“SONO STATI BERLUSCONI E RENZI A SPIANARE LA STRADA A SALVINI E DI MAIO” - LEGGETE IL SERMONE DI MARIO MONTI: “HANNO INSTILLATO PER ANNI NELLA MENTE DEGLI ITALIANI UN RIFLESSO ANTI-EUROPA SU CUI LEGA E M5S HANNO CAPITALIZZATO ALLA GRANDE” - MA UN’AUTOCRITICA SULLA FALLIMENTO DELL’ESTABLISHMENT POLITICO E BANCARIO NON LO FA NESSUNO?

Marco Zatterin per “la Stampa”

 

mario monti

Introdotte insieme, la flat tax e il reddito di cittadinanza aprirebbero la porta a «una strage degli innocenti» e disegnerebbero un mondo in cui «gli italiani di domani farebbero meglio a non nascere». Mario Monti lo dice con cautela, ben consapevole della gravità della sua profezia.

 

Presi da soli, i due provvedimenti che il centrodestra e i grillini hanno utilizzato per vincere le elezioni, suggeriscono parecchi dubbi al professore ed ex premier. Non è una missione impossibile, lascia intendere, però il rischio è di «essere stroncati dal debito».  ervirebbero dei correttivi, cose che qualunque governo dovrebbe fare. Come creare un mercato che funzioni, tagliare le tasse, battere l' evasione fiscale e ridurre le diseguaglianze.

 

mario monti brinda

Professore, siamo il primo Paese europeo candidato ad essere guidato da un governo anti-establishment. Non è sorpreso, vero?

«In fondo, la campagna elettorale è stata una lotta tra populisti. Due populisti venuti dal basso, Di Maio e Salvini, apparsi più freschi e genuini, hanno sconfitto due populisti più consolidati nel sistema, un po' logori e meno credibili: il padre storico di tutti i populisti, Berlusconi; e Renzi, che perfino da Palazzo Chigi aveva praticato un suo populismo contro l'Europa».

 

Era un processo inevitabile?

giorgio e clio napolitano tornano a casa a monti 10

«Dando spesso all'Europa la colpa dei loro insuccessi (uno di loro sostiene addirittura che abbia complottato per porre fine a un suo governo), sono stati proprio Berlusconi e Renzi a spianare la strada a Salvini e Di Maio, instillando per anni nella mente degli italiani un riflesso anti-Europa sul quale il Movimento 5 Stelle e la Lega hanno capitalizzato alla grande. Per questo è parso un po' goffo che Berlusconi abbia cercato di accreditarsi in Europa come il bastione contro gli euroscettici italiani».

 

Un Paese è sempre quello che vota. Il nostro sta migliorando o peggiorando?

«La politica italiana è riuscita a screditarsi oltre ogni limite. Basta pensare al tourbillon di passaggi da uno schieramento all' altro, da un partito all' altro. Il capitalismo italiano, la classe dirigente dell' economia, le organizzazioni imprenditoriali, non hanno mostrato grande capacità né volontà di riformarsi».

GIORGIO NAPOLITANO E MARIO MONTI

 

Cos'è successo?

«Tutti tendono a considerare lo Stato come bestia da fustigare e da mungere al tempo stesso. Sarebbe stato sorprendente che proprio l' Italia restasse immune da quella miscela di risentimento verso la politica, verso tutte le istituzioni, verso l'establishment che in questi anni ha percorso l'Europa e gli Stati Uniti».

 

Cosa vogliono i populisti?

«Colpire due obiettivi: l'establishment e l'Europa».

STRETTA DI MANO TRA MONTI E BERLUSCONI

 

Come andrà a finire?

«Mi auguro che riescano a imporre all'establishment una drastica cura per renderlo più moderno, più responsabile, più rispettoso delle leggi e dell' interesse generale».

 

E l'Europa?

«L'auspicio è che i populisti non compiano un grave errore di prospettiva storica. L'Europa deve essere riformata e migliorata in tanti aspetti. Ma non va depotenziata rispetto agli Stati nazionali, né bisogna uscirne. In un Paese come l'Italia, il "sogno" di un'Europa espulsa dalla vita italiana, o di un' Italia ritornata alla totale sovranità nazionale, avrebbe conseguenze su cui Di Maio e Salvini, nell'interesse soprattutto dei loro elettori, dovrebbero riflettere».

