"UN GOVERNO SENZA DI NOI NON SI PUO’ FARE" – DI MAIO RIVENDICA IL PRIMATO ELETTORALE DEL M5S E IL FORZISTA BRUNETTA APRE AL DIALOGO: "SÌ A INTESE CON M5S E PD SULLE PRESIDENZE DI SENATO E CAMERA E SUL "DEF" – "IL REDDITO DI CITTADINANZA? NON SE NE PARLA PROPRIO"
Angelo Picariello per Avvenire
«Il centrodestra ha vinto le elezioni ed è l' unica forza politica con un programma, approvato col 37 per cento dei consensi, che mettiamo al centro del dibattito ». Renato Brunetta apre il dialogo a tutto campo, «non solo Pd, anche M5s. E se si parte dai programmi, più che dalle formule, si scopre che ci sono molte più cose che uniscono ». Il Def, auspica, «da problema può diventare opportunità».
Ma un nuovo governo è ancora lontano.
Certamente, ma all' insediamento delle Camere queste già svolgono una funzione di indirizzo e il Def può diventare incubatore della maggioranza.
Occorrerà partire dagli aspetti meno divisivi.
Il centrodestra non avendo i numeri per fare da solo si pone a centrocampo, e dice: «Questo è il nostro programma.
Paolo Romani Renato Brunetta Matteo Salvini Giovanni Toti foto Lapresse
Discutiamo».
A partire da quali punti?
Innanzitutto la crescita. Ma per far ripartire il Paese occorre ridurre le tasse.
Quindi, la flat tax. Poi la sicurezza: basta sbarchi e clandestini.
Dopodiché, Confindustria e sindacati hanno raggiunto un accordo per nuove relazioni industriali. Che ora va accompagnato con misure adeguate.
Si parte del cuneo fiscale?
Siamo per il dialogo sociale, a differenza di Renzi, e vediamo grandi spazi per intervenire.
Prima c' è l' elezione dei presidenti delle Camere.
Al Senato il centrodestra, al ballottaggio, può fare da solo...
Anche lì, avessimo avuto la maggioranza assoluta avremmo ripetuto gli atteggiamenti, forse miopi, del centrosinistra, che quando ha potuto, ha sempre preso tutto. Ma è un' occasione da non sprecare nei confronti del Paese, pari pari come il Def.
Quindi trattativa aperta già al Senato.
Come hanno detto sia Berlusconi che Salvini si deve partire dal risultato delle elezioni: non c' è una una forza che ha i numeri da sola, ma c' è una coalizione che ha vinto.
Per i voti ottenuti dal M5s al Sud è però impensabile tenerlo fuori da questa interlocuzione.
Per questo serve il dibattito sul Def e il dialogo per le presidenze delle Camere.
Sta proponendo un governo di minoranza con l' astensione degli altri?
Le vie del Signore sono infinite: nella storia repubblicana ci sono stati governi di minoranza con l' astensione di tutti gli altri o quasi; governi con appoggi esterni di tutti gli altri o quasi. Le formule possono essere le più varie purché si agisca alla luce del sole, e partendo dagli interessi del Paese: la ripresa della produttività, l' occupazione giovanile, i conti pubblici, la sicurezza, la povertà.
E il reddito di cittadinanza?
Non se ne parla proprio. Il reddito occorre prima produrlo, per poterlo distribuire.
L' Europa però chiede anche risparmi.
Spending review e taglio degli sprechi, per finanziare gli investimenti son un altro punto di possibile convergenza. Come anche la famiglia e gli aiuti alla natalità.
2. DI MAIO
(…) Il leader del Movimento 5 Stelle, Luigi Di Maio, con un intervento su Facebook ribadisce alcuni punti fermi: senza il M5S il governo non si fa, è da lì che, chi ha interesse per le sorti del Paese, deve passare. In altre parole rivendica il primato elettorale dei 5Stelle per la designazione del premier. "Il governo - scrive - deve rispettare la volontà espressa dai cittadini, che con oltre il 32% hanno votato un programma, un candidato-premier e una squadra di governo". "L'ho detto dal primo giorno della campagna elettorale: per la formazione del governo noi siamo aperti al confronto con tutte le forze politiche e realizzare finalmente le cose che gli italiani si aspettano da 30 anni.
Abbiamo chiesto responsabilità per far partire un governo, presieduto dal candidato premier del M5S. Il capo dello Stato ha una grande sensibilità e ha richiamato tutte le forze politiche al senso di responsabilità". "L'interesse del Paese viene prima di tutto. La parola responsabilità - ha aggiunto il candidato premier dei 5Stelle - l'abbiamo pronunciata durante tutta la campagna elettorale. Abbiamo sempre detto che non vogliamo lasciare il Paese nel caos e nell'instabilità, creati da una legge elettorale che i partiti hanno voluto votare, pur sapendo che avrebbe generato esattamente ciò che è accaduto. Anzi, proprio per questo, l'hanno voluta a votata, per arginare il più possibile il M5S. Non gli è andata bene".
"Il M5S - ha ricordato ancora Di Maio - è determinante, un governo senza di noi non si può fare, tutti dovranno parlare con noi. A meno che - e questo sarebbe un clamoroso insulto alla democrazia e ai cittadini - non decidano di fare un governo 'tutti contro di noi'. Sono molto sereno e invito gli italiani a fare altrettanto ma li invito a fare attenzione a quanto avverrà nelle prossime settimane perché ne va del futuro di tutti noi. Non è il momento di guardare alla politica con distacco e menefreghismo ma di appassionarsi e stare uniti, per portare il movimento alla guida del governo".
"Partiremo dai temi che stanno a cuore agli italiani e su questi temi siamo pronti a discutere e a trovare una convergenza con tutte le forze politiche, nel solo ed esclusivo interesse dei cittadini. La prima occasione utile sarà la presentazione del Def entro il 10 aprile. Il M5S - la lampadine gialla che illumina Camera e Senato - sarà determinante per l'approvazione. Abbiamo le idee e chiare e siamo già al lavoro su una proposta che renderemo nota nei prossimi giorni. Dentro ci saranno i nostri punti programmatici. Su quelli vogliamo discutere in maniera trasparente e vedere chi ci sta".
"Vi aggiornerò personalmente su tutti i passaggi che ci saranno - ha concluso Di Maio rivolgendosi agli elettori M5S - e su tutte le posizioni che terremo come Movimento. Noi siamo pronti a rendere conto solo a voi che ci avete dato questa enorme forza e a nessun altro. Da parte mi ci saranno la massima trasparenza e onestà. Accompagnateci in questo viaggio verso il governo del Paese".
Brunetta Salvini foto Lapresse