MARCIO SU ROMA – “ARFIO” MARCHINI ASFALTA SOTTO-MARINO: “NON CREDO SIA UN LADRO O UN MAFIOSO, MA SENZA LA MAGISTRATURA QUESTI SIGNORI FAREBBERO ANCORA AFFARI INDISTURBATI” – “BISOGNA TORNARE A VOTARE, IL SINDACO NON CONTROLLA PIU’ NULLA”
Marco Pasqua per “il Messaggero”
alfio marchini auguri all auditorium 3
«Nel 2015 si tornerà a votare, per ridare una speranza a questa città». Più che un augurio per il nuovo anno, una certezza, per Alfio Marchini, che vede ormai segnato il destino della capitale. Secondo l'ingegnere, aggregatore e punto di riferimento di quella società civile che non si riconosce più nella logica “consociativistica” dei partiti, un ritorno alle urne non è più rinviabile.
Perché tanta fretta di tornare a votare? Sono mesi che lo chiede.
«In diciotto mesi di governo Marino abbiamo più che raddoppiato i consensi. Quindi, egoisticamente nessuna fretta ma dobbiamo dare una risposta al 90% dei romani che hanno bocciato l'attuale sindacatura. Le mancate promesse, il degrado e il deterioramento economico di Roma: la città, ormai, è vicina al punto di non ritorno. Marino ha tradito la speranza e due anni in tempi di crisi sono una eternità!»
A quali promesse si riferisce?
«Tradire la speranza e giocare con i bisogni di giovani e senza casa non è tollerabile: avevano garantito 500 euro al mese ai giovani disoccupati e 700 agli sfrattati. Anche in questo hanno mentito sapendo di mentire. Ma i romani non sono fessi e non si può continuare a restare sordi al grido di dolore della Capitale. A questo punto bisogna dare la parola al popolo sovrano con nuove elezioni per rimettere Roma al lavoro e dare sicurezza ai romani».
La campagna di denuncia di Marchini sugli autobus
Marino, intanto, ha approvato il bilancio di previsione del 2015.
«Leggo sui giornali che non ci saranno aumenti di tasse. Personalmente me lo auguro anche perché non si tratta di una gentile concessione ai cittadini: le tasse a Roma sono già le più alte d'Italia. Per questo noi chiediamo di più».
Si spieghi.
«Se non ci sarà una riduzione delle tasse per imprese, commercianti e famiglie non aspetteremo i sindacati e scenderemo in piazza. Fare opposizione in aula consiliare è ormai inutile ed impossibile con i regolamenti attuali. Bisogna ridurre le tasse e fare investimenti anche a costo di sforare il patto di stabilità. Va invertito il circolo vizioso più tasse, più recessione, più disoccupazione».
Il governo cosa dirà?
«Chiediamo al Governo esattamente ciò che Renzi giustamente chiede all'Europa. Di solo rigore si muore. In questi anni le tasse sono cresciute, i servizi sono diminuiti, la disoccupazione è esplosa, negozi e imprese chiudono e i debiti sono sempre li. Diciamo no a questa lenta ed inesorabile agonia».
Cosa avete in mente?
Ignazio Marino con una delle 16 coppie di cui oggi ha trascritto il matrimonio contratto all’estero
«Chiediamo da subito di lasciare fuori dal patto di stabilità manutenzione per le strade ed investimenti per bus, tram e impianti per il riciclo dei rifiuti. Con la crisi i rifiuti diminuiscono ma a Roma aumenta la tassa sui rifiuti».
Guardando ai progetti futuri della città, spicca il sogno delle Olimpiadi del 2024.
«Marino ha sbagliato a dire sì a priori. Nessuno lo aveva autorizzato a regalare deleghe in bianco a nome dei romani. Non e? la citta? che deve adeguarsi alle olimpiadi ma l'opposto. Evitiamo lo stesso metodo usato per lo stadio».
Ma le Olimpiadi non sono un' opportunita??
