roberto battiston bruno tabacci

IN ORBITA TABACCI – IL VECCHIO VOLPONE DEMOCRISTIANO, NOMINATO SOTTOSEGRETARIO CON DELEGA ALLO SPAZIO, SI È CONCENTRATO SOLTANTO SULLE NOMINE, INDICANDO PERSONE A LUI VICINE MA CON I CURRICULA NON ALL’ALTEZZA, SECONDO I SUOI CRITICI – LO SCONTRO CON GIORGETTI E LE SPINTE PER MANDARE ROBERTO BATTISTON, NIPOTE ACQUISITO DI PRODI, ALL’AGENZIA SPAZIALE EUROPEA

Alessandro Da Rold per "la Verità"

 

bruno tabacci 1

Dopo i fallimenti dell' ultimo governo Conte nel settore spaziale - tra cui la mancata direzione generale dell' Esa- il governo Draghi fa sperare in un possibile riscatto. Spostare le deleghe aerospaziali da Riccardo Fraccaro a Bruno Tabacci non ha ancora però migliorato la situazione.

 

Qualche dubbio era sorto nella scelta del vecchio politico democristiano, lunga esperienza parlamentare, ma privo di competenza nel campo aerospaziale. Al momento il sottosegretario si è concentrato sul capitolo nomine delle partecipate Asi, l' Agenzia spaziale italiana. Secondo i critici avrebbe però indicato persone a lui vicine ma con curricula non all' altezza.

 

roberto battiston

Rapidamente Tabacci ha iniziato un vorticoso giro di incontri. In pochi giorni, come hanno notato a Palazzo Chigi, si è convinto di avere già in mano la situazione, sottovalutando forse la storia dello spazio italiano nei suoi dettagli.

 

Sarebbe andato allo scontro con il ministro Giancarlo Giorgetti per il controllo dei soldi del Recovery fund per lo spazio: una battaglia difficile contro la corazzata ministeriale forte dei suoi compiti istituzionali a confronto del ventaglio di quelli previsti nella delega.

 

GIANCARLO GIORGETTI

La Gazzetta ufficiale del 28 aprile indica infatti che «il sottosegretario è delegato al coordinamento delle politiche relative ai programmi spaziali e aerospaziali sulla base di specifici indirizzi del sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri segretario del Consiglio dei ministri», cioè sotto il controllo del sottosegretario Roberto Garofoli.

 

Tabacci nei primi interventi ha negato il ruolo del Comint (comitato interministeriale per le politiche relative allo spazio e all' aerospazio), affermando che le decisioni sono di sua stretta competenza sollevando serie perplessità. La legge istitutiva del comitato dice altro. Prevede uno stretto coordinamento dei ministeri tutti con pari dignità mentre lui ne sminuisce il ruolo e cancella il Mur, ministero vigilante sull' Asi.

samantha cristoforetti roberto battiston

 

Maggiore perplessità è nata poi dopo l' annuncio che si avvarrà e potenzierà il ruolo dell' Asi, agenzia implementante le decisioni del Comint, come per legge, che vuole come suo braccio armato dimostrando di non conoscerne la situazione interna. L' Asi infatti vive una crisi manageriale che dura da anni, ancora appesantita dalla passata gestione di Roberto Battiston, il tuttologo, nipote acquisito di Romano Prodi, e ancor più impantanatasi con l' attuale gestione.

 

BRUNO TABACCI SI PRENDE LE DELEGHE ALLE POLITICHE SULLO SPAZIO

Le ultime scelte di Tabacci avrebbero lasciato in sostanza di stucco molti addetti ai lavori. Come noto si è liberato il direttorato Esa delle Osservazioni della Terra, Esrin, a Frascati: l' ex direttore Josef Aschbacher è il nuovo direttore generale dell' Esa. Tabacci ha incontrato Aschbacher nelle scorse settimane.

 

E a quanto pare avrebbe deciso che quella posizione spetterebbe all' Italia ignorando però la prassi storica per cui un centro Esa non è mai diretto da persone della nazione ospitante. La selezione è poi svolta da un comitato di esperti internazionali - molti dei Paesi nordici - e competono candidati di fama mondiale difficilmente contestabili.

ROBERTO BATTISTON

 

Per confrontarsi il candidato italiano deve avere specifiche competenze tecniche e manageriali nel settore. E qui il colpo di genio: senza attendere la scadenza della presentazione delle domande, Tabacci ha fatto sapere che il «suo» candidato è «il candidato a tutto» Battiston.

 

Persa la presidenza Asi, annullata nel Conte uno perché rinnovatagli in maniera non regolare e perduto il ricorso avverso al Tar, il professore compete per ogni posizione apicale, italiana ed estera, senza mai arrivare nemmeno nella short list. Negli ultimi due anni ricordiamo le sconfitte da dg dell' Esa (ripresentarsi per altre posizioni è ritenuto molto squalificante negli organismi internazionali) e, per due volte, la presidenza del Cnr fermandosi sempre a metà classifica.

roberto battiston 2bruno tabacci

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…