing su autonomia e flat tax, ma sarà difficile per la Lega rinunciare a progetti simbolo e per i 5 Stelle al salario minimo, anche se le compatibilità economiche sono tutte da dimostrare. E vedremo anche se dopo il 26 maggio il presidente Conte potrà ripetere tranquillamente che «il fatto che comandi Salvini è una illusione ottica», come ha detto ieri.

 

di maio di battista

Negli ultimi giorni l' orizzonte si è tuttavia schiarito, almeno a sinistra. Il segretario Zingaretti ha marcato l' apertura a sinistra del Pd, più di quanto non avesse fatto finora. Se si andasse a elezioni anticipate, sarebbe naturale il suo tentativo di fare un governo con i 5 Stelle, se i numeri lo consentissero. Questi numeri oggi danno una somma del 42/44 per cento, di 1/3 punti inferiore ai voti di Lega, Forza Italia e Fratelli d' Italia. Anche la forza parlamentare dei 5 Stelle sarebbe ridimensionata dalla loro debolezza nei collegi uninominali.

 

Se Salvini non dimostrasse il 26 maggio di essere fortissimo da solo (o con la Meloni) in molti collegi, avrebbe due sole opzioni: presentarsi alle politiche con il centrodestra classico o continuare l' avventura con i 5 Stelle indeboliti e preoccupati da un forte ridimensionamento dei loro gruppi parlamentari. Di Maio farà di tutto per reggere: Di Battista ha già fatto sapere di essere pronto a candidarsi. Al posto di Di Maio, se sul capo politico si abbattesse il vincolo dei due mandati. Uno strappo a sinistra nel M5S, un possibile strappo nel Pd se i renziani non accettassero un ritorno al passato. Mentre il Cavaliere, di cui era stato celebrato l' ennesimo funerale, ha fatto 'cucù' mostrandosi in gran forma negli schermi televisivi. Insomma, beato chi sa leggere i fondi del caffè.

nicola zingaretti foto di bacco

 

NICOLA ZINGARETTI

Ultimi Dagoreport

elon musk trump zelensky jd vance

DAGOREPORT – LE SPARATE DI ELON MUSK SONO SOLO UN MODO PER ATTIRARE L’ATTENZIONE E RISPONDERE AL PRESENZIALISMO DI JD VANCE, CHE MR. TESLA CONSIDERA UN “BURINO” – IL MILIARDARIO KETAMINICO HA PRESO MALISSIMO LA VISIBILITÀ OTTENUTA DAL VICEPRESIDENTE USA GRAZIE ALL’IMBOSCATA TESA A ZELENSKY. TRUMP CONOSCE BENE L’EGO-MANIA DEL SUO “DOGE”: PER QUESTO HA CHIESTO AL CONGRESSO UNA STANDING OVATION PUBBLICA PER MUSK (E QUELLO, TUTTO TRONFIO, SI È ALZATO COMPIACIUTO MOSTRANDO IL POLLICE)…

matteo salvini donald trump ursula von der leyen giorgia meloni ue unione europea

DAGOREPORT – IL VERTICE TRA GIORGIA MELONI E I SUOI VICEPREMIER È SERVITO ALLA PREMIER PER INCHIODARE IL TRUMPIAN-PUTINIANO SALVINI: GLI HA INTIMATO DI NON INIZIARE UNA GUERRIGLIA DI CRITICHE DAL MOMENTO IN CUI SARÀ UFFICIALE L’OK ITALIANO AL RIARMO UE (DOMANI AL CONSIGLIO EUROPEO ARRIVERÀ UN SÌ AL PROGETTO DI URSULA VON DER LEYEN), ACCUSANDOLO DI INCOERENZA – LA DUCETTA VIVE CON DISAGIO ANCHE LE MOSSE DI MARINE LE PEN, CHE SI STA DANDO UNA POSTURA “ISTITUZIONALE” CHE METTE IN IMBARAZZO LA PREMIER

ursula von der leyen giorgia meloni macron starmer armi difesa unione europea

DAGOREPORT – SI FA PRESTO A DIRE “RIARMIAMO L’EUROPA”, COME FA LA VON DER LEYEN. LA REALTÀ È UN PO’ PIÙ COMPLICATA: PER RECUPERARE IL RITARDO CON USA E RUSSIA SUGLI ARMAMENTI, CI VORRANNO DECENNI. E POI CHI SI INTESTA LA RIMESSA IN MOTO DELLA MACCHINA BELLICA EUROPEA? – IL TEMA È SOPRATTUTTO POLITICO E RIGUARDA LA CENTRALITÀ DI REGNO UNITO E FRANCIA: LONDRA NON È NEMMENO NELL’UE E L’ATTIVISMO DI MACRON FA INCAZZARE LA MELONI. A PROPOSITO: LA DUCETTA È ORMAI L’UNICA RIMASTA A GUARDIA DEL BIDONE SOVRANISTA TRUMPIANO IN EUROPA (SI È SMARCATA PERFINO MARINE LE PEN). IL GOVERNO ITALIANO, CON UN PUTINIANO COME VICEPREMIER, È L’ANELLO DEBOLE DELL’UE…

trump zelensky vance lucio caracciolo john elkann

DAGOREPORT – LUCIO E TANTE OMBRE: CRESCONO I MALUMORI DI ELKANN PER LE SPARATE TRUMPUTINIANE DI LUCIO CARACCIOLO - A “OTTO E MEZZO” HA ADDIRITTURA SOSTENUTO CHE I PAESI BALTICI “VORREBBERO INVADERE LA RUSSIA”- LA GOCCIA CHE HA FATTO TRABOCCARE IL VASO È STATA L’INTERVISTA RILASCIATA A “LIBERO” DAL DIRETTORE DI “LIMES” (RIVISTA MANTENUTA IN VITA DAL GRUPPO GEDI) - L'IGNOBILE TRAPPOLONE A ZELENSKY? PER CARACCIOLO, IL LEADER UCRAINO "SI E' SUICIDATO: NON HA RICONOSCIUTO IL RUOLO DI TRUMP" - E' ARRIVATO AL PUNTO DI DEFINIRLO UN OPPORTUNISTA INCHIAVARDATO ALLA POLTRONA CHE "FORSE SPERAVA DOPO IL LITIGIO DI AUMENTARE IL CONSENSO INTERNO..." - VIDEO

giorgia meloni donald trump joe biden

DAGOREPORT – DA DE GASPERI A TOGLIATTI, DA CRAXI A BERLUSCONI, LE SCELTE DI POLITICA ESTERA SONO SEMPRE STATE CRUCIALI PER IL DESTINO DELL’ITALIA - ANCOR DI PIU' NELL’ERA DEL CAOS TRUMPIANO, LE QUESTIONI INTERNAZIONALI SONO DIVENTATE LA DISCRIMINANTE NON SOLO DEL GOVERNO MA DI OGNI PARTITO - NONOSTANTE I MEDIA DEL NOSTRO PAESE (SCHIERATI IN GRAN MAGGIORANZA CON LA DUCETTA) CERCHINO DI CREARE UNA CORTINA FUMOGENA CON LE SUPERCAZZOLE DI POLITICA DOMESTICA, IL FUTURO DEL GOVERNO MELONI SI DECIDE TRA WASHINGTON, LONDRA, BRUXELLES, PARIGI – DOPO IL SUMMIT DI STARMER, GIORGIA DEI DUE MONDI NON PUÒ PIÙ TRACCHEGGIARE A COLPI DI CAMALEONTISMO: STA CON L’UE O CON TRUMP E PUTIN?