«Si?, ma a condizione che almeno il 95% di cio? che verra? speso sara? "riciclabile" con interventi che resteranno a servizio della citta?. Va capovolta l'impostazione: e? Roma che deve porre le condizioni e non l'opposto».
Come?
«Grazie alle tecnologie moderne bisogna coinvolgere i cittadini identificando con loro le dieci priorita? per ognuno dei 150 quartieri di Roma. In seguito dovra? essere richiesto ai municipi di fare la sintesi di quanto emerso in un documento vincolante e trasparente da consegnare al Coni e al Governo. Solo cosi? saranno le olimpiadi ad adeguarsi a Roma e non il contrario, altrimenti sara? battaglia!»
Scusi, ma Malago?, presidente del Coni, non e? un suo amico? Non avete anche vinto insieme due Coppe Italia a calcio a cinque?
GIOVANNI MALAGO' BACIA LA MANO A PAPA BERGOGLIO
«Anche Luca Parnasi lo e?, ma cio? non mi ha impedito di votare contro l'impostazione urbanistica del progetto stadio. L'amicizia, e vale per chiunque, per esser tale presuppone liberta? di giudizio e autonomia. La mia priorita? da politico e? l'interesse dei romani».
Tra le grandi incognite, c'e? quella del progetto dello stadio della Roma, quello che, da piu? parti, e? stato definito l’ecomostro di Tor di Valle. Perche? avete votato contro la trasformazione urbanistica dell'area?
«Evviva lo stadio. Sia la Roma che la Lazio devono avere la loro arena ma fare su un terreno agricolo in aggiunta agli impianti sportivi poco meno di un milione di metri cubi di nuovo cemento non e? la politica urbanistica che auspico e per la quale mi sono impegnato nelle ultime elezioni».
Sta denunciando, quindi, una nuova pericolosa cementificazione?
«Troppo suolo e? gia? stato consumato ed e? il tempo di recuperare cio? che esiste. Sono due anni che invoco la manutenzione straordinaria della nostra citta? a partire da strade e periferie e questa sindacatura sa rispondere solo con nuovi annunci».
salvatore buzzi con il quarto stato alle spalle
Che ne pensa di Marino che ha rinunciato alla scorta offerta dal Prefetto?
«Marino ha da sempre una nutrita e valida scorta di vigili. Il problema non e? chi difende Marino quanto piuttosto l'incapacita? del sindaco di difendere Roma e i romani come ha dimostrato la vicenda di Mafia Capitale».
Il sindaco, pero?, dice che lui era l'ostacolo a Salvatore Buzzi (capo della Coop 29 Giugno) e al suo clan.
«Non credo che Marino sia un ladro ne? un mafioso ma se non fosse intervenuta la magistratura questi signori avrebbero continuato a fare affari indisturbati, avrebbe nominato Daniele Ozzimo, oggi indagato, assessore ai Servizi Sociali e Walter Politano (altra persona indagata che e? stata scelta da Marino) sarebbe ancora il responsabile anticorruzione. Sono fatti e non illazioni».
Che effetto le fa con la sua tradizione familiare lo scandalo dei finti tesseramenti nel Pd?
«Che le organizzazioni di partito erano cio? che sta emergendo, lo ignoravano solo coloro che facevano il gioco delle tre scimmiette: non vedo, non sento e non parlo. Il Papa ha giustamente invocato la coerenza, ma prima di tutto bisogna abbattere il muro di ipocrisia che ha avvolto la politica romana e non solo».
Lei non teme che, con queste vicende, possa aumentare l'allontanamento dei cittadini dalla politica?
«Io non credo che la gente si sia allontanata dalla politica. La dimostrazione sono state le duemila persone che, con il solo passaparola, il 17 dicembre hanno gremito l'Auditorium di Santa Cecilia per il nostro evento natalizio (nella foto sopra, ndr). La societa? civile mai come ora ha voglia di partecipare».