1- DOPO LA CINA “LIBERAL”, MONTI TERMINA IL TOUR ASIATICO CON L'ULTIMA "KAZACA" 2- DI RITORNO IN ITALIA L'AIRBUS FA SCALO NEL KAZAKISTAN "PER L'INDISPENSABILE RIFORNIMENTO". E NE APPROFITTA PER INCONTRARE IL PREMIER KARIM MASSIMOV, UOMO DI FIDUCIA DI PUTIN CON APERTE ALLERGIE PER LA DEMOCRAZIA E I DIRITTI UMANI 3- LE ULTIME ELEZIONI SVOLTESI UN ANNO FA AVEVANO SUGGELLATO IL TRIONFO BULGARO DEL PRESIDENTE NAZARBAYEV CHE AVEVA OTTENUTO PIÙ DEL 95% DEI CONSENSI. UN RISULTATO, SECONDO GLI OSSERVATORI DELL'OSCE, RAGGIUNTO CON BROGLI E IMBROGLI 4- MA COSA HA SPINTO MAO-MONTI A FERMARSI DOPO AVER GIÀ INCONTRATO DUE VOLTE MASSIMOV? ELEMENTARE WATSON, DIREBBE SHERLOCK HOLMES: C'È IL PETROLIO
DAGOREPORT
Mao-Monti termina il suo tour asiatico con l'ultima gaffe di portata internazionale. Di ritorno in Italia il suo Airbus fa scalo nel Kazakistan, ad Astana, per fare il pieno. L'Ansa sempre prodiga di particolari fa notare che si tratta di una tappa obbligata "per l'indispensabile rifornimento". Tonti dei Monti, si sa, è uno che non vuole perdere tempo così sfrutta lo stop kazaco per incontrare il primo ministro Karim Massimov, un incontro preparato da Quito Terracciano e pubblicizzato dalla impareggiabile Mafalda Olivelli.
Ai giornalisti al seguito Massimov viene venduto con un premier di alto livello: parla correttamente cinque lingue (russo, cinese, inglese, arabo e forse il kazaco), uomo di fiducia del Cremlino di Putin, ha studiato in Cina, insomma un perfetto pedigree da comunista doc. Il solerte ufficio stampa di Rigor Montis sorvola però un fatto del tutto marginale.
Le ultime elezioni svoltesi un anno fa avevano suggellato il trionfo bulgaro (sempre comunisti sono) del presidente Nursultan Nazarbayev che aveva ottenuto più del 95 per cento dei consensi. Un risultato, secondo gli osservatori dell'Osce, raggiunto con brogli e imbrogli. E i diritti umani non sono certo il forte di questa repubblica ex sovietica.
Ma cosa ha spinto Mao-Monti a fermarsi dopo aver già incontrato due volte Massimov? Elementare Watson, direbbe Sherlock Holmes: c'è il petrolio. Eh sì perchè il Kazahstan è uno dei maggiori produttori di petrolio e quindi se dovesse andare male con la Libia, ha suggerito il ministro degli Esteri Terzi (arrivato ultimo), possiamo sempre contare sul compagno Massimov. Alla faccia della democrazia e dei diritti umani. Svelato l'arcano della tappa kazaca.
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