 

Faccia un esempio.

Merkel e Monti

«E' stata l'Europa, per dirne una, a limitare lo strapotere delle caste, a cominciare dalle partecipazioni statali. Ha poi liberato i risparmiatori dall'obbligo, di fatto, di comprare solo titoli dello Stato italiano, per vederseli tosati da ondate di inflazione. Guai se puntassimo tutto su "Prima l'Italia". Se mai, la traduzione geopolitica di "America First" dovrebbe essere "Prima l'Europa", con il rafforzamento complessivo del nostro continente nella competizione mondiale. Di ciò necessita un Paese come il nostro, importante ma non molto potente. La Germania ha meno bisogno dell'Ue. L'economia tedesca la farebbe più da padrona in Italia, se l'Unione venisse meno o l'Italia uscisse».

 

Se andassero al governo, grillini e centrodestra si troverebbero ad attuare politiche che sembrano nel migliore dei casi difficili. È un vicolo cieco?

DI MAIO SALVINI

«Guardiamo anzitutto al contesto. Abbiamo vissuto tempi in cui i mercati finanziari grandinavano sui Paesi che praticavano politiche non ortodosse o si lasciavano andare a promesse non ponderate. Era eccessivo. Ma è altrettanto eccessivo - e più pericoloso perché può condurre a scelte poco responsabili che i cittadini pagheranno caro in futuro - vivere nel Nirvana finanziario creato da un "quantitative easing" della Bce, a mio parere troppo generoso e che dura da troppo».

 

E allora?

«Non credo che i partiti, tutti, avrebbero dato tanta prova di irresponsabilità nelle promesse elettorali, se non ci trovassimo con tassi di interesse così bassi da rimuovere psicologicamente il vincolo di bilancio, malgrado le prediche della Ue e dei banchieri centrali. E non credo che i mercati avrebbero mostrato encefalogrammi così piatti, in termini di spread, di fronte a risultati elettorali che in altri tempi li avrebbero fatti rabbrividire. Meglio così, finché durerà».

renzi berlusconi

 

Le promesse sono state chiare. M5s ha vinto col reddito di cittadinanza. Berlusconi e Salvini con la Flat Tax. Sono ricette ardue per un Paese indebitato.

«Ho qualche dubbio sull'uno e sull' altra, presi individualmente. E dubbi ancora maggiori se dovessero arrivare congiuntamente. Resto convinto che un'economia sociale di mercato che funzioni e crei lavoro deve avere grande attenzione sia all'aspetto produttivistico, sia a quello della riduzione delle disuguaglianze».

 

Qual è la giusta medicina?

FLAT TAX

«In ogni caso in Italia occorre una politica durissima contro l'evasione fiscale, oltre che il taglio della pressione complessiva, usando lo strumento fiscale contro le eccessive disuguaglianze. Probabilmente, le due visioni di Renzi e Berlusconi, piuttosto simili, avrebbero reso improbabile una tale strategia.

 

Con Di Maio e/o Salvini potrebbe rivelarsi più facile combinare un'impostazione produttivistica "di destra" con un' impostazione distributiva "di sinistra". Certo, se si introducessero il reddito di cittadinanza e la flat tax, nessuno protesterebbe. Ma sarebbe la "strage degli innocenti": gli italiani di domani farebbero bene a non nascere, per non essere stroncati dal debito pubblico che scaricheremmo su di loro».

Mario Monti Elsa Fornero

 

Il suo governo e la legge Fornero vengono spesso indicati fra le cause del populismo in Italia. Si sente colpevole?

«Allora, nel 2012, non era proprio possibile fare diversamente. Tant'è vero che tutti i provvedimenti presentati dal governo sono stati approvati in Parlamento con i voti sia del Pdl di Berlusconi che del Pd di Bersani. Questi due grandi partiti hanno contribuito al successo del M5s alle elezioni del 2013 non perché abbiano adottato misure impopolari, ma perché, avendo avuto per una volta una condotta molto responsabile, invece di rivendicare il merito di avere salvato l' Italia, in campagna elettorale hanno preferito dare la "colpa" al mio governo e all' Europa».

 

 

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…