manfred weber giorgia meloni

MANOVRE EUROPEE/2 – LA STRADA DELL’ALLEANZA TRA POPOLARI E CONSERVATORI IN EUROPA, CALDEGGIATA DA GIORGIA MELONI E MANFRED WEBER, È LASTRICATA DI INCOGNITE: LE DUE PRINCIPALI SONO LE ELEZIONI IN SPAGNA E QUELLE IN POLONIA. A MADRID, GLI OCCHI SONO PUNTATI SULL’EVENTUALE ALLEANZA TRA I POPOLARI E I FRANCHISTI DI VOX (CHE STANNO CON DONNA GIORGIA). A VARSAVIA, L’ALLEATO PIÙ IMPORTANTE DELLA PREMIER, IL PIS, DOVRÀ VEDERSELA CON IL POPOLARE TUSK, POTENTE EX PRESIDENTE DEL CONSIGLIO EUROPEO. COME POTRANNO STARE INSIEME IN UE DOPO LO SCONTRO?

Estratto dell’articolo di Francesco Verderami per il “Corriere Della Sera”

 

MANFRED WEBER INCONTRA GIORGIA MELONI A PALAZZO CHIGI - 11 NOVEMBRE 2022

Anche le vittorie sono medaglie a due facce. E i risultati elettorali, in Italia come in Spagna, contengono delle insidie che Giorgia Meloni intravede sulla strada che porta alle Europee. L’appuntamento potrebbe cambiare la geografica politica del Vecchio Continente. E se è vero che Popolari e Conservatori partono con i favori del pronostico, è altrettanto vero che fino al voto del 2024 le forze rivali faranno il possibile per contrastare questo disegno.

 

Lo si scorge a Bruxelles, dove — racconta un ministro — «la tecnostruttura si aggrappa a cavilli senza fondamento per metterci il bastone fra le ruote sul Pnrr». E lo si nota dalla postura di certe cancellerie, a Parigi come a Madrid, dedite da tempo ad attaccare la premier italiana.

 

GIORGIA MELONI JAROSLAW KACZYNSKI

Perciò «poniamo sempre attenzione», ripete Meloni su ogni iniziativa di governo: «Non dobbiamo offrire pretesti». Al punto che il ruolo da frenatore assunto dal sottosegretario alla Presidenza Alfredo Mantovano sta creando tensioni anche in FdI. Ma la sfida europea sarà un passaggio strategico per la premier.

 

[…] Meloni vanta oggi una posizione dominante in Italia anche sugli alleati. Su Matteo Salvini, per esempio, che dovrà fare una «scelta di campo» in vista delle Europee. La premier è pronta ad accoglierlo nell’Ecr, se solo lo chiedesse: ma visti gli attuali rapporti di forza con FdI, il capo del Carroccio ufficializzerebbe il ruolo di junior partner di Meloni.

 

MATEUSZ MORAWIECKI GIORGIA MELONI MEME

L’altra opzione è aprirsi un (difficile) passaggio verso il Ppe, soluzione caldeggiata dai governatori regionali e da Giancarlo Giorgetti. È in questa chiave che il segretario della Lega ha discusso l’altra sera con Silvio Berlusconi di una lista comune alle Europee, che gli offrirebbe una scorciatoia e al contempo equilibrerebbe un po’ i valori con Meloni: ma nei due partiti cova un’ostilità al disegno che rende impraticabile il piano.

 

MANFRED WEBER SILVIO BERLUSCONI ANTONIO TAJANI

[...]

 

Meloni è a conoscenza delle manovre in atto, ma non si espone. Anche perché, prima del voto del 2024, ci saranno due test nazionali importanti: le elezioni di luglio in Spagna e quelle di ottobre in Polonia, dove i suoi alleati del Pis dovranno fronteggiare il popolare Tusk.

 

«Quello sarà lo snodo della futura alleanza con il Ppe», sottolinea un autorevole dirigente di FdI. Insomma, nulla è scontato. Certo, la crisi del Pse, le difficoltà di Emmanuel Macron in Francia e quelle di Olaf Scholz in Germania, lasciano prevedere che al Consiglio europeo ci sarà uno spostamento a destra degli equilibri politici.

