IL CORAZZIERE-CAPO MACALUSO RECITA IL RE GIORGIO-PENSIERO: “LO CONOSCO BENE E SI DIMETTERÀ, SE ENTRO L’ESTATE NON ARRIVANO LE RIFORME”

Concetto Vecchio per ‘La Repubblica'

Macaluso, lei che è da sempre amico del presidente, crede che se non si faranno le riforme Napolitano si dimetterà?
«Io penso proprio di sì».

E quando?
«Nel suo discorso d'insediamento aveva parlato di un anno e sei mesi per modificare la Costituzione, quindi entro l'estate- autunno. Aveva vincolato la sua rielezione a tre punti fondamentalmente: rifare la legge elettorale, riformare il Senato, ridurre il numero dei parlamentari. "Altrimenti non ci sto"».

Quindi lo farà davvero?
«Guardi, Giorgio lo conosco da una vita, sarà fedele a quel che ha detto. Non si smentirà».

E se invece i prossimi mesi fossero quelli giusti?
«Non lo so, però gli italiani dovrebbero ricordarsi che tutti lo applaudivano quel giorno a Montecitorio, e più lui li sferzava più loro gli dicevano evviva. A cominciare da Silvio Berlusconi, che gli aveva chiesto in ginocchio di accettare il secondo mandato. E adesso invita a boicottarlo, a spegnere la tv durante il discorso di domani sera. La verità è che siamo un Paese di pazzi».

Le opposizioni sono tutte coalizzate. Cosa vogliono?
«Lo sfascio. Demolire il sistema politico costituzionale di cui Napolitano è stato il garante. E poi vogliono le elezioni. Ma con quale legge? Non sono nemmeno capaci di approvare le nuove regole elettorali».

Ma per molti, a partire dal Pd di Renzi, il governo fa pochino. Non è così?
«Ma fintanto che c'è un governo e una maggioranza il Capo dello Stato ha il dovere costituzionale di non sciogliere il Parlamento. Piuttosto noto questo: gli antiberlusconiani, a cominciare da Grillo, sono diventati anti-Napolitano solo perché il presidente non ha sciolto le Camere come voleva Berlusconi dopo la mancata concessione della grazia. E quindi attaccano chi non ha ubbidito a Berlusconi, un paradosso che a me pare sciasciano».

Grillo farà il contro-discorso. Lo seguirà?
«E lo faccia sto contro-discorso, è un suo diritto. Può dire quello che vuole, c'è libertà d'espressione, ma il discorso alla nazione lo fa il capo dello Stato, Grillo una concione».

La richiesta di impeachment è fondata?
«È ridicola. La messa in stato d'accusa si chiede per alto tradimento, qua il tradimento dove sarebbe? Ma oramai in Italia ognuno può alzarsi e sparare la sua panzana quotidiana, concedendosi la propaganda più dozzinale. È l'ennesima conferma della caduta della cultura politica di massa che c'è stata negli ultimi trent'anni, da cui poi discende la crisi morale nella quale ci dibattiamo».

Renzi cosa vuole veramente? Le elezioni?
«Vedo che è impaziente, e la sua impazienza è anche la mia: bisogna fare presto, rapidamente, non c'è più tempo da perdere. E ha ragione a reclamare il cambio di rotta».

Poniamo che entro la primavera si faccia la legge elettorale, lei ritiene che Napolitano lo lascerà andare al voto»?
«Adesso mi chiede troppo, non sono Napolitano, sono Emanuele Macaluso. La mia risposta è: non lo so».

 

Paolo Franchi Macaluso e De Mita Emanuele Macaluso e Alfredo Reichlin Emanuele Macaluso e Nicola Mancino NAPOLITANO E MACALUSO IN ALTO ADIGE NAPOLITANO e EMANUELE MACALUSO

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