 

donald tusk

Ma è possibile che in Parlamento possa servire una maggioranza larga, alla quale punta Ursula von der Leyen per essere confermata alla guida della Commissione. «Lei e Giorgia l’altro giorno in Romagna sembravano due amichette», dice chi le ha viste da vicino. Meloni si tiene aperta a tutte le soluzioni. In ogni caso sarà complicato per i suoi avversari in Europa tenerla fuori dalla stanza dei bottoni.

MANFRED WEBER A PALAZZO CHIGI PER INCONTRARE GIORGIA MELONI

LA VISITA DI MATTEO SALVINI E GIORGIA MELONI A SILVIO BERLUSCONI - MEME BY EDOARDO BARALDI giorgia meloni mateusz morawiecki giorgia meloni mateusz morawiecki

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni daniela santanche ignazio la russa

DAGOREPORT – DANIELA SANTANCHÈ NON È GENNARO SANGIULIANO, UN GIORNALISTA PRESTATO ALLA POLITICA SENZA “PROTETTORI”: GIORGIA MELONI NON PUÒ SFANCULARLA SENZA FAR SALTARE I NERVI A LA RUSSA. E SAREBBE UN BOOMERANG POLITICO PER LA DUCETTA DEI DUE MONDI: ‘GNAZIO È UN PESO MASSIMO DEL PARTITO, GOVERNA DI FATTO LA LOMBARDIA TRAMITE LA SUA CORRENTE MILANESE. SOPRATTUTTO, È IL PRESIDENTE DEL SENATO. MEGLIO NON FARLO IRRITARE: LA VENDETTA, LO SGAMBETTO, “L’INCIDENTE D’AULA”, POSSONO ESSERE SEMPRE DIETRO L’ANGOLO…

luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

DAGOREPORT - A RACCONTARLO NON CI SI CREDE. RISULTATO DEL PRIMO GIORNO DI OPS DEL MONTE DEI PASCHI SU MEDIOBANCA: TRACOLLO DELLA BANCA SENESE - SE IL MEF DI GIORGETTI, CHE HA L’11,7% DI MPS, LO PRENDE IN QUEL POSTO (PERDENDO 71 MILIONI), IL DUPLEX CALTAGIRONE-MILLERI FA BINGO: 154 MILIONI IN UN GIORNO - INFATTI: SE I DUE COMPARI PERDONO SU MPS 90 MILIONI, NE GUADAGNANO 244 AVENDO IL 25,3% DI MEDIOBANCA - E DOPO IL “VAFFA” DEL MERCATO, CHE SUCCEDERÀ? TECNICAMENTE L’OPERAZIONE CALTA-MILLERI, SUPPORTATA DALLA MELONI IN MODALITÀ TRUMP, È POSSIBILE CON UN AUMENTO DI CAPITALE DI MPS DI 4 MILIARDI (PREVISTO PER APRILE) - PER DIFENDERE MEDIOBANCA DALL’ASSALTO, NAGEL DOVRÀ CHIEDERE AL BOSS DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, DI CHIAMARE ALLE ARMI I POTENTI FONDI INTERNAZIONALI, GRANDI AZIONISTI DI MEDIOBANCA E DI GENERALI, PER SBARRARE IL PASSO AL “CALTARICCONE” ALLA FIAMMA (FDI)

dario franceschini elly schlein matteo renzi carlo calenda giiuseppe conte

DAGOREPORT: PD, PARTITO DISTOPICO – L’INTERVISTA DI FRANCESCHINI SU “REPUBBLICA” SI PUÒ SINTETIZZARE COSÌ: IO CI SONO. E’ INUTILE CERCARE IL FEDERATORE, L’ULIVO NON TORNA, E NON ROMPETE LE PALLE ALLA MIA “CREATURA”, ELLY SCHLEIN, “SALDA E VINCENTE” AL COMANDO DEL PARTITO – AMORALE DELLA FAVA: “SU-DARIO” NON MOLLA IL RUOLO DI GRAN BURATTINAIO E DAVANTI AI MAL DI PANZA INTERNI, CHE HANNO DATO VITA AI DUE RECENTI CONVEGNI, SI FA INTERVISTARE PER RIBADIRE AI COLLEGHI DI PARTITO CHE DEVONO SEMPRE FARE I CONTI CON LUI. E LA MELONI GODE…

almasri giorgia meloni carlo nordio

DOMANDE SPARSE SUL CASO ALMASRI – CON QUALE AUTORIZZAZIONE IL TORTURATORE LIBICO VIAGGIAVA INDISTURBATO IN EUROPA? AVEVA UN PASSAPORTO FASULLO O UN VISTO SCHENGEN? E IN TAL CASO, PERCHÉ NESSUN PAESE, E SOPRATTUTTO L’ITALIA, SI È OPPOSTO? - LA TOTALE ASSENZA DI PREVENZIONE DA PARTE DEGLI APPARATI ITALIANI: IL MANDATO DI ARRESTO PER ALMASRI RISALE A OTTOBRE. IL GENERALE NON SAREBBE MAI DOVUTO ARRIVARE, PER EVITARE ALLA MELONI L’IMBARAZZO DI SCEGLIERE TRA IL RISPETTO DEL DIRITTO INTERNAZIONALE E LA REALPOLITIK (IL GOVERNO LIBICO, TRAMITE ALMASRI, BLOCCA GLI SBARCHI DI MASSA DI MIGRANTI) – I SOSPETTI DI PALAZZO CHIGI SULLA “RITORSIONE” DELLA CPI E IL PASTROCCHIO SULL’ASSE DEI SOLITI TAJANI-NORDIO

pier silvio giampaolo rossi gerry scotti pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E L'INGAGGIO DI GERRY SCOTTI COME CO-CONDUTTORE DELLA PRIMA SERATA DI SANREMO NE È LA PROVA LAMPANTE - CHIAMARE ALL'ARISTON IL VOLTO DI PUNTA DI MEDIASET È IL SEGNALE CHE IL BISCIONE NON FARÀ LA GUERRA AL SERVIZIO PUBBLICO. ANZI: NEI CINQUE GIORNI DI SANREMO, LA CONTROPROGRAMMAZIONE SARÀ INESISTENTE - I VERTICI DELLA RAI VOGLIONO CHE IL FESTIVAL DI CARLO CONTI SUPERI A TUTTI I COSTI QUELLO DI AMADEUS (DA RECORD) - ALTRO SEGNALE DELLA "PACE": IL TELE-MERCATO TRA I DUE COLOSSI È PRATICAMENTE FERMO DA MESI...

elon musk sam altman

NE VEDREMO DELLE BELLE: VOLANO GIÀ GLI STRACCI TRA I TECNO-PAPERONI CONVERTITI AL TRUMPISMO – ELON MUSK E SAM ALTMAN HANNO LITIGATO SU “X” SUL PROGETTO “STARGATE”. IL MILIARDARIO KETAMINICO HA SPERNACCHIATO IL PIANO DA 500 MILIARDI DI OPENAI-SOFTBANK-ORACLE, ANNUNCIATO IN POMPA MAGNA DA TRUMP: “NON HANNO I SOLDI”. E IL CAPOCCIA DI CHATGPT HA RISPOSTO DI PETTO AL FUTURO “DOGE”: “SBAGLI. MI RENDO CONTO CHE CIÒ CHE È GRANDE PER IL PAESE NON È SEMPRE OTTIMALE PER LE TUE COMPAGNIE, MA NEL TUO RUOLO SPERO CHE VORRAI METTERE PRIMA L’AMERICA…” – LA GUERRA CIVILE TRA I TECNO-OLIGARCHI E LE MOSSE DI TRUMPONE, CHE CERCA DI APPROFITTARNE…